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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

martedì 5 ottobre 2010

Un piccolo imprevisto

Ci fermiamo sulla SS 114 per un caffè ed una sigaretta,le nuvole le stiamo lasciando alle spalle.
Sono contenta,eccitata ho come dentro una sensazione strana, ho 53 anni e mi sento una ragazzina, sto vivendo emozioni nuove.
Sono anni che non faccio una vacanza con un compagno e sopratutto non ho mai fatto una vacanza del genere.La moto mi da una bella adrenalina anche se confesso che ne ho un pò paura
Mi sento libera,mi sento particolarmente giovane, mi sento felice.
Riprendiamo la marcia verso Noto, lo abbraccio e via.........
Il casco però comincia a darmi problemi,credo sia una intolleranza al tessuto interno che mi provoca un prurito allucinante e chiaramente non mi posso grattare.
Sto impazzendo vorrei urlagli di fermarsi ma voglio arrivare anch'io,invece decide di fermarsi lui, dice che ama le piazzole di sosta ma è solo che essendo un fumatore si concede degli intervalli--e meno male----.
Decido di eliminare la visiera del cappello che porto con me e di usarlo tipo cuffia.
Sono uno spettacolo di bruttezza ma non me ne frega niente tanto va sotto il casco.
Arriviamo a Noto all'ora di pranzo, ci accoglie il sole ed un'architettura da brivido.
E' bellissima- attraversandola con la moto tra sensi unici e zone pedonali ci rendiamo conto che siamo veramente in uno dei siti patrimonio dell'umanità di più rara bellezza.
Riusciamo velocemente a trovare l'indirizzo del B&B a cui avevamo telefonato;ci mostrano la stanza, non mi piace è a piano terra,affaccia sulla strada praticamente come in un basso napoletano;non chiedo tanto ma 3 giorni in quella stanza chiusa  mi danno angoscia.
Allo stesso prezzo ci offrono un appartamentino al secondo piano poco più avanti, vicinissimo al centro storico- delizioso-accettiamo-(in fondo è già settembre quindi ..........)
Nel consegnare i documenti ci accorgiamo di aver lasciato sulla nave la patente del mio compagno, attimi di panico, la patente è essenziale,telefonate alla TTlines -nessuno risponde, tentativi con la capitaneria di porto- idem.
Decidiamo di scaricare la moto e di tornare a Catania.
A questo punto sono iniziate da parte sua una serie di giaculatorie sul:
Capitano tutte a me
Lo sapevo che non dovevo partire
Adesso chi sa cosa altro succede
Vi assicuro che avrei voluto urlare di smetterla ma la mia proverbiale pazienza ha lavorato sullo stato d'animo del mio compagno che definire negativo era una boutade.
Voleva andare da solo per fare prima,gliel'ho impedito, avrebbe corso come in una gara motociclistica superando i tempi di Valentino Rossi e Max Biagi insieme.
Ah dimenticavo, nel fare manovra con la moto, una delle borse laterali, urtanto su una macchian, si era completamente aperta.
Non avevo nessuna intenzione di intossicarmi la vacanza ed essendo una che crede che le cose a volte ce le chiamiamo ho deciso ,come si fa con i ragazzini ,di iniziare i mie lavaggi del cervello in ottica positiva; non che mi ascoltasse molto, chiuso com'era nel suo nervosismo, ma mi è sembrato più tranquillo e siamo partiti per Catania
Altro giro altra corsa SIGNORI SALGHINO
Non ho approfondito i tempi di percorrenza Noto-Catania per non entrare nel panico, arrivo al porto.  Un gentile marinaio si mette in contatto con qualcuno sulla nave, assolutamente non gentile, ma alla fine abbiamo riavuto la patente.
Ecco tutto passato,tutto risolto  abbracci e tenerezze decidiamo di mangiare qualcosa a Catania sono ormai le 15 passate,ci fermiamo in un bar della via Etnea e ci deliziamo con un una arancina ed un deliziosissimo cannolo.
L'arancina ci terrà affettuosa compagnia posizionata sullo stomaco  fino a tarda notte.

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