Informazioni personali

La mia foto
Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 10 giugno 2020

Verde Irpinia ed il sussurro dell'acqua

Effettivamente da quando abbiamo riconquistato la libertà  non mi sono fermata una domenica e sinceramente non ne ho nessuna intenzione. Il tempo è bello , le giornate sono lunghe e stiamo vivendo un inizio d'estate con temperature gradevoli. La mia indole mi porta  a patire profondamente la mancanza di movimento e la libertà. Ho visto passare la primavera dalla mia finestra con le sue fioriture, le giornate che si allungavano,l'aria che di scaldava ..ora ci vogliono la catene per farmi stare a casa.
Questa domenica esco con Terre di Mezzo, gruppo Irpino con il quale ho condiviso alcune belle escursioni e l'ultimo fine settimana di libertà prima della quarantena... in Molise di cui ho raccontato tra i miei diari.
Condivido il passaggio con Tiziana , compagna di diverse avventure con questo gruppo. L'appuntamente è a Montella, ci incontriamo in una zona ampia e spaziosa per affrontare tutte le disposizioni burocratiche e di sicurezza di questo momento storico. Rivedo con piacere Andrea e Gerardo guide e responsabili di Terre di Mezzo. La preparazione è certosina , documentazione, misurazione della febbre, gel disinfettante e distribuzione della marenda, rigorosamente sotto vuoto e divisa per persone. 
Mi chiedo se tutto questo finirà mai, se questa situazione potrà un giorno essere solo un ricordo lontano, se riusciremo a vivere di nuovo senza questa paura. A volte riesco a dimenticare, forse a casa mia , tra le mie sicurezze... vado... esco sono attenta , rispetto o almeno provo a  rispettare le regole, combatto la voglia di chiudermi nelle mie sicurezze...ma anelo il momento in cui tutto sarà come prima. 
Riprendiamo le auto per dirigerci all'imbocco del sentiero. Ci dividiamo in due gruppi, come da regole di distanziamento e leviamo le mascherine, non è possibile camminare con la bocca ed il naso chiusi, cercheremo di non parlarci addosso , ma ci viene raccomandato di indossarle quando ci fermeremo lungo il percorso nei momenti di spiegazione. Sono indubbiamente dei professionisti, lo erano prima lo sono ora, nulla è lasciato al caso.Imbocchiamo il sentiero che ci porterà all'interno del Vallone Scorzella che corre per un primo tratto lungo il fiume Calore che nasce dai Picentini.Un primo veloce tratto e ci ritroviamo alla cascata del fascio, nata da un bacino artificiale e fatta costruire in quell'epoca insieme al ponte che la sovrasta" di chiara fattura" In questo punto si interseca il torrente Scorzella che si immette nel fiume Calore e va ad alimentare  l'acquedotto pugliese con la famosa acqua di Serino che arriva fino a Napoli.Noi saliremo verso alcuni tornanti che attraversando il bosco di faggi ci porteranno fino alle sorgenti 
Qualche anno fa partecipai, con Terre di Mezzo, al percorso fluviale,sbagliai scarpe indossando quelle da scoglio, Gerardo al telefono mi aveva avvertito di usare delle vecchie scarpe da ginnastica, ...mai errore fu più grande, le piante dei piedi massacrate , ho avuto lividi per settimane e per giunta , anche se era il mese di Agosto faceva freddo e l'acqua del fiume ...gelida....Va beh oggi andiamo per sentieri. Attraversiamo un magnifico bosco di faggi, le foglie creano rifrangenze con i raggi del sole, l'ambiente è umido, ha piovuto qualche giorno prima e si creano sfumature di verde intenso, ai lati del sentiero una continua fioritura di orchidee selvatiche, sono bellissime, colorate, creano grappoli violacei con la tipica forma del fiore, fragoline di bosco fanno capolino tra le foglie.

Il profumo di bosco. Il rumore dei nostri passi tra le foglie si confonde con il suono del'acqua che scorre....pace.... In una pausa Andrea c racconta che con un poco di fortuna si potrebbe vedere una delle poche aquile ancora in zona ma chiaramente sarebbe una fortuna.Mi affianco durante al percorso con Simona simpatica nuova conoscenza ,è indubbio che le persone che hanno feeling tendono poi a camminare insieme.Il sentiero è stretto e quindi mai come oggi riusciamo a mantenere le distanze non senza ascoltare due ragazzi dietro di me che fanno il resoconto di tutti i sentieri della campania .....che per giunta ho percorso non so quante volte... Il cammino è piacevole, fresco e rilassante, lento, quello dei viandanti, quello che piace a me . .
Mi attardo a fare foto, voglio godermi questa passeggiata, i colori , il suono dell'acqua e la sensazione di benessere che mi sta avvolgendo. Scendiamo verso il fiume  la corrente crea piccoli vortici fra le pietre , l'acqua è trasparente...che pace...attraversiamo un 'altro ponte, non ha protezione camminiamo con calma e seguiti dalle nostre guide, un 'altro tratto in discesa e siamo sul fiume, bisogna guadare ...ora non pensate che il tratto sia roba da film, un brevissimo tratto ,...ma riesce a fare cadere un compagno non propriamente attento. Arriviamo su una spianata ombreggiata alla confluenza di due tratti del fiume, la zona è ombreggiata, fin troppo non fa propriamente caldo,ma il posto è bellissimo,siamo immersi nel verde accompagnati dal sussurro dell'acqua come nella descrizione  della nostra escursione.

 Poggiamo zaini e bastoncini, sempre utili,cambio la maglietta, sono come al solito sudata e metto una felpa , l'umidità ci avvolge come il verde...Tiriamo fuori le nostre merende, formaggio podolico e salumi assolutamente genuini , un buon bicchiere di rosso rigorosamente imbottigliato per evitare contaminazioni. Ci tratteniamo tutto il tempo necessario per fare foro , rilassarci e goderci il posto. Gerardo accende anche il fuoco....ma purtroppo il provolone impiccato non ci sarà"maledetto covid" Ma la foto di gruppo ci sta tutta e pure quelle dei nostri sorrisi che rispecchiano la serenità di questa giornata.Si riparte, si torna con una piccola deviazione in un sentiero magnificamente fiorito tra ginestre e orchidee. Siamo al fontanile che segna l'ingresso e la fine del sentiero, ci salutiamo.....Grazie Andrea, grazie a Gerardo e di Terre di Mezzo ancora una magnifica  magnifica giornata e.....si sono pure rispettate tutte le regole 

venerdì 5 giugno 2020

Punta Licosa...il canto della sirena

Ricomincio a scrivere..o meglio a trasferire su carta le emozioni dei miei passi. Sono passati tre mesi dal mio ultimo racconto,tre mesi durissimi.. per me e per tutti.Tre mesi che ci hanno costretti ad una innaturale immobilità, nei quali mi sono sentita  rubare il tempo, nei quali ho imparato a vivere ora per ora, giorno per giorno con paura ma anche con speranza. Il tempo è passato,mi sono adattata,fondamentalmente l'essere umano ha grandi capacità  ma non riuscivo a pensare al futuro, non sono riuscita ad organizzare il poi.... mi sono fermata come sospesa ma forse...sta iniziando a passare.
Stamattina,con alcuni dei mie vecchi compagni di escursione e con le dovute precauzioni, mascherina e distanziamento, siamo partiti verso la costa degli alberi danzanti, dove la pineta si piega verso la terra per il vento che soffia forte dal mare creando un paesaggio unico...andiamo nella magnifica costa del Cilento a Punta Licosa dove le sirene tentarono Ulisse.Il sentiero è sostanzialmente facile, nessun dislivello e pochi chilometri in andata e ritorno,una passeggiata e va benissimo anche perchè sono reduce da un trekking sui lattari di 23 km con continui dislivelli che hanno messo a dura prova i miei piedi costretti negli scarponcini dopo mesi di immobilità e non mi venite a raccontare che le scarpe tecniche sono comode"non lo sono" Partenza da San Marco di Castellabate, amena cittadina a due passi dalla più famosa Castellabate del film "Benvenuti al Sud"
E' una bellissima giornata di sole e non c'è tanto caldo situazione ideale per una magnifica escursione.
Scendiamo verso la marina,il mare smeraldo è increspato da minuscole onde create dal vento, che sembrano un fine merletto. E' ancora presto e per strada c'è pochissima gente ma potrebbe sembrare tutto normale se non fosse per l'albergo completamente chiuso. Tavoli, sedie e lettini da sole.. tutto accantonato in un angolo della veranda, il terrazzo vuoto,non una pianta, non un fiore "Il maledetto covid mi sbatte in faccia violento" 
Lasciamo il porto e ci avviamo verso il sentiero, la prima parte costeggia il piccolo promontorio, tra i rami degli alberi si aprono scorci su un mare smeraldo, cespugli di mirto e ginestre ci accompagnano nel cammino, il profumo è inebriante.Attraversiamo un minuscolo borgo, le case sono tutte adornate, vasi di gerani, bouganville rampicanti, cespugli di rose  ed un arco di gelsomino ci avvolgono con il loro profumo ed i loro colori. dopo essere rimasta chiusa in casa per tanto tempo sembra che mi sia scoppiata addosso la primavere ..finalmente ..
Non corriamo il nostro passo è lento,cadenzato  stiamo bene,siamo contenti, siamo liberi.Una mezz'ora di cammino e gli alberi si diradano lasciando vedere in lontananza l'isolotto di Licosa ed il suo faro, adoro i fari, quest'anno non ci fosse stato il virus avevo in programma appunto il trekking sui fari della galizia...e va beh..Ancora qualche centinaio di metri e siamo sul molo, è passato qualche anno da quando ho percorso questo sentiero all'incontrario con una guida e non ricordo il passaggio. Rocce , qualche scoglio e il mare sotto costa ci sconsigliano di proseguire su quel tratto che faremo però tranquillamente al ritorno risparmiandoci un tratto di strada asfaltata. Un signore del luogo ci indica la strada per scavallare e arrivare alla pineta.Adesso fa caldo, ci sono molte macchine in entrambi i sensi, Uuica nota positiva le masserie ai lati della strada , ben tenure,ricche di ulivi e vitigni ben curati. Fortunatamente riusciamo in breve a trovare l'ingresso della pineta , in lontananza si vede il mare ...ci siamo...
Anche questa volta lo spettacolo della costa sferzata dal vento è emozionante, le rocce acuminate scendono nel mare come in difesa dell'isola, casa della sirena Leucosia. I pini marittimi sono piegati verso la terra in una danza scomposta e affascinante. Il profumo della resina è fortissimo, si mischia a quello della salsedine. Ci fermiamo sul primo promontorio rivolti verso il mare aperto,ci prendiamo la mano, la sensazione è inebriante, mi viene spontaneo ringraziare Dio per averci ridato un poco di libertà e prego perchè tutto finisca definitivamente. Andiamo avanti attraverso la costa e rientrando in pineta nei tratti troppo esposti. Sono tutti entusiasti ed io di più avendo consigliato il posto.Camminiamo sulle centinaia di pigne cadute dagli alberi e lo scricchiolio degli aghi calpestati. Cerchiamo una caletta dove sistemarci, nella prima ci sono un paio di coppie...praticamente una folla... siamo alla ricerca di  qualcosa di speciale oggi...e la troviamo.
Una caletta di sassi con una discesa nel mare più o meno semplice, una baracchella e la barca di un pescatore "un quadro di Van Gogh". Ci sistemiamo, solo Paki  fa il bagno , sinceramente la temperatura non invita e neanche il mare che è freddissimo ma stesi al sole è fantastico. Vincenzo tira fuori una bottiglia di rosso pugliese che accompagnerà i nostri panini e le piacevoli chiacchiere Ci diamo un tempo per il ritorno, un tempo lungo, ci vogliamo godere il luogo. Mi sistemo sotto un pino, il sole scalda ma non è diretto, poggio la schiena sul tronco, i pensieri si annullano, c'è solo il profumo dei pini ed il suono del mare.......Non mi serve altro.....