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giovedì 3 ottobre 2013

Il quartiere della Kalsa tra cultura storia e miseria



Per visitare Palermo e tutta la sua storia ci vorrebbero settimane; io ci vengo da 30 anni ed ancora non ho completato la mia visita. In questi giorni viaggia con me un’amica che non conosce questa città e quindi cerco di trasferirle le mie conoscenze e le emozioni che mi procura da sempre . La sera precedente eravamo state a cena in Piazza Marina in uno dei tanti ristoranti della piazza mangiando abbastanza decentemente ad un prezzo onesto. Diciamo che sono più propensa,nei mie viaggi, allo street  food quello un po’ graveolento e magari non tanto igienico ”vedi Istambul” ma quando si è in compagnia bisogna tener conto anche di chi viaggia con te e quindi.. ci siamo sedute al ristorante. Dopo cena ci siamo allungate verso il quartiere della Kalsa, avevo proposto uno visita alla chiesa sconsacrata dello Spasimo rimasta nel mio cuore dopo una visita fatta almeno 20 anni prima  ma ci siamo perse tra i vicoli e neppure il navigatore del telefono è servito a molto, abbiamo girato a vuoto fino al punto di infilarci in un luogo non troppo raccomandabile con tanto di pankabestia che ci guardavano sogghignando. Fortunatamente abbiamo incontrato un ragazzo che ci ha dato veloci indicazioni per uscire dalla zona, raggiungere il Foro Italico e da lì arrivare velocemente sulla via Roma. Confesso di essere stata un tantino incosciente ma la voglia di vedere mi coinvolge sempre; non è la prima volta che mi succede e poi in fondo le città si visitano perdendosi nella loro più viva quotidianità ”magari girando senza telefonini da 700 euro chiaro che non era il mio“Al mattino dopo solita colazione sul presto con lettura di giornali al bar in Piazza san Domenico. Prima di andare al mare , a Palermo al mare si va a qualsiasi ora, decidiamo di ritornare nel quartiere della Kalsa che di giorno è sicuramente più raccomandabile.
Il nostro Hotel è praticamente al centro di Palermo ed a piedi è tutto vicinissimo, scendiamo per i vicoletti fino ad arrivare alla Cala e da lì costeggiando  il porticciuolo turistico arriviamo al Foro Italico  dove ,come sempre ,resto oscenamente affascinata dai  birilli posizionati da qualche architetto completamente fuori di testa ai lati dei giardini che costeggiano il mare.

All'ingresso del quartiere ci imbattiamo nella macchina di Santa Rosalia, il carro ha sfilato per il centro di Palermo durante il festino; festino al quale i Palermitani sono giustamente legatissimi; ho avuto la fortuna di assistervi qualche anno fa ed è una spettacolo di folclore popolare bellissimo

Entrando sulla via dell’alloro ci troviamo sulla sinistra un palazzetto antico e sotto un bel fregio la scritta“ Istututo delle Artigianelle” praticamente un pezzo di vita antica.
 Risaliamo accanto alla chiesa di Santa Teresa alla Kalsa e ci imbattiamo in alcuni palazzi danneggiati dai bombardamenti della  seconda guerra mondiale e dal terremoto del 1968 che ancora oggi risentono di un totale abbandono di cui sono state responsabili  le varie  amministrazioni che hanno preferito costruire palazzacci brutti ed invasivi invece di recuperare un centro storico che in Europa è secondo solo a quello di Lisbona.
Fortunatamente, verso gli anni 80, si decise il recupero del complesso monumentale della Spasimo. La chiesa convento fu costruita intorno al 1500 ed è addirittura rappresentata nel dipinto di Raffaello Sanzio “ Madonna dello Spasimo” oggi esposta al museo del Prado di Madrid. Nel corso dei secoli, sconvolgendo in parte la sua architettura originale ,la chiesa fu usata come lazzaretto ed intorno all’ottocento anche come ospizio dei poveri e nosocomio tanto che si ha la percezione che essendo dedicata a Santa Maria dello Spasimo e come se avesse deciso nel nome il proprio destino. Nel secondo dopoguerra e fino al 1985 fu completamente abbandonata ed usata come discarica. Fortunatamente la volontà dei cittadini ed il supporto dell’amministrazione di allora resero possibili  i lavori di recupero.
Ho avuto la fortuna di visitarla negli anni 90 praticamente appena restaurata e ne rimasi affascinata. Confesso però che la visita ebbe anche un contesto molto romantico e particolare…una magnifica serata di tarda primavera insieme al mio compagno di allora e alla mia migliore amica con il suo amore, tutti innamorati, mano nella mano  passeggiando su una immaginaria passerella di fiori viola caduti da un albero di giuda che cresce ancora oggi al centro della navata completamente crollata lasciando completamente libera la visione al cielo stellato. La passeggiata proseguì tra giardini sapientemente illuminati accompagnati da un quartetto d’archi che suonava Bach… e che vuoi di più.
Chiesa della Magione

 Oggi lo Spasimo ospita eventi culturali, rappresentazioni teatrali e musicali ed ancora oggi ha un suo fascino anche se i giardini sono stati chiusi e si nota purtroppo un nuovo senso di abbandono.
Uscendo dallo Spasimo si arriva velocemente alla parrocchia della santissima Trinità della Magione che abbiamo visitato insieme al suo chiostro.

Proseguiamo per la Fontana del Genio, una delle otto rappresentazioni del genio di Palermo protettore laico della città complementare a Santa Rosalia ; le altre sette sono rappresentate da un’altra fontana, tre sculture, un mosaico posto all’ingresso della cappella Palatina e due dipinti. L’elenco dei monumenti nel quartiere della Kalsa è grande: La chiesa della Gancia , quella della Madonna della Pietà  in puro barocco romano, pochi passi ed ecco l’archivio di stato e la chiesa della Madonna della Catena in stile gotico siciliano, Palazzo Fatta  e per concludere Palazzo Steri ex palazzo di Re e Vicerè e tribunale dell’inquisizione oggi sede dell’università  
In questo quartiere  le strada sono tutte lastricate e lucide trasudano storia in una sintesi di antico e di nuovo, di ricchezza e povertà, depressione sociale ed attrattiva storico culturale in un connubio stridente ed affascinante.

La fontana del genio di palermo










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