Siamo a Gaeta per una due giorni tra gli Auruci e piove. Ieri abbiamo trascorso la giornata in giro tra il paese e qualche piccola escursione il tutto accompagnato dall'acqua. Serata piacevole a fare conoscenza in Hotel e poi tutti a dormire con la speranza di una Domenica di sole. Mi sveglio come al solito presto il tempo sembra migliore di ieri anche se di sole neanche a parlarne. Ci organizziamo velocemente e scendiamo a fare colazione. L'ordine del giorno prevedeva una partenza alle 8 per far si che potessimo rientrare tutti in tempo nelle nostre città per votare ..... In attesa di partire dall'altro lato della strada e dietro i varchi della marina militare, Gaeta è una città militare tra scuole e porto, parte l'Inno di Mameli non riusciamo a vedere ma immagino ci sia l'alza bandiera
Ora senza voler fare del patriottismo spinto ammetto che ascoltare l'Inno Nazionale così all'improvviso emoziona ,mi è anche dispiaciuto non riuscire a vedere, terminato il nostro parte quello Americano, forse qualche delegazione o chi sa cosa e qui chiudo non essendo una fautrice del popolo americano e meno che mai del loro presidente. Appuntamento al rifugio Pornito sopra Formia e da li inizia la salita verso il Redentore così' chiamato per la statua che si erge su di una delle spalle del monte Altino.
Si sale per circa 500 metri di dislivello ma con un sentiero morbido e panoramico. Escursione già fatta quest'autunno che mi ha lasciato il ricordo del caldo tremendo, il sentiero è tutto esposto, e quello del dolore al mio malefico ginocchio, il solito dolore penetrante acuto e lancinante che non mi impedì di arrivare fino in cima ma mi costrinse a chiedere un passaggio al ritorno per la strada carrabile. Stavolta il mio ginocchio è...quasi perfetto ho predo un' antinfiammatorio stamattina ed uno ieri. Partenza morbida e conviviale oggi siamo più affiatati ci siamo conosciuti meglio e con alcuni abbiamo trascorso una bella serata di canzoni e chiacchiere. Salgono con noi anche tre canuzzi,
Amleto il cane di Alessia , Sorriso un meticcio dolcissimo e una cagnetta piccolina di cui non ricordo il nome di una ragazza umbra. Salgono spediti senza creare intoppi a volte capita che ti camminino tra le gambe loro invece sono abituati e salgono senza ostruire il passaggio. Il paesaggio è come al solito magnifico, in basso Formia subito a destra il golfo di Gaeta ed il promontorio del centro storico con il bastione che si erge in cima e ... meraviglia delle meraviglie in lontananza il Circeo, Ponza e Ventotene. C'è un attimo di visibilità la pioggia ha spazzato via la foschia anche se in lontananza nuvole nere di raggruppano ... il panorama è magnifico.
Salgo lentamente come mio solito, mi godo la passeggiata, mi godo il panorama scatto qualche foto al gruppo che sale in fila indiana lungo il costone.La vegetazione non merita purtroppo quanto il panorama. Le stagioni più belle per le escursioni sono indubbiamente l'autunno e la primavera , l'inverno è bello con la neve ma in questo momento è solo tutto brullo , le gemme ancora non sono sbocciate giusto qualche fiore di Croco spunta qua e la a rallegrare il sentiero. Mi fermo a bere ed a alleggerirmi fra caldo anche se il sole non vuole proprio farsi vedere oggi. Mi fermo in lontananza il mare sotto di me le anse del costone roccioso sul quale stiamo salendo pochissima vegetazione ed il silenzio"magnifico rumore del silenzio" è il vento lieve il fruscio dei passi che salgono. .. adoro questo momento quando resto dentro di me con la natura quando i mie pensieri non sono pensieri ma son tutt'uno con quello che mi circonda. Respiro forte e salgo. Come al solito non sono fra i primi ma poco importa ripeto fino alla nausea non devo arrivare prima, voglio vivere quello che mi circonda. Primo stop alla croce che svetta su una della alture , momento di pausa, foto in area di crocifissione e panorama a perdita d'occhio. Riprendiamo la salita il sentiero è tutto una pietraia credo la situazione più scomoda che ci sia. Le pietre piccole grandi e sconnesse non rendono la pavimentazione omogenea sei sempre li a rischiare una storta alle caviglia...motivo per cui uso solo scarponcini alti Saliamo il sentiero è stretto e la fila è lunga molto piacevole vedere salire tante persone ordinate e colorate, gli abbigliamenti tecnici e gli zaini sono sempre coloratissimi. Secondo stop all'eremo di San Michele , chiesa rupestre scavata sotto la roccia . Ormai le nubi hanno avvolto tutto e sotto la grotta naturale che protegge la chiesa scende acqua come se piovesse .
Alcuni di noi fanno capolino tra le grate della porta chiusa io l'ho già visitata nella precedente escursione, le guide di allora hanno fatto si di farcela aprire e sinceramente ne vale la pena. Riprendiamo la salita che diventa mano a mano più in pendenza in alto su di uno spuntone roccioso " la Modonnina della Rupe" La raggiungiamo per il secondo stop, la statua bianca e bellissima come lo sono tutte le madonnine domina il golfo e guarda all'infinito, ci stanno tutte le fotografie che facciamo. Alessia vorrebbe continuare a leggerci qualche riga del bellissimo libro che oggi accompagna la nostra escursione ma l'arrivo di un gruppetto agita i cani che iniziano ad abbaiare forsennatamente Riprendiamo il cammino , la strada riprende a tornanti e in alto la statua del Redentore che domina il golfo a trecento settanta gradi verso Napoli e la costa flegrea e fino a Ponza e Ventotene.Le nuvole si rincorrono e salgono dalla valle coprendo a tratti il panorama ma è uno spettacolo danzante Ornella ed io mentre gli altri mangiano un parte delle loro merende ci liberiamo amorevolmente delle due mozzarelle comprate ieri e.ancora abbondantemente commestibili facendo uno strappo alla regola gastronomica secondo la quale noi napoletani la mozzarella la mangiamo sempre e quasi esclusivamente lo stesso giorno dell'acquisto dopo se non è fresca, come diceva Totò " desistiamo" Riprendiamo la strada si rientra ma verso il sentiero carrabile. Attraversiamo un piccolo bosco che in ottobre era un caleidoscopio di colori oggi purtroppo è solo spoglio e umido. Il cielo si sta rannuvolando sempre più ,c'è odore di pioggia e dietro di noi verso il Redentore e il golfo nuvoloni neri si addensano. Sul percorso ancora cumuli di neve caduta in abbondanza nei giorni precedenti. Ci fermiamo all'area picnic dove, a differenza del mese di Ottobre, quando non c'era posto neanche sui prati, oggi a causa del cattivo tempo e delle elezioni è deserto.
Tiriamo fuori le ultime cibarie mentre Alessia ci delizia con un capitolo del libro....ancora il lui che parla alla figlia del tempo e delle emozioni vissute, nel resto del racconto c'è anche tutta la parte dedicata all'amore sul quale poi in fondo si dipana la storia ed io io vi leggo una voglia di evocare un altro dolore diverso ma ugualmente intenso, un dolore duro che lui stesso ha inflitto Nei miei occhi la scena finale del film quando la macchina da presa inquadra la scarpa rossa di Italia, donna struggente e devastante sulle note della canzone di Vasco Rossi "Voglio trovare un senso a questa sera anche se questa sera un senso non ce l'ha" Ok ancora una volta la lettura di Alessia ci commuove ma bisogna andare il cielo non promette nulla di buono . Scendiamo velocemente per la strada carrabile ci sono comunque diversi chilometri che chiaramente facciamo sotto la pioggia. inizia piano per poi intensificarsi- Ormai andiamo avanti non si parla più cerchiamo di arrivare il prima possibile alle macchine.
Siamo al rifugio non riusciamo a salutarci tutti a parte Alessia che aspetta che partiamo con la sua mantella con i cuori e Amleto stretto fra le braccia a riparalo dalla pioggia. Meno male che c'è Facebook così almeno riusciamo a rimane in contatto e perche' no a percorrere insieme altri cammini ed altri luoghi stupendi.
Non sono sicuramente una viaggiatrice esperta ma adoro andare in giro, riempirmi gli occhi e la testa di altre culture di modi di vivere diversi dal mio. In questi diari racconterò i miei cammini, le mie emozioni,l'amicizia , la serenità
Informazioni personali
- rita
- Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato
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