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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

domenica 10 novembre 2019

Spaccamurgia#06 da Ostuni a Monopoli

Un sabato di novembre piovoso umido ed uggioso,ho mal di gola ed un potente raffreddore...ma ho l'antitodo..scrivania e il diario dell'ultimo giorno del nostro cammino.Le emozioni si stanno piano piano affievolendo ,tenute in vita solo dalla chat di gruppo dove ancora condividiamo qualche saluto e gli inviti a rivedersi.
Foto Silvana Franzin   
A breve, com'è giusto che sia, finirà in fondo fino a scomparire. Poi ci sono quelli che abbandonano e sinceramente non capisco in fondo basta silenziare lasciarle andare in fondo servono per restare in contatto con attimi di serenità...o no..ma forse sono l'ultima romantica ... I bagagli sono all'ingresso li trasporteranno a   Monopoli . Partiamo verso gli ultimi chilometri di Spaccamurgia#06.  Tempo incerto , poco sole. Ho fatto una sostanziosa colazione accompagnata con un Brufen..il mio ghiaccio secco è stato distribuito e si parte .
Oggi mi sento veramente bene il dolore al piede praticamente scomparso e riesco a tenere un buon passo. Abbiamo ancora un tratto di asfalto da percorrere ma oggi  costeggiamo i campi in uno spettacolo di sfumature di verde. Coltivazioni a perdita d'occhio di prezzemolo ,broccoli e cavoli che  contrastano con il rosso di questa terra ed il viole delle olive che riempiono i rami. Lara scodinzolando si diverte a cercare fresco tra i campi è bellissima...si ferma appena può nascondendosi fra la vegetazione, per poi , al richiamo di Antonella, riprendere il cammino con la sua andatura dondolante ...mi mancherà  Chiacchiero con Titta  l'amica napoletana, siamo coetanee e ci siamo trovate a parlare di vita , spero proprio di riuscire ad incontrarla ancora..
 Ultimo tratto e sbuchiamo direttamente sugli scavi di Egnazia, resti dell'antica civiltà degli Japigi e dei Massapici in una felicissima posizione geografica per la vicinanza al mare ed alla via Traiana. Ci arriviamo dalla campagna e lo spettacolo dei ruderi che si estendono fino al mare è  suggestivo e poi.....e poi qui tutto iniziò ..qui iniziò Spaccamurgia nell'edizione della primavera del 2017 ...qui sono nate amicizie consolidate nel tempo ...qui è nata  e credo di condividere il pensiero di tutti, l'amore per questa terra di puglia che non è quella delle spiagge affollate d'estate, ma della natura più vera, della fatica degli uomini nella perfezione dei muretti a secco e dei trulli"oggi patrimonio dell'umanità" delle migliaia e migliaia  di ulivi che producono l'olio più buono e della lotta contro la xilella che li stava distruggendo, terra di gravine , di cale e di baia ..la puglia che amo, la puglia che mi commuove con i suoi tramonti  rosa . Facciamo un veloce passaggio fra le rovine, abbiamo ancora tantissima strada fino a Monopoli ..ci avviamo sulla spiaggia arriveremo a Capitolo in un percorso al contrario della prima edizione. Ci avviamo sulla spiaggia dove non è per niente piacevole  camminare. mi levo le scarpe e per il resto del tragitto esco ed entro dall'acqua a piedi nudi ....magnifica sensazione ...ma non si arriva mai ,,in lontananza alcuni caseggiati..provo un ammutinamento ma non mi riesce,il  resto del  gruppo ormai non è più compatto, i soliti corridori, sono praticamente già ad un chilometro.
Ancora un ultimo sforzo e ci fermiamo  C'è solo un ristorante aperto credo ci sia un ricevimento si sente della musica e odore di frittura di pesce.La cosa mi viene immediatamente segnalata ,sono giorni  che stiamo vaneggiando sulle voglia di frittura. Metto la  ciabattina e con la faccia tosta che mi ritrovo, sporca di sabbia e anche leggermente sudata entro nel locale, chiedo con gentilezza se possiamo approfittare per qualcosa da mangiare ma con altrettanta gentilezza la proprietaria si scusa ma mi dce che non è possibile...Torniamo sui muretti a mangiare banane,pane e poco altro recuperato la mattina a colazione
 La pausa oggi è bella lunga...meravigliosa ci stendiamo al sole sparsi sulla spiaggia " la dura vita degli Spaccamurgiani" titolo coniato da Fabrizio. Ripartiamo lasciamo la spiaggia e percorriamo una paio di chilometri della statale costeggiando il mare e le meravigliose cale ma il sole è praticamente tramontato in questa stagione in un attimo è notte. Rientriamo sugli scogli solo per l'ultimo tratto prima di Monopoli.
 Si cammini sparsi, chi canta ,chi parla, chi pensa.,si sente nell'aria l'ultimo giorno. In un classico che non tramonta mai... arriviamo a Monopoli attraverso la statale poco illuminata e senza marciapiedi .....accendo la torcia del mio telefono per segnalare che c'è una presenza sulla strada sono in avanguardia con Susanna ....gli altri dietro.   Monopoli illuminata e siamo arrivati ...domenica di festa, gente ben vestita che passeggia locali aperti, sembra primavera, noi sostanzialmente stravolti come sempre e guardati come extraterrestri.. L'hotel è un diffuso e ci sistemano in tanti piccoli appartamenti e stanze distribuite per la cittadina.....la mia stanza è propri sul cortile mi affaccio come novella Giulietta
e parte la ola degli amici in attesa delle loro chiavi...   Fra un poco ci  rivedremo per l'aperitivo e poi per la cena e poi per l'ultima bevuta insieme ...Chiudo la finestra e li guardo ...siamo proprio bella gente e sono stata fortunata a conoscerli......faccio il bilancio di questo cammino....molto positivo...positivo anche per me ......alla prossima ragazzi e grazie della vostra compagnia
Spaccamurgia#06 termina qua.....







venerdì 8 novembre 2019

Spaccamurgia #06 da Villanova a Torre Canne

Prima di partire per il terzo giorno provo a riparare la veschica sul dito, praticamente lo avvolgo in un unico compeed e poi..... si vedrà .Prendo anche un efferalgan stanotte ho avuto  la sensazione di scricchiolare... ma è tutto nella norma dopo il terzo giorno diventi un leone...più o meno.... 
Oggi, per diversi chilometri si camminerà su asfalto e non è positivo. Il sentiero corre sulla nova Franchigena Pugliese  che ripercorre la vecchia Via Traiana. Attraverseremo il Parco Agrario degli ulivi secolari,incontreremo le tracce della civiltà megalitica con il dolmen  di Montalbano e le lame rocciose ,formazioni carsiche ,che nel corso dei secoli hanno creato la morfologia idrografica della murgia consentendo all' acqua di sfociare fino al mare....e fino al mare arriveremo anche noi . Oggi c'è il sole e se stamattina un'arietta fresca mi aveva fatto sperare in una giornata meno calda ,ai primi chilometri mi sono resa conto che la felpa e il guscio sarebbero rimasti anche oggi nello zaino inseme alle ghette,alla mantella ecc ecc. La strada non è altro che una lunga striscia di asfalto che, fortunatamente,corre tra distese infinite di ulivo con i tronchi dalle forme incredibili da sembrare, a volte, corpi intrecciati.La mitica Oriana, con il suo grande telefono. si ferma a fotografare ogni tronco accompagnando il cammino con canzoni e  allegria ...sempre un sorriso ..mai scortese...una tenerissima signora . Ma in fondo siamo tutte belle persone ,chi viaggia in gruppo ha voglia di condividere altrimenti meglio andare a Santiago in solitaria....o no..
Oggi mi trattengo a conversare con Raffaele e con Titti,il cammino è come una quadriglia,si cambia compagno con il passo...anche se con qualcuno non si riesce mai a camminare perchè è troppo veloce....
L'asfalto non rende la mia camminata facile...anzi ...ho il fuoco nel piede ...mi fermo spesso cercando sollievo ...odio sentirmi così...forse sono un pizzico orgogliosa ma farmi vedere debole e sofferente non mi piace. Rallento fa un  caldo bestiale il sole è a picco, Giampiero mi resta vicino e mi fa parlare ....in fondo a me basta poco e questo aiuta a distrarmi . Sono costretta a fermami sotto un ponte, veramente oggi è dura...dicono che il terzo giorno è quello peggio.... ecco appunto lo sento tutto. Piano piano riprendo si arriva al Dolmen di Montalbano per una sosta, Caterina ,Silvana e qualcun altro sono in giro in perlustrazione....mi chiedo francamente che tipo di carica hanno e dopo quante ore si stacchi...io mi sistemo alla bene e meglio...ecco ho un momento di introspezione ......ma passa faccio anche una foto con una scarpa si ed una no....come sempre ...se mi dovessero dipingere in un quadro sarei " La donna con una scarpa sola " Mi rimetto in sesto e riprendo a camminare, Gianpiero non mi lascia un attimo...questo ragazzo è veramente d'oro.....un bel figlio. Si vede il mare ...miraggio.... e siamo come sempre alle oltre quattro ore di cammino Affianchiamo le lame,la vegetazione e  le coltivazioni che sorgono lungo il percorso, per un tratto gli ulivi si alternano ai pini è un connubio stranissimo.....sento il vento del mare "come Vien di  Choccolate"ed io suo vento del Nord 
Finalmente la spiaggia , ci fermiamo a pochi metri sul prato che sbuca direttamente sul mare. Mi libero delle scarpe e immergo i piedi nell'acqua ,un 'onda  mi bagna i calzoni fino oltre il ginocchio ma non importa ...scalza mi sistemo sotto un albero a mangiare la mia insalata acquistata al supermercato la mattina e due pezzetti di parmigiano....mi sa che è poco .... ma sono stanchissima appoggio i piedi su di un tronco e mi lascio trasportare ...benessere puro.... .......accanto a me anche loro a gambe alte sul tronco Antonella e Silvana, qualcuno è sulla spiaggia altri stesi sul prato .Questi sono i momenti in cui si chiacchiera poco,si sta tranquilli a riposare.
Prima di ripartire si concentra un momento di condivisone infermieristica...io presto il mio ghiaccio secco a Giovanna con un dolore al malleolo e lei mi omaggia di un" brufen" che sarà la mia salvezza per tutto i giorni a venire ...dolore out.....ma solo il dolore... la vescica era bella tosta.

Si riprende la marcia ed anche oggi sul mare quasi tutto sulla sabbia intervallata da cale e baie frastagliate. Si intravede il faro  di Torre Canne e diciamo che in altre due ore di cammino ce la dovremmo cavare.
 Questa edizione di Spaccamurgia è stata particolarmente piacevole ,un plauso a Giovanni che ha saputo organizzare queste giornate tra ulivi e mare in un connubio quasi perfetto. Camminiamo tra le dune ed il faro si avvicina sempre di più ,come tutti i giorni il cielo si tinge di rosa ed il mare di cobalto... quanto mi piace questo momento.
Sono arretrata,ma lo sono di proposito ,insieme al vento vanno via pensieri spiacevoli ...mi torna il sorriso raggiungo  Giovanna ,Enrico, Caterina ed Antonella stiamo decidendo che vino acquistare, un buon vino pugliese per festeggiare questa amicizia e poi stasera arrivano  Lucia, Fabrizio Gustavo e Mariantonietta....  domani per l'ultimo giorno cammineremo insieme .....continua...... 

giovedì 7 novembre 2019

Spaccamurgia#06 da Ostuni a Villanova

Sto facendo colazione ...siamo ospiti del Centro di Spiritualità Madonna della Nova di Ostuni e sarà il nostro buen retiro serale fino a sabato ....ma non fatevi trarre in inganno ...l'albergo gestito da un ordine religioso ospita seminaristi , persone in ritiro spirituale e pellegrini laici come noi e non chiede a nessuno di chiudersi in preghiera .
Le camere sono ampie e pulitissime, si mangia benissimo, ieri sera meravigliose orecchiette con le cime e tipiche bombette di carne  e stamattina super colazione con torte fatte in casa...un  grazie a Giovanni che lo ha trovato.  Stamattina ci porteranno all'inizio del sentiero che scenderà fino Torre Santa Sabina e poi proseguiremo lungo la costa merlata fino a Villanova dove ci verranno a riprendere. Oggi il tempo è incerto ma dovremmo cavarcela. Tutti pronti zaini in spalla ed in primis una bella foto con Lara, il nostro Alaskan ,pronta per partire ...ma dopo ventotto chilometri di ieri ,ho la sensazione che sia  poco convinta.


Ci hanno raggiunti nel frattempo  Sarah, giovanissima e carinissima compagna  di più edizioni e gli amici di Carovigno anche loro sempre presenti anche se solo per un giorno La prima parte del sentiero si estende tra i campi di ulivi rigogliosi, le masserie e tanti, tantissimi alberi di melograno....Si chiacchiera con gli amici pugliesi  della mia bella Napoli di cui sono entusiasti Un paio di ore di cammino e ci fermiamo  per rifocillarci con liquidi e merende salutiste..quando si cammina tutto è salute, quando arrivi ti schianti con patatine...birra e schifezze varie....E si riprende, ma oggi il piede non va, ho messo una protezione ma sento che si sta formando una vescica .
Mi fermo e mi levo la scarpa per cercare di limitare il danno e parte la solidarietà trekkista..domande, offerte di cerotti, compeed e consigli, ma sono fornitissima di tutto. Purtroppo ho una postura sbagliata per un problema ad un  ginocchio e succederà sempre..mi risolleva comunque che nei cammini le vesciche le fanno un poco tutti. . Si prosegue e come da tradizione ci ritroviamo ad attraversare un paio di terreni coltivati ed a scavalcare una serie di muretti a  secco Nella tradizione Spaccamurgiana ci sono alcune variabili fisse"l'attraversamento dei campi, il contadino con fucile,lo scavallamento di muretto a secco, il rischio di essere impallinati dai cacciatori e l'arrivo di notte sulle statali ad alta percorrenza"  .... non ricordo altro ma credo che basti....Sono ormai quattro ore che camminiamo ed abbiamo già coperto tre delle variabili tra cui i cacciatori ed i muretti a secco.....In lontananza si intravede il mare ma so che per arrivare sulla spiaggia ci vorrà almeno un 'ora ormai sono pratica di distanze.
Ci immettiamo nella strada principale che scende verso la Torre di Santa Sabina, una serie di case  di  villeggiatura  rigorosamente chiuse, siamo a Novembre,fanno bella mostra lungo i viali che si intrecciano, pochi negozi aperti. Sono stremata ho un dolore lancinante al piede, vedo il mare come un miraggio e finalmente ci arriviamo. Mi levo le scarpe ed i calzini correndo verso la battigia tipo film, butto tutto sulla sabbia alla bene e meglio ed immergo i piedi nell'acqua...una sensazione magnifica quasi quanto l'abbraccio di un amante ...forse esagero...ma vi assicuro che è stato bellissimo. Restiamo sulla spiaggia per un po, sparpagliati come un caleidoscopio con tutte queste magliette colorate .Affacciati sul mare diversi ristorantini e odore di frittura di pesce e si decide per un bicchiere di vino ....
Ci sediamo all'esterno lontani dalle persone eleganti che stanno  trascorrendo la giornata di festa ...noi facciamo abbastanza schifo, sporchi di sabbia ,qualcuno senza scarpe "io"  con tutto il mondo appeso sullo zaino sembra una bancarella ...ma non ci siamo fatti fermare ,del resto ci hanno servito ,sono stati gentili e ci hanno offerto anche una fritturina di verdure...probabilmente abbiamo fatto pena .... Omaggio Gianpiero di un compeed anche lui con una vescica e si riparte .... e adesso il tratto che amo di più in assoluto......quello sul mare ....camminiamo sugli scogli,nel vento che ti mozza il fiato, con l'odore della salsedine ed il suono delle onde...inizia a piovere ma lo spettacolo è magnifico, il sole ormai è tramontato e sul mare pennellate di rosa e di cobalto, camminiamo in fila indiana tra baie e scogli....
Oriana canta , ha una bella voce qualcuno l'accompagna c'è tutto il repertorio degli anni settanta, dimentichiamo che stiamo camminando sotto la pioggia. Ancora un paio di chilometri e rientriamo qualcuno non ha più voglia di prendere acqua,c'è un van che li riporterà ad Ostuni, il resto del gruppo prosegue ed io pure.... stavolta.... nessun dolore ai piedi potrà fermarmi... stringo i denti e vado avanti ...tutto il dolore si stempera in un paesaggio emozionante ,il colore del mare ,del cielo e degli scogli mi commuove .... e ne sono felice...sono fatta così , sono senza sovrastrutture...nel bene e nel male e chi mi ama....mi segua .......oppure ....anche no . Rientriamo sulla carreggiata, nel frattempo ha smesso di piovere ..
.aspettiamo Alessio che ci viene a prendere.... stasera abbiamo voglia di fare un giro ad Ostuni  ---- continua

martedì 5 novembre 2019

Spaccamurgia#06 da Ceglie Massapica ad Ostuni

E...sono ancora qua e già...come la canzone di Vasco Rossi. Torno in Puglia  torno a camminare con gli spaccamurgiani nella sesta edizione.Quella primaverile è saltata per impegni personali del nostro organizzatore ...il buon Giovanni che si è un attimo sposato....Sostituita dal "Cammino della Peuceta"autogestito e supportato egregiamente da Fabrizio e Gustavo, pugliesi doc che ci hanno organizzato spostamenti e varie. Ma Spaccamurgia è sempre Spaccamurgia , Giovanni mitico organizzatore, Carmela super supporter e gli amici di sei edizioni  creano un mix travolgente di emozioni, allegria, serenità e condivisione.
Nel corso delle varie edizioni qualche amico lo abbiamo perso, in particolare ci manca Turiana e Rosita e pure Marco, ma ne sono arrivati di nuovi ed un piccolo nucleo duro resiste  Sono alla mia scrivania ed ho la fortuna di riuscire a raccogliere le idee e di metterle su carta ...adesso ricomincio il viaggio ......-Si parte da  Ceglie  Massapica e si camminerà fino ad Ostuni ...i ventiquattro chilometri previsti  per il primo giorno diventeranno ventotto ma è un classico. Parto con Caterina e Graziella , più tardi arriverà  Gianpiero un giovane amico campano  con il quale mi è capitato  di camminare sui nostri sentieri e che ,sentendomi parlare con entusiasmo di questa esperienza, ha deciso di partire con noi. Serata al ristorante di Ceglie organizzata da Gustavo e Mariantonietta.Ci raggiungeranno l'ultimo giorno con  Fabrizio e Lucia...Arriva John. mitico ed elegante amico dalle origini anglosassoni ,la bellissima Giovanna con il suo Enrico" detto Chicco "finalmente ho capito che Chicco è lui.... il piacere di rivedersi scatena grande manifestazioni di affetto .. si fanno le prime nuove conoscenze. Tre  simpaticissime signore marchigiane Antonella e la sua magnifica Lara un Alaskan Malamute di cui mi sono innamorata, Silvana infaticabile camminatrice e Oriana una dolcissima signora  che ha accompagnato il nostro cammino con una serenità ed una allegria da riappacificare gli animi. Tre nuove amiche napoletane conosciute in un 'escursione del cai e trascinate anche loro dal mio amore per Spaccamurgia ..Titti , Maria e Consiglia. Raffaele, Susanna e Roberto ci raggiungeranno tra domani e dopo con altre persone ...e ultimo e non ultimo domani mattina ci sarà   Giampiero...mi viene male ....circola un'età media di oltre cinquantanni .....sto ragazzo mi odierà a morte ed invece ...sembra che sia andata bene , è stato il nostro motivatore ,sempre pronto a dare una mano ed a rendersi utile ...fortunatamente per   qualche giorno ci hanno accompagnato Carmela e Sarah simpatiche e belle trentenni, mi sono sentita meno in colpa.
 31 Ottobre...primo giorno , si parte ....appuntamento in piazza alle otto e trenta per consegnare i bagagli, ci verranno portati direttamente ad Ostuni dove resteremo tre notti .....piacevole sorpresa ...non dovremmo rifare i bagagli.....Carmela ci raggiungerà a metà strada per camminare con noi ed Alessio ci farà da autista in tutti questi giorni. Arriva anche il mitico Raffaele che per stanchezza di viaggio, aveva rinunciato alla cena del giorno prima e Susanna da Bari Si parte .....e con le mie gambe i pensieri di casa, le preoccupazioni, le ansie....vorrei prendere il mio zaino , poche cose ...forse qualche paio di scarpe in più ....ed essere una vagabonda ...ma non è possibile  ...sono madre, sono figlia e sono quella che sono .....
Attraversiamo Ceglie camminando tra le tipiche case bianche e la pavimentazione lucida.  Il cammino oggi è tutto nella terra degli ulivi , tra i muretti a secco. Ne abbiamo attraversati tanti nelle varie edizioni  eppure questo paesaggio non stanca mai ,ogni tronco ha una forma diversa, ogni filare di piante secolari è uno spettacolo, la terra rossa , ricca al punto che sembra viva , le reti stese sotto gli alberi,è tempo di raccolta, contrastano creando un gioco di colori. I rami sono talmente carichi di olive che si piegano,verrebbe voglia di coglierle e mangiarle...non fatelo  mai sono amarissime"sperimentato"
Qualche masseria, qui i trulli sono pochi Camminiamo tra l'autunno dei melograni maturi e l'estate dei fichi d'india succosi ,sotto il cielo carico di nuvoloni neri , non ha quasi mai piovuto, e c'è  un dolcissimo tepore in un contrasto stridente di  questa pazza stagione che non ha più delle regole -Breve pausa per raccogliere e magiare i melograni , noi spaccamurgiani  raccogliamo e mangiamo di tutto. Le mani si  appiccicano di sugo ma il sapore leggermente amarognolo dei chicchi è una piacere.
E si riprende il cammino e si chiacchiera un poco con tutti, si rallenta , si va più avanti ,c'è il vecchio amico e il nuovo,si fanno conoscenze, nascono simpatie  si condivide cibo ed esperienze e poi.... c'è Lara.... docile e paziente cammina con il suo zainetto per portare le bottiglie d'acqua. Va alla  spasmodica ricerca di zone  fresche dove riposare...non ha abbaiato mai...ma credo che se avesse avuto voce avrebbe protestato in aramaico.  Sono gattara pura ma credetemi mi sono innamorata di questo cane. Ci fermiamo a mangiare dopo una breve salita, credo l'unica che abbiamo affrontato,tra le rocce scaldata dal sole tiro fuori la mia scatoletta di tonno , buono... in vetro, mangio un pezzetto di pane ..in questa edizione ognuno provvederà da se e d conseguenza ho perso un chiletto ...ottima cosa ..Mi stendo al sole e mi levo la solita scarpa ..."il mio piede sinistro" comincia a farmi male, cerco di creare un supporto che mi dia sollievo , ma  farò peggio verrà fuori in seguito una vescica mostruosa che mi da ancora dolore ..come al solito...ma stavolta non cedo, non abbandono ,stavolta ....vado avanti.
E si riparte ,maciniamo chilometri, ci fermiamo su un breve terrazzo panoramico dove si scorge il mare e tra le rocce, sotto una gravina, tra la vegetazione compare la cripta rupestre di San Biagio. Una breve visita ,qualche foto e di nuovo in cammino. Fa caldo ma la luce ci sta lasciando, ormai fa notte presto.....si cammina ...qualche piccola protesta come sempre e la solita domanda"Giovanni quanto manca" e lui ci risponde....-tre/quattro cinquecento metri ancora quindi....almeno tre chilometri e all'improvviso.... Ostuni..... la luce dell'imbrunire color cobalto e la città bianca sul cocuzzolo ....bellissimo.....
Ma c'è una massima che accompagna gli escursionisti...quando non vedi l'obbiettivo da raggiungere di solito all'improvviso arrivi....se lo vedi ....manca ancora tempo....Si fa notte salendo verso il paese ,ci fermiamo prima del centro storico ...birra e patatine...terzo tempo come da prassi.
Lara è distrutta, io ho un  male ai piedi che basta .....e l'hotel è praticamente dall'altro lato del paese...chilometri percorsi ventotto .....era tempo che non mi sentivo così bene  .....continua .....

 

martedì 22 ottobre 2019

Magnifico Abruzzo da Gessopalena al castello di Roccascalegna

La cena di ieri sera è stata ottima e abbondante e sono crollata  ma non abituata a mangiare tanto di sera sono stata costretta ad un contenzioso con le lenzuola ed il piumino ...mi sono svegliata sudata ed in un campo di battaglia....meno male che ho scelto la singola .
Cerco un poco di fresco uscendo sul balcone e lo spettacolo mi lascia a bocca aperta..Il massiccio della Maiella  che si innalza di fronte è completamente rosa in contrasto con il cielo cobalto e le luci di Fara San Martino ...uno  spettacolo allo stato puro. L'aria frizzante, questi colori, questa natura stamattina sono un regalo alla vita. Mi torna in mente la leggenda raccontatami dalla mia giovane amica che vive all'aquila....La  majella, ,la madre per le genti d'abruzzo ,prende il nome dalla dea Maja la più bella delle plajadi sposa di Zeus e madre di Ermes Il giovane figlio ferito in battaglia  fu trasportato da Maja sui boschi della montagna nella disperata ricerca di erbe miracolose, ma il suolo ,ricoperto di neve  rese inutile il tentativo.
La donna disperata seppellì il figlio sulla montagna e si lasciò morire a sua volta I pastori impietositi  ne ricoprirono il suo corpo di erbe aromatiche  e di fiori  e la montagna prese la forma di una donna impietrita dal dolore riversa su se stessa con lo guardo verso il mare- Stamattina la veste di Maja oltre che di fiori ed erbe è ricoperta di rosa  come la montagna che la custodisce Una bella leggenda ..  Colazione e si parte stamattina mi muovo con la mia macchina per evitare inutili chilometri sopratutto nel caso in cui mi prendono le paturnie e decido di tornare .
Fermiamo le auto a Gessopalena dove ci aspetta Luca la guida che ci accompagnerà lungo il percorso storico e naturalistico che vivremo oggi .Saliamo verso il borgo medioevale in ristrutturazione conservativa , il paese è stato restaurato com'era al tempo senza però il recupero abitativo  Saliamo tra le stradine che attraversavano il borgo dove si aprono le case e le botteghe, sembra Pompei ..un poco le pareti e le mura che ci circondano sono tutte in gesso e creano bellissime rifrangenze alla luce del sole "Gessopalena"
 Arriviamo alla terrazza panoramica che si affaccia sulla valle dell'Aventino e dove scorre il Sangro, di fronte la Maiella e le sue cime , a sinistra  Castel di Sangro e Roccaraso a destra Chieti ed il mare Luca ci racconta di quanto la seconda guerra mondiale sia stata devastante per tutto il territorio abruzzese. Il paese in particolare trovandosi lungo la linea Gustav approntata dai tedeschi per difesa, fu completamente raso al suolo e oggetto di cruente e dure rappresaglie .Su quei territori nacque a strenua delle genti d'abruzzo la brigata Maiella unica formazione partigiana insignita della medaglia d'oro al valore. Ci sarebbe tanto da scrivere...ma non ho la presunzione di parlare di storia ... Marco guarda l'orologio, probabilmente siamo in ritardo sui tempi di marcia ma non fa un fiato si preoccupa solo di chiamare il ristorante e avvertire che siamo in ritardo...nota di merito...di solito nei gruppo spesso si sollecitano i momenti di pausa ma lui ha rispettato la nostra voglia di conoscenza . Riscendiamo tra le stradine del borgo medioevale e lasciamo il paese inoltrandoci nei sentieri immersi nella natura, non ci sono ancora i colori dell'autunno che quest'anno non vuole arrivare.
 Il foliage dalle mille sfumature di rosso non c'è, fa caldo come se fosse agosto pure sulla Maiella  Lasciando il boschetto e la valle si apre dinanzi a noi mettendo in mostra alcune gravine, il riosecco praticamente in secca e lo spuntone di roccia di  "Roccascalegna" e siamo nel medioevo e nel " nome della rosa". La torre ovale si innalza direttamente dalla roccia sullo strapiombo e 'immagine come la foto è molto affascinante.
Guadiamo il fiume...si fa per dire scavalchiamo due rivoli d'acqua e affrontiamo la salita ,l'unica della giornata Luca ci saluta e ci lascia nelle mani di un ragazzo del luogo che ci accompagnerà  nella visita guidata, non abbiamo molto tempo abbiamo completamente ritardato tutto il programma della giornata, ma la guida riuscirà egregiamente nel racconto.Intorno al nostro gruppo alcuni alcuni portoghesi , non mancano mai, credo siano specialisti dell'imbucarsi,i soliti setto otto ragazzini urlanti a cui non poteva fregare di meno del castello e di chi lo avesse abitato e un paio di anziani che chiedevano spiegazioni a raffica " tutt... a post"  Insomma la solita folla dei luoghi famosi in una domenica qualunque  Brevissimo cenno storico sul castello, per il resto vi rimando ai testi,
Costruito intorno all'anno mille ebbe una serie di periodi di declino e di rinascita  a seconda dei proprietari e dei nobili che ne venivano in possesso...sappiate comunque che è  bandiera arancione del Fai ma che non la reale location del film e della fiction "in nome della rosa"  girato in un castello francese...e niente........Ci tratteniamo giusto il tempo di immortalare ancora una volta il magnifico massiccio della Maiella che da quella postazione è ancora più imponente Rientriamo alle auto per andare a pranzo in un ristorante nei dintorni di Altino dove ci aspetta per un lauto pranzo accompagnato dai tipici peperoni della zona, che in sostanza assomigliano moltissimo ai peperoni cruschi di Matera ..
Ottimi spolverati  su una magnifica ricotta locale e  sulle sagne e fagioli da primato. A questo punto però io vado...saluto Marco e tutti i nuovi amici ,mi aspettano quasi quattro ore di viaggio fino a Napoli e non voglio ne appesantirmi con il cibo e meno che mano lasciarmi tentare dal vino ....e mi piacerebbe.  Esperienza positiva , ottima organizzazione, belle persone...ripeterò di certo.... Parto mi terrà compagnia il mio amato Pino.... Castel di Sangro ... Venafro ...Caianiello e poi Napoli....traffico permettendo ....

venerdì 18 ottobre 2019

Magnifico Abruzzo da Bocca di Valle alla Cascata di san Giovanni

Siamo tutti pronti e ci avviamo verso il sentiero comodo e agevole che nel primo tratto si inoltra sotto un bosco costeggiando il torrente Vesola che scorre nelle valli fluviali della Majella .Il percorso sale costante e si cammina senza fatica  ma fa caldo anche se siamo in ombra l'umidità è persistente e sono già sudata.
Andiamo avanti quasi in fila indiana ,qualche parola, si approfondiscono le conoscenze...e c' è sempre chi parla senza soluzione di continuità ....mi rendo conto di essere un tantino intransigente " a volte " avrei voglia di immergermi nei suoni della natura ....ma non è sempre possibile per cui ti adatti sperando che l'argomento principe non siano il lavoro .....Il sentiero si restringe, attraversiamo il torrente sulle pietre che fanno da guado ma l'acqua e veramente bassa Saliamo verso una faggeta e ci arrampichiamo sui tornanti che vanno verso la cima .
La nostra guida ci racconta e ci mostra la flora e la fauna tra cui un tasso, definito albero della morte ,oggi rivalutato per le sue proprietà antitumorali ed uno scoiattolo dalle strisce bianche che si arrampica su un faggio sembra un cartone animato  però manca ciop.... proseguiamo e per me la salita inizia a diventare tosta fa un caldo  tremendo , l'umidità e tale che mi si appannano gli occhiali...e ho detto tutto.....

Il percorso ad anello non raggiungerà più di otto chilometri e 400 di dislivello in fondo alla mia portata e quindi con il mio passo e con la mia velocità salgo ....e non sono nemmeno fra le ultime. La passeggiata è veramente piacevole, orchidee selvatiche, ciclamini accompagnano la salita , il profumo delle erbe spontanee e del sottobosco è pura armonia  con tutto quello che ci circonda .Il sentiero però è diventato scivoloso,  l'umidità,le foglie ed il terreno hanno creato  uno strato argilloso mi aiuto oltre che con i bastoncini anche con i rami degli alberi e mi torna  in mente la" fanghigena"il trekking in Val d'Orcia. La sera avevamo  gli scarponi con tre dita di fango incrostato sotto al suola. Una parete rocciosa,il  rumore dell'acqua e l'umidità che si cristallizza in vapore e goccioline mi fa capire che siamo quasi arrivati Il sentiero si allarga all'improvviso mostrando la cascata che da oltre trenta metri si getta in una vasca trasparente  "bella " forse per il periodo poco ricca d'acqua ...diciamo che quella che scende come un  manto cristallino sui licheni e sulle felci preistoriche  nella Valle delle Ferriere è un tantino più affascinante.

Scatta il momento fotografico ma prima di quello  per me è assolutamente necessario cambiare la  maglietta e asciugare i soliti capelli mafaldiani bagnati. Nello zaino ho il cambio però domani terrò lo stretto necessario ...fa caldo ...il guscio e la felpa posso pure eliminarli. Avvolgo i capelli nell'asciugamano e cerco di tamponarli. mentre gli altri hanno solo messo le giacche ...io non  riesco a tenere indosso le cose bagnate ,a parte il rischio raffreddore. Riesco finalmente anche posizionarmi sotto la cascata per una foto e per rientrare in quella di gruppo . La sosta è breve stavolta , siamo partiti di pomeriggio e fa scuro presto, questo è il periodo nel quale la luce sembra voglia scappare via, bisogna scendere.
Riprendiamo il sentiero fino ad un bivio dove si apre all'infinito la vista della Majella  fino al mare adriatico. La cima del monte Acquaviva ,del monte Amaro , ime che rimarranno solo nella mia ottica visiva non credo ci salirà mai ,forse qualche anni fa....ora affronto solo dislivelli  tranquilli o lunghe escursioni pianeggianti sono un diesel  ...in fondo ho iniziato solo cinque anni fa e comunque come spesso sottolineato non sono in gara ..voglio divertirmi e stare bene. Le cime si susseguono fino a degradare verso la piana di Chieti, nuvole di umidità si rincorrono, ci fermiamo per una sosta tecnica e per qualche foto. Riprendiamo il cammino il percorso si snoderà per circa un 'altra ora e mezza tra brevi salite e discese sulle quali fare attenzione a causa dell'umidità e dei lastroni di pietre scivolosi...tutto lavoro di quadricipiti .
Il bosco e gli odori sono un piacere, cammino spedita e tranquilla sono in uno dei mie momenti di introspezione nei quali cerco di immergermi nella natura.... completamente... mi piacerebbe anche il silenzio......Ultimo tratto un tantino ripido, un'agevole scala di ferro posta su di un salto del terreno ci consente di arrivare su un piccolo terrapieno che dobbiamo però lasciare velocemente per far posto agli altri. Dobbiamo proseguire...un ripidissimo ammasso di pietre ricoperto di aghi di pino ci aspetta ...pericolosissimo.....ma siamo supportati da Marco e dalla guida ..a prescindere la mia decisione è immediata... mi siedo e scivolo giù non senza dovermi aggrappare con le mani per evitare una rovinosa caduta. Ma ci siamo... ultimi tornanti finali su un comodo sentiero,bisogna solo fare attenzione a qualche pietra. Già si ascoltano i rumori di quella che dovrebbe essere la civiltà....le auto....L'arrivo è, praticamente, a qualche metro dalla partenza, risaliamo nelle macchine che sta facendo buio.


 Le curve verso Fara San Martino diventano un 'altalena di immagini da cartolina. Una magnifica luna piena sta salendo dal mare ...Pennepiedimonte ..Palombaro..Guardiagrele illuminate dalle prime luci della sera si innalzano sui cucuzzoli che circondano la valle  .....una meraviglia, una ghirlanda di luci ... il giusto completamento a questa giornata abruzzese ....continua.....

martedì 15 ottobre 2019

Magnifico abruzzo fine settimana tra borghi e natura

Si riscrive... sono diversi mesi che non metto su carta le mie sensazioni di cammino, ho continuato a  muovermi tra la Valle d'aosta, il Matese i Lattari che hanno accompagnato la mia estate , bello ed interessante  ma tutto già raccontato  ed alla fine viene a noia a chi legge ed anche a chi scrive.Unica concessione il diario sulle Eolie mai visitate e quindi emotivamente coinvolgenti .Seguo tantissime associazione di trekking ed escursionismo in tutta Italia e l'occasione  per questo fine settimana abruzzese organizzata dal gruppo romano di  Nomos Trek non me la sono lasciata sfuggire.
Parto venerdì e mi fermo a L'Aquila dove vive  un cucciolo d'uomo di cinque mesi a cui sono particolarmente affezionata insieme a tutta la sua famiglia. Non mi soffermo a parlare di questa città perche' ne ho già scritto parecchio ma sappiate che è uno dei miei luoghi del cuore,vi sono molto legata sia da prima del terremoto per alcuni ricordi di passione, succede, ed oggi con  tutte le sue ferite aperte e casa di persone a cui tengo tantissimo. Appuntamento a Fara San Martino in hotel dove mi aggregherò al gruppo. Parto prestissimo da l'Aquila con una nebbia da paura, almeno per me che nasco sul mare. Il navigatore mi indica la statale  che mi porterà fino a Bussi per poi deviare verso Fara san Martino...sembra facile..... praticamente arrivo a Pescara anzi e ci arrivo dopo aver fatto il giro di Popoli per tre volte. Mi rendo conto che ho l'autostrada alla mia sinistra ...mi viene da piangere ...odio i navigatori ....alla fine credo di aver fatto meno chilometri e molte più curve ma arrivo in perfetto orario parcheggio e aspetto. Il tempo di un caffè e arrivano gli altri organizzati in due comodi Van .... Marco, guida e referente del gruppo, scende e ci presentiamo, salgo e dopo un veloce saluto con i componenti del mezzo parte  immediata la domanda sulle motivazioni sulla scelta di camminare con un gruppo fuori regione...specifico che non sono una persona stanziale ,mi capita di decidere di camminare con altri  pur di conoscere questa Italia minore attraversata da sentieri che si perdono nella natura e per questo sono disposta anche a lunghe trasferte ..
Ho camminato con escursionisti romani e pugliesi ,con gruppi siciliani, sono stata alle Egadi ,in Toscana ,nella Val di Susa e manca ancora tanto. Questo fine settimana tocca al magnifico Abruzzo, almeno ad un angolino della sua Majella ,a questa terra dal sapore antico dove tra i borghi sembra di vivere ancora il medioevo ed è facile immaginare  che in un attimo attraversi la tua strada un cavaliere in armi e corazza oppure John Tuturro o Sean Connery vestiti da francescani usciti allora allora dal  Nome della Rosa ...divagazioni emozionali....... ma torniamo alla realtà  e quale migliore momento concreto lo spaccio del pastificio de Cecco di Fara san Martino con acquisti di pasta  che andranno a raggiungere le lenticchie di Castelluccio ed i  legumi locali comprati ieri ....poi sarà un problema portare tutto a casa ...ma ci pensiamo poi....pochi chilometri di curve e ci fermiamo nell'area attrezzata  del Fiume Verde le cui acque alimentano  tutti i pastifici della zona.
Marco ci suggerisce di fare colazione nell'attesa dell'arrivo della guida locale che ci condurrà  fino alla cascata di San Giovanni. Seduti all'ombra , il sole è ancora troppo forte ,ci scambiano le prime chiacchiere e nascono le prime simpatie, qualcuna si consoliderà nel tempo altre si perderanno ,con qualcuna non si legherà nemmeno durante il cammino"il mio solito momento di sguardo  d'insieme" siamo praticamente tutte donne solo due uomini, come sempre, credo ci sia nucleo duro che cammina spesso con Nomos,alcune coetanee e mi fa molto piacere..Alla ricerca del solito posto per il pitt stop fisiologico sono incantata dal fiume che scende a piccole cascate riempiendo alcune vasche ,il sole rifrangendosi tra i rami dei faggi e nell'acqua  ci avvolge in un verde smeraldo che illumina  ...bellissimo....
Finalmente arriva la nostra guida , sono abituata a soste praticamente inesistenti ,ci spiega percorso , zona storia e leggende ..molto interessante conoscere le caratteristiche dei territori che stiamo attraversando è importantissimo ,lungo il percorso ci illustrerà flora e fauna e tra l'altro avrò finalmente  chiaro i simboli dei parchi che fanno dell'abruzzo la terra della natura per eccellenza . Il lupo per il parco nazionale della Majella, il camoscio  per quello del Gran Sasso d'Italia e l'orso per il PNALM Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise . Proprio una bella terra questa ,come se il mondo si fosse evoluto sui solchi di un passato mai abbandonato ,  tradizioni contadine, borghi arroccati, animali che noi conosciamo solo attraverso i  libri e che vivono liberi e ...forse indisturbati ....cacciatori
permettendo..Magnifico Abruzzo.... di nuovo sulle macchine , ancora qualche chilometro verso la Majelletta fino a Bocca di Valle e poi su verso la Cascata di San Giovanni .... sulla  roccia all'inizio del sentiero è incisa un'iscrizione di Gabriele D'Annuzio " ai figli d'abruzzo morti combattendo per l'Italia e sepolti lontano". ......continua ........

martedì 23 luglio 2019

Stromboli,la sciarra del fuoco e un pizzico di Panarea

Ultimo giorno ,siamo nuovamente a Marina Corta  sul grande barcone che ci porterà a Stromboli
 Faremo solo una puntatina a Panarea.
con oggi concluderemo la visita a tutte le isoleEolie.....Lipari la vacanziera, Vulcano la rocciosa, Salina l'elegante, Alicudi e Filicudi le alternative, Panarea la modaiola e Stromboli la selvaggia e libera ...come me. Belle giornate tutte trekking,mare, natura ,buon cibo e tanto caldo. Qualche giorno fa abbiamo percorso un sentiero di  fuoco tra le rocce viola e rosse del caolino e  quelle nere di ossidiana, pietra vulcanica detta anche "vetro di drago"  arma utile all'uccisione degli estranei..Avete visto il trono di Spade? ecco quello Ci imbarchiamo tardi,i tempi di navigazione sono brevi e sopratutto stasera ci sarà da vedere lo Stromboli in notturna, ritorno sotto le stelle e luna piena ...romantico....ma data la massa di single apprezzeremo altro.....
Aggiungi Il mare di Panarea

Mi siedo ancora una volta all'esterno e chiedo a Sara il suo fattore di protezione 50+ praticamente uno strato di calce ,sono completamente cotta dal sole , braccia e viso incartapecoriti"oscena"cerco di limitare i danni del sole .Sbarchiamo a Panarea ..il mare è bellissimo verde smeraldo ,ma le spiagge sono un optional..rocce e anfratti tutta roba da barche. Vado a cercare un posto dove fare un bagno ... solito gruppetto ormai collaudato con Sara Carmela e Francesco, ci infiliamo in una specie di piccola baia circondata da  scogli appuntiti dove già soggiornano appollaiati una cinquantina di persone e mi sorge spontaneo un pensiero: ma farvi  le vacanze solo per dire che siete stati  a Panarea in una sistuazione di scomodità assoluta non mi sembra normale-
Scavalcando un tantino  di rocce scivolose,una decina di ricci a pelo d'acqua e una massa di popolo riusciamo finalmente a fare un bagno facendomi largo tra provetti nuotatori e creature in salvagente fino a decidere di risalire e sopratutto andarmene...
Sinceramente per il mio modo di vivere Panarea può anche restare là. Il paesino è graziosissimo, case bianche porte e finestre dipinte di azzurro, bouganville ed ibuscus...uguale a tanti luoghi di mare modaioli con una popolazione vacanziera con un' età media di vent'anni. Ci trovi la Milano da bere, la Roma dei Parioli, la Palermo di via Liberta e la Napoli di Chiaia e via così...Lascio Panarea senza rimpianti non credo ci tornerò più
Navighiamo verso Stromboli.. il mare è scuro, dalla cima del vulcano sbuffi di fumo rendono il paesaggio affascinante.La spiaggia è nera come il carbone , il sole è ormai dietro la montagna " Iddu " freme e sbuffa . Lascio il gruppo e mi avvio con una amica verso verso la fine della spiaggia dei pescatori  Attraversiamo il borgo profondamente diverso da tutte le altre isole, meno bouganville ma nello stesso tempo meno alternativo di Alicudi... il giusto compromesso per una vacanza nella natura a contatto con la forza e la vita. Il lungomare,le barche dei pescatori tirate in secca sono una nota di colore in tutto quel nero" mi piace" sento quest'isola ,la sento nel terreno, la sento guardando verso il cielo dove sbuffi di vapore si innalzano carichi di energia  la sento dentro "la natura padrona" ci stendiamo sulla sabbia nera e sento forza del vulcano che dalla sabbia si tarsferisce nel mio corpo. Si torna alla barca e navighiamo verso lo strombolicchio una formazione vulcanica che si staglia in mezzo al mare tra  pietre calde ed il mare che diventa vortici fumosi,il sole scende infuocato all'orizzonte tra strisce di rosso, di giallo, di arancio l'azzurro del cielo e il nero del mare... il cielo diventa sempre più scuro...Iddu sta brontolando, sta parlando ,sulla cima  un esplosione di lapilli , la lava scende rossa come fuoco lungo il versante illuminando di mille scintille il fianco del vulcano ...


sulla barca si fa silenzio totale....e sono brividi...li porterò con me, un'emozione forte come il vulcano...