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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

sabato 14 agosto 2010

In viaggio verso Siviglia

Ci siamo, la macchina è carica, acqua, panini, tutto pronto e via verso la A 92 direzione Malaga.
Sembra che in Andalusia la direzione sia sempre Malaga,un po’ come TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA, ma serve una laurea in ingegneria stradale per capire l’uscita giusta  ma  tutto fa avventura quando si è in vacanza.
Stavolta guida la mia compagna di viaggio, ci siamo divise i chilometri amorevolmente, sarò io il TomTOM. Salutiamo Granada e ci immettiamo velocemente in autostrada; percorso tranquillo e la guagliona ci risponde meravigliosamente.
Anche quest’autostrada , come le altre, corre in mezzo al nulla, chilometri e chilometri di nulla.

Decidiamo di cercare almeno un alberello che so un cespuglio per poter mangiare il panino e fare una pausa.
Lungo il percorso notiamo alcune indicazioni che pubblicizzano il Parco Natural Laguna Fuente de Pietra decidiamo di andare, in fondo sono pochi chilometri e siamo in perfetto orario sulla tabella di marcia.
Usciamo dal’autostrada e ci inoltriamo verso la riserva, sbagliamo chiaramente strada e finiamo in un paesino deserto, assolato, caldo, color ocra e bianco, il nulla, ho la sensazione di essere in un'entroterra del sud italiano .
Riusciamo ad imboccare la direzione giusta per la riserva ed in pochi minuti siamo là "il caldo è assoluto"
Ci fermiamo su di un  un belvedere riparato dal sole e sotto un ulivo ci rilassiamo guardando il panorama e mangiando il nostro panino.

Nella riserva risiedono più di 20.000 coppie di fenicotteri ed è uno dei siti più importanti d’Europa, purtroppo li vediamo solo in lontananza , troppo caldo per una escursione sulle rive della laguna.
Riprendiamo velocemente il viaggio ed in un’altra oretta siamo a Siviglia, totale viaggio 2 ore non male.

A questo punto fiduciose e confortate dai precedenti facili ingressi a Cordoba e Granada facciamo programmi per il pomeriggio, felici di aver recuperato una mezza giornata.

La guida della planet ed altri turisti ci avevano avvertito che guidare a Siviglia è un’impresa ardua, allucinante, ma forti della nostra napoletanità non ci siamo preoccupate.
E' stato un incubo " Granada Siviglia 2 ore, ricerca strada hotel a Siviglia 2,30 " una follia.

Le indicazione sul vaucher dell'albergo, stavolta, non erano perfettamente chiare, davano per certo la nostra immissione in una fantomatica E30 dalla quale sarebbe stato semplicissimo imboccare la Via Calatrava.
Questa strada la ricorderò a vita, questo nome mi è talmente rimasto in mente che alla prima occasione sono andata a vedere chi era questo Calatrava "il malefico è l'architetto che ha costruito l’ultimo ponte di Venezia" ma non credo sia così conosciuto a Siviglia da intitolargli una strada forse è un'altra persona
Nel nostro peregrinare la E 30 non l’abbiamo mai trovata anche se non era altro che la tangenziale di Siviglia. Per noi rimarrà per sempre il " fantasma dell’Andalusia"
Mentre la mia compagna di viaggio cercava disperatamente di barcamenarsi tra sensi unici e divieti, io con la stessa disperazione cercavo di capire dove cavolo dovessimo entrare per cercare almeno di avvicinarci al centro della città. Potrei a questo punto deliziarvi con un intero post sull ingresso in Siviglia , ma credo non sia il caso. faccio un veloce riassunto solo per dare un' idea Accompagnando la ricerca con tutte le possibili imprecazioni in napoletano arcaico, invocazioni di santi del paradiso e sfinimento psico fisico abbiamo  attraversato due volte l’Avenida Luis Montoro. tre volte l’Avevida de Eduardo Dato tre volte la Maria Auxiliadora diventata per facilità  Maria Ausiliatrice e per concludere due volte la Maria Luisa. Nei tanti giri siamo anche passate  anche nel centro storico praticamente sotto la Giralda, isola pedonale con  divieto assoluto di transito
L'unica risposta che avevamo dai Sivigliani, a cui provavamo a chiedere le indicazioni, era che per arrivata alla Piazza Duerte della Vittoria dovevamo girare alla derecia cioè verso destra, destra a traffico limitato solo a Bus e Taxi.
A questo punto e dopo circa 2 ore di giri a vuoto ,sfibrate,ormai prive di nuove imprecazioni ed io particolarmente mortificata, mi sentivo in colpa per non essere riuscita a dare le indicazioni giuste, abbiamo deciso di travestirci da taxi e siamo andate a destra.
in venti minuti di senso vietato e sbagliando solo 2 volte essendo la Via   Calatrava era un micro vicolo seminascosto, siamo riuscite ad arrivare nella famigerata piazza, primo giro e l'hotel ci è sfuggito , secondo passaggio e ci siamo fermate per chiedere "lo avevamo di fronte " come l’apparizione dei magi lo abbiamo visto
Plaza Duque della Vittoria il nostro hotel è quello dietro le palme
Eravamo stravolte, sconvolte,accaldate e pure un poco incazzate
Sistemiamo la macchina in un garage indicato dalla recepionist, la temperatura nel sottosuolo era da microonde poi finalmente  in camera dove senza battere ciglio e fare fiati ci siamo buttate sul letto per una mezz’ora di relax

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