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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

lunedì 20 settembre 2021

Ventotene ..Parte seconda

L'alba, come sempre,  scendo per le stradine di Ventotene, la cappa di foschia di ieri si è dissolta ma fa ancora tanto caldo. Prendo il caffè ed un meraviglioso , fragante e non congelato cornetto con marmellata nel giardino interno della panetteria che ci ha indicato Luciano. Faccio colazione con il sottofondo di una musica ambientale e lo scroscio dell'acqua della fontanella ...che dirvi di più.

Rientro all'appartamento con un rocambolesco scavalco, abbiamo una sola chiave e non ci siamo organizzate sui tempi,costume zaino e via verso l'appuntamento con il resto del gruppo. Stamattina ci sarà la visita guidata alla villa romana di Giulia"prigione dorata di donne ribelli"

Anche oggi ci guiderà Elena che ancora una volta ci rapirà con il racconto e la storia.

Il sito archeologico fu  la prigione  di Giulia figlia di Augusto mandata in esilio per gli intrighi di potere e successivamente di altre donne di famiglia anche loro colpevoli di essere da intralcio alle alleanze  di corte ..Agrippina Maggiore , figlia di Giulia, Livilla, Ottavia moglie di Nerone e Domitilla. 

Attraverso i resti della villa imperiale si ha l'immagine di una residenza enorme, dotata di tutti i confort, una vista mozzafiato,piscine e terme direttamente a strapiombo sul mare, un anfiteatro e una serie di ninfea. Le puoi immaginare queste donne nei loro pepli passeggiare  tra il lusso e le comododità ma prigioniere per sempre.

Terminata la visita il gruppo si divide, i duri e puri compresa Caterina torneranno  a Cala Rossano per riprendere le canoe e fare snorkling alla peschiera grande. Ci racconteranno di un 'esperienza magnifica in un acquario gigante . Noi più tranquilli scendiamo verso la spiaggia di Calanave .

C'è tanta gente e fa molto caldo, la sabbia nera , vulcanica è incandescente. Faccio il bagno e decido di risalire , ultimamente, ho il limite di tolleranza praticamente azzerato. Mi fermo al bar in piazza con Roberto e Franca una simpatica e piacevole coppia del gruppo. Ci tratterniamo per una birra e due patatine.  Riprendiamo la strada di casa , una doccia veloce e appuntamento con Luciano per la vista al centro di migrazione e alla successiva passeggiata per il tramonto a Punta dell'Arco , lato estremo dell'isola con  ben 139 mt  di altitudine. Anche oggi pomeriggio il caldo è insopportabile, vorrei capire quando vorrà finire questa estate impossibile, calda e umida che non ci sta dando tregua da Giugno. L'estate è bella per chi non ha nulla da fare e vive perennemente in vacanza altrimenti è tormento.

Ci rinfreschiamo nelle sale del centro migrazioni dove Anna Rita, guida preparata e ugualmente capace di trasferire entusiasmo nelle informazioni,, ci illustra il viaggio degli uccelli migratori,mi colpisce la storia  del "lui verde" 10 grammi di piume che volano dall'africa al'europa. Terminata la visita ci inoltriamo tra le stradine che salgono verso punta dell'ìarco tra campi coltivati e vegetazione autoctona e di importazione che Annarita ci illustrerà benissimo. Nel frattempo mangiamo fichi appiccicosi e dolcissimi raccolti direttamente dagli alberi. L'ultimo tratto del sentiero è sterrato e tutto in salita ma affascinante. Due pareti di fichi d'India ci accompagnano lungo il sentiero, pale cariche di succsosi frutti maturi in un caleidoscopio di rosso di giallo e di arancio. Vorrei fotografare ogni metro di quel sentiero e portarlo con me. 

Arriviamo in cima che il sole è bassissimo all'orizzonte ,la foschia e i raggi creano tra la vegetazione uno spettacolo incantevole, il vento fa il resto....... 

Sta facendo buio, è la stagione in cui in pochi minuti fa notte, rientriamo velocemente per quano il percorso fatto all'andata lo consenta. Stasera si cena nella strautura dove c'è buona parte del gruppo sotto il pergolato. 

Luciano si dimostra una chef di un certo livello e con l'aiuto della moglie e della figlia ci serve una cena deliziosa"Bruschette con polipo alla luciana, gnocchetti con ricotta e ganberetti, calamaro alla brace e insalatina di pomodorini gialli e rossi ....e che vogliamo più.....bellissima serata con ottimo cibo e buona compagnia. Stasera fortunatamente troviamo subito la via di casa.

Domenica, oggi pomeriggio si torna. Bagagli pronti e via verso il porto dove ci attende la barca che ci porterà in giro .Bellissima passeggiata circumnavigando l'isola,.

Ci fermiamo per il bagno  in tutti gli anfratti color verde smeraldo smeraldo e prima di rientrare approdiamo all'isola di Santo Stefano. La storia ci racconta che fu prigione dei  Borbone e confino del regime fascista.

Il  nostro beneamato presidente Sandro Pertini ne fu "ospite" Mauro e Silvia ci  illustrano alcuni passi che raccontano l'isola e la sua storia in particolare sul nefasto periodo del fascismo leggendo una commovente  lettera  che il presidente Pertini inviò alla madre poco prima di essere trasferito da Ventotene e Santo Stefano. Nessuno fa il bagno, il mare è scuro ,questo manufatto grigio che a stento si intarvende sulla roccia mette tristezza, è profondamente brutto , la vegetazione è praticamente inesistente...c'è un'atmosfera che  mette angoscia...chiediamo di rientrare non credo mi verrà mai voglia di tornarci.

Sbarchiamo velemente a Ventotene e le ore successive ,fino alla salita sul treno per Napoli, saranno un  susseguirsi di corse e di organizzazione...

Bene... finisce qua il racconto di queste tre giorni , Ventotene mi rimarrà nel cuore,come le isole che piacciono a me"semplici e ricche di natura" 

Uun super grazie a Luciano ed alla sua organizzazione. Sono stata benissimo 

Alla prossima avventura ( diciamo così)


giovedì 16 settembre 2021

Ventotene parte prima


Eccomi nuovamente su queste pagine.Non ho molta voglia di andare in giro,la pandemia mi ha lasciato poca motivazione ma sto faticosamente provando a riprendere..ma questa è un'altra storia.

Tra i tanti eventi di facebook che mi compaiono quotidianamente, seguondo il classico algoritmo dei clik personali , mi viene proposto questi tre gioni a Ventotene.
Come ben sa chi mi segue, sono un 'amante delle isole al punto che mi ci trasferirei a vivere .

Le Pontine seppur vicine mai visitate. 

Qualche conoscente mi specifca che sostanzialemnte Ventotene è la più spartana e che Ponza sicuramente è la più bella...non importa iniziamo da questa poi si vedrà

Parto con la mia fida amica di cammino Caterina , ormai facciamo coppia e devo dire che abbiamo trovato una perfetta sinergia, libere nei tempie nelle cose.

Partenza alle 6,31 con l'Intercity per Formia dove ci incontreremo con una delle guide e con il resto del gruppo. Tutto bene viaggio veloce e comodo, colazione in piazza all'arrivo e puntuali all'appuntamento. C'è folla, tutti con le mascherine , la pandemia ancora non vuole abbandonarci ed anche se vaccinati dobbiamo stare attenti. Il treghetto è pieno , è Settembre,un magnifico settembre ancora caldo, troppo per i mie gusti.Il viaggio è noioso due ore, non finisce mai ...ma quanto sono lontane queste isole.. 

Finalmente si sbarca all'arrivo di attende Luciano guida ufficiale e nostro supporto per tutti e tre gioni. Bravo, disponibile e cuoco eccellente. Ventotene ci accoglie senza sole, la giornata è caldissima e uggiosa una cappa di umido ci avvolge. Lasciamo i bagagli che ci verranno trasportati agli alloggi e noi ci avviamo a piedi. Attraversiamo il centro che come in tutte le isole è un piccolo scrigno di case colorate , baretti, negozi di articoli da mare e prodotti tipici. Le bougaville e gli ibiscus dalle mille sfmature di arancio e rosso contornano case e mura" mi piace " mi rendo subito conto che non è un'isola modaiola, c'è gente...semplice in pareo e ciabattine con la busta del pane e della frutta coprata prima di andare al mare. Mi sento trasportata neglia anni settanta e ne avrò la conferma quando durante la cena un'ospite ci leggerà un  breve racconto di cui riporto qualche riga 

 Non ci sono donne mature sulla spiaggia di Calanave a Ventotene: ci sono ex-ragazze. Sono nate negli anni ’50, ’60 o ’70, ma non sono invecchiate. Qualcuna ci ha provato a portare tacchi alti e tailleur in questi anni, ma quel piccolo tatuaggio quasi nascosto, quell’orecchino in più sul lobo dell’orecchio, quella ricerca di vecchi pareo che nessuna porta più, annodati in modo originale, quei capelli sempre poco addomesticati, quel libro portato sempre con sé non lasciano dubbi: sono ex-ragazze"

Il caldo è asfissiante e la salita sotto questa cappa non proprio un piacere, fortunatamente in poco più di dieci minuti di tortura siamo ai primi appartamentini tra cui il nostro.Molto carino con terrazzo affaccio mare, siamo con altre due compagne di escursione ma siamo in stanze indipendenti. Primo appuntamento della giornata per la spiaggia di Cala Rossano dove ci sarà la possibilità di fare canoa, snorkeling o anche solo il bagno. Il piacere di questi giorni è stato proprio nell'organizzazione di Luciano Barnabei e di Noi Trek che ha lasciato libertà ed  alternativa agli impegni quotidiani. Mi sistemo sulla spiaggia e faccio subito il bagno, come al solito sto morendo di caldo e sono sudatissima. La buona parte degli altri, invece, verrà seguita dalla  guida locale che farà da accompagnatrice alla passeggiata in canoa ed allo snorkeling. Breeefing iniziale con le dovute raccomandazioni ed in fila indiana si avviano verso al largo .Caterina, già esperta di suo e appassionata di mare è fra di loro ,io no.. mi rilasserò tra bagni di mare, chiacchiere con i nuovi amici e relax,arrivo  da mesi faticossimi di lavori di ristrutturazione nella mia casa e diciamo che..sono sullo stanco andante per non dire esaurita. 

Al momento voglio solo dedicarmi  a cose ed attività  che non mi danno  tensione o fatica.. Il caldo è apprimente e dopo aver fatto il bagno preferisco risalire verso un bar sul piccolo promontorio.Il programma di oggi prevede, per chi non passerà la giornata nelle attività acquatiche, una visita guidata alle vecchie cisterne di epoca romana. Raccoglitori di acqua piovana al tempo dei romani davano supporto alla popolazione essendo Ventotene un'isola priva di fonti acqua. Divenute poi, ai tempi dei Borbone, prigione per i detenuti . La visita è molto interessante la nostra guida locale, Elena bravissima, ci racconta le varie trasformazioni avvenute  nel corso dei secoli con dovizia di particolari e con una esposizione profondamente interessante.I segni della presenza dell'uomo si mostrano lungo tutti i 1200 mq delle cisterne con  edicole votive, dipinti, firme e graffiti . Terminata la vista rientro all'appartamento dove mi raggiunge Caterina entusiasta del suo pameriggio acquatico.

Doccia , veloce cambio di abito..praticamente un altro pantaloncino ed una maglietta pulita....e scendiamo in paese per un aperitivo, sedute al bar ci raccontiamo la giornata . Mi guardo intorno, famiglie, coppie e le ragazze degli anni settanta.. quanto mi è piaciuta questa lettura e quanto è vera. Stasera ceniamo al ristorante , due belle tavolate ed ottima cena. Chiacchiere e prime conoscenze che iniziano ad approfondirsi come sempre con qualcuno nascerà una nuova amicizia con altri ci perderemo di vista ma è la normalità. Sotto di noi la spiaggia di Calanave illuminata dai fuochi d'artificio di un matrimonio che si festeggia sull'isola.Rientriamo in gruppo verso casa dove nel giardino ci aspetta una magnifica e buonissima torta specialità dall'isola ,fatta preparare da Luciano nella panetteria migliore di Ventotene  "mandorle e crema" una libidine. Finiamo la serata tra risate e qualche bichierino ...Ah dimenticavo prima di ritrovare poi il nostro appartamento siamo andate avanti ed indietro almeno 5 volte........sarà stato il vino...continua.. 

mercoledì 16 giugno 2021

Da Serra Marina a Santa Maria di Luca 21,8 Km " il cammino del Salento

Siamo  all’ultimo giorno di cammino, nel diario di questi giorni mancherà il racconto del quarto ”da Santa Cesarea Terme a Serra Marina” Caterina ed io ci siamo prese un giorno di pausa, il mio piede, ora che sono rientrata sto indagando sul problema, ha bisogno di riposo e soprattutto di sandali e libertà dagli scarponi,

anche Caterina ha preferito trascorrere una giornata di riposo, ha qualche vescica e alcuni doloretti al ginocchio. Vogliamo entrambe arrivare fino a Santa Maria di Leuca” Finibus Terrae d’ Italia” insieme agli altri e fino in fondo.

Mariarita ci portato in macchina fino a Castro, grazioso  borgo medievale e precedentemente insediamento del tempio dedicato alla Dea Minerva ,lo abbiamo visitato con tutta calma , castello compreso per poi fermarci a pranzo in un delizioso posticino sul lungomare di Tricase.. Arriviamo nel primo pomeriggio a Serra Marina all’agriturismo” Salento D’Arare” che ci ospiterà questa sera. Ci accoglie la padrona di casa in un giardino curato con semplicità assolutamente nel contesto, cespugli in fiore , cactus fioriti, bouganville rosse , arredi da giardino di arte povera ma molto ben riprodotti, un luogo che trasmette pace e serenità, le nostre stanze sono spaziose e comode”che altro desiderare” Ci prepariamo velocemente e scendiamo al mare nella zona delle  famose piscine naturali di Serra Marina.

Gli scogli non sono nelle mie corde ma il mare è spettacolare, Caterina si tuffa immediatamente io ho freddo e mi sistemo con l’asciugamano al sole, poi preferisco trasferirmi al bar deliziandomi con l’ennesimo caffè leccese con ghiaccio e latte di mandorla. Serata tranquilla a chiacchierare e ottimo cibo fatto in casa a chilometro zero. Oggi si parte per l’ultima tappa del nostro cammino, stasera dopo circa 22 km saremo a finibus terrae d’Italia ”Santa Maria di Leuca” Pochi metri e lasciando alle nostre spalle le magnifiche piscine naturali di Serra Marina e ci inoltriamo verso l’entroterra  attraverso un bel sentiero in salita che ci porterà prima a Tiggiano dove visiteremo il Palazzo Baronale con i suoi giardini, proseguiamo verso Corsano con il suo Palazzo  Capece ed il  frantoio annesso. 

Purtroppo mi perdo la visita perché mi cade addosso un problema familiare che debbo cercare di risolvere all’improvviso rovinando tutta il mio magnifico stato d'animo di pece assoluta. Per un ‘ora cammino senza vedere nulla impegnata tra telefonate e arrabbiature ma poi ,dato che non posso fare nulla, stacco la spina e decido checi penserò quando torno.Siamo a poco meno della metà del percorso e ci fermiamo alla Marina di Novaglie, sul mare per fare colazione . Il posto è bellissimo, un fiordo turchese si trasforma sotto il costone in una piscina naturale. Levo le scarpe, il mio dito pulsa tanto fa male ma oggi non mi interessa subirò stoica devo arrivare fini alla fine. Qualcuna decide per fare il bagno compreso Simona che pagherà dopo il piacere perché tra salsedine ed eritema arriverà alla fine della giornata praticamente cotta. Anche Caterina avrebbe voluto farlo ma ha alcune vesciche che abbiamo protetto e non può bagnarle. Secondo me il bagno in questi cammini si può fare solo a fine giornata quando puoi fare la doccia e cambiare le scarpe.  Ripartiamo salendo verso il Sentiero delle Cipollane.

Sono le due del pomeriggio il caldo è atroce e la salita veramente tosta, ma noi siamo più toste e passo passo arriviamo fino all’imbocco del sentiero. Due chilometri e mezzo di natura selvaggia ed incontaminata a ridosso del mare, il profumo della salsedine e della macchia mi avvolgono, il mare, le scogliere a picco sono uno spettacolo per gli occi e l’anima, cammino piano perché questo è il mio passo e perché mi devo godere questo posto, devo fotografarlo nella mia mente e portarlo con me insieme al sentiero degli Dei in costiera, alla riserva della Zingaro a San Vito lo Capo ed ora al sentiero delle Cipollane nel Salento tutti e tre bellissimi e selvaggi. 

Foto da Web

Ci fermiamo su un piccolo terrapieno a picco sul mare, scendiamo a turni verso le grotte attraverso un sentiero che scende e poi risale praticamente sulla falesia. Aspettiamo il nostro turno e scendiamo praticamente aggrappate ai rovi ed alle rocce ma l’impresa ci valeva tutta. Le grotte abitate nel paleolitico dai Neanderthal sono affascinanti, scolpite dal vento e dal mare si aprono come finestre sull’orizzonte. Risaliamo e si riparte subito verso il ponte del Ciolo che attraversa l’omonimo fiordo, assomiglia molto al nostro fiordo del furore e nostro ponte medioevale è un tantino più bello. Lo attraversiamo e saliamo verso l’ultimo sentiero che ci porterà a Gagliano del Capo aspetto Caterina e decidiamo di fermarci da sole su una panchina del sentiero. Tanto ogni volta che raggiungiamo le altre.. ripartono e non riusciamo mai a prendere fiato, ci aspetteranno.



Ci fermiamo nella piazza del paese assolata come non mai, dinanzi all’unico bar il solito gruppetto di uomini...ci guardano inespressivi, credo siano imbalsamati nel loro far nulla. Mancano ancora ben sette chilometri ma inizia la discesa verso santa Maria di Leuca. Il percorso è tutto asfalto e il sole basso ti cuoce a fuoco lento…ma stiamo per arrivare.. in lontananza il faro. Siamo a pochi chilometri dall’arrivo e ci fermiamo all’Erma Antica l’importantissima stele che rappresenta il cammino Mariano di tutti i pellegrini cattolici e laici. La tradizione vuole che il pellegrino raccolga una pietra lungo il percorso per posarla sull’erma. Ci fermiamo e ad uno alla volta posiamo la nostra pietra qualcuno leggerà anche la preghiera” io mi sto già commuovendo”

Sono gli ultimi chilometri e poi davanti a noi i 300 scalini della scala monumentale che ci porterà / al Santuario di Santa Maria di Leuca fino alla fine del nostro cammino dove il giorno inizia e finisce dove il sole sorge e tramonta. Salgo o meglio mi arrampico, sono distrutta ma ho giurato che sarei arrivata fino in fondo, sfidando il mio tempo, la mia forza e ultimo e non ultimo il mio piede.

Siamo arrivati, il sole sta tramontando, ci stringiamo sotto il faro in un abbraccio distanziato, non possiamo ancora farlo a causa di questa maledetta pandemia. L’applauso più emozionante e liberatorio degli ultimi tempi ci unisce,la tensione, la fatica tutto si scarica in questo battito di mani e che solo nel ricordo mi commuove ancora

Mi guardo intorno e ringrazio mentalmente queste magnifiche donne, compagne di cammino, con le quali abbiamo condiviso fatica, risate e confidenze, magnifiche ragazze con i loro carichi di dolore e di vita  

Sono le ragazze del nord Flaminia, Zaira, Virginia , Delfina, Ornella, Daniela,  Laura ed Emanuela che hanno attraversato il più duro momento della pandemia, Valentina e Cristina che mi hanno fatto sperare che questa nuova generazione forse ha ancora qualcosa di buono da dare, Ewa con la sua carica immensa di donna forte e teutonica, le ragazze del sud  Mariantonietta e Simona belle e solari come la loro terra di puglia, Ruggiero l’unico maschietto del gruppo che ha avuto la forza e la capacità di integrarsi , le mie amiche di sempre e  di cammino Patrizia, Paola e Caterina e soprattutto Federica e Mariarita del” Cammino del Salento” 

queste due ragazze in gamba che sono state il nostro supporto e la nostra sicurezza  e ci hanno accompagnato in un cammino tra i più belli del mondo.

GRAZIE A TUTTI

domenica 13 giugno 2021

Da Otranto a Santa Cesarea Terme km 21,8 " Il cammino del Salento"


Stamattina sembriamo schegge impazzite ed io sono stranamente in ritardo. Il programma prevede la visita alla cittadina di Otranto ed alla sua magnifica cattedrale. Ieri sera ci siamo solo trattenuti sul lungomare a cena e…piccolo inciso abbiamo tutti mangiato male e pagato molto. Ma si sa che più i luoghi sono modaioli più peccano di qualità gastronomica. Fortunatamente e stata l’unica volta per il resto dei giorni abbiamo mangiato bene e pagato il giusto.

Riusciamo a raggrupparci dopo aver comprato acqua frutta e panini ,io niente essendo in ritardo e non volendo far aspettare nessuno. Federica, pazientissima, cerca di sollecitare il gruppo …del tipo ne prendo una e ne perdo un ‘altra ..insomma un inizio di giornata  complicato. Arriviamo finalmente alla magnifica Cattedrale di Santa Maria Annunziata una sintesi di vari stili architettonici e teatro della terribile carneficina  dei turchi che dopo giorni di assedio alla cittadina riuscirono ad espugnarla uccidendo tutti quelli che vi si erano rifugiati. All’interno la cappella dei martiri dove si conservano le ossa degli ottocento abitanti che furono trucidati dai turchi per non aver voluto abbandonare la religione cristiana. Insomma un ‘importante spaccato della storia d’Italia. Foto di rito e via verso il cammino. Lasciamo Otranto attraversando il castello ed il porto e poi verso un percorso costiero che come al solito ci illumina il cuore. La prima parte costeggia il mare tra i cespugli di macchia mediterranea che si fa strada tra gli scogli ed il mare.

Il vento ci accompagna, come sempre, ormai Lu Jento sarà il nostro compagno di avventura fino alla fine. Lasciamo la costa, attraversiamo campi arati dove il giallo la fa da padrone e ci imbattiamo in un albero di gelsi bianchi…è la fine …tutte attaccate ai rami a mangiare i frutti dolci e maturi …sono tornata indietro al Cammino Materano quando abbiamo fatto scorpacciate di ciliegie direttamente dagli alberi rischiando di farci sparare dai contadini. 

Immortalo il momento da non perdere e ci allontaniamo sazie e con le mani appiccicose . Breve tratto in salita , ma proprio breve e arriviamo al lago artificiale della cava di bauxite che ci accoglie in tutti il suo caleidoscopio di colori, il rosso della terra ,tutte le sfumature dell’ocra  che fanno da contrasto al verde dell’acqua e della vegetazione, il cielo è azzurro come mai in questi giorni...che vogliamo di più .Mi soffermo a godere del momento pensando e riflettendo che sono una privilegiata, amo queste emozioni ,sono sensazioni semplici ma che mi danno serenità e tanta forza , sono fortunata a viverle e soprattutto a comprenderle. 

Lasciamo la cava e proseguiamo il percorso attraverso i campi ed inizia la salita , costante e continua stiamo andando verso il il faro di Punta Palascia punto più a est d’Italia, ci arriviamo tramortiti dal vento, il cielo si è riempito di nuvole e fa tanto freddo ma il paesaggio è da mozzare il fiato. Immense distese di verde e giallo che degradano fino alla costa frastagliata, il mare si infrange sugli scogli.  Lo spettacolo di questo cammino è che ogni giorno ci ha riservato il panorama diverso,  di questa costa salentina che mi rimarrà nel cuore.La costa selvaggia che cambia umore con il vento, con il sole, con le nuvole ma che si adatta alla natura e che diventa parte di essa” come me …come la mia vita” Non riusciamo a  scendere al faro perché stanno girando un film, per giunta un fantasy , mi domando in un luogo così bello che fantasy possano fare…dobbiamo desistere fortunatamente abbiamo fatto delle bellissime foto poco prima salendo. Percorriamo un lungo tratto sulla statale, le nuvole si stanno diradando ma il vento è tremendo, l’antipioggia sta creando una camera d’aria tra la mia maglietta e la pelle ,credo che una sauna non possa avere lo stesso effetto e il  piede ha ricominciato.Qualcuno che magari mi legge si chiederà perché lo faccio...perche c’è scritto sopra…non lo riscrivo. Lasciamo la statale per riprendere la salita verso la torre dell’Emiliano, poi solo discesa versa Porto Badisco.

Sono l’ultima ma in questi casi è un privilegio ho davanti a me una bellissima immagine, i campi che degradano verso il mare, la macchia mediterranea profumata la costa che si delinea all’orizzonte, il mare, il promontorio dietro il quale si nasconde Porto Badisco  e questo lungo serpentone colorato di donne incredibili che comminano nel vento  …è quasi commovente.  L’ultimo tratto sembra non finire mai oltretutto la fame si fa sentire, nel frattempo le nuvole ci lasciano definitivamente e  il panorama dell’arrivo a Porto Badisco è sensazionale. Questo bellissimo fiordo incastonato tra la pineta e il paesino è uno scrigno. Ultimo tratto tra gli scogli ed i bagnanti che ci guardano impietositi dalle condizioni in cui siamo. Mi confronto con Caterina e decidiamo che per oggi il cammino finisce qua. Ci sono ancora sette chilometri ma siamo stanche, il mio piede oggi mi ha tormentato ed è quella la mia stanchezza, camminare con il dolore per il resto ce la faccio alla grande .Saliamo fino alla piazza del centro turistico, tutto molto carino e vacanziero e chiaramente non nelle mie corde e per meglio dire non ci verrei in vacanza.

Due ristorantini pieni di gente ma riusciamo a trovare posto per un piatto di spaghetti alle cozze. Anche Maria Antonietta decide di ritirarsi ha un forte calo di pressione ed è molto pallida, sinceramente le ho anche io suggerito di non continuare,anche Flaminia con le sue vesciche vorrebbe rinunciare ma non c’è posto nella macchina di Mariarita e riprende il cammino. Compriamo della frutta su un carrettino in piazza, ha lo stesso sapore di quel posto…bello senz’anima , non sa di niente.

Arriviamo a Santa Cesarea Terme che è ancora pomeriggio, l’albergo il top “ Gran Hotel Santa Cesarea Terme” per Caterina e me la stanza più bella siamo sul mare. La cittadina è simile a tutte quelle termali comunque molto carina, forse un poco ferma agli anni settanta ma nulla da eccepire va benissimo, elegante, , tranquilla e semplice. 

Ci sediamo sul balconcino affacciato sul mare, relax totale i piedi liberi, il tramonto che tinge di rosa l’orizzonte 

Per  stasera con Patrizia e Paola un apericena con tagliere di  puccie e prodotti locali in un localino che ci ha suggerito da Federica e vi assicuro che ci si può fidare…..     

mercoledì 9 giugno 2021

Lu sole, lu mare, lu ientu” Il Cammino del Salento

 

Da Lecce a Santa Maria di Leuca 24 km “il cammino del Salento”

Gli ultimi mesi anzi direi forse tutto l'ultimo anno è stato pesante,la pandemia ha bloccato il mondo e me. Sono una persona responsabile, più o meno, ed ho delle persone anziane in casa da tutelare per cui ho rinunciato a tutto. Ma questa è una storia che abbiamo vissuto in tanti e allora andiamo avanti.

Da tempo desideravo affrontare il Cammino del Salento, terra bellissima, visitata da turista ed ora è arrivato il momento di viverla camminando. Mi affido al gruppo del Cammino del Salento gestito da Federica e Mariarita, entrambe perfette organizzatrici e supporter, una vera coppia di professioniste.

Ci hanno inviato il programma con tutti i particolari ,percorsi , location, chilometri da percorrere, trasporto bagagli, suggerimenti per i ristoranti, passaporto del pellegrino con tutti i tmbri da far apporre e le informazoni utili e ciliegina sulla torta la loro simpatia che non è da sottovalutare essendo in giro una serie di guide che si sentono semidei  e insostistuibili …Mi organizzo con la mia amica Caterina che tra le  tante persone frequentate negli ultimi anni in escursione è quella con la quale ho creato un vero rapporto di amicizia e di sinergia di intenti, si aggrega a noi Patrizia, mitica compagna di Spaccamurgia e del Cammino Materano che arriva dalla Sardegna e Paola anch’essa più volte compagna di escursione. Partiamo con la mia macchina, una vecchia peugeot che ancora tira e sopratutto con economico impianto a gas. Primo appuntamento a Lecce Hotel Tiziano ci aspettano Federica e Mariarita. L’albergo è a tre passi dal centro, comodo, moderno e pulito, ci sono stata ai temi in cui lavoravo.Assegnazione delle stanze e consegna del passaporto del pellegrino ”emozione”

Piazza del Duomo Foto Web

Nel pomeriggio il programma prevede una visita guidata a Lecce ma raggiungerò il gruppo solo alla fine della visita, ho appuntamento con alcuni amici leccesi con i quali ho condiviso il trekking delle Eolie. Mi avvio tra lo splendore del barocco Leccese , la pietra bianca che decora tutto il centro storico, uno spettacolo di bellezza che ti prende il cuore, entro nella piazza del Duomo purtroppo ci sono lavori e le bellissime facciate sono impalcate ma qualcosa resta e poi la conosco talmente bene che la riesco a vedere comunque in tutta la sua bellezza. Cè ancora poca gente , mi soffermo ad ammirare un terrazzino ornato di bouganvile rosse che contrastano con un cielo azzurro cobalto mentre le rondini come impazzite volano in tondo sulla piazza emettendo il loro garrito. La mia testa si libera di tutti i problemi e dei pensieri che mi stanno assalendo nell’ultimo periodo…..ora comincia il mio viaggio..sono felice .

Raggiungo il gruppo e prime conoscenze con parte dei partecipanti siamo praticamente tutte donne a parte un giovane uomo. Concludiamo la serata tranquillamente in un ottimo ristorante del centro, preventivamente prenotato da noi quattro su consiglio dell’hotel” è sabato sera“ e con le restrizione del covid un macello.

Domenica mattina e si parte per il primo giorno di cammino oggi da Lecce a San Foca

Porta di Acaya 






Riattraversiamo la magnifica Lecce fino a Piazza Sant’Oronzo, usciamo dalla citta dirigendoci verso l’entroterra. Attraversiamo strade di paese, l’asfalto in cammino è duro ma purtroppo non sempre si può evitare. Fa caldo ma ci accompagna un bel venticello ed un poco di nuvole che ci danno ombra .E cammina cammina  iniziano le prime chiacchiere, timidamente si fa conoscenza, la prima condivisione con gli altri è la citta di provenienza e poi il lavoro e poi ….si fa amicizia ci si lascia andare, si racconta di se…e con qualcuna ci si lega in amicizie che restano nel tempo come per me Patrizia e Caterina. Attraversiamo il borgo di Merine tipico della realtà salentina, case bianche e basse fino ad arrivare ad Acaya , bellissimo esempio di citta fortificata con tanto di bastioni e fossato. Ci fermiamo, primo timbro ”emozione”e ne approfitto per cambiare le scarpe . Quelli che mi seguono sanno che ho un problema ad un dito del piede che mi costringe a fermarmi ed a rallentare ogni quattro cinque ore. 


Spero di risolverlo ora con delle indagini approfondite, non ho nessuna intenzione di fermarmi ma il dolore è veramente insopportabile. Ho comprato un paio di sandali ” Teva” leggermente aperti ai lati che con i calzini giusti spero possano darmi un poco di miglioramento..., ma non sarà così. 




Ripartiamo, attraversiamo campi infiniti di grano maturo giallo come l’oro e  filari di ulivi purtroppo distrutti dalla xylella. Da qualche tronco sbucano giovani rami verdi, sembra quasi una rinascita. Il tempo si sta rannuvolando anzi direi che sta proprio per mettersi al brutto. In lontananza un campo da golf , c’è anche qualcuno che gioca ,ma è uno sport che non mi piace è roba da gente con la  puzza sotto il naso….attraversiamo la riserva naturale delle Cesine

oasi del wwf fino all’ultima spiaggia ed al mare. Inizia a piovere , il vento è fortissimo, fa freddo, ci fermiamo per mangiare qualcosa ma è difficile reggere al vento ed al freddo .Ci tratteniamo pochissimo e riprendiamo a camminare. Attraversiamo la spiaggia sferzati dal vento e da una pioggia sottilissima che penetra ovunque.


 Camminare sulla sabbia non è il massimo e dopo aver percorso quasi 20 chilometri, con il piede che fa male diciamo che non è divertente ….ma questo è il cammino.  In lontananza San Foca come un miraggio ma  ormai sono bagnata fradicia e non vedo l’ora di arrivare, mi godo poco la magnifica costa frastagliata e l’arrivo. 



L’hotel è grazioso e comodo, prima di ritirarmi mi offro di dare supporto ad una nuova compagna di cammino tormentata dalle vesciche e mi ritiro ficcandomi sotto una doccia bollente …per terra ovunque tutto quello che avevo addosso bagnato di pioggia e sudore.