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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

martedì 16 gennaio 2018

Ciaspolata sui Monti del Matese

Reduce dalle colline del Chianti sento una impellente necessità di camminare nelle mie terra che sia mare o che sia monte indifferentemente. Il caldo di questi giorni ha messo in forse la ciaspolata della domenica ma fortunatamente una bella rinfrescata venerdì ed una nevicata fresca fresca ci ha concesso una magnifica giornata.
Parto sabato con Sabrina ormai il mio secondo, Raffaella e Daniela che arriva dalla Puglia,una bel rapporto nato con il Trekking di Spaccamurgia che ci ha lasciato  piacevoli conoscenze e qualche bella amicizia. Tornando a noi decidiamo per un fine settimana a Cusano Mutri, sede e abitazioni dei nostri amici tritoni di Matese Escursioni. Li coinvolgo per la ricerca del B&B e per una serata enogastronomica. Il tutto riesce perfettamente pomeriggio tra le Forre di Lavello, formazioni calcaree che consentono all'acqua di correre ripida tra cascatelle e laghetti ,ci ripromettiamo di tornarci per un escursione lunga e completa, negozio di articoli sportivi dove acquisto un nuovo paio di scarpe da trekking della Salomon ad un prezzo stracciato e serata a mangiare favolosamente all'osteria da Marcellino dove i prodotti a km 0 sono una realtà. Ancora ringrazio Maria e Mario per l'ospitalità e la scelta del B&B " Piana La Gatta " grazioso ed elegante con un bellissimo panorama sulla valle  e con una colazione mattutina degna di quattro contessine, ogni riferimento è puramente casuale, con  solo prodotti fatti in casa e da loro coltivati e allevati.
Non posso dilungarmi sull'argomento per non rendere il post troppo lungo altrimenti vi annoiate ma fidatevi e andateci.Appuntamento a Bocca della Selva stazione sciistica del Matese arriviamo satolle e stonate dalla cene della sera precedente, dal vino bevuto a tarda sera per concludere la serata ,dalla magnifica colazione e dalla mancanza di sonno in poche parole perfettamente funzionanti .la neve non manca sia verso Monte Porco sia  verso il Monte Mutria tutto  perfetto .Solito momento di confusione per montare le ciaspole, istruzione per l'uso e via verso sulla neve.. Mario ci spiega che essendo in tanti e alcuni alle prime armi ha preferito evitare il Mutria un tantinello più difficoltoso. e quindi ciaspoleremo sul Monte Porco  Il gruppo si avvia accompagnato dal rumore dello strisciare delle racchette sulla neve, il tempo è discreto anche se ogni tanto qualche goccia d'acqua del ghiaccio che ci scioglie ci coglie in pieno. Anche oggi ci siamo quasi tutti il nucleo duro è quasi  al completo Fortura in pole position ormai pratica credo sia già la seconda volta che è venuta a ciaspolare  e mantiene la cordata. Anna Laura ed Ornella, le mie amiche Raffaella e Daniela si avviano spedite in salita. E poi Mary, Monica Rosaria ed Enzo ed le nostre magnifiche guide Mario , Maria, Marino e Filippo e almeno altri 3 ragazzi che ci hanno supportato lungo il percorso. Chiacchiere, risate,battute e come al solito gran divertimento.
Adoro questo gruppo e queste giornate che trascorrono lontano da pensieri difficili e  dalle mie malinconia fanno sembrare tutto così lieve così' logico così  semplice. La salita è tosta breve ed intensa, credo per parecchi di noi  sento qualcuno che si domanda perchè non abbiamo ciaspolato in pianura tipo sci di fondo. Lo spettacolo è comunque magnifico, la neve di un bianco abbagliante a tratti diventa di un azzurro cangiante, gli alberi ai lati della salita creano uno spettacolo di candidi merletti ...è magnifico..... La neve è tanta le racchette affondano le ciaspole lasciano impronte che mi ricordano quelle dei documentari di Messner , ma forse esagero,  Si continua a salire , alle ciaspole viene posizionato una specie di tacco per dare meno movimento . Certo in quella posizione si farebbe una ginnastica per i glutei perfetta ma troppo faticoso, bastano gli esercizi in palestra. Si suda non posso levare il cappello perchè prenderei un malanno ma i guanti finiscono in una tasca. In questo caleidoscopio di bianco e sfumature il gruppo di scompone in coppie ,in quartetti, in piccoli gruppi, per un breve tratto riusciamo anche a non parlare troppa fatica ma poi si riprende, ci raccontiamo come al solito condividiamo la nostra vita, i nostri pensieri . La cima è vicinissima manca poco ma siamo tutti affascinati dalle magnifiche formazioni di ghiaccio sugli alberi, scattano mille foto e tutti a voler cogliere l'angolazione più bella, l'attimo magico. In cima nel frattempo non c'è visibilità le nubi hanno avvolto tutto , Mario ci spiega che da quel punto in giornate serene si vedono  addirittura  Ischia e Procida, oggi il nulla

Una sensazione di ovatta che ti avvolge, di pace,mi piacerebbe poter restare un attimo in silenzio ma siamo troppi pretendo l'impossibile.Ci aspettavano in cima alcuni amici del Cai di Piedimonte Matese tra cui il Presidente Ugo Ianniti qualche chiacchiera ed una bella fetta di panettone e il piacere di incontrarsi dopo un po' di tempo. Ne approfitto per versare la quota annuale , mai poter pensare che una femmina di mare diventava una Caina di montagna ma nella vita mai dire mai.Ci raggruppiamo per la discesa Mario ci da una serie di spiegazioni su come affrontare il tragitto, ci sarà anche un divertente fuoripista, cioè andremo dove non c'è sentiero praticamente in mezzo agli alberi.
Raccomandazioni sulla postura da tenere e giù verso la valle. Bene se pensate che salire sia difficile non potete immaginare la discesa. le ciaspole se non usate bene diventano degli sci da slalom e per meglio dire da primato cronometrico. Piego le gambe cerco di puntare i piedi la scivolata è li pronta .La situazione è veramente difficile, Mi fermo un attimo perchè voglio sentirmi avvolta dalla magica atmosfera che sento tra gli alberi carichi di neve, mi sento trasportata per una attimo  in una fiaba di Andersen., la luce fra i rami coperti di ghiaccio ,mille e mille stelle di luce, il merletto diventa trine in una coperta da sposa .Poter fotografare la natura in questo stato di grazia è obbligatorio. Ecco un attimo e potrebbe arrivare anche Frozen. Restiamo credo fermi ed ammirati almeno 20 minuti ma poi bisogna proseguire. mi consigliano di levare le ciaspole e scendere con gli scarponi puntando  in questo caso i talloni...eseguo ed è perfetto , nella prima parte della discesa con quegli aggeggi infernali mi sono fatta un bello scivolone Il tragitto diventa divertentissimo scendiamo velocemente quasi correndo fino ad arrivare al punto di partenza, in breve ci raggruppiamo tutti Mario ci propone, essendo stai bravi e veloci di risalire e riscendere, la proposta viene cassata immediatamente ci dirigiamo alle macchine per cambiare scarpe,posare zaini e ammennicoli vari.
La pro loco ci ha riservati una sala con tanto di camino e di tavoli e sedie. entriamo in silenzio perchè c'è la messa, alle sedie solo due fedeli ed il prete  sul tavolo con le bottiglie del vino e dell'acqua santa in plastica ......in un attimo Anna,Mary  io e parecchi altri ci avviciniamo e seguiamo l'ultima parte della cerimonia religiosa tenendoci per mano. Un bellissimo momento , un momento di forte commozione.Quella sensazioni che in una giornata così non penseresti mai di provare. Io ed Anna ci abbracciamo lei sa cosa in questo momento la mia vita mi sta riservando di quanto abbia bisogno di affetto e di amore. Ed ora inizia il nostro spettacolare terzo tempo dagli zaini viene fuori tutto, pizze rustiche, pane di casa ,affettati e formaggi e vino e dolci e tutto quello che ogni volta insieme dividiamo e condividiamo. E poi Filippo ci delizia con alcuni racconti di vita allegri e divertenti e poi il  risate  e abbracci e tutto quello che insieme sempre siamo.
Mi soffermo a pensare ai giorni trascorsi in Toscana bello bellissimo ma nessuna conclusione di giorno è stata così , forse siamo troppo  ma........noi siamo gente del sud ,noi siamo la vita ,noi siamo la gioia

Foto mie e di Antonio Cocozza

sabato 13 gennaio 2018

Chianti da Gambassi Terme a Siena 2°parte

Notte tremenda per il dolore al ginocchio, nel dormiveglia decido di proseguire in questa seconda giornata  per qualche chilometro e poi raggiungere Colle Val D' Elsa, secondo stop del trekking con un mezzo pubblico. Roberto mi invia un messaggio per sapere come sto e con uno scambio alla pari gli offro il mio termosifone per asciugare i suoi pantaloni in cambio di una borsa di ghiaccio e dell'arnica per il mio ginocchio.
Scendo a colazione e prendo immediatamente un'altro antinfiammatorio poi con Marco e Paola andiamo alla ricerca di un alimentari per fare dei panini. Entrano nel bar io invece mi trattengo al centro della piazza.Adesso la sento, sono sola io e gli uccelli che si rincorrono tra i palazzi e la torre,adesso sento l'atmosfera, sento il luogo e le emozioni che tanto mi piacciano . Vorrei fermare l'attimo come sempre.Ma è tardi corro, si fa per dire, lo zaino e ci raggruppiamo per la partenza.
Ultimo sguardo a quello spaccato  da medioevo e giù verso la campagna ed i sentieri. Il paesaggio praticamente non cambia o forse si.....i filari di cipressi si trasformano in una campagna di ulivi, non quelli della Puglia opulenti carichi di foglie che con la luce si illuminavano . ulivi piccoli come bambini mi diceva non so chi che un'epidemia li ha distrutti quelli erano tutti ulivi giovani. Ancora tanto fango ma oggi, saranno i medicinali, il ginocchio va che è una bellezza, sono solo indolenzita ma riesco a camminare anche velocemente. Attraversiamo un ruscello saltando da una pietra all'altra , tante foto e tante risate c'è chi gufa ma attraversiamo tutti senza danni. Il cielo inizia a schiarirsi ,uno sbuffo di azzurro e tra le nuvole il sole il mio amato sole, che mi rigenera e mi mette allegria. sono una metereopatica  ho bisogno di luce e come femmina del sud di calore. L'inverno mi spegne e quei paesaggi...pure....

Nel frattempo ci fermiamo per un break e Massimiliano decide di staccarsi andrà direttamente attraverso la strada asfaltata a Colle Val D'Elsa, ha un dolore forte in una gamba decide di aspettarci in paese io invece neanche a dirlo cammino che è una bellezza sono bombardata dagli antinfiammatori ma ho raggiunto l'obbiettivo di continuare . Continuiamo tra sentieri che attraversano il bosco e il fango che non finisce più, un bel prato ci accoglie è solo  mezzogiorno ma decidiamo di fermarci per fare merenda. frutta fresca, frutta secca, le schiacciatine prese in panetteria a San Gimignano, poi non so perchè sulla battuta che il sole era scomparso siamo finiti a cantare proprio la canzone di Adriano Celentano " si è spento il sole e chi l'ha spento sei tu" canzone di un tristezza infinita oltretutto ripresa anche in diretta da Marco "una tragedia"per riparare al danno decidiamo di lanciarci in un classico di Pino Daniele" io so Pazze  nu c.......ecc ecc "questa riesce meglio c'è sentimento nel gridare appunto la frase fatidica...ed esce un raggio di sole.

Riprendiamo il cammino tra gli ulivi ed i faggi. Il fango continua ad essere un parametro fisso al punto che ribattezzeremo la strada la via" FANGHIGENA " e poi piano piano esce il sole sempre di più. All'improvviso dietro un breve curva del bosco  un fiumicello  con tanto di ponte e prato verdissimo . Ed e' gioia per me c'è l'acqua sembra il mare ...insomma.... Ci scateniamo a fare foto sulla riva cercando di cogliere il raggio di sole che regala  all'acqua  tutte le sfumature del verde e poi il ponticello e poi la riva e poi i sorrisi diventano più belli .Ancora strada asfaltata fino ad un borgo dove le speranze di trovare un bar aperto si infrangono sotto un pergolato deserto. Ci fermiamo  ma dobbiamo andare verso la provinciale prenderemo l'autobus fino a Colle Val d'elsa  Alessia ci risparmia il gas di scarico dovendo camminare sulla statale.Ci fermiamo in un bar per una birra con patatine al lime e paprika di quelle che non smetti di mangiare, credo contengano sostanze dopanti. Ci prende un tantino di freddo siamo seduti da quasi un'ora, un poco persi nei telefoni e se proprio ce lo vogliamo dire non è il massimo ... non è educato un poco come dire voi non ci siete o meglio siete poco  importati Zaino in spalla arriva l'autobus. Scendiamo all'altezza della piazza principale, illuminata dagli addobbi natalizi tanta gente che passeggia, una pista di ghiaccio con la musica.Il borgo vecchio è in alto, noi alloggiamo nella zona nuova.Anche questo hotel non è niente male, la mia camera grande e confortevole.rifaccio lo stesso macello della sera prima con tutto il fango schizzato . Marco e Paola mi invitano per una passeggiata al paese vecchio,li raggiungo con piacere, si aggrega anche Caterina e ci dirigiamo verso l'ascensore che ci porterà al borgo
Si cammina veloci per scaldarci, si chiacchiera attraversando stradine deliziose facciamo tante foto ed un classico sorridentissimo selfie  Riscendiamo è ora di cena, Stasera va meglio la pasta è buona e la carne consigliata da Marco pure, ci tratteniamo per un rum ancora qualche parola e poi a letto abbiamo deciso che domani lasciamo il gruppo .Marco Io e Roberto andremo a Siena , non ci sono mai stata,. anche Paola e Massimiliano verranno con noi per una breve passeggiata poi rientreranno su Roma.








Al risveglio decido di andare a vedere l'alba su al paese vecchio e uscendo dall'hotel incontro Roberto anche lui con la stessa intenzione, saliamo insieme e ci godiamo lo spettacolo magnifico ,all'orizzonte il blu si trasforma in rosa e rosso mentre il sole compare piano piano Riscendiamo in tempo per un caffè e per raccogliere gli zaini. Andiamo a Siena salutiamo i nostri compagni di trek che continuano fino a Monteriggioni e poi per arrivare anche loro a Siena.

 Lasciamo gli zaini in macchina e cambiamo le scarpe cercando di assumere un aspetto più cittadino e su per le scale mobili fino alla città. Bellissima passeggiata tra le strade e le viuzze di Siena fino a sbucare nella famosa Piazza del Campo affascinante, bella,unica nel suo genere.

Il sole fa capolino tra i palazzi storici. Continuiamo a girare dopo aver salutato Paola e Massimiliano, compro qualche tipico prodotto del luogo " un classico " e poi torniamo alle macchine andiamo a mangiare finalmente i piatti tipici toscani a San Gusmè  tipico paesino Toscano ci crederete .......tutto medioevale

giovedì 11 gennaio 2018

Chianti da Gambassi Terme a Siena 1 parte

Sono in partenza per Firenze con qualche giorno di anticipo sulle date del trekking nel Chianti
Da parecchi mesi mi frullava per la testa una passeggiata Toscana, regione per me quasi sconosciuta e  quindi da esplorare. Sarò ospite di amici Fiorentini conosciuti durante il trekking di Spaccamurgia e con i quali si è creato un bellissimo rapporto, spero di poter ricambiare l'ospitalità al più presto anche per orgoglio regionale e per far ammirare loro le bellezze della nostra costa delle Sirene. Un paio di magnifici giorni fiorentini trascorsi  tra centri benessere, visite culturali e specialità gastronomiche, tra cui il famoso  lampredotto  e via verso il Siena. Panico per la preparazione dello zaino l'escursione non prevede trasporto bagagli per cui dovremo portarci tutto in spalla. Roberto pratico della situazione mi consiglia cosa portare e cosa evitare ma alla fine lui avrà uno zaino da 10 chili, io solo 7 compresa l'acqua di quel giorno...mi sa che sono stata più brava ,anche Marco ha un bel peso ma sicuramente meno di quello di Roberto. Lasciamo la macchina a Siena alla stazione e prima di raggiungere gli altri saliamo e scendiamo dal garage almeno 3 volte per dimenticanze varie. L'associazione guidata da Alessia è di Roma e i compagni di viaggio sono quasi tutti romani, il gruppo non è numeroso saremo in tutto una quindicina , l'influenza ha decimato la formazione di partenza, ma con noi a fare da seconda guida Amleto il cane di Alessia un canuzzo piccolo ma assolutamente presente, connubio d'amore con la sua padrona ma profondamente diffidente con tutti   Ci scambiamo i saluti e la conoscenza e  ci accomodiamo su di un pulmino che ci porterà a Gambassi Terme da dove partirà il cammino di questa parte della franchigena. Scendiamo dal mezzo e già ci iniziamo a spogliare, la temperatura è primaverile ma c'è un 'umidità che si taglia a fette. L''escursione inizia su di un tipico sentiero toscano che sale dolcemente verso la collina.
Ai lati della strada vitigni senza soluzione di continuità ed all'orizzonte una fattoria si staglia nel nulla circondata da cipressi. Il cielo è plumbeo e minaccia pioggia, camminiamo in fila indiana non ci conosciamo si chiacchiera poco giusto qualcuno che si è già forse incontrato in altre escursioni. fMagari dopo che ci saremo  raggruppati per mangiare si creerà un minimo di fusione  un po' come in quelle immagini di figure ovoidali che si allungano si dividono e poi si fondono, spero di essermi spiegata. 
I cipressi ed il mio amico Marco

Del resto anche Marco, Roberto ed Io abbiamo fatto gruppo siamo compatti e collaudati... Spaccamurgia ci ha temprato , due volte con Roberto, ricordate l'orso del muretto ecco lui forse un poco meno orso...forse ..ed una volta con Marco che detto tra di noi adoro, insomma amici speciali entrambi. Mentre camminiamo le battute si sprecano continuano a investirmi dell'appellativo di Contessina a causa del mio essere sempre in ordine" difficile in queste circostanze" e del mio rivolgermi in modo un po'con tutti, loro però non hanno mai avuto modo di apprezzare il mio lato profondamente partenopeo " la vajassa" e vi assicuro che mi riesce bene anche quello,mani ai fianchi e via.... comunque a loro due perdono tutto.  Il paesaggio che stiamo attraversando è però un tantino monotono ma la foto tra i cipressi ci sta  tutta nessuno potrà dire che non sono stata in Toscana e ne ho le prove evidenti Poco prima del primo lieve dislivello ci imbattiamo in una pozza di fango direi quasi le sabbie mobili e ...sarà la prima di una lunga serie nelle quali squazzeremo fino a diventare omini di argilla. Rallento il passo ho paura di cadere e per giunta il mio ginocchio si sta facendo sentire alla grande, più mi trovo in difficoltà a camminare nella melma più forzo le ginocchia per non  scivolare ed ecco che il malefico si fa sentire in tutta la sua potenza. Roberto e Marco affettuosamente non mi lasciano mai sola a turno mi aspettano , sono io però che mi innervosisco non mi va di essere di peso stringo i denti e cerco di accellerare .Il tempo regge ,fortunatamente, le colline si susseguono tra vigneti ,casolari e cipressi fino a che arriviamo a fermarci sul prato comodamente fornito di panchine di un ristorante agriturismo in quel momento chiuso. Il mio ginocchio si prende una pausa mentre mangiamo, nel mio pane senza sale tipico toscano c'è una magnifica finocchiona altro prodotto del territorio tutto squisito . Alessia legge alcune pagine di un libro, è una caratteristica delle sue escursioni, l'ascolto è piacevole e lei molto brava.
Nel frattempo come avevo previsto si inizia a chiacchierare un poco con tutti , il nostro trio diventa un quartetto si accompagna a noi Paola una simpatica signora con la quale nel corso dei tre giorni ho avuto modo di confrontarmi , abbiamo chiacchierato tanto ci siamo anche un tantino confidate e questo è il cammino ,credo sia nata anche una piacevole amicizia. Ci rimettiamo in moto in lontananza si vedono le torri di San Gimignano , il mio ginocchia urla io non lo faccio solo per decenza... ma non vedo l'ora di arrivare. Oggi i chilometri saranno solo 12 fortunatamente ,una bazzecola per me, ma tanti per la condizione fisica. Ci inoltriamo in un minuscolo borgo che fa da cornice al Monastero di Bose dove un cartello ci comunica di fare silenzio, un prato fiorito  trasmette un pizzico di gioia tanto che decido di farmi fotografare
La struttura è tipicamente monacale, il silenzio circonda il luogo e mi prende un tantino di malinconia meno male che il gruppo si sta facendo più compatto ci scambiamo qualche chiacchiera in più, conosco Massimiliano che ci fotografa e riprende e pubblicherà dei bellissimi filmini con musiche appropriatissime, Caterina una simpatica Molisana che ha vissuto per lavoro in molte zone d'Italia e insomma ecco si comincia a fare squadra. Ripartiamo la strada adesso diventa asfaltata stiamo arrivare in San Gimignano il paese si avvicina sempre di più, le torri diventato sempre un pochino più grandi da fotografare.Mi precipito sempre a fare la foto 

appena un'immagine mi colpisce poi mi rendo conto che in pochi minuti una bella foto viene sostituita da un'altra più bella ed un'altra ancora di più e meno male che sono digitali e quindi le buttiamo via. Un cartello ci accoglie"" San Gimignano"
ci fermiamo per la foto di rito. Ancora circa un chilometro su strada ed entriamo in paese, le mura , le torri i palazzi tutto tipicamente medioevale , ci sono ancora le illuminazioni di Natale e sembra ancora più caratteristico. La salita verso la piazza si è fatta tostissima ,ho un male atroce  e rallento, mi guardo le vetrine da brava femmina quale sono. I prezzi sono da brivido cari come il sangue ,articoli eleganti e belli ma non per le mie tasche ,cerco la farmacia che è meglio, comprerò un antifiammatorio e una ginocchiera nella speranza di alleviare il dolore. 
Arrivo in piazza "bellissima" un  signore con una tunica di velluto rosso declama rime in  vernacolo accompagnato da una donna anch'essa in abito d'epoca che suona un clavicenbalo. C'è atmosfera anche se c'è pure troppa gente per i miei gusti. Al centro della piazza il pozzo ottagonale del 1200  sul quale seduta mi riserverò una foto dopo cena con tanto di illuminazione natalizia. Il tempo di lasciare il bagaglio e con Roberto Marco Paola e Rosa, che si è aggiuta a noi, andiamo al bar. Uno spuntino ed una birra ci sta  Un mezz'ora di relax tra chiacchiere piacevoli e si va in hotel ubicato in piazza Ho chiesto una singola, con le  amiche va bene anche stare nella stessa stanza ma con persone che non conosco non ci riesco. La mia camera è deliziosa un balconcino si affaccia sui tetti e l'orizzonte toscano con colline e cipressi fa da cartolina Scambio qualche chiacchiera con la mia vicina di stanza anche lei in singola e mi ritiro nella speranza di levare il fango da tutto quello che indosso. Ci riesco non senza lasciare danni in tutto il bagno non oso pensare alle cattiverie che mi riserveranno le cameriere domani. Il dolore nel frattempo si è placato. Scendo a cena dove Marco e Paola già attendono . Vengo massacrata ironicamente dal mio amico per l'abbigliamento ho un paio di ballerine con la punta rossa che si abbinano al maglioncino a collo alto rosso anche lui  ....è la fine la contessina diventa principessa e le mie scarpe vengono anche fotografate. Del resto un paio di ballerine pesano meno di un paio di scarpe da ginnastica ma.....tanto basta a Marco per crocifiggermi...." ma gli perdono tutto"lo adoro.Roberto invece non si accorge di nulla preso dai suoi pensieri.La cena è senza lode e senza infamia, chiedo una ribollita e mi arriva un minestrone con carote e zucchine e senza neanche il cavolo nero, la tagliata è solo una fetta di carne più alta otre tutto stracotta e quindi secca, patate al forno, si è salvato solo il dolce ...forse.....Un po' per volte gli altri vanno via , a noi va di trattenerci ancora chiediamo del rum che arriva non senza difficoltà, ma mi domando e dico siete o non siete una località turistica per giunta in giorni di festa ed in un hotel al centro del paese...boh..... Anche noi decidiamo alla fine di andare a dormire . la mia camera è proprio carina e mi addormento subito.