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martedì 22 novembre 2016

Trekking Urbano dal Real Orto Botanico al Bosco di Capodimonte

Oggi si va per la mia bellissima città, è trekking urbano che ci condurrà dal Real Orto Botanico al bosco di Capodimonte attraversando una delle strade più antiche di Napoli "Il Moiariello, la Posillipo dei poveri" cit Nino Cocozza"

Il mitico Nino con con il gruppo Costa delle Sirene ha organizzato,in occasione della festa dell'albero, una scorazzata tra i più bei giardini di Napoli da qualche anno, grazie alla volontà degli attuali direttori, rivalutati e organizzati per i cittadini ed i turisti. Appuntamento all'ingresso dell'Orto botanico e con un pizzico di vergogna ammatto di non esserci mai stata. Parto da casa che è ancora presto, l'infernale Riviera di Chiaia a quell'ora è un'oasi di pace .. la Villa Comunale, il sole e gli uccelli.La temperatura magnifica è sembra sembra più l'inizio di una tiepida primavera che il tardo autunno
Prendo la metro vicina,comodissima, nessun problema di traffico e parcheggio. All'appuntamento ci sono già un bel numero di persone,saremo in tanti. Il mio amico Pasquale con la sua gentile consorte è già arrivato ed anche una serie di amiche di trekking. Oggi la scelta  cittadina ha coinvolto con piacere anche consorti e figli che normalmente non partecipano alle nostre chilometriche e difficili escursioni..
All'ingresso Antonio effettua la registrazione e ci consegna un cartoncino verde gentilmente preparato da un'amica di Salerno sul quale scriviamo il nostro nome, un pensiero veramente carino.In attesa che il gruppo si compatti iniziamo un giro fra le bancarelle attrazione fatale per noi donne
La nostra passeggiata verrà illustrata dal professor Bruno Menale docente del dipartimento di Biologia e ricercatore, una vera chicca. Siamo in tanti e non c'è ne microfono ne megafono per cui siamo costretti a circondarlo. Breve e dovuta premessa nella quali ci racconta la  storia. Fondato nel 1807 per volere di Napoleone Bonaparte ma su progetto di Ferdinando di Borbone fu praticamente devastato durante l'ultima guerra mondiale dai bombardamenti e dagli americani che ne fecero una delle loro basi ( una considerazione personale ho poca stima del popolo americano li giudico superficiali e poco rispettosi dei patrimoni culturali altrui , del resto loro stessi una storia ed una cultra da preservare.
Torniamo al magnifico orto che solo negli anni 60 fu oggetto di inascita per ricadere in disgrazia nel periodo del terremoto degli anni 80 poichè divenne rifugio  della popolazione duranti i giorni della paura.  Solo dopo qualche anno si iniziò una nuova opera di qualificazione che ha portato oggi il Real Orto ad essere una delle eccellenze biologiche Italiane. Si  possono ammirare circa 25000  esemplari e 9000 specie di piante provenienti da tutto il mondo .Il professore Menale ci conduce attraverso il Palmeto dove in una magnifica architettura si intersecano palme note e meno conosciute tra cui una palma rampicante e ci spiega che la disposizione è stata studiata anche per l'esposizione al sole e la tipologia del terreno
 
Risaliamo verso la zona detta di desertificazione dove tra aiuole ben strutturate esplodono piante grasse dalle forme più incredibili e dall'aspetto più particolare.Purtroppo c'è tantissima gente e tra noi che siamo in parecchi e la festa dell'albero il giardino è saturo di gente, c'è musica, artisti che si esibiscono diventa difficile ascoltare le parole del nostro professore. Risaliamo verso la zona delle paludi dove fanno bella mostra di se felci gigantesche  e microscopiche alcune rarissime provenienti dall' australia  tra vialetti umidi, ruscelli e laghetti" uno spettacolo" ricostruito nel suo habitat naturale Ultimo passaggio all'agrumeto dove cedri opulenti appesantiscono i rami degli alberi
A questo punto ed essendo ormai oltre mezzogiorno siamo costretti a salutare il professore ed a terminare la visita. ci aspetta ancora la salita verso Capodimonte. Ci spiace abbiamo attraversato viali dove i colori e l'aspetto della natura sembravano quadri di Monet, vorrei ancora visitare le serre, le vasche, ammirare le piante appenniniche e quelle officinali  per non dimenticare quelle che vivono sulle spiagge e vuol dire che tornerò...... assolutamente.
Ci ricompattiamo all'ingresso e usciti dall'orto in pochi passi siamo sulla salita che ci porterà verso Capodimonte In fondo la magnifica chiesa di Santa Maria degli Angeli e poco dopo la facoltà di Veterinaria anche questa un'eccellenza campana, "ma quante cose meravigliose abbiamo e siamo noi Napoletani" Attraversiamo vicoli, scale e terrazzi dai quali alberi di arance e limoni sporgono i loro rami verso la strada... odore di ragù e peperoni per la Napoli verace oggi è domenica, mi aspetto che da un momento all'altro da uno di quei bassi esca Eduardo de Filippo e le sue storie, Pupella Maggio e la sua fisicità.
Torno indietro anch'io alla mia infanzia anche se l'ho trascorsa su di un terrazzo panoramicissimo al sesto piano ma quegli odori sono i miei. Ci fermiamo in un punto spettacolare Napoli è tutta ai nostri piedi.... Il mare,Capri,


La Certosa di san Martino, il quartiere del Vomero con i suoi palazzi signorili, il golfo ed in lontananza il convento dei Monaci Camaldolesi di Torre del Greco, sotto di noi giardini e terrazzi illuminati da questo sole bellissimo. unica nota stonata l'agglomerato moderno e osceno del centro direzionale tutto grattacieli e vetro cemento. Dopo le foto di rito affrontiamo l'ultimo tratto in salita ,fa tanto caldo ma siamo arrivati .. Capodimonte con la sua magnifica reggia ed il suo bosco ci accoglie. Un'ultima affacciata sul panorama dal belvedere e via verso il prato che ci aspetta per fare colazione e per riposare. Chiacchierando chiacchierando sbuchiamo in quello che credo si chiami la vaccheria, nel bosco ci sono stata a 10 anni e forse meno, però la reggia ed il museo le ho visitate più volte .Il prato illuminato dal sole è uno spettacolo ci sistemiamo in gruppetti sparsi qualcuno cerca il sole qualcun altro la penombra degli alberi ma tutti  tirano velocemente fuori le vettovaglie.
Il mio amico Pasquale mi offre la solita magnifica birra artigianale.

La voglia di alzarci non è prevista ma il sole sta  calando del resto siamo nella stagione in cui le giornate sono tra le più corte. Foto di gruppo e di rito baci e abbracci, si torna. Durante la discesa il gruppo si disgrega ..è un classico.... ma ci siamo già salutati e sopratutto abbiamo ringraziato Antonio per l'organizzazione e l'itinerario interessante e particolare
Eugenia ed io attacchiamo come al solito il diesel i nostri piedi volano adesso si va a casa felici di questa magnifica giornata









 

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