Informazioni personali

La mia foto
Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

venerdì 9 novembre 2018

Da Manarola e Corniglia

Appuntamento alle 8,30 per la partenza della seconda escursione. Siamo tutti fuori l'hotel e commentiamo la cena della sera prima decisamente una mezza schifezza se non una completa schifezza, unico ricordo  un piatto di spaghetti con un pesto lavato e asciutto e una millefoglie scomposta, bruciata e immangiabile. Meno male che la colazione invece ci ha soddisfatti, marmellate fatte in casa, pane fresco e torte artigianali.
Il problema che questa  zona è cara come il sangue ed un locale convenzionato a menu più o meno fisso  ci era sembrata la soluzione migliore. A Riomaggiore come negli altri paesini, oltretutto, alle otto chiudono e che dirvi sono ricchi e non hanno bisogno altrimenti con la quantità di turisti che circolavano per il ponte avrebbero tenuto aperto.
Scendiamo alla stazione e per fare il biglietto impieghiamo una vita tanto che la prima parte del gruppo riesce a prendere il treno in arrivo,gli altri me compresa restiamo sul binario costretti ad una lunga attesa del treno successivo. Biglietto" quattro euro e dico quattro" per una fermata , mi è parso di rivedere il film" Non Ci Resta che Piangere" Chi siete ,cosa fate, che portate....un fiorino " Alle cinque terre se vuoi passare quattro euro....
Scendiamo a Manarola e oltrepassiamo il porto per avviarci verso il sentiero che sale e si arrampica sul costone fino al borgo di Volastra da quale poi continueremo per Corniglia. Oggi il tempo non ci ha graziato, al momento non piove ma c'è tantissima umidità,il cielo è plumbeo ed il mare color dell'acciaio. Continuo a levare e mettere la giacca, fa caldo e poi si suda e poi si ghiaccia insomma il tempo peggiore Il sentiero anche oggi costeggia il mare, ci lasciamo alle spalle Manarola che è una cartolina o anche un quadro di Monet, che sapeva così bene inquadrare il passaggio delle ore e delle stagioni. Saranno le case colorate, le barche azzurre sul molo ma quel paesaggio  non riesce ad essere malinconico neanche con quel tempo . Saliamo e ci arrampichiamo.. scale ,ringrazio mentalmente la mia insegnante di pilates che più che una istruttrice è un torturatore seriale ma se ho questa forza e questa carica lo devo all'allenamento costante e duro che faccio con lei..la ringrazierò al ritorno....Saliamo senza tregua non so dirvi quante scale abbiamo fatto ma sappiate che erano tante, solo qualche tratto in falsopiano e si commina. Inizia a piovere indosso il guscio acquistato per  l'occasione ed il cappello impermeabile ..ora somiglio veramente a Nonna Belarda ma sinceramente non me ne importa nulla ...come diceva una pubblicità di tanti anni fa" chi mi ama mi segua" altrimenti altro giro altra corsa, sono una donna libera.Arriviamo a Volastra praticamente una strada e qualche casa e.... piove.

Un 'unica salumeria che prendiamo d'assalto noi ed alcuni operai che stanno lavorando in zona. Attimo di panico sul rischio che finissero i panini ,fortunatamente la bottegaia riesce ad accontentare tutti .Ma non sappiamo dove fermarci a mangiare è tutto bagnato e la pioggia rischia di inzuppare anche il pane, esperienza già vissuta in montagna e vi assicuro che il pane bagnato dalla pioggia diventa una mappazza . Fortunatamente smette e troviamo un 'area picnic davanti alla chiesetta dell Madonna della Salute. Siamo in parecchi sparsi tra le panchine, anche se altri hanno preferito andare al ristorante, stranamente in un paesino di 30 anime c'è il ristorante. Ci raggruppiano tra panchine  e tavoli sul prato davanti  alla chiesetta del paese, ha smesso di piovere ma avete presente quella sensazione di umido che ti avvolge ...ecco quella....mangiamo condividendo come in ogni bella escursione quello che abbiamo un poco di panino , una pizza di verdura ,della frutta ...ed è uno dei momenti più belli come sempre, sono gli attimi in cui fai conoscenza con gli altri, nascono sinergie, simpatie e qualche volte delle belle amicizie.Con noi al tavolo anche Caterina ed  Uta, una simpaticissima signora nata in Germania con un accento tra il romano ed il tedesco e Loredana  e poi Simonetta e Carla con le quale c'è già una vecchia simpatia, unico uomo del gruppo Roberto che sfarfalla come suo solito godendo della stato di unico esemplare maschile.
Gli altri 4 li abbiamo già persi....scherzo....forse....Comunque su un totale di 29 persone 24 erano donne e tant'è.
La chiesetta è dedicata alla Madonna della Salute lascio il gruppo ed essendo cattolica anche se poco praticante faccio una preghiera. Oggi è il 2 Novembre e si ricordano i proprio cari che non ci sono più ed io ne ho un paio che se ne sono andati da pochissimo, scusate la divagazione.
Riscendiamo verso la strada principale, se così si può chiamare e ci incontriamo con quelli che hanno preferito mangiare al ristorante e sinceramente non ne vedevo il motivo comunque ....riprendiamo il cammino, Adesso il percorso è tutto in falsopiano attraversiamo vigneti ormai gialli d'autunno, i filari sono spogli dell'uva già raccolta solo qualche grappolo striminzito sbuca tra il fogliame. Il cielo è plumbeo e ricomincia a piovere. Il sole cerca disperatamente di fare si strada tra le nubi ma non ci riesce solo una strisce di luce argentea si allunga sul mare. Il terreno è scivoloso bisogna fare molta attenzione. La pioggia incalza e per noi inizia la discesa.Tra fango, pietraia e rocce di ardesia bagnata è una lotta impari. Attraversiamo quello che sembra il greto di un fiume e se non  lo è assomiglia a quella che potrebbe essere una frana, ci sono rocce disseminate sul percorso, alte besse scivolose ed umide. Faccio fatica e chiaramente rallento non sono l'ultima ma quasi.

 Il gruppo più numeroso è avanti io resto con quelli più lenti e con Lorenzo che ci fa da retroguardia. L'ultimo tratto lo faccio completamente sola , ho distanziato i lentissimi ma non riesco a raggiungere gli altri e sopratutto non mi va di correre pericoli. Lavoro di quadricipiti e braccia, gambe piegate e piedi a sciatore e farlo per un 'ora non è proprio una passeggiata. Ultimo tratto e vedo l'avanguardia  che ci aspetta sotto l'acqua e sinceramente non è che la cosa mi abbia creato il problema . Ormai mi sono stancata e sopratutto, voglio solo sedermi in un bar e bare una birra e chi vuole viene con me altrimenti possono andare. Paola ed io ci avviamo alla ricerca di un bar , impresa titanica è sabato è a prescindere dalla pioggia i turisti sono tanti. Non c'è un posto a pagarlo.
Alla fine ci accomodiamo su un terrazzo vista costa sotto un tendone e ...sotto la pioggia,ci raggiungono alcune compagne di escursione e ordiniamo una birra ...forse sarebbe stato più logico un tè ma gli escursionisti duri e puri bevono birra,oltretutto un 'artigianale molto buona.Ma la pioggia sta diventando un nubifragio..siamo tutti infreddoliti, paghiamo e ci avviamo alla stazione. Peccato è ancora relativamente presto e avremmo potuto fare una bella passeggiata per il paese ma veramente è impossibile. Rientriamo a Riomaggiore che piove a catinelle, risaliamo in silenzio verso i nostri alloggi mentre rivoli d'acqua ci scendono dai cappucci e dalle mantelle bagnando pantaloni ,calzini e scarpe ...sembriamo spaventapasseri. Nella mia testa solo la voglia di una doccia bollente e di ficcarmi sotto una coperta calda ...continua

Nessun commento: