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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

lunedì 25 ottobre 2010

Ortigia

Seguendo le indicazioni del Tom Tom ci avviamo verso quello che dovrebbe essere il Teatro Greco e ,come al solito,facciamo i soliti 2/3 giri a vuoto prima di riuscire a trovare l'ingresso.
Chiaramente ci troviamo all'entrata secondaria lontanissima dalla biglietteria  e ci tocca affrontare una bella salita per procurarci i biglietti.
Non che ci faccesse male dopo quello che avevamo mangiato ma, anche se settembre, il caldo, le scarpe chiuse e maglioncini di supporto non hanno reso la salita simpatica.
Teatro Greco
Entriamo nel teatro e ci inoltriamo per la visita.
Il teatro di Siracusa è uno splendido esempio di architettura teatrale e tecnica scenica, la struttura ebbe una grande importanza nella vita di Siracusa, considerata uno dei maggiori centri culturali dell’antichità insieme ad Atene e ad Alessandria d’Egitto. Al tempo dei Romani, il teatro fu probabilmente ritoccato per ospitare gli spettacoli tipici di Roma: caccia alle belve e gladiatori.
Lo spettacolo dall'alto del teatro è bellissimo in lontananza si vede l'azzurro del mare.
Continuiamo a passeggiare tra i resti del teatro chiacchierando e riempiendoci gli occhi di storia e di bellezze.La vista prosegue verso la cava di pietra chiamata Orecchio di Dioniso  la leggenda ci racconta che vi si rinchiudevano prigionieri importanti durante il regno di Dionisio e che il carceriere mettendosi in un certo punto del cunicolo, a loro insaputa, riusciva ad ascoltarne i discorsi anche se parlavano a voce bassa, per l'effetto straordinario di un'eco prodotta dalla forma della grotta. Una volta al corrente dei loro segreti, li riferiva a Dionisio. Questo è quanto si racconta, ma anche la forma appuntita della grotta, forse, ha contribuito a darle il nome di orecchio da cui poi è nata la leggenda                                                                                                  
L'orecchio di Dioniso
A questo punto i nostri piedi iniziano a gridare aiuto, il caldo, le salite,i sentieri pietrosi ci stanno distruggendo le estremità. Scendiamo verso la moto ,il sole sta calando ma sono solo le 17 e ci dirigiamo verso Ortigia.
Parcheggiamo la moto sul lungomare, è Domenica ,c'è tantissima gente.
Famiglie che passeggiano, innamorati, gruppi in vacanza , ci avviamo verso il borgo marinaro abbracciati.
Che bella sensazione che sto provando, il posto è magnifico, la compagnia perfetta, la testa è libera da impegni e da pensieri , è vacanza e nemmeno la stanchezza riesce a metterci di cattivo umore.
Ci fermiamo in un bar , il sole sta tramontando nel mare è bellissimo , attraversiamo tutto il borgo fino alla punta ma il tempo è poco sta facendo scuro e non riusciamo ad inoltrarci fra i vicoletti che credo debbano essere bellissimi . Ci ripromettiamo di ritornare ancora, magari l'anno prossimo per una visita più approfondita.

Torniamo alla moto che il sole si sta tuffando nel mare, il traffico però è infernale, il traffico di tutte le città la domenica sera-peccato- Riprendiamo SS114 verso Noto ormai è un percorso conosciutissimo.
Arriviamo a Noto che è già notte ma stasera , dopo la doccia, scendiamo subito verso il corso.
Ogni volta è un'emozione- questo posto non stanca mai- passeggiamo mano nella mano riguardando tutti i palazzi barocchi; la sera sono illuminati e li trovo bellissimi. Il mio compagno non è daccordo mi spiega che quel tufo e quel barocco devono essere illuminati dalla luce del giorno. Va beh giorno o  notte che sia Noto è un
gioiello. Ci fermiamo al solito bar sotto la cattedrale per la cena di stasera ci siamo riservati  granita di pistacchio con briosce.                                                                                                                                                     

martedì 19 ottobre 2010

Oasi di Vendicari

Domenica 11 settembre
Stamattina il tempo è bellissimo,scendiamo verso Noto marina e seguendo le indicazioni in meno di mezz'ora siamo a Vendicari.Fermiamo la moto in un parcheggio custodito dove riusciamo a lasciare anche caschi, giubbini e stivaletti.In tenuta balneare ci avviamo verso un sentiero sterrato che attreversa una meravigliosa macchia mediterranea con arbusti e cespugli di capperi,unico inconveniente il sole, praticamente a picco senza pietà " meno male che è settembre"
Il mio compagno è di carnagione chiara direi quasi fosforescente io praticamente una cozza, lo vedo soffrire e sopratutto preoccuparsi di una eventuale scottatura. Fortunatamente dopo una ventina di minuti scorgiamo il mare, una tavola azzurra tra dune di sabbia rossa e scogli "uno spettacolo"ci fermiamo incantati a guardare, ci sembra di far parte di una cartolina.
Speriamo ardentemente di trovare la spiaggia deserta per poter passare due ore in totale libertà ma.... è domenica...e quindi tutti insieme appassionatamente.
CALA MOSCHE,questo il suo nome,è magnifica.Cerchiamo un posticino un pò riparato dal sole ma è difficile,la pochissima ombra è stata occupata da nordici che chiaramente temono il sole,l'acqua ed i meridionali..... ma dico io perchè vengono al sud potrebbero tranquillamente farsi le vacanze a Riccione.Ma sto divagando.
Sistemiamo alla meno peggio i parei e ci tuffiamo, l'acqua è fredda e cristallina, una goduria.Vedo negli occhi del mio compagno la gioia , erano anni che non faceva una vacanza, si tuffa e si allontana a lunghe bracciate è felice...... .lo sono anche io.

Cala Mosche
Dopo un paio d'ore di tuffi e nuotate decidiamo di andare via.Il mio lui non fa vacanze di spiaggia  da troppi anni ed anche con il fattore di protezione 50, praticamente uno strato di calce, il suo collo diventato fucsia e credo di ascoltare un lieve sfrigolio.Arriviamo alla moto, ci ribardiamo con l'abbigliamento di sicurezza , vi assicuro che il casco ed i giubbini con quel caldo e con il sale del mare addosso sono una quasi tortura, ma va fatto.
Decidiamo di andare a pranzare a Siracusa, un amico ci ha consigliato un ristorante sul mare
I RUTTA I CIAVOLI , non so cosa significa in dialetto siracusano, ma vi assicuro che il posto ed il cibo sono magnifici
Panorama dal terrazzo del ristorante
Arriviamo che sono già le 15 , un attimo di indecisione del ristoratore ma ci fa mangiare. Il posto è incantevole , una veranda sul mare e nell'attesa del cibo facciamo alcune foto, una sigaretta abbracciati ci sta tutta, la moto consente poca intimità anche se spesso la sua mano si poggia sulla mia gamba in un gesto tenero ed affettuoso.
Il pranzo è a livello: spaghetti con mollica,acciuga e capperi, gnocchetti con pesce spada e menta, una lampuga, pesce a me alimentarmente sconosciuto, con pomodorini olive e capperi, tutto buonissimo; il conto proporzionato a quanto e cosa abbiamo mangiato.
Chiediamo informazione per il Teatro Greco, l'Orecchio di Dioniso ed Ortigia;ci consigliano di concludere la giornata con un tramonto nel borgo marinaro di Ortigia.......





giovedì 14 ottobre 2010

Noto

Ci svegliamo come nostro solito all'alba, ma l'alba vero. Dal nostro balconcino si poteva vedere il sole sorgere dal mare ci abbracciamo guardandolo salire poi caffeinomani quali siamo decidiamo di uscire subito per cercare un bar aperto sono solo le 7 del mattino ma la notte di riposo ci ha assolutamente rigenerato.
andiamo verso il centro del paese, caffè ed immancabile sigaretta e ci avviamo verso la meraviglia
La sera prima, essendosi addormentato, aveva perso l'incanto ma appena inboccata la  strada verso la catte drale gli ho letto nel volto e negli occhi una emozione enorme.

Era incantato,guardava in alto verso i balconi dei palazzi con estasi incredibile, all'altezza del duomo mi ha chiesto di fermarci 5 minuti, voleva immedesimarsi in quello spettacolo era emozionato ed ha emozionato anche me.
La luce del sole si andava a rifrangere sul duomo, sul giallo del tufo, sui rosoni, sulle figure barocche uno spettacolo.
Decidiamo di fermarci ai tavolini del bar sotto il duomo e attendiamo che ci portino la famosa granita di mandorle.
L'attesa è un pò lunga, era in preparazione, ma vi assicuro che ne valeva la pena.
Ci tratteniamo al bar gustando la granita e la briosce per più di un'ora, un'aria di indolenza ci prende-è domenica-poca gente per strada- il sole- un'aria dolce e tersa- il suono dlle campane........vorrei potervi trasferire quella sensazione IMPAGABILE.
Torniamo a casa passeggiando l'aria si sta riscaldando , avremmo da capire come sistemare la borsa rotta ma decidiamo di riempire lo zainetto accuratamente comprato da me la sera prima con costumi,pareo,crema e via verso la Riserva di Vendicari.
La moto ci aspetta ....il mare pure








lunedì 11 ottobre 2010

Forse inizia veramente il viaggio

Riprendiamo la strada SS 114 per rientrare a Noto e finalmente iniziare la nostra vacanza.
Cerchiamo una via alternativa alla statale, vorremmo costeggiare il mare, vorremmo iniziare ad inebriarci di coste e panorami.
Ma ci rendiamo presto conto che non esiste una litoranea, bisogna entrare ed uscire su ogni paesino della costa; ma probabilemnte non siamo stati noi in grado di trovarla e se ce la vogliamo dire tutta neanche il TomTom.
Fatta una decina di chilometri usciamo dalla superstrada e ci avventuriamo per una strada provinciale che indica la riserva naturale del Simeto.
Il tempo sta migliorando siamo soli , ci fermiamo per leggere la tipologia di riserva e la flora e la fauna che la abitano non riusciamo, però ,ancora  a vedere il mare.
Attraversiamo una stradina non asfaltata ed all'improvviso ci ritroviamo davanti ad un cancello
-orrore- una riserva naturale con tanto di parco con villette vista e discesa a mare.
Il cancello è aperto , facciamo un giro sempre in moto, è tutto bruttissimo ed il mare non si riesce a vedere
Non ci piace per niente ce ne andiamo via velocemente facendo le condiderazioni di rito che non sto quà a descrivere ma che immaginerete.
Comincia  a rinfrescare in fondo è settembre il sole alle 19 sta già tramontando, ci avviamo velocemente e senza più fermarci verso Noto.
Arriviamo che è già scuro, saliamo nella nostra appartamentino, sistemiamo le nostre cose e finalmente una bella doccia rigenerante prima di andare a mangiare qualcosa.
Il tempo di stenderci per una mezzora di riposo ed il mio compagno crolla tra le braccia di Morfeo.
Perfetto- cerco di svegliarlo ricevendo in cambio dei mugolii e la tipica frase 5 MINUTI ancora,sorrido,non si svegliarà fino a domani mattina; non mi perdo d'animo, mi vesto e dicido di uscire.
Il nostro appartamentino e vicinissimo al centro, 5 minuti e sono nella zona pedonale.
E' uno spettacolo,bellissima, il duomo, i palazzi barocchi, il teatro, uno via l'altro;mozza il fiato, la gente passeggia,i negozi sono aperti , mi incanto a guardare.
La cattedrale di Noto



















Avevano detto in tanti che era bellissima ma credetemi lo è di più,è un gioiello di tufo incastonato.
Compro 2 panini e mi avvio verso casa ripromettendomi di fare colazione l'indomani mattina come una vera siciliana   "GRANITA DI MANDORLE E BRIOSCE"

martedì 5 ottobre 2010

Un piccolo imprevisto

Ci fermiamo sulla SS 114 per un caffè ed una sigaretta,le nuvole le stiamo lasciando alle spalle.
Sono contenta,eccitata ho come dentro una sensazione strana, ho 53 anni e mi sento una ragazzina, sto vivendo emozioni nuove.
Sono anni che non faccio una vacanza con un compagno e sopratutto non ho mai fatto una vacanza del genere.La moto mi da una bella adrenalina anche se confesso che ne ho un pò paura
Mi sento libera,mi sento particolarmente giovane, mi sento felice.
Riprendiamo la marcia verso Noto, lo abbraccio e via.........
Il casco però comincia a darmi problemi,credo sia una intolleranza al tessuto interno che mi provoca un prurito allucinante e chiaramente non mi posso grattare.
Sto impazzendo vorrei urlagli di fermarsi ma voglio arrivare anch'io,invece decide di fermarsi lui, dice che ama le piazzole di sosta ma è solo che essendo un fumatore si concede degli intervalli--e meno male----.
Decido di eliminare la visiera del cappello che porto con me e di usarlo tipo cuffia.
Sono uno spettacolo di bruttezza ma non me ne frega niente tanto va sotto il casco.
Arriviamo a Noto all'ora di pranzo, ci accoglie il sole ed un'architettura da brivido.
E' bellissima- attraversandola con la moto tra sensi unici e zone pedonali ci rendiamo conto che siamo veramente in uno dei siti patrimonio dell'umanità di più rara bellezza.
Riusciamo velocemente a trovare l'indirizzo del B&B a cui avevamo telefonato;ci mostrano la stanza, non mi piace è a piano terra,affaccia sulla strada praticamente come in un basso napoletano;non chiedo tanto ma 3 giorni in quella stanza chiusa  mi danno angoscia.
Allo stesso prezzo ci offrono un appartamentino al secondo piano poco più avanti, vicinissimo al centro storico- delizioso-accettiamo-(in fondo è già settembre quindi ..........)
Nel consegnare i documenti ci accorgiamo di aver lasciato sulla nave la patente del mio compagno, attimi di panico, la patente è essenziale,telefonate alla TTlines -nessuno risponde, tentativi con la capitaneria di porto- idem.
Decidiamo di scaricare la moto e di tornare a Catania.
A questo punto sono iniziate da parte sua una serie di giaculatorie sul:
Capitano tutte a me
Lo sapevo che non dovevo partire
Adesso chi sa cosa altro succede
Vi assicuro che avrei voluto urlare di smetterla ma la mia proverbiale pazienza ha lavorato sullo stato d'animo del mio compagno che definire negativo era una boutade.
Voleva andare da solo per fare prima,gliel'ho impedito, avrebbe corso come in una gara motociclistica superando i tempi di Valentino Rossi e Max Biagi insieme.
Ah dimenticavo, nel fare manovra con la moto, una delle borse laterali, urtanto su una macchian, si era completamente aperta.
Non avevo nessuna intenzione di intossicarmi la vacanza ed essendo una che crede che le cose a volte ce le chiamiamo ho deciso ,come si fa con i ragazzini ,di iniziare i mie lavaggi del cervello in ottica positiva; non che mi ascoltasse molto, chiuso com'era nel suo nervosismo, ma mi è sembrato più tranquillo e siamo partiti per Catania
Altro giro altra corsa SIGNORI SALGHINO
Non ho approfondito i tempi di percorrenza Noto-Catania per non entrare nel panico, arrivo al porto.  Un gentile marinaio si mette in contatto con qualcuno sulla nave, assolutamente non gentile, ma alla fine abbiamo riavuto la patente.
Ecco tutto passato,tutto risolto  abbracci e tenerezze decidiamo di mangiare qualcosa a Catania sono ormai le 15 passate,ci fermiamo in un bar della via Etnea e ci deliziamo con un una arancina ed un deliziosissimo cannolo.
L'arancina ci terrà affettuosa compagnia posizionata sullo stomaco  fino a tarda notte.

sabato 2 ottobre 2010

Arrivo in Sicilia

11 Settembre
La cabina assegnataci è comodossima, ci  addormermentiamo cullati dal movimento della nave.
Ci svegliamo, chiaramente prestissimo ,incuriositi dal passaggio nello stretto, cercavamo di capire mentre sorgeva il sole dove fossero scilla e cariddi , se la nave stava costeggiando la calabria oppure era già verso la sicilia, ci siamo fumati una sigaretta mentre disquisivamo di geografia.
L'arrivo a Catania era previsto per le 9 abbiamo deciso di tornare a dormire ancora un pò e dopo un'oretta ,preso il caffè e la macchina fotografica, siamo saliti sul ponte più alto della nave per guardare l'arrivo e sopratutto l'etna.

Lo spettacolo è magnifico, sarà stata la bellissima giornata di sole, di quelle con l'aria tersa ed asciutta lo spettacolo dell'etna è emozionante.
Alcune nuvole avvolgono la vetta ed è come se ci stesse accogliendo con i suoi sbuffi di fumo-bello-
Sbarchiamo velocemente, con la moto i tempi si dimezzano, ci dirigiamo verso quello che dovrebbe essere il centro( nessuno dei due conosce la città)
Noto subito la ricchezza dei palazzi, il  barocco inizia a manifestarsi, il colore predominante è il grigio antracite, classico della lava, è una citta molto bella ma l'ho trovata un pò cupa sarà questo colore .
Decidiamo di fermarci e di fare almeno un giro , lo merita.Facciamo colazione in un baretto sulla via Etnea, il passeggio già a quell'ora è intenso.
Mi ricordo che è sabato e che come in tutte le città si va in giro per negozi e per mercati.
Sto cominciando a perdere il senso del tempo-PERFETTO- COSI' E' VACANZA
La proprietaria del bar si offre di tenerci borse e caschi per permetterci di fare un giro.
Ecco siamo al sud , ancora più a sud di Napoli, l'accoglienza la gentilezza sono quà, peccato che tutto il resto vada maluccio ,per usare un eufemismo,ma questo è un'altra storia.
Giriamo per la via Etna , il mio compagno è particolaermente affascinato dall'architetettura dei palazzi
Foto di rito alla statua dell'elefantino simbolo della città di Catania.
Molte   sono le leggende che si raccontano su questa statua ma la più accreditata è quella che,l’elefante di Catania è una statua magica,costruito in epoca bizantina,proprio per tenere lontano da Catania le offese dell’Etna.
Riprendiamo caschi, borse e sopratutto moto , dobbiamo arrivare a Noto e ci sono circa 100 km da fare, il
ceilo comincia ad ingarbugliarsi, stanno arrivando alcuni nuvoloni scuri.decidiamo comunque di fare un giro in moto sul lungomare ed arrivare ad Acitrezza.
Mi sto abituando alla moto,non ho mal di schiena, mi sento a mio agio e ...meno male.
Fermamo la moto sul lungomare di Acitrezza, deliziosa, il cielo però è sempre più scuro,sui lidi la gente imperterrita continua a fare il bagno del resto la temperatura è piacevolissima












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Lasciamo Catania, Acitrezza e l'Etna e ci avviamo sulla SS115( la attreverseremo tutta fino a Palermo) verso  Noto , gareggiamo con le nuvole, speriamo di arrivare senza bagnarci.