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martedì 27 giugno 2017

Monte del Matese la cime della Gallinola

Questa domenica si va in montagna e quale migliore momento causa il caldo feroce che ci sta tormentando da giorni. Si va sul Matese e precisamente sulla cima della Gallinola" metri 1927" la cima più alta della campania ed io aggiungo.....finalmente. Lo scorso anno in autunno non riuscimmo a giungere la vetta a causa delle avverse condizioni atmosferiche, la pioggia e la nebbia ce lo impedirono. Ricordo ancora un panino mangiato in piedi sotto al pioggia. Oggi siamo in pochi , il caldo gli esami di molti figli e altri impegni hanno ridotto il folto gruppo " Costa delle Sirene" a pochi intimi, siamo una decina ma Antonio decide comunque per l'escursione in fondo l'essere pochi a volte è un piacere.
Appuntamento all'alba e via verso il Matese . Occorrono almeno due ora per arrivare , non è vicinissimo, ma l'entusiasmo e le chiacchiere non ci mancano e il tempo passa. Con soli 10 minuti di ritardo , causa voglia di caffè, ci fermiamo al rifugio Monte Orso, ormai diventato famigliare essendo base di partenza in tutte le stagioni per diverse escursioni. Il piccolo gruppo si incammina tappa il pianellone, attraversiamo il primo tratto di bosco fino alla capanna sociale.L'estate nel bosco è bellissima il verde è luminoso.

Il pianellone in inverno
All'improvviso  gli alberi si diradano  e  si materializza il pianellone, immenso prato circondato dal bosco,  fiori di campo a perdita d'occhio, mucche al pascolo ed più distanti una coppia di cavalli ed il cavallino" tenerissima immagine"peccato siano lontani per una bella foto di famiglia  Si cammina spediti in silenzio ascoltando il suono dei campanacci ed il rumore dei nostri passi sull'erba secca si sopporta ancora bene il caldo. Il sole però  è bello tosto siamo completamente esposti qualche foto per rendere l'idea del luogo ma ci avviamo spediti verso l'ombra mentre mi torna in mente l'immagine dello stesso luogo in inverno attraversato con le ciaspole.
Una immensa distesa di neve soffice spazzata da un vento gelido "affascinante".Attraversiamo il fresco bosco in salita e arriviamo al punto panoramico da dove a trecento sessanta gradi si può ammirare tutto il massiccio del Matese la cima del Miletto ed il lago oggi in secca causa stagione. Le foto sono sempre magnifiche ,le nuvole circondano le cime come sbuffi di ovatta candida Riprendiamo la salita. La prima cresta si inerpica sotto un sole cocente, davanti a me quasi tutti con me indietro  Salvatore e Luca affanno ....  forse l'essere stata un forte fumatrice ha inciso non poco sulla mia mancanza di fiato. Stringo i denti ci fermiamo in un tratto coperto dal bosco. I miei compagni di viaggio mi invogliano e non mi avviliscono non stiamo facendo una gara nessuno deve mettere la bandierina del primo arrivato.
Saliamo piano piano,saliamo in una pietraia tra rami spezzati ed arbusti fino a uscire di nuovo su una piccolo altopiano assolatissimo ma siamo in piano. Recupero terreno con quelli davanti ,con me sempre Salvatore e Luca. Alcune decine di metri e si riprende a salire  una cresta di almeno 200 metri di dislivello tutta a pietra ed esposta e sul versante formichine salgono verso la cima. L'affronto.... il caldo adesso è torrido, il sole picchia e salendo mi manca il fiato e mi gira la testa. Anna mi sta aspettando anche lei ha capito che sono in difficoltà e mi assicura che un passo alla volta arriverò in cime. Mi insegna a camminare piccoli passi lenti uno dopo l'altro e difatti va meglio.
Mi racconta dell'himalaya ; lei ci è stata con gli sherpa e tutto quanto fa una scalata arrivando a 5000 metri, che meraviglia ma io queste cose le devo dimenticare un poco l'età ed un poco la pressione alta me lo vieterebbero. E credo proprio che sia la mia pressione che mi sta dando particolarmente fastidio sull'altitudine. Penso fra me e me che è arrivato il momento di darmi una regolata, grande camminate chilometri non mi spaventano ma sui dislivelli devo mettere dei paletti altrimenti non mi diverto più e non va bene.Ancora un breve altopiano e poi l'ultima salita è la terza in quota cammineremo sul crinale fino alla croce della Gallinola.



Credo di non farcela ma un passo alla volta e coccolata dalle chiacchiere degli amici arrivo in cima.....Lo spettacolo è magnifico un sensazione immensa di libertà e di vita mi avvolge. Sulla cima di fronte un segnale che delimita il confine tra Campania e Molise. per diversi  anni la cima è stata contesa fra le due regioni poi grazie a Giulia D'alterio e Carlo Pastore i fondatori del Cai di Piedimonte Matese i confini sono stati delimitati, inoltri grazie a loro sono anche stati tracciati tutti i sentieri del Matese. Quella punta oggi è dedicata a lei prematuramente scomparsa " PUNTA GIULIA" Pochi metri in cresta i miei compagni sono già tutti sistemati per la colazione, foto di rito, cambio la maglietta fradicia e mi sistemo anch'io. Sono talmente affaticata che non riesco neanche a mangiare tutto il mio panino il che è grave. la frutta invece la mangio tutta è fresca e dolce. il sole picchia siamo a quasi 2000 metri lo sento sulla pelle che brucia anche se sono ormai abbronzata direi una cozza ma immagino che stasera qualcuno avrà problemi. Una buona mezz'ora di riposo  e si scende. Zaini in spalla e giù sulla solita pietraia spacca ginocchia ma a parte l'attenzione che va fatta per non scivolare scendiamo alacremente  Qualche nuvola si rincorre fra i crinali e qualche altra ci rincorre nella discesa ma ci da sollievo dal solleone. Un paio d'ore e siamo sul pianellone ed il sole morde. Lungo il tragitto meravigliose fragoline di bosco fanno capolino tra i cespugli, hanno il sapore della mia infanzia, in lontananza i campanacci delle mucche ...i passi ...il rumore del silenzio
 Che bel gruppo che siamo pochi ma buoni come si usa dire.
Siamo alle macchine , cambio veloce di scarpe ed ennesima maglietta di ricambio e giù verso Cusano Mutri ci stiamo pregustando la nostra bevuta di birra. Al bar di Cusano gli amici di Matese Escursione ..Giulia, Mario e Maria nostre guide per la ferrata di Sasso di Castalda e del Ponte alla Luna. baci e abbracci ma poi tutti seduti davanti ad un buon mezzo litro di birra e due magnifici piatti di fette di torta fatte in casa delle quali abbiamo fatto man bassa senza nessun senso di colpa per le calorie. Accanto a me Luca" rosso scarlatto" non ha messo protezione e nemmeno il capello, non lo invidio. Ci tratteniamo ancora un poco, relax e chiacchiere piacevolissima ma ci tocca tornare ci sono almeno due ore di strada fino a Napoli ed a malincuore ci alziamo

Foto di Salvatore Vernazzari, Antonio Cocozza, Rita Sarno
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