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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

venerdì 10 dicembre 2010

La casa di Pirandello

Mercoledì 16 settembre
Ci svegliamo sicuramente riposati ma assolutamente decisi ad abbandonare quel luogo al più presto possibile.
Apriamo la finestra sul panorama di una città anonima che si sta svegliando.
Solito minimo di igiene personale, rimettiamo velocemente a posto le poche cose tirate fuori dalle borse e ci avviamo, senza guardarci indietro, verso la reception.
Ci è preso un colpo- eravamo chiudi dentro- sbarrata la porta a vetri,sbarrato il portone dell'hotel a doppia mandata.
Volevamo andarcene; assolutamente ed al più presto, lasciamo le borse all'ingresso e facciamo un giro verso un terrazzo intravisto il giorno prima, anche quello un posto squallido, vecchie lattine in sostuituzione dei vasi al cui interno morivano striminzite piantine di non so che, pavimentazione con piastrelle consumate e spaccate , forse un tempo molto belle.Girando per l'albergo mi sono venute in mente le scena di quei film del dopoguerra con quell'aria e qualla terribile sensazione di povertà che aleggia in ogni scena.
Inizio ad arrabbirami, non è possibile che non ci sia un servizio netturno e cmq non si dia la possibilità ai clienti di uscire a proprio piacimento; abbiamo oltretutto pagato ben 70 euro per questo squallore con la stessa cifra a Noto abbiamo avuto un appartamento.
Torniamo alla reception e fortunatamente troviamo un signora in vestaglia e pantofole che dice di attendere un attimo.
Dopo pochi minuti e finalmente un signore ci apre; paghiamo chiedendo regolare fattura che chiaramente stava tentando di non fare e ci precipitiamo fuori......
Il sole, l'aria tersa della mattina ci rimettono il sorriso, facciamo colazione nel bar accanto all'albergo, non vogliamo perdere un minuto di più in questa città.
Mi spiace ma mi è rimasto un pessimo ricordo, neanche la valle dei templi è riuscita a farmelo passare.
Ci dirigiamo verso la circumvallazione , la casa di Pirandello è fuori citta verso il mare.
Ci immettiamo ancora una volta sulla statale e ci dirigiamo verso la contrada caos, nome più appropriato alla strada che al quartiere e finalmente arriviamo.
Un lungo viale alberato conduce verso un promontorio vista mare e su di esso la Casa di Pirandello.

Fermiamo la moto con i bagagli e ci rendiamo subito conto di essere gli unici visitatori.Peccato che i più non sappiamo di questi posti -ma forse è meglio così-
Il  museo  si trova in un appartamento situato all'interno della villa dove Luigi Pirandello visse dal 1933 al 1936; qui sono conservati gli arredi, i quadri, i libri, i manoscritti ed altri oggetti originali appartenuti allo scrittore. In questa casa Luigi Pirandello ricevette il Premio Nobel nel 1934
Alla morte dello scrittore, gli eredi donarono allo Stato tutti i beni conservati nello studio di Luigi Pirandello.
Il mio compagno è raggiante-Pirandello è uno dei suoi idoli, lo definisce il maestro.
Visitiamo lo studio ed il museo ammirando scritti e  sceneggiature di tante commedie ancora oggi  rappresentate nel teatri del mondo.
Avverto la sua emozione e mi spiega che sta cercando di immedesimarsi nel pensiero maestro e provare a capire cosa quel luogo avesse rappresentato nella sua vita Ci suggeriscono di proseguire la visita verso il giardino dove sono conservate le ceneri del maestro all'interno di una roccia una volta sotto l'ombra di un pino che purtroppo non c'è più.
Profumi e colori ci accompagnano nella tragitto, il mare sotto di noi azzurro e dentro di noi una bellissima sensazione di pace; questo incontro con la cultura ci ha rimesso in pace con la città di Agrigento.


















Ritorniamo verso la villa ammirando il panorama meraviglioso, sono trascorse più di 3 ore senza rendercene conto dobbiamo ripartire.
La nostra meta è San Vito Lo Capo praticamente dall'altra parte del triangolo siculo



All'ingresso della villa trascritto su pietra una frase che racchiude in un solo colpo tutto il fascino del luogo            "Girgenti"
"una campagna d'olivi saraceni affacciata sugli orli  d'un altopiano d'argille azzurre sul mare africano"

Non posso far altro,a questo punto,che concludere con un'altra sua frase 
     "Così e se vi pare"   






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