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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 22 giugno 2016

Passeggiata al tramonto

Oggi si trekkeggia in notturna, una nuova esperienza , una nuova avventura che da tempo mi ero ripromessa di fare. Stasera sono con Eugenia da un po'  mia compagna fissa di escursione. Appuntamento nel borgo di Croce provincia di Caserta ed  finalmente oggi c'è il sole. Quest'anno l'estate non vuole venire ci sta snervando con giornate intense di pioggia.
Autostrada fino a Santa maria Capua Vetere e poi attraverso le campagne fino ai Monti Trebulani, saliremo fino al borgo di Croce in macchina e poi inizierà il nostro percorso verso il tramonto. Puntualissime all'appuntamento ritrovo anche Barbara con la quale abbiamo già  percorso sentieri e colline e dopo pochi minuti ecco in fila indiana una bel numero di macchine.Le escursioni di Alessandro, guida del gruppo Escursioni Trekking Caserta ,sono una garanzia di serenità,accompagna i percorsi, per lo più semplici e poco faticosi con informazioni sulla  flora e sulla fauna,ci racconta di alberi e fiori, dei luoghi e della genti che vive in queste frazioni, spessissimo ne fotografa i volti segnati dal tempo e dalla vita. Non mancano bambini e cani il tutto in un atmosfera rilassante .
Il borgo di croce è praticamente disabitato tranne per tre case occupate saltuariamente nelle quali  si rifugiano i proprietari che ricercano evasione e tranquillità dal caos delle grandi città
Ed eccoci tutti insieme , baci e abbracci ci conosciamo in parecchi quasi tutti frequentatori di  gruppi escursionistici. Nel frattempo  approfittiamo di una salutare rinfresco offerto da Alessandro che festeggia il compleanno. Una meravigliosa e succulenta anguria tanto grande da accontentare tutti , una cesta di ciliege del luogo e delle crostate fatte in casa tutto eccellente, dopo una buona mezz'ora di festeggiamenti si parte
La prima parte è su strada asfaltata ma dopo poco tra gli alberi compare uno strettissimo sentiero che sale in forte dislivello inoltrandosi nella vegetazione. Saliamo e si suda tanto l umidità rilasciata dalle piante ti fa appiccicare addosso gli indumenti; i profumi sono intensissimi ed ineguagliabili  piccoli fiori di bosco fanno capolino insieme alle fragoline ne riesco ad assaggiare una, alcuni ragazzi del gruppo ne hanno fatto incetta. Le fragoline hanno un sapore d'infanzia, il sapore di quelle  che mia nonna coltivava sul terrazzo in piena città e che io e mio fratello guardavamo maturare aspettando il permesso per poterle mangiare direttamente dalla pianta. Tra le piante qualche albero di amarena carico di frutti 









Siamo in fila indiana  e ad un tratto la vegetazione si dirada e ci blocchiamo, amano a mano che si arriva verso la cima il panorama si fa spettacolare e chiaramente ci si ferma ferma tutti per ammirarlo Siano tutti sulla radura" Piano Razzano " che si apre verso l'infinito ,uno spettacolo che da i brividi. Dietro di noi il Monte Maggiore e sotto  il borgo di Croce da dove siamo partiti. Davanti a noi come in una foto panoramica ...a sinistra il Vesuvio ,il promontorio di Punta Campanella, Capri di cui si intravede solo la cima.
Ischia proprio davanti e verso destra il golfo di Gaeta, Formia e Sperlonga riesco a vedere anche Ventotene e Ponza. Sotto di noi quella che una volta veniva chiamata " terra di lavoro" che arriva fino al mare, si intravedono i palazzoni del Villaggio Coppola  ..Alle spalle ancora verso destra  le montagne che confinano con il basso lazio ed il sole che sta tramontando....palla infuocata tra riverberi dalle mille sfumature di rosso,di giallo, d'arancio; le nubi all'orizzonte si tingono di rosa. Eugenia ed io non facciamo che fotografare e ci giriamo verso il sole che tramonta in un abbraccio immaginario. 

Camminiamo   da un punto all'altro della piana tra l erba alta,piccole felci , arbusti fioriti;odori e colori ci avvolgono. A destra c'è il sole che tramonta a sinistra la luna piena sta sorgendo e ci farà luce poi al ritorno.
decidiamo di goderci lo spettacolo; Alessandro e nell'attimo stesso in cui il sole cala dietro le montagne stappa lo champagne e si brinda. Sul pianoro in piccoli gruppi facciamo merenda mentre l'aria diventa frizzante. Avevo cambiato la maglietta fradicia appena fermati ma adesso indosso felpa, giubbotto e sciarpa
Il cielo diventa blu mentre scende il crepuscolo e sotto di noi si accendono le luci dei paesi. Vorrei restare ancora qua in silenzio a vedere la notte ma dobbiamo scendere.Le torce non servono la luna illumina il cammino è una notte chiara e luminosa bellissima. Primo tratto su sterrato, tra gli alberi, vorrei ascoltare i rumori del bosco quelli che con tanta passione ci ha descritto Alessandro alla partenza, vorrei vedere le lucciole illuminare il percorso ma purtroppo le lucciole sono poche e c'è una bella confusione; chi parla incessantemente chi urla qualcuno riproduce il verso degli uccelli cammino veloce vorrei allontanarmi ma del resto stare in gruppo è anche questo. Alessandro decide per una deviazione e dopo aver attraversato un prato illuminato da una luna stupenda ci troviamo sul' altopiano della croce una nuova terrazza panoramica  ed è ancora emozione. Sotto di noi i paesi  illuminati creano disegni stilizzati, in lontananza sul mare il fascino di un temporale che si sta avvicinando, i fulmini saettano illuminando a giorno l'orizzonte.

Altre foto di rito e torniamo indietro ci aspetta la parte più difficile quella che abbiamo fatto in salita all'inizio arrampicandoci adesso dobbiamo scendere ed abbiamo necessità delle torce, la luna scompare dietro alle nuvole. C'è da fare molta attenzione i sassi i dislivelli e il muschio sono pericolosi, siamo in fila indiana ma neanche la difficoltà del percorso fa si che la caciara si allenti.... Nel frattempo i tuoni iniziano a sentirsi sempre più vicini , ed in un attimo anche i fulmini saettano ad illuminare la strada.. "non mi piace" non fanno altro che raccomandare di allontanarsi dagli alberi in caso di temporale e noi ci siamo praticamente dentro. Bisogna volocizzare i passo ma c'è qualcuno dietro che urla felice dello spettacolo dei lampi fra gli alberi; spettacolo direttamente proporzionale per fascino alla sua pericolosità,nel frattempo sono comparse anche le lucciole ... e inizia anche a piovere Nessuno di noi si sarebbe aspettato un arrivo della pioggia così veloce  Ma siamo arrivati ecco il borgo le nostre macchine ci ficchiamo dentro salutandoci velocemente mentre grossi goccioloni iniziano a scendere. La strada del ritorno è tutta sotto un bell acquazzone ma siamo in macchina e va bene così la giornata come al solito è stata un successo



giovedì 9 giugno 2016

Da Nerano a Punta Campanella

E finalmente si va a Punta Campanella, una serie di impegni, il mio menisco infiammato ed il cattivo tempo mi hanno impedito di partecipare alle precedenti escursioni, oggi gira nel verso giusto il tempo è magnifico ed il menisco è tranquillo
Con me un ‘amica di viaggio e passeggiate che si accinge ad intraprendere questa nuova avventura ed una ragazze del gruppo escursionistico che mi ha chiesto un passaggio.
Organizzano di sabato e la cosa mi fa piacere in quanto siamo nel ponte del 2 giugno ed il rischio traffico della domenica e del rientro è altissimo.
Partenza alle 7 da Napoli e appuntamento a Nerano alle 9 , qualche momento di indecisione sul percorso ma alla fine arriviamo puntuali, solite formalità e si parte.
Il percorso partirà da Nerano per Monte San Costanzo - Discesa per Pezzalonga fino a Punta Campanellaed infine discesa nella grotta di Minervae si concluderà  a Terminie rientro a Nerano.

L’inizio è tostissimo almeno per me che non faccio escursioni da più di 2 mesi Praticamente ci arrampichiamo lungo i sentieri, temo per il mio ginocchio e cerco di spostare tutto il peso sulle braccia e sui bastoncini .
"Fiato corto ..e continuiamo a salire.Tutte le volte mi chiedo perché lo faccio ma poi quando rientro a casa non vedo l’ora di ripartire" Il primo obbiettivo è Monte San Costanzo proseguendo il sentiero diventa meno impervio ma non meno in salita. Gli odori del magnifico bosco di pini è intensissimo sulla mia sinistra il mare e gli isolotti di li galli e se ci fosse silenzio si riuscirebbe ad ascoltare il suono del vento e del mare ; ma si chiacchiera e qualcuno anche a sproposito comunque….
Baia Di Jeranto
Siamo in cima o meglio da questo punto, una scala di pietra calcarea ci conduce alla chiesetta di San Costanzo. A destra, una veduta dall’alto della Baia di Jeranto; di fronte, i tre isolotti de Li Galli. Dalla sommità della cima di San Costanzo il panorama si apre a 360 gradi su tutto il territorio di Massa Lubrense, il paesaggio si estende dal golfo di Napoli a quello di Salerno, con l’imponente Vesuvio, le isole di Ischia e di Procida. Un ultimo sforzo e ci fermiamo per una pausa, stavolta l’acqua non basterà non ci sono fontane o punti di approvvigionamento  ne ho solo un litro ed il caldo è torrido ….la vedo nera. Mangio un arancia nella speranza di sentire meno la sete e bevo pochissimo, la bottiglia è ancora abbastanza piena ma la strada è ancora tanta Foto di rito al panorama  mozzafiato in queste escursione ogni volta credi di aver raggiunto il massimo della bellezza ed invece c’è sempre di meglio.

Si torna indietro per la scala e la pineta e sinceramente non ricordo se abbiamo anche raggiunto la cima del” Monte Croce “ ma sicuramente abbiamo ancora una volta attraversato la magnifica pineta e siamo arrivati su di un privilegiato punto panoramico  sul promontorio di Punta Campanella e sull’incantevole isola di Capri. Costeggiamo la pineta   di San Costanzo, che aggira la cima del Monte Santa Croce  e  la baia di  Jeranto  lo spettacolo è magnifico vorrei poter riportare i bellissimi colori del mare e della vegetazione.
Baia di Jeranto
Ed ecco davanti a noi il sentiero stretto e tortuoso che termina con la torre Minerva sull'estremità di Punta Campanella. La discesa è la parte più impegnativa; sentiero sconnesso , pietre scivolose e punti esposti lo rendono pericolosissimo. Il gruppo si è diviso c’è un’avanguardia nella quale spicca la mia amica Eugenia che neofita del trekking e preoccupata sta comunque dando il meglio di se stessa tenendo il passo del nostro capo guida;un gruppo centrale nel quale ci sono io ed un ragazzo che continua a parlare di cibo, di fantomatici scialatielli con i frutti di mare, vorrei zittirlo ma non lo faccio  ho una tale sete che sento lo scialattiello che si azzecca in bocca e poi a me gli scialatielli non mi piacciano; i frutti di mare vanno con i vermicelli rigorosamente trafilati al bronzo. Dietro, parecchio più indietro, un folto gruppo di escursionisti.

Foto della mia amica Eugenia
La discesa è sempre più impegnativa bisogna fare estrema attenzione, in alcuni tratti esposti si può vedere la falesia e sotto il mare ;confesso che ho  paura di cadere, i dislivelli sono impegnativi faccio leva sui bastoncini per dare supporto alla gambe sono preoccupata che il mio ginocchio ceda, la fatica è tale che non riesco ad alzare bene una gamba e inciampo fortunatamente la mano blocca una rovinosa caduta a faccia a terra sulle rocce. Sotto di noi la Torre della Minerva , il mare, i faraglioni  Capri , la baia di Jeranto …. riposo e infine … il paradiso nelle mani.


Siamo arrivati  cerchiamo un posto all’ombra per rifocillarci ma è praticamente impossibile siamo sotto il sole a picco meno male che c’è vento. Una parte del gruppo scende alla grotta della Minerva a fare il bagno io non me la sento la discesa è a picco sulla falesia ed è praticamente è una fenditura nella roccia ,bisogna arrampicarsi. Ho già fatto un percorso in arrampicata ma avevo corde e caschetto non me la sento rinuncio non senza un pizzico di invidia. Mangiamo i nostri panini e bevo l acqua rimasta ho saputo che il percorso è ad anello e quindi non dobbiamo risalire per il Monte San Costanzo ma per una strada per metà sterrata e per metà asfaltata che ci porterà a Termini.
Qualche chiacchiera con le compagne di escursione e poi cerco un posticino tranquillo lo trovo  spostato leggermente a destra della torre dietro alcuni cespugli ; è un terrazzo sterrato sul mare Davanti a me Capri a destra in lontananza e dietro di foschia Ischia e Procida ….che vuoi di più Mi rilasso ascolto il vento, i gabbiani respiro odori d’infanzia sento il sole che mi conforta amo questo sport, amo queste giornate.

Alle 15 appuntamento con tutto il gruppo, con chi ha fatto il bagno alla grotta, con chi si è steso al sole e con chi come me si è goduto il silenzio. Si sale stavolta non ci sono pericoli solo tanto caldo e fatica e poi la sete un incubo . Chiaramente ci dividiamo solito gruppo di avanguardia, alcuni nel mezzo tra cui io ed il ragazzo degli scialatielli ed una lontana retroguardia. La strada è fiancheggiata da una meravigliosa vegetazioni ginestre e bouganville in una esplosione di colori, ma sembra che la salita non debba finire più, troviamo una scorciatoia e semino lo scialatiello. Pochi metri  e finalmente un centro abitato, una signora che pulisce il giardino. Le chiediamo se stiamo per arrivare a Nerano ,lei ci segnala che stiamo per arrivare a Termini mi viene un colpo ma ci tranquillizza spiegando che poi è tutto in discesa, a questo punto con aria supplichevole e pietosa le chiedo da bere, non si rifiuta e insieme alla mia  compagna di avventura ci finiamo una bottiglia da due litri stavo per morire disidratata.
Salutiamo ringraziamo e fatti pochi metri di salita bella tosta sbuchiamo sulla strada accanto ad un locale dove sono già seduti ed a riposo tutti gli avanguardisti che sorseggiano granite di limone. Un tavolo praticamente sul marciapiede ospita un gruppo di villeggianti che pranzano.
Noi siamo inguardabili sudati, sporchi, capelli che vanno dove vogliono, mi cambio la maglietta davanti a tutti non me ne importa sono praticamente fradicia. Compriamo acqua e granita di limone e ci rilassiamo  ma dopo un po’ ,con l’equipaggio della mia macchina, decidiamo di salutare e tornare a Nerano per rientrare. Dobbiamo ancora fare un tratto di cammino  poi in macchina almeno un’altra ora e mezza fino a Napoli come al solito il ritorno sarà stressante per traffico e stanchezza ma ne valeva assolutamente la pena anzi ne va assolutamente sempre la pena