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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 1 settembre 2010

Flamenco

Riprendiamo l' autostrada verso Siviglia e fila tutto liscio fino all’arrivo in prossimità della città e solita caccia al tesoro alla ricerca della E30  per immetterci in città.
Niente da fare ancora una volta sbagliamo strada, un inferno almeno un'ora alla ricerca di un varco verso il centro e l'hotel. Nel nostro peregrinare ci ritroviamo per fortuna nel quartiere di Triana riuscendo facilmente ad orientarci per rientrare in albergo.
Eravamo praticamente al centro di tutto ma per noi e come se fossimo state nel triangolo delle bermuda, scompariva tutto
Riposino, doccia vestitino bello e decidiamo di andare a cena in piazza Alfalfa in un ristorantino segnalato dalla guida. La distanza  ancora una volta sembrava breve e ci avviamo attraversando le solite strade con mappa alla mano.
Piccola nota logistica ripercorrendo le distanze su google map mi sono accorta che abbiamo girato praticamente a vuoto per almeno un’oretta prima di raggiungere il ristorante, esempio:
Google Map                                         Hotel-Ristorante 11 minuti

Cartina e Occhiali da presbite             Hotel–Ristorante 45 minuti.
Aveva tutto però poca importanza, eravamo in vacanza e tutte quelle deviazioni e quei  percorsi ci hanno dato la possibilità di vedere una città meno turistica.
Riprendiamo  Calle o Donnell, attraversiamo Plaza Nueva e ci inoltriamo verso quella che ci sembrava la direzione giusta per Alfalfa. ed invece era praticamente dall'altro lato
ci incamminiamo per stradine nuove ,notiamo caratteristici negozi di artigianato e vintage "molto particolari" ci soffermiamo a fare i primi acquisti per la comunità di amici napoletani escludendo bamboline andaluse e mostruosità varie ma dopo circa un’ora eravamo nelle ambasce la Plaza Alfaalfa non si trovava.
Plaza Alfaalfa foto internet
Nel momento stesso in cui mi lasciavo andare ad una considerazione non troppo fine sul dove …… fosse questa piazza ed alzando gli occhi al cielo ho letto su di una tabella "Plaza Alfalfa " Eccola eravamo arrivate.
Ristoranti e localini deliziosi riempivano la piazzetta. Cerchiamo il Reconcilio ma  non riusciamo a trovarlo,ci inoltriamo in un vicoletto c'è un altro locale segnalato dalla guida il Bar Europa , ma servono solo tapas e non ci va, poco oltre una nuova piazzetta affollatissima"ci piace" decidiamo di fidarci del nostro istinto e ci sediamo in uno dei tavolini di Antonio Las Caracoles.






Il caldoinizia a diventare pesante, siamo state benissimo per 2 giorni, ma quella sera già sentivamo la temperatura aumentare.
Il cameriere si sofferma ad ammirare gli occhi della mia amica, facendole complimenti senza fine, galanti gli uomini andalusi,purtroppo il tipo non corrispondeva neanche lontanamente ai canoni di quello che una donna si aspetta:basso, robusto e biondiccio " NA TRAGEDIA"
Ci divertiamo comunque a fare battute e ridiamo fra di noi
Ordiniamo un’insalata ed due spiedini di baccalà,gamberoni alla brace e polpo alla galiziana il tutto innaffiato da una grande cerveza ghiacciata come d'abitudine"  la suderemo fino a domani mattina" ma non importa.
Non so perché ordinando il polpo mi aspettavo il classico pignatiello napoletano con i polipetti affogati nel pomodorino, niente di tutto questo.Il polpo era gigantesco tagliato e condito con un polvere rossa, non era peperoncino ma aveva un gusto particolare e piacevole; lo spettacolo gastronomico era lo spiedino"DELIZIOSO" Totale conto 32 euro, come dire, perfetto.
Soddisfatto il palato decidiamo di proseguire la serata andando a vedere il famoso Flamenco.
Un amico mi aveva segnalato La Carboneria in Calle Lieves,un vecchio deposito di carbone dove ogni sera si poteva assistere ad una rapprentazione di flamenco in puro stile andaluso senza fronzoli turistici.
Distanza tra alfalfa e calle levies da google map 5 minuti.
Ce ne abbiamo messi 40 come al solito, ma  passeggiando tra questi vicoli abbiamo ammirato palazzi bellissimi ed attraversato strade molto caratteristiche.

Arriviamo alla Carboneria in tempo per l’inizio della rappresentazione.
Il locale è assolutamente naturale,dal soffitto pendono piante e fiori di plastica"orredi" ma fortunatamente unica nota stonata, sgabelli in legno. nessun biglietto di ingresso consumazione obbligatoria  ti siedi dove trovi posto
La Ballerina è bravissima, passionale ed ardente,la pelle lucida di sudore,i piedi che battono senza soluzione di continuità tutto al ritmo della voce del cantante ed interrottamente per più di mezz'ora.

Tutto molto caratteristico ma la musica  del flamenco è veramente straziante dopo una mezz'ora inizi a non poterne più. La prima parte termina fra gli applausi ,ci guardiamo intorno ed accanto a noi ci colpisce una ragazza che aveva ballato senza sosta per tutto il tempo rapita dalla passione, un'amico del gruppo aveva provato inutilmente a fermarla durante tutta la rappresentazione, la passione della danza e l'alcol ingerito avevano creato una miscela esplosiva.
Decidiamo di non assistere  alla seconda parte dello spettacolo.



Passeggiamo senza una meta tra i vicoletti di Calle Lieves e perdiamo l’orientamento calli e plaze tutte uguali, locali,ristoranti,posteggiatori che suonano il flamenco, ragazzi seduti a terra che cantano in coro lingue che si intrecciano c'è vita tanta vita è uno spettacolo a cielo aperto uno spettacolo gratis .
Sono ormai le 2 del mattino come al solito le nostre giornate durano quasi 24 ore decidiamo di ritornare in albergo con un taxi.
Solite 5 euro e siamo in Plalza Duque della Vittoria e velocemente  .....a riposare.

Domani è l’ultimo giorno ci tocca completare i gadget per gli amici e dobbiamo evitare per quanto sarà possibile di farci prendere dalla malinconia della fine del viaggio

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