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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

lunedì 14 marzo 2011

Museo dell'Olocausto e Checkpoint Charly

Trascorro la notte, a causa delle libagioni berlinesi della sera prima a base di wurstel ,crauti , crema di piselli e bretzel tipica ciambella di pane, in uno stato comatoso e la mia amica Mariarita  non sta meglio  di me Alle cinque del mattino lo stinco di maiale vagava nel mio stomaco ricomponendosi con purea e crauti e unica possibilità, a quel punto,era quella di procurarci un caffè .Lascio la mia amica ancora a letto e mi dirigo nella sala colazione.
Vengo investita da  un odore nauseabondo di salsiccia ed uova mentre cerco disperatamente di chiedere un caffè ed una agghiacciante cameriera teutonica  che mi indica il distributore di quello che secondo lei, ma solo secondo lei era il caffè, spingo il bottone e nel bicchiere grandezza cocacola scende una tisana calda, molla e trasparente " una schifezza" e dire poco Rientro in camera disperata e decido di usare la mia caffettiera"ammetto la mia colpa viaggio con alicia "inseparabile compagna di viaggio "faccio un caffè decente e decidiamo di scendere a fumare una sigaretta.
Nessuna voglia di vestirci e quindi in dress code matinèe in assoluta anarchia ...pigiama  negli stivali, giaccone e cappello unica concessione al freddo Sedute sulla panchina all'ingresso" a disposizione dei fumatori disperati " eravamo uno spettacolo di desolazione ,ci guardiamo scoppiando a ridere,la nostra carnagione,duramente provata dalla cena, aveva una colorazione dal verde mela al grigio antracite .Rientriamo in camera per dare un aspetto più umano al nostro abbigliamento ed al nostro viso prima di affrontare una lunga giornata in giro per Berlino.
Primo appuntamento il Judischen Museum , il museo dell'olocausto, consigliato dai più ma anche sconsigliato da qualcun'altro dei nostri amici ; veloce consultazione sui mezzi di trasporto Arriviamo al Museo e ci inoltriamo con guida alla mano verso la prima delle 14 sezioni che raccontano la storia del popolo ebraico in Germania. Il luogo dovrebbe essere un viaggio emozionale ed interattivo attraverso i 2000 anni di storia ebraica e tutta l'architettura una metafora della tormentata storia del popolo ebraico fino ai 12 anni di persecuzione durante l'ultima guerra.La foto che ho postato  rappresenta la torre dell'olocausto. Una sala non climatizzata ,quindi fredda d'inverno e calda d'estate ,dalla quale si entra da una porta pesantissima. nella stanza completamente vuota si ascoltano tutti i rumori esterni e identifica simbolicamente la sensazione degli ebrei rinchiusi nei vagoni che li deportavano

Altri due spazi importanti " il giardino dell'esilio" con le 49 colonne che dovrebbero rappresentare l'anno di nascita dello stato ebraico" il 1948 " e la quarantanovesima  Berlino riempita con sabbia che proveniente  da Gerusalemme, alla sommità delle colonne gli alberi di olivagno simbolo della pace e della speranza al ritorno in patria . Ultima sala  l'installazione  Shalechet  dove diecimila volti di acciaio sono distribuiti sul pavimento rappresentando  le vittime della shoah ed anche tutte quelle di guerre e violenze I visitatori sono invitati a camminare sui volti ascoltando il fragore prodotto dalle lastre di metallo che sbattono l'una sull'altra e contro le persone che  passano.
Il fragore e l'angoscia per tutti quei morti ti fa desiderare di uscire al più presto dalla sala , senza poter smettere di calpestare le vittime  della shoah. Eravamo piene di domande su quel edificio così strutturato, la modernità delle installazioni le linee, i punti, le sale, le metafore che si intersecano erano sinceramente di difficile interpretazione Bisognava solo lasciarsi andare all'emozione che non sempre in quegli spazi vuoti riusciva a darmi  Uscendo decidiamo per una visita al Checkpoint Charly  e camminando si iniziano gli acquisti dei ricordi da portare agli amici Soliti negozi di turistame come li chiamo io, calamite, borse tazze, piattini  e via cosi . Un 'invasione"siamo proprio nella zona del turismo di massa " pochi centinaia di metri ancora ed ecco spuntare anche le bancarelle con paccottiglia di origine russa: colbacchi, cannocchiali  ecc ecc ed alla fine .........la terribile trappola dei turisti il CHECKPOINT_CHARLY dove attori travestiti da soldati americani e francesi  si lasciano fotografare di fronte alla copia della guardiola dell'esercito americano con tanto di cartellone con la frase scritta in tutte le lingue "State lasciando il settore Americano" Mi rifiuto di fare fotografie è veramente tutto troppo falso.
Preferisco pubblicare una foto storico 
Il check-point Charly ha rappresentato nella  Berlino del dopoguerra "1961-1990" uno dei pochissimi passaggi tra le due Berlino.Solo in alcuni di questi punti gli alleati ,i diplomatici e gli altri stranieri che avevano il permesso potevano transitare. Fu in questo luogo che i carri armati americani e sovietici si fronteggiarono nell'ottobre del 1961 poco dopo l'inizio della costruzione del muro.
Questa è la storia  e questo dovrebbe essere.......continua 

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