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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

martedì 3 agosto 2010

Granada

18 Luglio
Lasciamo Cordoba velocemente, l’uscita dalla città non ci crea nessun problema; è domenica c'è poco traffico.
Le indicazioni sulla cartina ci indicano di imboccare la A45 direzione Malaga e  poi proseguire sulla A92 per Granada. qualche dubbio ci coglie al momento di decidere l'escita da imboccare,le indicazioni sono pessime, viviamo attimi di indecisione sul filo dei 140 km all’ora.
L’arrivo a Granada ci lascia un attimo deluse centri commerciali, capannoni industriali insomma tutto simile a qualsiasi città del mondo non c'è storia.
Fortunatamente le indicazione per l’albergo sono chiarissime ed in pochi minuti entriamo in città e troviamo l'hotel. Stavolta nessun fattorino ci apre la porta e ci parcheggia la macchina in garage ci tocca fare tutto da noi ma del resto eravamo a conoscenza della tipologia dell'albergo scelto .A Cordoba ci siamo concesse un regalo.
Sistemiamo i bagagli e ci avviamo alla ricerca di cibo sono ormai le 15 e la fame si fa sentire.
Anche stavolta la localizzazione dell’albergo è ottimale siamo al centro di Granada, due passi ed è tutto lì, ringrazio mentalmente e via sms il mio amico agente di viaggio che ancora una volta sulla nostra scenografia di viaggio ha dato riscontro perfetto: alberghi centrali, economici, puliti cosa chiedere di più?
Ci avviamo,stavolta senza cartina,nel deserto domenicale ed assolato di questa città.
Una considerazione personale mi sembra d'obbligo ; Granada è la città che  mi lasciato le emozioni meno intense ,non so spiegarne il motivo forse la troppa confusione, forse l’aspetto di una città come le altre o forse l’aver puntato l’attenzione in modo quasi totale sull’Alambra non ci ha concesso il tempo per inoltrarci e per spaziare più approfonditamente.
Ma torniamo alla nostra ricerca di cibo arriviamo in una piazza completamente deserta,tutto chiuso tranne un bar, proviamo ad entrare e mi coglie un attimo di tristezza, panini con hamburger , patatine, sgabelli.....no..no preferiamo andare altrove la fame può attendere.
di fronte a noi una stradina in salita dove si nota un tantino di movimento, saliamo anche noi.
Si materializza una deliziosa piazzetta con ristorantini e bar affollati ed immediatamente ci siamo
Plaza della Romanilla


Ci accomodiamo in uno dei locali, del resto uno vale l'altro non  avendo indicazioni
Il caldo è atroce ma dagli ombrelloni parte una splendida nebulizzazione che crea una sensazione di fresco veramente piacevole.
Pranziamo con un leggero gazpacho che adoro e del pesce al forno"fa troppo caldo per mangiare altro" prezzo onesto 40 euro circa per due.
Approfittando dell’attesa, cartina alla mano, cerchiamo di capire dove siamo e scopriamo di essere nella Plaza della Romanilla, punto d’incontro dei giovani di Granada con i ristorantini ed i bar più alla moda. Mi trova a dare conferma a quanto da me sempre pensato le città vanno girate a casaccio camminando a piedi  inoltrandosi tra vicoli e stradine solo così le conosci veramente.
Ritorniamo in hotel con una temperatura allucinante il caldo è talmente forte che quasi si ha la sensazione di non poter respirare decidiamo di non riuscire prima della 18
Dopo un riposo salutare proseguiamo la giornata  con una visita  al quartiere di Sacromonte dove ,al Mirador San Nicolas ,è possibile ammirare l’Alambra in tutta la sua maestosità. Il caldo è ancora oppressivo ma iniziamo comunque la salita verso il Mirador attraversando le stradine ripide e tortuose del quartiere dell’Albayzin. Tra i vicoli la presenza araba e la cultura islamica si avverte in pieno Questo percorso non è segnato dalla guida ma sia la mia compagna che io viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda, seguiamo le guida ma anche il nostro istinto bisogna vedere di tutto e di più
libere di decidere
una stradina del quartiere dell'albayzin
La salita è tosta ed a metà strada decidiamo di concederci un autobus, la stanchezza e soprattutto il caldo soffocante non ci permettono di continuare a piedi.al capolinea ci ritroviamo praticamente in un luogo deserto, proviamo a chiedere indicazioni per il Mirador ma si rivelano assolutamente inutili Ci arriviamo da sole  e finalmente ci fermiamo valeva la pena massacrarci il posto è bellissimo .
Preferiamo concederci un meritato riposo sui divanetti di un bel locale con vista  Alambra illuminata dal tramonto mentre sul muretto sottostante tantissime persone si godono la stessa vista gratis
restiamo sedute per almeno un'ora,mega aperitivo,chiacchiere in libertà

Per il ritorno decidiamo di riprendere l'autobus i miei piedi sono allo stremo
ho sbagliato a scegliere le scarpe ;in un impeto di vanità ho sostituito le mie beardstok con un paio di deliziosi sandaletti assolutamente inutili. Ho la sensazione di aver affrontato un percorso kneip e sento tutte le pietre dei secoli sotto la mia povera pianta.
L'autobus ci lascia relativamente al centro e fatti pochi passi ci ritroviamo nuovamente in Plaza della Romanilla. Cambiamo ristorante ma restiamo a cena in piazza
Seguiamo l’istinto ed anche stavolta ci va bene. Ottima cena a base di tapas, baccala e delizioso Jamon de Serrano"sarà dura senza di lui alla fine del viaggio" cerveza di default e ........ mille e mille risate.
Avverto una splendida sensazione di  serenità e penso a quanta bellezza porteremo con noi.

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