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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 20 gennaio 2016

Costiera amalfitana e sorrentina in uno sguardo

Rimetto la penna sulla carta , mi manca scrivere e mi manca viaggiare. Negli ultimi anni una serie di situazioni mi hanno impedito di partire e di vivere quello che per me è la parte migliore della vita di un essere umano “ Il Viaggio” ed ho abbandonato così anche il mio blog.
Ho deciso di ricominciare e se le vicissitudini della vita mi impediscono di raccontare di viaggi racconterò di escursioni ,di trekking o di quello che gli assomiglia. In particolare vorrei riuscire a trasferire le mie emozioni quelle dei paesaggi che si elevano all’improvviso , della libertà che si vive camminando per ore dei  pensieri che volano verso qualcosa che non è sogno e nemmeno realtà ma  solo pensieri in libertà. Normalmente i gruppi di trekking sono frequentati da coppie e da molti single che single non sono in quanto la loro passione non è condivisa dai compagni/e
La single d assalto non sono comprese nel mucchio, non sono previste acchiappanze ,non è un luogo per incontri sentimentali; Le single pure come me sono poche e di solito gli altri ci mettono un po’ a rendersi conto che non ci sono mire ed al quel punto finalmente si diventa amici di camminata.
Stamattina sono in attesa di due amici trekkisti  con i quali ho condiviso alcune percorsi interessanti e con i quali ci siamo trovati a condividere molte sensazioni e quella strana voglia di distacco dalla realtà che si vive camminando. Siamo senza guida e senza gruppo una nuova esperienza
Si va sul Monte Comune in località  Vico Equense percorso già affrontato da uno dei due con un gruppo amalfitano. Oggi il tempo orario e quello meteorologico non ci consentono di allontanarci troppo da Napoli . Il termometro della macchina segna 2 gradi noi siamo attrezzati di tutto punto e ci avviamo verso Vico Equense
In una domenica mattina con 2 gradi la strada è libera ,ci siamo solo noi ,giustamente la gente  normale sta sotto il piumone  o comunque  al caldo a casa noi no……
Uscita Castellammare di Stabia direzione Vico Equense , Moiano, Santa Maria del  Castello dove lasceremo la macchina per iniziare il percorso a piedi. La strada però è interrotta ritorniamo indietro dopo un caffè salutare e facciamo il giro da un ‘altro lato della collina . Sono le 10 del mattino quando parcheggiamo l’auto ma il percorso non sarà lungo quindi poco importa a che ora partiamo.
Usciamo dalla macchina ed il vento violentissimo ci sposta, il freddo taglia la faccia mi ficco il cappello e copro la bocca con uno scalda collo penso tra me e me che forse ho qualche rotella fuori posto per affrontare una tormenta così ma so che fra un po’ il vento gelato si trasformerà in vento di serenità e di libertà come il vento del nord che chiamava a se Vienne del film Cioccolat
Seguiamo  Pasquale che dovrebbe conoscere il percorso e ci addentriamo verso l' alto su alcune pozzanghere il ghiaccio fa bella mostra di se come ad avvertirci di fare molta attenzione.
Il sentiero si interrompe in un fitto groviglio di arbusti si torna indietro il percorso non è quello, una nuova deviazione ed ecco i primi segnali, per i non addetti ai lavori questi percorsi sono tutti tracciati da segnali rossi/bianchi sulle cortecce degli alberi o sulle pietre. Il più delle volte sono sentieri registrati dal Cai e ben segnalati. Il monte Comune è li in alto 877 mt. 
Si sale il sentiero è abbastanza in pendenza, il percorso relativamente accidentato qualche scalino di tronchi qualche pietra e… ghiaccio bisogna fare attenzione,. Alla nostra sinistra il dirupo e il mare attraversato dal vento di grecale che gli da il colore del ghiaccio ma forse è anche il freddo tremendo che ci sta avvolgendo, all’improvviso la neve una brevissima tempesta di vento e fiocchi uno spettacolo.
Saliamo il fiato è vapore acqueo devo scostare lo scalda collo dalla bocca  perché crea condensa con gli occhiali e non vedo più niente bisogna fare molta attenzione a dove mettere i piedi il rischio è che una scivolata accompagnata dalle violentissime raffiche di vento possa procurare una brutta caduta. Si continua a salire in fila indiana io al centro siamo bravissimi , non si parla il vento , la fatica e il dover fare attenzione ce lo impedisce. Vorremmo fermarci per mangiare un po’ di frutta ma il vento non ci da tregua decidiamo di arrivare alla meta e vedere che succede .
Due chilometri di salita e 1 ora e mezza dopo spuntiamo su un pianoro che a perdita d occhio mi da la visuale dell’immenso. La visibilità è perfetta il vento ha spazzato via le poche nuvole e non c’è un minimo di foschia.
Un prato verde intensissimo , lo attraverso dirigendomi verso un’altissima croce di legno posizionata sulla cima davanti a me in uno dei panorami più belli. Mi si squarcia la mente e  il ricordo di  me ragazzina che correvo su questa prato di erba alta cercando di prendere tra le mie mani “l’isola di capri” tanto vicina da vedere le case e le strade.

Pasquale è particolarmente felice della mia gioia anche lui ha provato la stessa emozione e la mia è la conferma di non aver esagerato.
Sono nel punto preciso di congiunzione fra il golfo di Napoli e quello di Salerno.
Davanti a me Punta Campanella  Capri  ed i  Faraglioni. Il vento mi sposta leggermente verso sinistra il mare è acciaio e sul mare li Galli , isca  lo scoglio di Vetara illuminati dai raggi del sole come da fasci di luce Mi sposto ancora un poco ma solo un poco e sotto di me Positano e Praiano e poi Salerno fino a Capo Palinuro.

Non sono ancora contenta vado aventi il vento mi frena  è come se volesse dirmi torna indietro c’è ancora tanto da guardare e da fotografare da quel lato  ma vorrei  arrivare alla punta sotto la sella di Arola e monte Vico Alvano  Sotto la punta c’è un’altra meraviglia la Baia di Jeranto  ma è praticamente impossibile continuare il vento è incessante e gelato. Il tempo di levarmi il guanto per fotografare e non sento più le dita, le gambe sono diventate due blocchi di ghiaccio ho sbagliato a non mettere le calzamaglie la lieve imbottitura non è sufficiente a quella temperatura. Mi accontento di guardare verso destra e….. Massa Lubrense,  Sorrento  il Golfo di Napoli in un solo colpo d occhio ; i Campi Flegrei , Procida stretta e lunga e subito dietro Ischia mi manca il fiato non sento neanche  più il freddo.
Vorremmo restare a mangiare il nostro panino ma fa troppo freddo ed il vento soffia senza soluzione di continuità decidiamo di scendere e provare a cercare un rifugio per poter mangiare.
Ripercorriamo il sentiero in discesa ma  non riusciamo a trovare un riparo per poterci fermare a mangiare decidiamo di arrivare alla macchina ma che tornerò in una giornata meno tempestosa e sogno già di mangiare il mio panino sul prato davanti al  quel panorama patrimonio dell’umanità.
Come al solito la discesa è più veloce ma più pericolosa bisogna fare molta attenzione a non scivolare ci sono diversi punti ghiacciati e comunque il vento è talmente forte da rendere l equilibrio estremamente precario Continuiamo a fotografare e mi renderò conto a casa che molte foto sono prese con le stesse angolature e negli stessi punti. La luce il sole le nuvole il colore del mare lo rendevano ogni volta nuovo e bellissimo.
Arriviamo alla macchina non siamo stanchi abbiamo affrontato percorsi molto più lunghi e difficili ma  il freddo ed il vento ci hanno sfiancato non tanto da non mangiare il nostro panino e bere un grande bicchiere di Taurasi su di una panchina sotto la chiesa di Santa Maria del Castello.
Prima di ripartire decidiamo di andare a curiosare verso il costone dove ci scateniamo in un’altra ventina di foto sotto di noi praticamente a tre passi in linea d’aria Positano e la sua spiaggia.  
positano