La scelta è ricaduta su Margherita di Savoia in provincia di Barletta.La località non è per me tra le più ambite:il mare adriatico non spicca per trasparenza ed il luogo è sicuramente e logisticamente perfetto per le famiglie, per il turismo locale e di immagrazione( ritornano per passarci l'estate le famiglia di seconda e terza generazione che vivono al nord) ed ultimo e non ultimo per la mia scelta di un coppia di amici torinesi che vi sta trascorrendo una quindicina di giorni avendo necessità di totale ed assoluto relax dopo un anno difficile
Parto con una delle mie compagne di viaggio storiche, anche lei rimasta fuori dal viaggio con gli amici e con tre vassoi di Babbà............ Il viaggio è veloce da Napoli 2 ore e siamo a Margherita di Savoia, il caldo è tremendo ma siamo partire abbastanza presto ed ho l'aria condizionata. Arriviamo comunque che sono già le 11 passate , l'appuntamento con la mia amica è sul corso che troviamo con difficoltà anche perchè in paese c'è il mercato per cui è un caos assoluto come è assoluto il caldo. Riusciamo ad incontrarci. baci e abbracci senza fine, non ci vediamo da quasi un anno e reggiungiamo il mio amico che prende il sole in spiaggia, gli abbiamo fatto una sorpresa e non sa che sto arrivando, aribaci ed un pizzico di commozione devo dire c'è un grande affetto tra di noi. Il tempo di sistemate i bagagli nel bad and brekfast, molto grazioso e accessiorato di aria condizionata fattore importantissimo e torniamo sulla spiaggia. Erano anni che non vedevo uno spiaggione così
Spiaggia di Margherita di Savoia Fonte Internet |
File e file di ombrelloni da nascondere il mare, famiglie, bambini come se piovesse in poche parole il posto che ho evitato come la peste per anni ma....... l'amicizia e l'affetto valgono molto di più quindi non c'è storia prendo l'ombrellone lo apro e mi sistemo. Alla mia destra i cari amici ed alla sinistra una megafamiglia accessoriatissima di: borsa frigo con cibo in abbondanza, palette e secchielli, materassino d'ordinanza ed asciugamani e mò di paravento attorno al loro ombrellone " NA TRAGEDIA" Sia chiaro che non sono una snob ma sicuramente sono per una vacanza più selvaggia tipo scoglio isolato ed abbandonato ecco
Ci tratteniamo fino ad ora di pranzo poi si va a casa per uno spuntino veloce che veloce era ma leggero neanche a parlarne. Sul tavolo erano posizionati una serie di calzonci fritti tipici del luogo , una focaccia con pomodorini colante olio ed un caciocavallo che parlava. Tutto eccezionale ma praticamente un blocco sullo stomaco ; evito i panzarotti fritti ma non riesco a fare a meno della focaccia e del cacio cavallo non dimenticando un bel babbà e......fine di qualsiasia attività acquatica pomeridiana.
Ci lasciamo per un riposino tipico del meridione "la controra" e definitivo blocco digestivo.
Il pomeriggio lo trascorriamo sulla spiaggia chiacchierando un pò con tutti i vicini di ombrellone e guardando le bancarelle degli exstracomunitari che vanno avanti ed indietro vendendo di tutto. La mia amica è torinese con origini venete ma si immedesima con gioia nella nostra realtà definendosi una terroncella doc con tanto di chiacchiere a schiovere, pettegolezzi e pranzi loculliani, avrà avuto qualche antenato meridionale perchè come dire le piace proprio. Rientriamo verso le 19, orario tipico del meridione per il ritorno dalla spiaggia, abbiamo deciso di andare a Trani per la cena.
In attesa che la mia amica si prepari mi affaccio al balconcino della nostra stanza e davanti a me le saline; mi fa piacere darne alcune informazioni anche perchè Margherita di Savoia è famosa proprio per le saline che sono le più grandi d'Italia.Mi sembra giusto dar loro il giusto valore e chiudo questo post con un bel copia ed incolla da Wikipedia con la descrizione
Le sue saline (le Ssaléne in dialetto salinaro) che si affacciano nell'Adriatico sono le più grandi d'Europa e le seconde nel mondo. Riconosciute come zona umida di valore internazionale
Qui l'imperatore
Federico II, incantato dalla vita delle paludi, trascorreva le sue giornate di
caccia con il falco, annotando le prime osservazioni ornitologiche giunte fino
a noi attraverso l'opera "De arte venandi cum avibus".
A cavallo del 1900 andò via via completandosi la trasformazione del bacino,
attraverso opere di bonifica già iniziate dai Borboni, rendendo così la zona
umida come oggi la conosciamo: una distesa di acque più o meno salmastre, di
profondità variabile, interrotte da argini e isolotti affioranti ricoperti da
vegetazione alofila (resistente alla salinità).La superficie utile coperta
dalle acque è di circa 4000 ettari. Quest’ultima superficie è suddivisa in
evaporante (3500 ettari) e salante (500 ettari). Gli altri 500 ettari di superficie
sono costituiti da strade, argini, aie di ammassamento, officine, uffici,
alloggi ecc.La superficie evaporante serve a portare le acque del mare a
saturazione rispetto al cloruro di sodio l’altra superficie coperta dalle acque costituisce
la zona salante nella quale si ha a disposizione il sale.
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