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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

venerdì 30 dicembre 2011

Mala Strana

Siamo di nuovo a Mala Strana con la ferma intenzione di ritrovare il ristorante dove avevo mangiato, per altro benissimo, qualche anno prima. Non ho nessuna intenzione di rischiare gusto e tasca fermandoci al primo che capita. Risaliamo la Via Malstranska inoltrandoci tra tavolini affollatissimi di turisti intenti a mangiare qualsiasi cosa compreso pizze dal'aspetto poco raccomandabile. Il turista in generale mangia di tutto, a parte noi Italiani, Il mio compagno inizia adare segni di insofferenza; non è un buon camminatore e neanche un viaggiatore per cui non ha la costanza e la forza mentale che contraddistingue chi come me è arso dalla voglia di vedere per cui continuava ha chiedere se ricordassi realmente il posto. Fortunatamente ormai alla fine dei finalmente mi appare il locale lo  riconosco "Un Mecenase" la finestra sulla strada e l'ingresso nel vicoletto "è lui"
Il ristorante è pienissimo ma ci trovano un tavolino in una zona di passaggio , non importa sono contenta e so che mangeremo bene. U Mecenase è uno dei più antichi ristoranti di Praga leggermente fuori dai sentieri battuti e non pubblicizzato sulle guide.Nulla è cambiato da quando ci sono stata qualche anno fa e mantiene il suo designer originale forse un tantino demodè ma mi piace come allora. Alle pareti un'accozzaglia di  piatti di dubbia provenienza, quadri di antenati forse non troppo di famiglia, trecce di agli e cipolle e chi più ne vuole più ne metta. La carta  da parato ha disegni di  gigli violetti ed i tavoli e le sedie sono abbastanza diverse ; a completare il tutto qualche divano restro a sostituire sedute più regolari. Trovo tutto comunque originale e suggestivo ma forse è solo perchè sono in vacanza.

Il menù è un bel mix di cucina ceca ed internazionale.Ci indirizziamo verso una zuppa di asparagi "deliziosa" con tanto di nuvola di panna acida ,a seguire un classico gulasch ed un filetto veramente notevole, piatti che abbiamo amorevolmente diviso per gustare tutto. Il dolce lo abbiamo evitato volendo assaggiare il trudlo, tipico dolce da street food. Il conto onesto per quanto e come mangiato "20 euro" a testa. Paghiamo e ci avviamo in piazza dove ci aspettava  il trudlo (rotolo di pasta dolce cotto sulla brace e passato caldo nello zucchero) mangiato a Budapest .La bancarella è affollata e la cottura del rotolo è approssimativa, lo mangiamo per gola ma forse avremmo fatto meglio a deliziarci con la crepes flambou specialità del ristorante. Il trudlo è per lo più crudo, la pasta è ancora morbida ma lo mangiamo tutto di conseguenza ci ha tenuto compagnia  fino a notte inoltrata. Torniamo in centro riattraversando il ponte. La giornata è bellissima, il cibo è stato buono e due passi non ci fanno male.Il ponte è affollatissimo, il sole riscalda e passeggiamo ascoltando le note jazz di orchestrine improvvisate " delizioso pomeriggio"
Continuiamo la nostra passeggiata dirigendoci al quartiere ebraico ma prendiamo il tram in fondo no è lontano ma la stanchezza si fa sentire








Scendiamo in Piazza Jan Palack
e da lì in pochi minuti ci inoltriamo nel quartiere ebraico.L'intenzione ed il desiderio era di visitare le Sinagoghe ed il cimitero, ma solo intenzione è rimasta in quanto era tutto chiuso per una periodo particolare della religiosità ebraica. Riaperture prevista per il lunedì seguente "perfetto" andare a Praga e non visitare il quartiere ebraico mi sembra il massimo. Mi è spiaciuto per il mio compagno io, chiaramente ci ero già stata. I due desideri principali di questo viaggio sarebbero state appunto il monumento ad Jan Palck (ci eravamo riusciti) e la visita al Golem che secondo la leggenda è  una figura immaginaria della mitologia ebraica e del folclore medioeval. La storia tramandata racconta che venendo a conoscenza di certe arti  magiche si può fabbricare un gigante di argilla forte ed ubbidiente usandolo come servo e come difensore del popolo ebraico dai suoi persecutori. il Golem è custodito nella Sinagoga Staronova nel quartiere stesso e può essere evocato pronunciando una combinazione di lettere alfabetiche.Sulle evocazione calerei un velo e lascerei perdere immediatamente in quanto ho tra i mie ricordi di infazia alcune immagini di un film che raccontavano questa storia ,cosa del genere e mi terrorizzò non poco
Ritorniamo verso il fiume il sole piano piano sta tramontando

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