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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 16 gennaio 2019

Perchè Milan lè un gran Milan

Sono napoletana verace e fondamentalista meridionale ma questo non mi impedisce di parlare di Milano , una città affascinante, cosmopolita nel senso più giusto e bella si proprio bella.
Oltretutto Milano ha rappresentato il mio inizio professionale,la  mia libertà mentale e quella personale che alla giovane età di 29 anni ha costruito il mio carattere e la mia indipendenza. Un piacere ritornarci.... sempre
Le feste di Natale sono quasi al termine fortunatamente,non amo questo periodo e decido di passare qualche giorno dai mie amici Torinesi. Tra tortellini del plin, risottini al montasio e robiole di Roccaverano completo il mio periodo di vacche grasse "dal sette in poi ritiro spirituale" Con la mia amica  ed ex collega dei tempi di Milano decidiamo per una incursione nella città della moda , un giro per negozi giusto per vedere cosa indossare la prossima primavera ed eventualmente fare l'affare della vita  con i saldi .Con noi il marito e la sorella che vive a Milano ci conosciamo tutti da oltre trentanni ed è sempre un piacere stare insieme. Donatella ci propone una visita al nuovo quartiere futuristico
Scendiamo alla stazione Garibaldi ed il primo impatto è con il futuro, quello dei grattacieli che si innalzano fino al cielo e del'architettura che sfida la forza di gravità. Il quartiere si unisce in un sistema di aree verdi , ponti. fontane, piazze e  piste ciclabili dislocati su più piani.. Al centro di questo mondo la piazza Gae Aulenti dedicata ad uno degli architetti contemporanei più conosciuti, da lei progettate le stazioni della metropolitana di Napoli di Piazza Dante e Museo, metropolitana definita tra le più belle d'Europa se non la più bella.

Le due altissime torri dell'Unicredit si innalzano verso il cielo e sembra che abbraccino  la piazza  dove tre fontane a livello stradale la  sera si illuminano e zampillano e di giorno con il sole fanno da specchio a tutto il contesto.Tutto intorno i porticati dove si affacciano le vetrine di bellissimi negozi. Non sono un amante del futurismo lo trovo senza vita , poco umano, sono più legata ad architetture del passato che sento più congeniali alla mia natura ,ma questo luogo, nella sua linearità, mi piace non ne sento la freddezza..saranno le bancarelle di natale che rallegrano la piazza ,le luci , gli alberi addobbati insomma mi sembra bello.

Passeggiando  ci imbattiamo nelle due torri residenziali  dai cui balconi scendono e si stagliano una quantità impressionante di piante. In poche parole un giardino verticale, un palazzo verde ...ok bellissimo,assolutamente in armonia con il contesto , vincitore di un prestigioso premio.....non ci abiterei mai e non vado avanti...
Lasciamo il futuro per dirigerci verso Corso Como vibrante  percorso attraverso un secolo di storia operaia, bar ristoranti  e negozi si susseguono lungo la strada, i palazzi tipici dagli androni eleganti dove si nota un'accurata manutenzione ed attenzione al recupero architettonico di quegli anni ..che dirvi mi sono innamorata.  Nato alla fine dell'ottocento nella zona della stazione Garibaldi  per ospitare il popolo degli operai  e così chiamato per il contesto di isolamento dal resto della città. Il quartiere conserva  ancora oggi l'aspetto dell'epoca con una architettura semplice e lineare  tipica del liberty e di quelle strutture popolari fatte di case di ringhiera.  
Entriamo in un cortile dove una magnifica vetrata liberty protegge un giardino e l'ingresso di un atelier.. non un negozio... un 'atelier dove il designer di articoli di varia natura fa bella mostra in una galleria magnifica...abiti , borse oggettistica, il vero multibrands e credetemi mi sono persa nella bellezza , nell'eleganza, nella moda quella reale....un solo problema"i costi" in quel luogo camminavano i soldi con i piedini li vedevi passare accanto e non fermarsi mai ......abbiamo deciso di uscire e andare a mangiare. Si va alla Madonnina zona Porta Ticinese, ci sono stata con Donatella una ventina di anni fa e ricordo il posto con piacere per la location e per le pietanze tipiche.
Ci arriviamo con il tram, è sempre lui quello che prendevo trentanni fa per girare Milano nel fine settimana, l'azienda mi pagava un rientro ogni due  settimane. Un tram con i sediolini in legno ed una maniglia per sorreggerti sulla spalliere,il tram nel quali ti basta chiudere gli occhi e ci vedi salire Franca Valeri che va a fare la telefonista, beh ci salivo anche io che lavoravo in un call center   anche se in un 'altro ruolo. Eccoci a Porta Ticinese ed alla trattoria l'entrata è sempre la stessa ma credo che lo sia da decenni, gli odori della buona cucina mi riempiono le narici,entrando i tavoli ricoperti di tovaglie  a quadretti, quelle vere non per fare moda, alle pareti locandine degli anni venti, colori morbidi, le luci antiche....sono a mio agio questi sono i posti che amo

Ordiniamo la cotoletta, quella vera a orecchio di elefante con l'osso e fritta nel burro, un reale attentato alla salute ma buonissimissima e poi la cicoria , la polenta bianca , le polpette, peccato manchi l'ossobuco insomma tutto il cibo che fa storia.  Ci tratteniamo a chiacchierare fino a che quasi non ci debbono cacciare. Sono felice mi sento avvolta dalle belle persone in un luogo armonico e speciale. Rientriamo verso la stazione non senza passare dalle colonne di San Lorenzo, purtroppo è tardi e riserviamo i navigli in un altra occasione Terminiamo la giornata passeggiando  in piazza Duomo e nella famosa galleria tutto addobbata per le festività natalizie.
 La giornata sta per finire, sono così contenta di essere venuta, Milano è proprio una gran bella città. Sono tornata indietro nel mio tempo, negli anni giovani , ho visto cose bellissime, mi sono emozionata e sono stata in compagnia di persone amiche....che volere di più
Ah...dimenticavo in galleria una fila lunghissima accanto al ristorante di Carlo Cracco debitamente fortificato da tende ....vi consiglio di andare a vedere altro c'è di meglio...molto lasciate stare

mercoledì 2 gennaio 2019

Una passeggiata napoletana tra la storia ed il popolo delle scale

Il diario di questa giornata sarà diverso da quelli che normalmente condivido.Lo spunto me lo ha dato una giovane amica di Palermo che ho accompagnato in un giro per Napoli In questo periodo ma da un po' di anni, fortunatamente, una folla oceanica invade la città ...Via Toledo, Piazza del Plebiscito, i Decumani i Musei tutto un brulicare di gente affascinata dalla nostra storia iniziata con la nascita di Partenope per merito dei Greci,proseguita con i Romani, gli Angioini,gli Aragonesi per concludere con i Vicerè ed i Borbone.
Ogni dominazione ha lasciato pezzi di storia e di cultura oggi patrimonio dell'umanità "si nota vero il mio amore per Napoli" Passeggiando tra i vicoli e le strade ti senti circondato da un popolo multietnico , gli accenti delle altre regioni d'Italia si mischiano con l'Inglese  e con lingue di ogni parte del mondo e finalmente avverto  che la mia città ha perso il ruolo di luogo di delinquenza, di violenza, di  scippi, si è finalmente liberata dalla paure dei turisti che la saltavano a piè pari per dirigersi altrove.Aspetto la mia amica alla fermata Toledo. C'è il sole ma fa freddo ,cerco il raggio che mi riscaldi e ne approfitto per organizzare l'escursione di domani . Eccola sbucare con il suo megazaino, grandi abbracci, è un piacere rivedersi . Ci siamo conosciute nella prima edizione di Spacca Murgia ed abbiamo camminato insieme ancora due volte,, finalmente, come si era ripromessa da tempo ,resterà qualche giorno a Napoli e Domenica ce ne andremo insieme sul sentiero degli dei per il brindisi di fine anno con il mio gruppo escursionistico.
Passiamo un momento da casa mia, ci fermiamo a mangiare una piatto di pasta in zona e poi via verso una Napoli un poco meno affollata ...ma giusto un poco... Le propongo di salire al Vomero e di scendere poi a Montesanto nel famoso e popolare mercato della Pignasecca attraverso le scale della Pedamentina. Proposta accettata e ci avviamo verso la funicolare una delle cose che si era prefissa di fare a Napoli.Arriviamo al Vomero che è ancora primo pomeriggio , il sole è ancora abbastanza alto c'è il tempo anche per visita panoramica al Sant'Elmo , il più grande castello costruito a Napoli di epoca medievale, tutto in pietra gialla napoletana "il tufo" fortezza e carcere nel corso dei secoli famoso per la rivoluzione del 1799. Occupato dai repubblicani, assediato dai francesi e dai lazzari napoletani... insomma tanta storia anche in questo luogo. Ma l'episodio legato a questo luogo che più mi ha colpito è stato il racconto di mio nonno,militare durante la seconda guerra mondiale e avvistatore di aerei nemici. Dal  castello punto privilegiato, faceva scattare l'allarme alla prima avvisaglia di aerei nemici pronti a bombardare la città"breve divagazione familiare" La napoli greco romana con i suoi decumani esplode in tutta la sua bellezze, Spaccanapoli taglia in due il centro storico,la cupola del Gesù,il tetto verde di Santa Chiara si stagliano tra le stradine, a sinistra il bosco di Capodimonte con la sua reggia rosso pompeiano e giù a perdita d'occhio il Vesuvio che oggi sfodera anche un bel pennacchio ma , fortunatamente, sono solo nuvole.
La mia amica, fotografa professionista , avvia una serie di scatti , è incantata e sono contenta Saliamo sul castello la passeggiata corre lungo le mura e abbraccia tutta la città  Il centro storico , la certosa di San Martino, Toledo, la cupola di vetro della galleria Umberto I, Piazza del Plebiscito, Palazzo Reale, il Castel dell'ovo , al largo Capri e poi il lungomare fino a Mergellina , lo sguardo sale  verso  Posillipo da dove mentre il sole rende l'orizzonte rosso fuoco si intravedono Capo Miseno, Procida allungata nel mare ed Ischia con il cocuzzolo del monte Epomeo  e non ho altro da dire ...dovete solo venire a vedere. Scendiamo a piedi dal castello e ci avviamo verso la Pedamentina , le scale che ci porteranno giù  verso il centro storico.
Attraversiamo la Napoli verticale, la Napoli del popolo delle scale, una napoli lenta perchè le scale sono faticose e gli abitanti dei bassi che si affacciano sugli scalini  hanno il respiro lieve, una Napoli dove all'improvviso si aprono  minuscoli giardini di limoni , piccoli terrazzi ricoperti di rampicanti di rose, case sul cui balcone due sedioline ormai scrostate dall'uso, dal sole e dal vento sono poggiate ad aspettare i padroni di casa che magari nelle sere d'estate, quanto il sole è calato ,si siedono a prendere il fresco , a godersi il venticello che sale dal mare mentre l'ora blu quella della sera avvolge la città. Una Napoli che si stende sotto il tuo sguardo ed il Vesuvio si tinge di rosa . Arriviamo attraversando i quartieri spagnoli nel mercato della Pignasecca sono le cinque di un pomeriggio che precede di poco l'ultimo dell'anno, negozi illuminati  espongono all'antica ,all'aperto e c'è il pesce fresco , la frutta secca,i sottaceti dell'insalata di rinforzo tipica delle feste e tutte le leccornie possibili ed immaginabili.

Sbuchiamo all'altezza del negozio di Fiorenzano famosa friggitoria napoletana dove nel mese di maggio alcuni amici del nord hanno fatto incetta di fiori di zucca ripieni, pasta crescuite e crocchè di patate. Questa è la Napoli popolare, quella che ancora odora di cose buone ,quella che mi riporta indietro nel tempo alla mia infanzia  quella che amo e spero imparino tutti ad amare e... Napul...è.....