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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

martedì 12 marzo 2019

Da Maiori a Minori attraverso i giardini di limoni

Sentiero dei limoni un classico dei percorsi trekking della costiera amalfitana da Maiori a Minori. Nell'immaginario collettivo un percorso spettacolare di facile approccio attraverso le coltivazioni di limoni,sentiero che sale immediatamente per una  lunga scalinata fino alla basilica  poi  si prosegue fino ad un bivio Da questo punto si può scendere a Minori  oppure.........risalire fino al  convento di san Nicola... dislivello 450 metri, 4 chilometri e scale senza soluzione di continuità.
Nell'evento condiviso da Costa delle Sirene era chiaramente specificato "Sentiero Alto " con  i chilometri totali da percorrere ed il dislivello .Appuntamento a Maiori e siamo una folla....quasi novanta persone...i primi approcci di primavera, la bellezza del sentiero e.........l'illusione che fosse una passeggiata hanno coinvolto tantissima gente. Parcheggiamo in convenzione in uno spiazzo, il parcheggio in costiera è proibitivo  anche cinque euro l'ora e poi ci sono pochissimi posti auto, conviene approfittare.
Siamo tantissimi il bar, punto d'incontro, è pieno da far paura caffè, colazioni e bagno, altra gente sul lungomare in attesa di partire. Facce nuove , volti noti , qualche vecchia conoscenza baci e abbracci..Si parte abbastanza velocemente a discapito della numerosità delle persone. Si attraversa il centro di Maiori e si attacca la prima scalinata, ci spogliamo immediatamente, via giubbotto, felpa e sciarpe..c'è un sole meraviglioso e già fa caldo.La scalinata si inerpica tra le case i balconi,le finestre,le  piante, i fiori e l'odore dei bucato steso al sole ad asciugare.
Davanti a  me una coppia che sale con estrema difficoltà ,lei ha un paio di scarpe assolutamente non adatte, la borsa da città e si aggrappa al muretto ...la vedo nera..... ci fermiamo alla magnifica Collegiata  di Santa Maria al mare dalla cupola rivestita di maioliche di Vietri. La chiesa è imponente anche se non particolarmente bella ,dalla sacrestia un terrazzo consente di ammirare  tutto il paese e la spiaggia, la più grande di tutta la costiera. Sinceramente il panorama non è bello. Una serie di palazzoni  costruiti negli anni sessanta da chi era in cerca della seconda casa sul mare e di una  elevazione sociale.... fanno bella mostra sul lungomare, all'epoca avere la seconda casa a Maiori era un conto ... averla a Baia Domizia un altro...la mia famiglia non ce l'aveva proprio...e tant'è. Lasciamo la Collegiata e continuiamo a salire,lasciamo il borgo per inoltrarci tra i magnifici giardini di limoni, l'odore intensissimo di agrumi e vegetazione è un piacere , i terrazzamenti salgono costeggiando le scale senza soluzione di continuità. , tra i giardini si intravede il mare. Saliamo in fila indiana Antonio apre il gruppo parecchio più avanti, io come al solito al centro , dietro di me ancora altre persone supportate da Anna che fa da retroguardia. Mi fermo a riprendere fiato e ne approfitto  per fare qualche foto alla scalinata, agli amici di escursione, ai giardini di limoni ed al mare sotto di noi ....e non ci sono parole .La salita ha comunque già fatto le sue vittime , una coppia, credo quella che avevo notato e qualcun altro sono tornati indietro
Minori vista dall'alto del convento di San Nicola
Conosco questo sentiero e non è una passeggiata ,almeno per chi non è  abituato  a camminare , per chi non ha fiato e per i principianti e non sarebbe adatto neanche a me almeno il sentiero alto. Cammino tutte le settimane.ma lo ripeto ogni volta che scrivo, sono una ex fumatrice ed ho rovinato il mio fiato ,purtroppo si recupera ,ma poco molto poco. I chilometri in piano non mi creano nessun problema ma i dislivelli si.. tanto. . Oggi sono qua con tutto il mio sforzo per il piacere di vedere gli amici,so che il sentiero non è pericoloso e che se perderò un poco più di tempo non ci saranno problemi...Considero sempre i mie limiti . Purtroppo il trekking è diventato di moda e non ci si rende conto che ci vuole preparazione ed allenamento ,ci sono sentieri esposti , dislivelli rocce ,discese ,ci vogliono le giuste attrezzature e le scarpe corrette. Ci sono persone che affrontano questi sentieri con
scarpe da ginnastica improponibili e con le calze di nailon .
La spiaggia di maiori   
Gli eventi sono chiaramente descritti, in quello di oggi oltretutto era specificato " Sentiero alto" lo dice stesso la parola Purtroppo le mode servono solo a fare danni. Piccola divagazione ...saliamo.. un breve tratto su sentiero tra il bosco di pini marittimi, il cielo si è coperto,, in alto si intravede il convento di San Nicola, fa freddo,sono costretta a fermarmi per potermi cambiare ..sono troppo sudata.. come sempre... Mi solleva il fatto che con me e dietro di me c'è ancora tanta gente. Anna li supporta con chiacchiere e battute, nulla da dire, conosce il suo mestiere, è brava forte e veloce ma è anche in grado di capire quando ci sono persone che hanno bisogno di aiuto.  Metto una maglietta asciutta , il pile, il cappello e pure il giubbotto,sento un freddo bestiale.Il sentiero diventa un'altra lunga scalinata, più morbida meno in pendenza che attraversa il bosco e sale in tornanti. Ho un problema alla schiena,sono in cura da un osteopata e il dolore inizia a farsi sentire, stringo i denti... se non ci fosse questo vento gelato starei meglio. In due ora abbiamo attraversato tutte le stagioni. 


Anna ed Antonio le nostre magnifiche guide
Ultimo strappo e finalmente il convento di San Nicola , la minuscola chiesetta e il terrazzo con un panorama mozzafiato, di fronte Ravello ed il borgo di Sambuco,sotto di noi Minori ed il campanile della basilica di Santa Trofimena,incastonato come un gioiello nella costa, qualche minuto di pausa e riscendiamo. Ora si cammina in piano costeggiando la collina , gli alberi di ulivo hanno preso il posto dei giardini di limoni , la vegetazione è meno spettacolare ma i piccoli borghi con le casette bianche sono comunque piacevoli.Qualche breve tratto sulle rocce , non può mai mancare, ed arriviamo a Sambuco. ci fermiamo in piazza sistemati alla bene e meglio siamo in tanti. Trovo posto sul muretto dove fanno bella mostra di se due campane, speriamo che non suonino. Mi siedo dove trovo posto, tendenzialmente mi piace stare con tutti, partire con degli amici e restare solo con loro senza legare o condividere con gli altri non ha senso tanto vale uscire da soli..mentre mangio mi passa affianco una bottiglia di vino...nessuno me ne offre un bicchiere ..appunto.. ma è la prima volta che succede di solito condividiamo tutto... fatica, sorrisi, allegria e cibo..... Anna da il segnale di ripartenza ,ci raggruppiamo .. si va e fa sempre più freddo, il cielo è plumbeo Si scende attraverso le fattorie arroccate sui terrazzi a picco sul mare,i mandorli in fiore contrastano con il cielo grigio.
unos guardo alla vetrina di Sal di Riso    
Mi chiedo come le persone possano vivere così isolate e sopratutto su questi pendii.. ma magari loro si chiedono come facciamo a vivere noi in mezzo al traffico. Si scende velocemente facendo chiacchiere, attraversiamo il tratto delle cartiere oggi dismesse e sinceramente il luogo è molto trascurato, mi prende un senso di abbondano,l'unica cosa bella sono i galli con le loro creste rosse che razzolano in giro. Arrivati sul lungomare di Minori pioviggina e ci disperdiamo.. ..quasi tutti nella migliore pasticceria d'italia " Sal Di Riso"  per un assaggio dei loro dolci eccezionali .Il problema che c'è una folla nemmeno li regalassero. Un degli amici mi offre un gelato e compro quattro dolci da portare a casa e mangiare con calma con i miei ,c'è troppa folla e non me lo godrei. Ci salutiamo.... chi prima... chi poi ci avviamo sulla statale verso Maiori dove sono le auto  ..il problema è che ci respiriamo tutto il gas di scarico delle auto.  In paese stanno sfilando i carri, le bande e gruppi di ballo, in effetti siamo in quaresima ma li è ancora carnevale .Ce li godiamo andando a prendere la macchina ..si torna

venerdì 8 marzo 2019

Una incursione in Basilicata e su fino Cristo di Maratea

Scendiamo a colazione, bagaglio e zaino pronti ,sul tavolo un buffet da fare invidia ad un grande albergo ,torte fatte in casa, croissant , frutta fresca e  pure del salato.Cerco di non abbuffarmi, in  napoletano, ma non posso evitare due fette di torta fragranti .
 Appuntamento al parcheggio degli autobus, metà del gruppo è in un 'altro hotel, Luigina si preoccupa di distribuire il pranzo al sacco preparato per noi  Qualche ritardatario ci obbliga ad una attesa non proprio piacevole...ma ci da l'agio di continuare le chiacchiere, siamo un bel gruppo . Si parte ed in mezz'ora di strada siamo a Casaletto Spartano,avevo sentito spesso parlare di questo luogo e in diverse occasioni sono stati proposti eventi in zona ma è mancata sempre l'occasione .Pochi passi, attraversiamo una serie di ponticelli  fino alle rocce che emergono direttamente dall'acqua del rio bussentino" uno spettacolo" dalla parete coperta di capelvenere scendono rivoli d'acqua che creano giochi di luce  tra la vegetazione circostante e l'acqua del rio. La cascata non è imponente ma il contesto rende il luogo magico..e .meno male che l'imbrunire non ci ha consentito di venire, avremmo perso lo spettacolo. Le piscine naturali che si susseguono tra le rocce sono un perfetto set fotografico ed il sorriso di tutti noi il giusto completamente a questo inizio di giornata Risaliamo in macchina e ci avviamo sulla statale che costeggia il mare, poco lontano dalla costa lo scoglio della spigolatrice, la statua continua ad essere minuscola , poco più in alto il sentiero che abbiamo percorso ieri . Ancora qualche chilometro e lasciamo la provincia di Salerno,entriamo in Basilicata, sogno di un cammino che prima o poi riuscirò ad intraprendere sui sentieri di "Basilicata Coast Coast... film che adoro..
." Finalmente in alto si intravede il Cristo,le braccia aperte verso il mare in una immagine che accoglie ,sono cattolica e credente e di conseguenza colgo sia  l'aspetto religioso sia quello turistico ,l'uno non esclude l'altro.Saliamo verso il centro storico a qualche centinaio di metri dalla costa dove si intervallano magnifiche spiaggette incastonate tra rocce e  dirupi. Il paese è provvisto di spettacolare parcheggio gratuito a pochi metri del centro.... quando le amministrazioni comprendono la tutela del turismo.....ci incontriamo tutti in piazza, non senza prima aver preso il caffè. Maratea è in piena giornata elettorale crocchie di locali si scambiano saluti e opinioni, spogliato dai turisti  ridiventa il tipico paesino con i vecchietti seduti  al bar e coppie ben vestite a braccetto che passeggiano primo e  dopo la messa...noi siamo fuori contesto con gli scarponi e gli zaini Riusciamo a compattarci che sono già passatele undici e si parte verso il sentiero.

La prima parte attraversa un bosco e la classica vegetazione, c'è umidità, si suda molto e sostanzialmente non si vede niente.La salita è dolce senza pendenze di rilievo, piano piano e si va verso l'alto, in fila indiana ,silenzio un silenzio positivo quello dei cammini. Gli odori della terra umida si sentono forti accompagnati dal suono delle campane in lontananza , un senso di pace mi riempie, mi avvolge come ogni volta che sono in mezzo alla natura che ti permette di ascoltare dentro di te ed i rumori che ti circondano. Ultimo tratto nel bosco che si apre su un magnifico prato dal quale  si ammira la costa ed il golfo di Policastro, sopra di noi il santuario dedicato al Cristo che si staglia sulla punta della collina. Ci fermiamo per le foto, non è assolutamente pensabile di non portare con noi un ricordo di tanta bellezza, anche se comunque ti rimane dentro . Lasciamo il sentiero e ci incamminiamo verso la strada asfaltata ...credevo dovessimo fare l'ultimo tratto in arrampicata ...ma mi sbagliavo, un lunga curva, a sinistra  la costa calabra  a perdita d'occhio,se non ci fosse foschia si riuscirebbe a vedere fino a Diamante davanti a  noi i ruderi del vecchio borgo di Maratea ed il Cristo che si fa via via più grande.

Ci inoltriamo tra le case diroccate,in qualche punto sembra sia in atto una ristrutturazione, magari ne faranno un albergo diffuso come il borgo abruzzese di Rocca Calascio. Arriviamo sul piazzale tra la chiesa e il Cristo ,ci disperdiamo ognuno cerca un luogo dove riposare e mangiare ..io vado un attimo in chiesa poi con Roberta scatta il book fotografico sotto la statua dove poi ci sistemiamo in un angolino riparato dal vento, panoramicissimo e spettacolare, sembra che il Cristo ci protegga e con le sua braccia alzate voglia raccoglere i raggi del sole per farli scivolare fino a noi. Mi rilasso stendendomi sulla roccia calda e mi lascio andare ai pensieri in libertà. Si riparte ci ricompattiamo e ci avviamo verso la strada asfaltata poi ci inoltriamo su di un sentiero boschivo che corre lungo la costa. Sotto di noi il mare come sempre e Maratea che si avvicina sempre di più. Sentiero semplice con una discesa tranquilla di quelle che piacciono a me camminando sugli aghi di pino, inebriandomi di odori mediterranei e chiacchierando con i compagni di escursione di vecchi percorsi e di nuovi da progettare.

Unico problema i rami e gli alberi caduti, lo scorso fine settimana un vento gelido ha colpito l'Italia ed in particolare il sud creando non pochi danni a strutture e boschi. Tutto intorno una devastazione ,vegetazione intricata...un Camel  trophy a piedi..abbiamo scavalcato e strisciato, abbiamo lasciato il sentiero per attraversare una fattoria dove una paio di cani dal loro recinto ci abbaiavano furiosamente.... Scendiamo ancora attraverso le stradine del paese e ci ritroviamo in piazza...non c'è anima viva, tutto chiuso neanche un bar per un caffè e magari  una fetta di dolce locale..il nulla stratosferico....
E' inverno tutto chiuso, tutti a casa davanti ai camini e la televisione. parte del gruppo saluta e riparte mentre una sparuta parte di noi viene accolta dall'unico ristorante aperto che ci fa la grazia di una birra,..il caffè manco a parlarne è quello fatto con le  macchinette. Piacevoli ultimi momenti, ci scambiamo i nominativi per nuove amicizie ,ringrazio Luigina per l'ottima organizzazione e sicuramente camminerò ancora con Meditazioni in Movimento ... adesso si parte....con Roberta abbiamo deciso di passare per Eboli .ci tocca comprare assolutamente una quintalata di mozzarella di bufala

mercoledì 6 marzo 2019

Da Sapri a Maratea tra sentieri e falesie a picco sul mare

Il sole gioca a nascondino con  le nuvole, stormi di uccelli cinguettanti fanno evoluzioni sullo strapiombo.
Ci riposiamo ancora per qualche minuto tra le rocce a picco sul mare ... poi si riprende la marcia. Sistemo le magliette bagnate alla bene e meglio e sopratutto porto via la mia immondizia ..mai lasciare neanche le bucce della frutta vanno ad inquinare l'ecosistema. Saliamo lo strapiombo è un sentiero sostanzialmente immaginario che corre lungo la parete rocciosa a picco sul mare.Davanti a noi in lontananza il golfo di Policastro,punta degli Infreschi e la spiaggia del Marcellino..ricordo della mia prima notte in tenda alla tenera età di 59 anni, ma anche di uno spettacolare tuffo nel raggio del sole che sorgeva all'orizzonte, sono emozioni indimenticabili .

Mi sento fortunata e non perchè sono stata alle Maldive e  non ci penso neanche, perchè ho vissuto momenti bellissimi condivisi con amici, con amori e con me stessa. Il panorama è puro spettacolo, per il tramonto c'è ancora qualche ora ma il sole è già basso, siamo in febbraio ed i raggi ,trasversali sul mare sono  fasci di luce e di stelle,le nuvole creano figure immaginarie e chiaroscuri fantastici.



Si chiacchiera, si fanno nuove conoscenze , si scherza e si ride. compagnia è ottima, le persone simpatiche e conviviali  sono un connubio essenziale in queste occasioni...Non che si leghi con tutti e spesso dopo ogni ritorno scattano richieste di amicizia, utili a condividere escursioni e camminate in giro per l'Italia. La nostra guida si ferma per compattare il gruppo ed inizia la discesa "tremenda" se la salita è stata dura,la discesa non è da meno.  Il sentiero scende con una pendenza notevolissima tale da essere costretta, in alcuni punti ad aiutarmi sedendomi a terra,pietrisco e rovi hanno fatto il resto. I bastoncini in questi casi  sono indispensabili, aiutano tantissimo anche se in alcuni tratti è meglio aggrapparsi con le mani. Il tratto è tutto esposto ed il sole scalda Lo spettacolo è comunque magnifico. Sono però costretta a rallentare,la discesa  mette paura va fatta con estrema attenzione, non è consentito distrarti ,un piede nel modo sbagliato una pietra e sei giù direttamente a mare. Una compagna di cammino oltretutto è in estrema difficoltà credo sia stata presa da un attacco di panico.Conosco questa tipologia di discese e so come affrontarle ,non voglio essere presuntuosa e dichiararmi esperta,ma ho una bella quota di chilometri al mio attivo e di sentieri di varia natura,sono lenta e prudente ed ho sempre sostenuto che in questi casi non bisogna correre.
Metto in moto i muscoli delle cosce, quadricipiti a tutta forza, bisogna  fare attenzione alle caviglie che vanno protette con le scarpe giuste ... alte che la stringano. Scendiamo facendo attenzione ,ogni tanto il serpentone rallenta per chi ha bisogno di essere aiutato, i tornanti si susseguono in discesa ma si procede con calma, ci si ferma anche per compattarci. In un paio di ore siamo giù verso la strada carrabile .
Qualcuno di noi è ancora in forze  per andare alle Cascate dei capelli di Venere di Casaletto Spartano...ma si è fatto tardi il percorso ha impegnato il doppio del tempo previsto ..sono le cinque del pomeriggio, il sole sta scendendo velocemente e dobbiamo ancora passare dall'hotel, oltretutto è l'ultimo sabato di carnevale ed a Sapri chiuso tutte le strade per consentire la sfilata dei carri. Andremo domani prima di salire al Cristo di Maratea, Ci fermiamo in un bar del lungomare per una birra allacciando legami più  stretti,siamo tutti rilassati e si sta scaricando l'adrenalina..I carri  sfilano tra gli adulti ed i bambini mascherati che cantano e ballano. In questi piccoli centri il carnevale fortunatamente  è ancora sentito  a Napoli al massimo si travestono i bambini e si mangia la lasagna .
Mi spiace che si perdano le tradizioni e che i nostri ragazzi non ne sappiano nulla...io lo ricordo il carnevale, la festa a scuola, la gioia del vestito,della maschera.. Andiamo in Hotel attraversando il corteo tra canti e balli. La stanza è deliziosa e grande, una mansarda al secondo piano con terrazzo ed affaccio su un giardino di limoni. I proprietari sono gentilissimi,nulla da eccepire. Doccia rinfrancante e chiacchiere senza fine, Roberta una buona compagna di avventura. Uscire a fare due passi prima di cena,  del resto ne avevamo fatti pochi.. Domani Capelli di Venere e poi   al Cristo di Maratea

lunedì 4 marzo 2019

Da Sapri a Maratea tra sentieri e falesie a picco sul mare..

Zaino e trolley pronti.... parto insieme a Roberta,compagna di alcune escursioni,per un breve fine settimana sulla costa del Cilento. Tra di noi si è consolidata una simpatia ed ora anche un'amicizia. Ci affidiamo ad un gruppo pugliese "Meditazioni in Movimento " coordinato da Luigina guida professionista.

Anche in questo caso la conoscenza dell'evento è da attribuire agli algoritmi di facebook e chiaramente al grande fratello che ci osserva, basta osservare che dopo ogni nostra ricerca arrivano proposte legate ai nostri interessi che siano viaggi,  trekking ecc ecc...come nel mio caso .Appuntamento a Sapri, dove alloggeremo, in orario per non perdere il primo giorno di escursione. Parcheggiamo la macchina agevolmente  ci avviamo verso la spiaggia ...è una bellissima giornata anche se qualche nuvoletta offusca ogni tanto il sole. Erano anni che mancavo da questa zona ...il mare è calmo ,la spiaggia deserta  uno spettacolo.
Sapri come tutto il Cilento è una zona profondamente turistica per cui la  evito come la peste nei periodi estivi ,è troppo lontana  per una semplice passeggiata di un giorno e sicuramente tristissima,, come tutti i luoghi di mare, in bassa stagione per cui un'ottima motivazione per venirci è sicuramente la conoscenza del territorio attraverso i sentieri facendo trekking...e siamo qua. Sul lungomare due ragazze in tenuta tecnica ,mi avvicino ..fanno parte del gruppo che nel frattempo è arrivato. Ci presentiamo a Luigina ed agli altri, molti si conoscono già com'è logico. I nomi li dimenticherò ,chiaramente,subito, per poi richiederli e memorizzarli  durante le camminate. Partiamo ..direzione sentiero " apprezzami l' asino " o anche. molto meglio "sentiero degli innamorati. Da Sapri si inoltra lunga la costa , passando sullo scoglio della Spigolatrice  per poi salire verso la cima della falesia e riscendere ad anello verso il paese....   nove chilometri 400 o forse poco più di dislivello, una bella pendenza e sto.....Luigina ci racconta che l'origine di questo strano nome è da attribuire ad una questione di valutazioni economiche, aggiungerei come sempre, unica via di collegamento da Sapri e Maratea era percorsa dagli asini che trasportavano le marci ma in alcuni tratti troppo stretti si valutava il valore dei carichi e quello meno ricco cedeva la marce all'altro e il mercante faceva precipitare il povero asino in mare... che brutta immagine preferisco chiamarlo il sentiero degli innamorati anche se. a dirla tutta  anche in questo caso qualcuno poi precipita dal dirupo...ma questa è un 'altra storia. Il sentiero costeggia il mare tra i pini e la macchia mediterranea,il profumo delle infiorescenze degli alberi si mescola a quello del timo e dell'erba nuova e fresca , come al solito mi lascio trasportare dalle sensazioni ,sott'occhio il mare cambia colore e da verde diventa azzurro e poi cobalto.

Ci fermiamo ,sotto di noi su uno scoglio che si intravede tra gli arbusti  dovrebbe esserci la statua della spigolatrice di Sapri...sinceramente è talmente piccola che poco si intravede ma è l'occasione perche una simpatica ragazza del gruppo amica di Luigina ci possa  leggere la poesia di Luigi Mercantini ispirata alla fallimentare spedizione di Pisacane..."eran trecento eran giovani e forti e sono morti" di deriva garibaldina e sostanzialmente incubo della nostra memoria scolastica e tant'è....Ma riprendiamo la nostra escursione che si inoltra verso un meraviglioso punto panoramico.
Ci fermiamo giusto il tempo di una foto di gruppo e per ammirare la costa frastagliata , le piccole onde che si infrangono,la punta del promontorio ...Io amo questi luoghi  amo la mia terra fusione di forza e dolcezza , terra di contrasti. Le pareti scure e scoscese a picco sul mare turchese che illumina ,questa terra è la mia, io sono questa terra Il sentiero si restringe e i profumi si fanno intensi si inizia a salire , come al solito sono già tutta sudata e non ho messo mai la giacca ,camminiamo in fila indiana  anche ma riusciamo comunque a fare chiacchiere ,ci stiamo conoscendo con qualcuno poi nascerà qualcosa di più con altri probabilmente ci dimenticheremo ,ma ho sempre pensato che questa attività accolta e. raccolga belle persone. Roberta è in pole position, io come al solito a metà strada. Non sono capace di spezzare il fiato, come si dice,  sinceramente non so neanche che significa, ho i miei tempi ormai chi mi legge lo sa. Diciamo che resto nel mezzo, un poco triste come immagine ma per il trekking va benissimo. Saliamo ancora la pendenza aumenta ,il sentiero si arrampica sui  tornanti, in alto la vegetazione non ti fa capire se c'è una cima da raggiungere, si sale e basta. Lasciamo alle nostre spalle il mare e ci inoltriamo tra le rocce,un poco Punta Campanella e un poco Pizzo Falcone alle Egadi. 
La nostra guida Luigina 
Ho il fiatone mi devo fermare un attimo per riprendere , mi basta poco con me qualcun altro , ascolto come sempre il leitmotive che mi accompagna da quando ho iniziato questa attività ... " non ce la faccio..ma io non immaginavo...ma chi me lo ha fatto fare... me ne stavo sulla spiaggia.....ma poi alla fine saliamo tutti , piace a tutti e ricominciamo da capo con entusiasmo.
Manca ancora un tratto di salita decidiamo di continuare meglio fermarci al sole e con il resto del percorso non in salita. Ultimo strappo ci siamo , ci sistemiamo tra le rocce tra la vegetazione tra gli odori della macchia a picco sul mare mentre le nuvole a tratti ci fanno ombra. Io cerco il sole però ..Roberta mi aiuta a cambiare la maglietta ed il pile ormai fradici , avvolgo i capelli bagnati in una specie di asciugamano comprato da decatlon aiuta a tamponarli ,magari in bagno a casa ,ma io lo porto sempre quando faccio escursione una mano santa per i mie capelli ricci. 
Finalmente il mio bel panino con bresaola pomodori ed insalata, ho fame e ne sono contenta era un po' di giorni che anche quella mi era passata , non che facesse male per la linea ma l'inappetenza non è una cosa positiva. Sotto di noi il mare, il promontorio in lontananza , siamo una bella immagine ....continua.....