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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

martedì 13 febbraio 2018

Festa della Montagna al rifugio Monte Orso

Questa domenica è tutta dedicata alla festa della montagna. Partenza  da Valle Santa Maria verso l'Ecocampus Cai Monte Orso ,poi su verso il pianellone e dopo una breve intensa salita si arriverà al belvedere dove lo sguardo potrà spaziare a perdita d'occhio sul lago e sulle montagne . Conosco bene la zona luogo della mia prima breve escursione come ospite del Cai di Piedimonte e della mia amica Barbara.
Li è nata la mia voglia di montagna e di iscrivermi al  Cai di Piedimonte anche se  Napoletana verace , una napoletana da scoglio e da mare.  Partiamo all'alba e prima del solito,è notte ma la distanza non ci permette altro. Solito equipaggio Sabrina Eugenia io e Laura poi lasceremo la macchina appena possibile e ci porterà a destinazione Ciro ,amico di Eugenia , e new entry del gruppo. Fa freddo e fortunatamente la settimana ha concesso una bella nevicata in montagna Un 'inverno strano caldo e poco nevoso, almeno al sud, ci ha fatto rischiare una semplice passeggiata. Il programma prevede un gemellaggio tra  Costa delle Sirene ed il Cai di Piedimonte ed io sono mezza e mezza cioè sono quasi sempre in escursione con le Sirene ma faccio parte del Cai quindi in pole position valgo doppio.
Appuntamento a Bocca della Selva  per raggrupparci e cambio tattico di scarpe. Oggi ci siamo quasi tutti ; il gruppo dei duri e puri si è ricostituito Rosaria ed Enzo, Pamela ed Edo, Fortura, Emilia e Petronilla manca Antonio nostra guida rokkettara che è andato a vedere, appunto, un concerto rock  " Grande Antonio " Ci raggiungono anche Mario tritone doc e Maria del gruppo Matese Escursioni saranno loro a fornirsi di ciaspole  Arriviamo a Valle Santa Maria e mi accorgo che siamo proprio in tanti. Oltre a noi ed al Cai di Piedimonte si è aggregato  il Cai Napoli, sono in ritardo arrivando in autobus, ed  il Cai di Benevento. Conosco quasi tutti , il piacere di rivedere il mitico Franco grande organizzatore di escursione e di mangiate finali, Concetta, Massimo, Angela e Raffaele e con il suo Yuri uno splendido labrador, Raffaele mi perdonerà se non è un labrador ma non sono troppo pratica di cani essendo una gattara.
Distribuzione di ciaspole e saluti e ci avviamo. Davanti a me alcuni amici del Cai con pentoloni e vettovaglie il programma prevede grande polentata con salsicce per tutti,  si festeggia la montagna e l 'amicizia La neve è bellissima e morbida ha nevicato da poco e non c'è ghiaccio ormai sono pratica e cammino spedita primo tratto fra gli alberi innevati, il sole che è finalmente spuntato dalle poche nubi presenti crea il solito magnifico riflesso.La neve è azzurra tanto che abbaglia , mi avvio in solitaria ho bisogno di isolarmi oggi  forse sarà l'unico momento siamo veramente in tanti. Non che sia una persona asociale anzi tendenzialmente parlo anche con gli alberi ma ci sono i mie momenti quelli  nei quali  mi devo avvolgere nella natura ,nella bellezza e nei quali devo cancellare le negatività e quale posto migliore . Ci fermiamo all'ecocampus dove alcuni amici sono già in piena attività di preparazione alimentare.
Il gruppo di Napoli è in netto ritardo Anna decide di iniziare il percorso, tra di noi principianti  e qualche famiglia, il percorso è morbido ma le ciaspole vanno gestite. Io non sono fra i principianti ma sicuro fra i lenti. Mario di Matese Escusione ci fa il solito necessario breafing su come camminare sulla neve con le ciaspole e si parte. Imbocchiamo il magnifico bosco, il falsopiano si supera agevolmente, il lungo serpentone umano si snoda lungo un sentiero immaginario fra gli alberi. I colori delle giacche e dei cappelli spiccano tra la neve candida. le chiacchieri si alternano a risate e momenti di confidenza. Ad un tratto mi fermo mi rendo conto che stiamo correndo ma...dove corriamo che corriamo a fare c'è un paesaggio intorno a noi magnifico , la luce ,la neve gli alberi carichi di cristalli.
Ma dove stiamo correndo quale bandierina del primo dobbiamo mettere, non è un trial ne una gara.

Faccio escursionismo per godere della natura dei paesaggi dell'aria buona mica mi devo massacrare. Oltrettutto rivedere un paesaggio così bello ci vorrà un altro anno e poi il Matese è tra i luoghi più belli della mia terra e merita tutta la nostra attenzione. Inizia l'ultimo tratto la pendenza è notevole la ciaspola va gestita per non scivolare indietro punto ramponcini e mi arrampico ma  in brevissimo siamo già su. L'immagine di tutti gli escursionisti sul ciglio della salita è bellissima  arrivo anche io il vento è fortissimo ma non ci vieta di iniziare il solito momento foto Il ghiaccio sul lago del matese riflette le nubi leggere che passano e che fanno ombra, le montane innevate che fanno da corolla alla valle illuminate dal sole... libertà...Vorrei un giorno poterci salire in solitaria forse al massimo in tre per poter godere di questa sensazione... in silenzio nei mie pensieri nella mia vita
Ci tratteniamo poco si scende al rifugio ci aspettano per il pranzo. Riattraversiamo il bosco bisogna fare attenzione la ciaspola in discesa è micidiale se non tieni il corpo ed i piedi nella giusta angolazione fai un volo fino a valle. Chiaramente quelli pratici scendono che è una bellezza io e qualcun altro con un po' di difficoltà  ma  diciamo che sto diventando bravina ed un poco più sicura. Incontriamo che salgono il Cai di Napoli altri duri e puri,ci hanno raggiunto sorpassato e girato pure intorno.Il tragitto sembra più lungo sarà la fame, riattraversiamo il pianellone, immensa distesa coperta di neve con gli alberi che fanno da cornice alla piana , ancora un sentiero che ci consente foto magnifiche di cespugli innevati e siamo al rifugio
Da lontano intravedo due carissimi amici del Cai di Ischia ,tour operetor, che hanno organizzato una bellissimo fine settimana isolano qualche tempo fa. Grandi abbracci ed il piacere di rivedersi, bicchiere di vino e metto a disposizione di tutti tarallucci con i friarielli e piccoli panini napoletani che avevo portato e scatta l'aperitivo. Lasciamo le ciaspole ed i bastoncini ed inizia il convivio. I tavoli si formano senza un ordine preciso,  Mi siedo  con Piedimonte e le mie amiche Paola, con la quale ho condiviso spaccamurgia,  Angela e  Raffaele del Cai Benevento, al tavolo di costa delle sirene dirigo spergiuri di inimicizia dato che hanno preferito  far sedere donne più giovani...chiaramente scherzo...Dalla cucina arriva il pentolone con la pasta e fagioli buonissima e piccantissima.

Il rifugio è umido non riesco neanche a togliermi la giacca, a terra la neve sciolta rende il pavimento un lago di acqua ma la pasta e fagioli calda conforta ed ancora di più il  vino buonissimo offerto da un amico del luogo e poi viene fuori un formaggio delizioso e salami di casa. Un bel tavolo nulla da dire mi è andata benissimo e lo faccio presente ai mie amici tritoni e sirenette. A Paki , amico di sempre, invece riservo uno " scompagni a morte" Arriva la polenta anche questa al top e le salsicce tenute in caldo nel camino in una padella di ferro. Organizzazione perfetta e quindi bravi ed  un ringraziamento particolare a Concetta Moscatiello, Massimo Savastano, Franco Panella. Antonio, non conosco il cognome  ed a tutti quelli che sono stati in cucina per noi. Il vino scorre a fiumi le chiacchiere si fanno divertenti e giocose, che magnifica atmosfera. Ci muoviamo fra i tavoli mangiando e offrendo il cibo.  Momento dolci e viene fuori di tutto e con il tutto anche la famosa grappa di Franco  che con il rito propiziatorio sale sulla panca e la offre centellinandola.
Sale anche Anna e i presidenti di Napoli e Benevento per i ringraziamenti ed i saluti. Una giornata  veramente bella tanto che ne il freddo ne l'umido sono riusciti a farci stare a disagio  Il gruppo locale si trattiene per mettere in ordine, saluti baci abbracci e speriamo di rivederci presto , con loro si sta veramente bene . Cai Napoli che ha l'autobus e noi di Costa delle Sirene con le auto ci avviamo, mi farebbe piacere restare ancora per una birra ma dobbiamo rietrare il viaggio non è breve e comunque abbiamo deciso di fermarci a Cusano Mutri per il caffè e ci avviamo.
 Il tragitto fino al rifugio Santa Maria è breve ma tutto in salita, il cibo e la decisione di non rimettere le ciaspole creano un connubio devastante arrivo alla macchina sfiancata ma come sempre felice Amo camminare, mi rilassa ,i paesaggi la natura lasciano che i mie pensieri tristi, le mie malinconie,che in questo periodo purtroppo sono con me, si trasformino in serenità, parlare con gli amici o anche solo guardare la natura ascoltarne il rumore mi mette pace mi fa stare meglio.   Grazie come sempre a tutti per la bellissima giornata.
Foto mie e di Marilena Petronilla Crocco

PS ....Antonio Cocozza ci sei mancato

lunedì 5 febbraio 2018

Parco Archeologico dei Campi Flegrei con Costa delle Sirene

Oggi il mio racconto avrà sicuramente una diversa anima, oggi la storia e la cultura saranno la mia emozione ed a me le emozioni belle o brutte che siano non debbono mai mancare  L'escursione di questa settimana ci porterà attraverso quello che è uno dei più importanti siti archeologici della campania ma direi anche del mondo "
Nessuna insenatura al mondo risplende di più dell'incantevole Baia" scrisse Orazio. In questa terra di fuoco e di acqua trascorsero le loro giornate serene Cicerone ,Seneca e Cesare Augusto. Ma torniamo alla nostra meravigliosa domenica. Parto che il tempo non promette nulla di buono, piove, ma le previsioni danno netto miglioramento. Sono in macchina con Eugenia  Laura e Teodoro mi incontrerò con Rino, ne ho già scritto mio ex ed oggi mio migliore amico, che viene direttamente da fuori Napoli. Lui non è ne un escursionista ne un camminatore direi di più un ibrido metà uomo metà macchina e moto a secondo dell'occasione, ma oggi il percorso non sarà ne lungo ne disagevole e poi l'interesse storico per il sito gli fa superare pure qualche difficoltà .
Lungo il tragitto il cielo si rischiara, ci fermiamo per un caffè e velocemente siamo al parcheggio. Siamo in parecchi ma manca tutto il nucleo dei duri e puri quelli che macinano chilometri con dislivelli allucinanti, almeno per me, ma ci sono anche persone che non vedevo da tempo ed alcuni volti nuovi. Sempre un piacere fare nuove conoscenze.  Partiamo in fila indiana per il tratto asfaltato che si arrampica verso il Castello di Baia. Il problema che le auto sfrecciano veloci e bisogna fare molta attenzione. Ci accompagna Livia, la guida che ci illustrerà , storia miti e leggende. Saliamo velocemente tanto che Rino mi fa presente che siamo dei caterpillar ma del resto lui non ci è abituato noi camminiamo sempre. Si appoggia all'ombrello in modo da non caricare sul suo ginocchio mal messo. Il problema, però, è che oggi sono io malmessa,
 L'escursione della settimana scorsa con una lunghezza di 18 km e 800 di  dislivello ha infiammato il solito ginocchio, aggiungiamoci che non ho fatto nella per riposare, palestra tutti i giorni, diciamo che la situazione è pessima. Il panorama che ci accompagna mano a mano che saliamo è spettacolare. Il golfo illuminato  dai raggi del  sole che fanno a rincorresi con le nuvole creano un 'atmosfera suggestiva. Dietro Capo Miseno fa capolino il  monte Epomeo con Ischia ,sotto di noi una spiaggetta, d'estate un carnaio, con un piccolo faro"una cartolina." Non si riesce a raggrupparci per la visita al Museo archeologico troppo affascinati da quel panorama e tutti intenti a fare fotografie.
Finalmente il gruppo si compatta dopo che Anna con l'ombrello in alto inizia a chiamarci a raccolta sembriamo una scolaresca in gita Livia ci racconta che il castello , praticamente inespugnabile fu costruiti dagli aragonesi con la consulenza di un architetto toscano specialista in tecniche di difesa.
Dopo l'eruzione nella quale sorse il Monte Nuovo il  Vicerè Pedro da Toledo decise una radicale trasformazione che lo rappresenta ancora oggi ma dopo l'unità d'Italia si avviò un lento deterioramento, qui si potrebbe aprire un lungo discorso su quanto questa unità d'Italia non solo non abbia giovato al nostro sud ma anche a quanto abbia contribuito a distruggere il nostro patrimonio economico e culturale, ma evitiamo queste considerazioni.
Ci avviamo  verso le cinque sale  rappresentanti i luoghi  ed i siti archeologici dell'area flegrea Cuma ,Baia, Pozzuoli, Miseno e Liternum oggi  Giugliano nefastamente conosciuta per altro.Negli anni ottanta ,dopo che il castello fu consegnato alla sovrintendenza ai beni artistici ,furono strutturate per le esposizioni  secondo i contesti ed i siti presenti nell'area con tutti i reperti archeologici recuperati negli anni e fortunatamente preservati dalle mani di collezionisti senza scrupoli.La visita si protrae per parecchio tempo, interessanti sicuramente i reperti in mostra ma sinceramente,a parte igioielli tenuti accuratamente chiusi in una teca, non sono un 'appassionata di questo tipo di mostre. Non riesco ad emozionarmi, come dire le pietre non mi trasmettono nulla ,al contrario di un quadro o di un paesaggio.  Riscendiamo dal castello che sono già quasi le 13 ci dirigiamo verso le terme di Baia il percorso a ritroso attraversa nuovamente l'asfalto e il pericolo macchine. Inizia a fare caldo, la giornata incerta si è trasformata in una magnifica giornata di sole, un paio di chilometri una scalinatella e siamo all'ingresso delle Terme di Baia, anche da questo punto il panorama è magnifico. Il castello che abbiamo lasciato poco prima si staglia sul promontorio affacciato sul mare. Si decide per fermarci a pranzare prima di proseguire la vista.  Con Rino ci sediamo all'ombra ,lui non ama il sole ma dopo poco sento l'umidità entrare nelle ossa, un freddo cane , il panino con provola e friarielli non mi scalda e neanche una magnifica mozzarella offertami da due amici aversani che l'hanno portata fresca fresca dalla loro terra. Oggi non c'è convivio alimentare,siamo troppi e in una situazione dispersiva.
Ci tratteniamo giusto il tempo di mangiare e riprendiamo la visita. Nel frattempo il mio malefico ginocchio sta dando il meglio, brucia, fa male ,sento come se il solito omino cattivo mi pugnalasse senza soluzione di continuità. Il sito delle Terme di Baia è veramente vasto, strutturato in più terrazze e  conserva ancora alcune strutture tra cui la volta del tempio di Diana ,i resti di quello di Mercurio e di Venere. La parte centrale ,la più vasta . è  dedicata all' Afrodita  Sosandra , protettrice degli uomini, mi è sorto spontaneo pensare che sia un tantino disoccupata in questo tempo data la penuria dei soggetti da proteggere ..ma questa è sempre un 'altra storia.  L'ultima zona da visitare è quella situata più in basso dove un fico selvatico cresce a testa in già sotto una volta. Poco distante uno stretto passaggio ci conduce in una grotta con tanto di piscina naturale ed un 'eco da far invidia alle montagne. Livia ci racconta che quella era una sauna riscaldata artificialmente con tanto di acqua calda ....ci sapevano fare i romani nulla di dire. Ma sono stanca ,il ginocchio non mi da tregua  e non voglio perdermi la visita alla casina Vanvitelliana, avverto Anna e con Rino torniamo alla macchina . Ci arriverò motorizzata non ce la faccio proprio sono pochi chilometri ma ho troppo male. Approfittiamo per un caffè ,mi soffermo a guardare il mare è bellissimo il cielo è terso, azzurro e si confonde con il mare, sento odore di primavera, voglia di pensieri positivi e di cose belle. Pochi chilometri e siamo alla parco della Casina, in breve arrivano anche gli altri.Mi vergogno a dirlo ma non sono mai stata in questo luogo, turisti dal mondo vengono a visitarla ed io mai venuta. Il lago illuminato dal sole ancora basso dell'inverno è uno spettacolo, una barchetta si dondola placida , il ponticello di legno e.. deliziosa  nell'acqua l'elegante casina,edificio settecentesco facente parte del Real Sito Borbonico. Riserva di pesca e di caccia...alle donne  di Ferdinando quarto di Borbone "O' Re Lazzarone" che amava le donne e Napoli.
Un gentilissimo signore guida volontaria ci conduce nella visita e ci racconta con aneddoti divertenti sta storia vera e leggenda il tempo della Casina. La sala ottagonale è bellissima ristrutturata dal lavoro dei volontari, al primo piano ci accoglie  con un  sottofondodi  musica classica, alle pareti quadri di paesaggi campani, sicure riproduzioni anche un tantino fatte male, ma mi danno un senso di bellezza un breve corridoio ai cui lati due studioli con tanto di manichini con abiti d'epoca. Mi faccio fotografare accanto quello femminile tanto per non smentire i miei amici toscani che mi chiamano contessina. Poi il terrazzo dove il panorama del lago illuminato dagli ultimi raggi del sole è spettacolo. Tante chiacchiere fra di noi, ci confrontiamo ci raccontiamo come al solito, il custode ci racconta che volendo il sito si può affittare per ricevimenti e matrimoni. Bene a questo punto la decisione è presa ...... dovessi risposarmi il ricevimento lo voglio .. alla Casina Vanvitelliana e mi viene tanto da ridere
Foto mie e di Antonio Cocozza