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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

lunedì 12 novembre 2018

Da Riomaggiore a Portovenere

E' passata una settimana dal mio rientro dalle Cinque Terre  e mi accingo a concludere il mio diario di queste giornate. Riportare indietro la mente a quei giorni è abbastanza semplice, ho una buona memoria e poi le fotografie aiutano, ma il cuore non torna indietro. La liguria , le cinque terre sono zone magnifiche, ne ho descritto bellezza e lo farò oggi, ma non ci ho lasciato il cuore. Mi sono piaciute,ma l'amore ed il sentimento che ho lasciato in Sicilia ed in Puglia no quello no ....il cuore stavolta è tornato a casa con me. Stamattina si parte direttamente da Riomaggiore verso l'attacco del "Sentiero dell'infinito" e mai nome fu più adatto . Il percorso sale immediatamente ripido, anche oggi le scale non mancano.
Ma sono ormai talmente allenata che mi arrampico come uno stambecco...diciamo....Perdiamo di vista Riomaggiore e in lontananza si intravede la costa in direzione di Portovenere ,in alto il Santuario della Madonna di Montenero. Attraversiamo ancora terrazzi coltivati a vitigni che si spingono fino al ciglio delle falesie...di sole neanche a parlarne ma non fa freddo Nel giro di un'ora siamo al santuario e ed il panorama è veramente incantevole,si ha assolutamente la sensazione di essere nell'infinito. Il terrazzo si affaccia da un lato su tutte le cinque terre con i borghi di  Manarola, Corniglia Vernazza e Monterosso che si susseguono sulla costa, sotto di noi Riomaggiore in lontananza alcune isola. Facciamo ipotesi.....Giglio ,Elba e addirittura Corsica  scoprirò che sono le isole di Tino e Tinetto  e chi le ha mai sentite.Prima di sistemarci ad ascoltare un altro brano di Montale letto da Alessia ci scateniamo in foto panoramiche e di gruppo, scatta anche il video mentre cantiamo" Donne in cerca di guai" di Zucchero ma con la penuria di uomini direi che è difficile anche se mai dire mai.... Adesso c'è anche il sole cerco di riscaldarmi e di asciugarmi un poco sono come al solito sudatissima.Ripartiamo per gli ultimi metri in salita verso punta Telegrafo la zona più alta del promontorio Lungo il sentiero una piccola capanna e un terrapieno con delle sedie a sdraio con tanto di insegna "club...non mi ricordo " molto pittoresco e sopratutto molto isolato Davanti  a noi l'isola di Palmaria si sta definendo all'orizzonte al termine della costa ma Portovenere è ancora lontana.

Un ultimo sforzo e siamo al Colle Telegrafo, un bar  con un 'area attrezzata ci permette di rifocillarci , mi arriva all'orecchio che il caffè è pessimo e non avevo dubbi, una napoletana sa bene che il caffè non si prende in un posto isolato dove al massimo ne fanno due al giorno. Qualcuno ha la felice idea di farsi preparare dei panini. Io spero in qualcosa al paese di Campiglia dove ci fermeremo per la pausa . Attraversiamo ancora terrazzi coltivati e muretti a secco e arriviamo con un'altra ora buona al paese  E qui subentra il problema... in quattro compresa Alessia decidono per il ristorante, noi tutti invece cerchiamo da mangiare...Unico alimentari di questo paese di tre anime e quattro gatti "chiuso" Qualcuno prova a domandare se possono aprire per comprare anche solo dei crakers e formaggio. Io mi salvo grazie alla generosità di alcune compagne di avventura che previdenti si erano procurate i panini  a Colle Telegrafo. Un pezzetto a testa e mi ritrovo d avere una bella merenda. Il negozio finalmente decide di aprire e Caterina ci fa ammazzare dal ridere stabilendo che si venderanno anche "la Liusona " mitico dolce ormai andato a male del film" Bar Sport"
Nel frattempo comincia a fare freddo , il vento non ci da tregua, siamo seduti sul muretto tra la chiesa ed il cimitero e meno male che sono i giorni della ricorrenza dei defunti ed il cimitero si può dire quasi ameno data la quantità di fiori Siamo tutti imbacuccati e innervisiti  dal ritardo  Qualcuno si spazientisce e decide di avviarsi,noi  aspettiamo ma non siamo per niente contenti. Arriva Alessia che si scusa, pare che il ristoratore avesse capito che erano là in gita. Riprendiamo il sentiero che inizia dolcemente a scendere, attraversiamo una pineta nella quale i danni dei nubifragi passati hanno lasciato sul terreno, rami caduti, tronchi divelti dal vento, e ciuffi di aghi di pino strappati dai rami,  piccole pigne ancora verdi ..insomma una distruzione. Sbuchiamo dal bosco e ci avviamo verso la parte più spettacolare ma  anche la più difficile. Il percorso segue tutta la cresta della montagna a picco sul mare donando scorci spettacolari , profilo del promontorio di Portovenere e dell'isola della Palmaria appaiono all'improvvisos all'orizzonte. Il sole è basso è crea una striscia  di luce dorata sul mare.La macchia mediterranea la fa da padrona con i cespugli di mirto, corbezzolo e capperi. Ecco la terra che mi piace , il panorama del mare, le isole tutto quello che mi rappresenta ,quello che fa parte della mia natura e che fa di me una  donna del sud senza se e senza ma.... Ci fermiamo su un piccolo terrazzo affacciato sull'infinito in un panorama spettacolare.

 Alessia ci legge un 'altra poesia di Montale forse quella che preferisco se non l'unica dedicata alla moglie " Ho sceso dandoti il braccio milioni di scale ed ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino " sono l'ultima romantica che dirvi. Riprendiamo affrontando un breve tratto esposto siamo a picco sul mare ma è bellissimo e dopo Pizzo Falcone a Marettimo diciamo che non mi spaventa nulla. Poi giù tra scalini ,rocce, dirupi e tratti sconnessi ma vale tutta la fatica. Scendiamo su un tratto asfaltato  che sta facendo notte. Davanti a noi il promontorio che divide la costa a destra La Spezia che ed il suo porto a sinistra Portovenere .
Tutto bellissima ma il problema è che sta facendo buio con una velocità esponenziale,l'ultimo tratto è stato per me veramente un incubo.Lasciata la strada ci siamo inoltrati in un bosco , terreno argilloso e scivoloso,. rocce, pietre sconnesse e lunghe scalinate poco stabili,capacita  da equilibrista e buio tanto buio. Molti già avanti come al solito, io vado piano e con me altri, ci supportano Roberta e Lorenzo.Temo seriamente di scivolare ma questo non mi impedisce di ammirare il Castello Doria avvolto dal cobalto del cielo e Portovenere Peccato non averne potuto godere al tramonto.Finalmente giù ed è tardissimo per rientrare a Riomaggiore bisogna prendere un autobus e poi un treno. Paola ed io decidiamo per pranzare a La Spezia,.si accodano anche altri del gruppo ...
Domani tornerò a Portovenere , non posso perdermi la visita a questo paese delizioso . Nel pomeriggio si ritorna a casa  preferisco godermi una giornata da semplice turista, magari vestita un tantino meglio e perche' no... con un filo di trucco ed un bel paio di orecchini ...

venerdì 9 novembre 2018

Da Manarola e Corniglia

Appuntamento alle 8,30 per la partenza della seconda escursione. Siamo tutti fuori l'hotel e commentiamo la cena della sera prima decisamente una mezza schifezza se non una completa schifezza, unico ricordo  un piatto di spaghetti con un pesto lavato e asciutto e una millefoglie scomposta, bruciata e immangiabile. Meno male che la colazione invece ci ha soddisfatti, marmellate fatte in casa, pane fresco e torte artigianali.
Il problema che questa  zona è cara come il sangue ed un locale convenzionato a menu più o meno fisso  ci era sembrata la soluzione migliore. A Riomaggiore come negli altri paesini, oltretutto, alle otto chiudono e che dirvi sono ricchi e non hanno bisogno altrimenti con la quantità di turisti che circolavano per il ponte avrebbero tenuto aperto.
Scendiamo alla stazione e per fare il biglietto impieghiamo una vita tanto che la prima parte del gruppo riesce a prendere il treno in arrivo,gli altri me compresa restiamo sul binario costretti ad una lunga attesa del treno successivo. Biglietto" quattro euro e dico quattro" per una fermata , mi è parso di rivedere il film" Non Ci Resta che Piangere" Chi siete ,cosa fate, che portate....un fiorino " Alle cinque terre se vuoi passare quattro euro....
Scendiamo a Manarola e oltrepassiamo il porto per avviarci verso il sentiero che sale e si arrampica sul costone fino al borgo di Volastra da quale poi continueremo per Corniglia. Oggi il tempo non ci ha graziato, al momento non piove ma c'è tantissima umidità,il cielo è plumbeo ed il mare color dell'acciaio. Continuo a levare e mettere la giacca, fa caldo e poi si suda e poi si ghiaccia insomma il tempo peggiore Il sentiero anche oggi costeggia il mare, ci lasciamo alle spalle Manarola che è una cartolina o anche un quadro di Monet, che sapeva così bene inquadrare il passaggio delle ore e delle stagioni. Saranno le case colorate, le barche azzurre sul molo ma quel paesaggio  non riesce ad essere malinconico neanche con quel tempo . Saliamo e ci arrampichiamo.. scale ,ringrazio mentalmente la mia insegnante di pilates che più che una istruttrice è un torturatore seriale ma se ho questa forza e questa carica lo devo all'allenamento costante e duro che faccio con lei..la ringrazierò al ritorno....Saliamo senza tregua non so dirvi quante scale abbiamo fatto ma sappiate che erano tante, solo qualche tratto in falsopiano e si commina. Inizia a piovere indosso il guscio acquistato per  l'occasione ed il cappello impermeabile ..ora somiglio veramente a Nonna Belarda ma sinceramente non me ne importa nulla ...come diceva una pubblicità di tanti anni fa" chi mi ama mi segua" altrimenti altro giro altra corsa, sono una donna libera.Arriviamo a Volastra praticamente una strada e qualche casa e.... piove.

Un 'unica salumeria che prendiamo d'assalto noi ed alcuni operai che stanno lavorando in zona. Attimo di panico sul rischio che finissero i panini ,fortunatamente la bottegaia riesce ad accontentare tutti .Ma non sappiamo dove fermarci a mangiare è tutto bagnato e la pioggia rischia di inzuppare anche il pane, esperienza già vissuta in montagna e vi assicuro che il pane bagnato dalla pioggia diventa una mappazza . Fortunatamente smette e troviamo un 'area picnic davanti alla chiesetta dell Madonna della Salute. Siamo in parecchi sparsi tra le panchine, anche se altri hanno preferito andare al ristorante, stranamente in un paesino di 30 anime c'è il ristorante. Ci raggruppiano tra panchine  e tavoli sul prato davanti  alla chiesetta del paese, ha smesso di piovere ma avete presente quella sensazione di umido che ti avvolge ...ecco quella....mangiamo condividendo come in ogni bella escursione quello che abbiamo un poco di panino , una pizza di verdura ,della frutta ...ed è uno dei momenti più belli come sempre, sono gli attimi in cui fai conoscenza con gli altri, nascono sinergie, simpatie e qualche volte delle belle amicizie.Con noi al tavolo anche Caterina ed  Uta, una simpaticissima signora nata in Germania con un accento tra il romano ed il tedesco e Loredana  e poi Simonetta e Carla con le quale c'è già una vecchia simpatia, unico uomo del gruppo Roberto che sfarfalla come suo solito godendo della stato di unico esemplare maschile.
Gli altri 4 li abbiamo già persi....scherzo....forse....Comunque su un totale di 29 persone 24 erano donne e tant'è.
La chiesetta è dedicata alla Madonna della Salute lascio il gruppo ed essendo cattolica anche se poco praticante faccio una preghiera. Oggi è il 2 Novembre e si ricordano i proprio cari che non ci sono più ed io ne ho un paio che se ne sono andati da pochissimo, scusate la divagazione.
Riscendiamo verso la strada principale, se così si può chiamare e ci incontriamo con quelli che hanno preferito mangiare al ristorante e sinceramente non ne vedevo il motivo comunque ....riprendiamo il cammino, Adesso il percorso è tutto in falsopiano attraversiamo vigneti ormai gialli d'autunno, i filari sono spogli dell'uva già raccolta solo qualche grappolo striminzito sbuca tra il fogliame. Il cielo è plumbeo e ricomincia a piovere. Il sole cerca disperatamente di fare si strada tra le nubi ma non ci riesce solo una strisce di luce argentea si allunga sul mare. Il terreno è scivoloso bisogna fare molta attenzione. La pioggia incalza e per noi inizia la discesa.Tra fango, pietraia e rocce di ardesia bagnata è una lotta impari. Attraversiamo quello che sembra il greto di un fiume e se non  lo è assomiglia a quella che potrebbe essere una frana, ci sono rocce disseminate sul percorso, alte besse scivolose ed umide. Faccio fatica e chiaramente rallento non sono l'ultima ma quasi.

 Il gruppo più numeroso è avanti io resto con quelli più lenti e con Lorenzo che ci fa da retroguardia. L'ultimo tratto lo faccio completamente sola , ho distanziato i lentissimi ma non riesco a raggiungere gli altri e sopratutto non mi va di correre pericoli. Lavoro di quadricipiti e braccia, gambe piegate e piedi a sciatore e farlo per un 'ora non è proprio una passeggiata. Ultimo tratto e vedo l'avanguardia  che ci aspetta sotto l'acqua e sinceramente non è che la cosa mi abbia creato il problema . Ormai mi sono stancata e sopratutto, voglio solo sedermi in un bar e bare una birra e chi vuole viene con me altrimenti possono andare. Paola ed io ci avviamo alla ricerca di un bar , impresa titanica è sabato è a prescindere dalla pioggia i turisti sono tanti. Non c'è un posto a pagarlo.
Alla fine ci accomodiamo su un terrazzo vista costa sotto un tendone e ...sotto la pioggia,ci raggiungono alcune compagne di escursione e ordiniamo una birra ...forse sarebbe stato più logico un tè ma gli escursionisti duri e puri bevono birra,oltretutto un 'artigianale molto buona.Ma la pioggia sta diventando un nubifragio..siamo tutti infreddoliti, paghiamo e ci avviamo alla stazione. Peccato è ancora relativamente presto e avremmo potuto fare una bella passeggiata per il paese ma veramente è impossibile. Rientriamo a Riomaggiore che piove a catinelle, risaliamo in silenzio verso i nostri alloggi mentre rivoli d'acqua ci scendono dai cappucci e dalle mantelle bagnando pantaloni ,calzini e scarpe ...sembriamo spaventapasseri. Nella mia testa solo la voglia di una doccia bollente e di ficcarmi sotto una coperta calda ...continua

mercoledì 7 novembre 2018

Da Riomaggiore a Manarola

Ponte di Ognissanti e si parte. Stavolta ho tradito la mia amata Puglia,la tradizione mi vorrebbe in questi giorni con gli amici di Spaccamurgia, ed ho preferito la Liguria. Ho avvertito l'esigenza di cambiare, di andare per altre terre, di conoscere nuove persone. Partenza da Roma alle 6,55 per La Spezia da dove con il trenino delle cinque terre raggiungeremo Riomaggiore, nostra base per i tre i giorni e partenza di tutte le nostre escursioni. Sono con Paola che mi ha gentilmente ospitato a casa sua, ci siamo  conosciute durante il  trekking in Val d'Orcia e fra noi è nata una bella amicizia.
Siamo tutti al binario in attesa del treno" in ritardo" e ci riconosciamo immediatamente, siamo tutti in abiti sportivi qualcuno con gli scarponcini e poi ci sono gli zaini con i bastoncini che sporgono e che sono un elemento identificativo. Strette di mano e prime conoscenze non ricorderò il nome di nessuno se non dopo qualche ora e qualche chilometro di cammino. La Spezia ci accoglie con il sole fortunatamente, i giorno precedenti sono stati   funestati da temporali, mareggiare e mezze alluvioni e la Liguria ne è stata abbondantemente colpita. Insieme al sole ci aspettano Simonetta e Carla, con le quali abbiamo non solo  un amico in comune ma anche la condivisione di un'altra escursione. Il trenino è affollato di turisti, molti stranieri e altri escursionisti. Anche a Riomaggiore c'è il sole, scesi dal treno ci aspettano altri due partecipanti al trekking Roberto che già conosco per escursioni comuni e un'altra ragazza. Facciamo un breve giro del paese fermandoci in un punto panoramico, scattano le prime di una interminabile serie di foto che faremo lungo i percorsi panoramici. La temperatura è perfetta addirittura fa quasi caldo, il mare è spettacolare illuminato dai raggi del sole. Alessia, la nostra guida ed organizzatrice,ci comunica che fortunatamente riusciremo a fare una prima escursione pomeridiana partenza da Riomaggiore arrivo a Manarola.
Un ora di tempo per mangiare qualcosa e mettere gli scarponi . Riomaggiore è deliziosa un po come tutti questi paesini chiusi in questa costa aspra e rocciosa che all'improvviso si addolcisce aprendosi con questi borghi colorati che si affacciano sul mare Scendiamo tra le case colorate che si intersecano fra loro in un caleidoscopio delizioso, le barche tutte azzurre sono al rimessaggio sul minuscolo molo. Due stradine abbracciano il paese a destra ed a sinistra e da li partono altri sentieri che costeggiano il mare ma non si può passare, il tempo inclemente dei giorni passati ne ha costretto la chiusura. Siamo divisi in gruppetti del resto il primo giorno è così, di solito si sta insieme a chi si conosce  poi mano a mano si formano nuove conoscenze ed a volte nuove amicizie. Risaliamo verso l'hotel dove sono depositati i nostri bagagli .Paola ed io saremo in un appartamentino da sei persone. Inizia le prima di una serie interminabile di arrampicate e di scalinate. L'appartamentino è vista mare e paese, delizioso, ci sistemiamo in una delle stanze, ci cambiamo velocemente indossiamo gli indumenti tecnici ed in perfetto orario siamo all'appuntamento Si parte direttamente da Riomaggiore attraversiamo il paesino e poi una lunga scalinata fino al sentiero di muretti a secco  che costeggia il mare arrampicandosi tra terrazzi di viti ed alberi di ulivo. Davanti a noi Alessia ed Amleto il suo cane tanto piccolo ma con la forza di un labrador, anche Paola ha una bella camminata e la segue a ruota insieme a quelli più veloci.
Nei percorsi con Alessia comunque c'è sempre un andatura morbida difficilmente il gruppo si distanzia. Fa un caldo tremendo il sole è basso ma ancora caldo, anche in questa terra del nord la temperatura è praticamente primaverile con picchi di caldo estivo. Ho già levato la giacca e poi il pile leggero e sono con la maglietta a mezze maniche mi chiedo perche' non ho portato le canottiere  ci sarei stata benissimo. Ci fermiamo alla fine del sentiero sistemandoci sul terrapieno. Alle nostre spalle Riomaggiore sotto di noi Manarola e la sua spiaggia. Sono solo le quattro del pomeriggio ed il sole sta già calando, da pochi giorni siamo con l'ora solare e fa notte presto . Mi siedo su un muretto a secco sento l'odore della terra e dell'alloro , il mare si infrange sulla costa. Ci siamo fermati come d'abitudine per riposare e per ascoltare Alessia che ci legge alcune poesie di Eugenio Montale nato in questa terra . La caratteristica di librotrekking  è proprio quella della lettura di  brani a tema con il percorso, piccola mia considerazione a me Eugenio Montale non piace troppo ma il percorso e la lettura vale anche un ascolto. Ripartiamo, ancora un breve tratto in salita, in alto il borgo di Volastra arroccato, uno dei pochi  paesini delle cinque terre che non sbocca sul mare. Lo spettacolo del sole che tramonta facendosi strada tra i filari d'uva d'uva e magnifico.Mi attardo voglio stare un solo attimo da sola avvolta in quello spettacolo ascoltando il silenzio,ma è difficile siamo troppi Inizia la discesa ed io odio le discese, ne sono spaventata a morte ,ricordo di una serissima caduta sull'osso sacro in un sopralluogo per il Cai al Fiordo di Crapolla sulla nostra costiera Amalfitana.
Scendiamo quasi in silenzio sotto di noi il borgo di Manarola ,costeggiamo il mare su questo sentiero  circondato da terrazzi coltivati, i rami degli ulivi fanno a nascondino con il,sole, il raggio del tramonto si allunga sul mare. Siamo stati veramente fortunati oggi il tempo ci ha graziato, il resto d'Italia è sotto l'acqua e noi abbiamo il sole.


Piano piano si scende in fila indiana con un bel lavoro di quadricipiti e braccia sui bastoncini per evitare carichi alle ginocchia ed sulla colonna vertebrale.
Inizia anche a fare freddo,mi fermo in equilibrio su di una roccia e indosso la giacca ,sono sudata e non mi va di ammalarmi. Finalmente Manarola, scendiamo attraverso i carrugi fino al porto, il paesino e delizioso ma c'è un vento che ti porta via .Paola ed io decidiamo comunque  di sederci per una birra insieme a Caterina Roberto e Gabriele e si inizia  a fare gruppo. Il cielo è colore del cobalto, il mare scuro ma il paesaggio è particolarmente suggestivo.
 Ma il vento non da tregua lasciamo il bar e riprendiamo il treno per Riomaggiore. salita infinita fino al nostro appartamento insieme alle nostre compagne di stanza Simonetta , Carla, Bruna e Luciana e dove tra risate e battute cerchiamo di darci una sistemata per la cena.... continua.