Anche in questo caso la conoscenza dell'evento è da attribuire agli algoritmi di facebook e chiaramente al grande fratello che ci osserva, basta osservare che dopo ogni nostra ricerca arrivano proposte legate ai nostri interessi che siano viaggi, trekking ecc ecc...come nel mio caso .Appuntamento a Sapri, dove alloggeremo, in orario per non perdere il primo giorno di escursione. Parcheggiamo la macchina agevolmente ci avviamo verso la spiaggia ...è una bellissima giornata anche se qualche nuvoletta offusca ogni tanto il sole. Erano anni che mancavo da questa zona ...il mare è calmo ,la spiaggia deserta uno spettacolo.
Sapri come tutto il Cilento è una zona profondamente turistica per cui la evito come la peste nei periodi estivi ,è troppo lontana per una semplice passeggiata di un giorno e sicuramente tristissima,, come tutti i luoghi di mare, in bassa stagione per cui un'ottima motivazione per venirci è sicuramente la conoscenza del territorio attraverso i sentieri facendo trekking...e siamo qua. Sul lungomare due ragazze in tenuta tecnica ,mi avvicino ..fanno parte del gruppo che nel frattempo è arrivato. Ci presentiamo a Luigina ed agli altri, molti si conoscono già com'è logico. I nomi li dimenticherò ,chiaramente,subito, per poi richiederli e memorizzarli durante le camminate. Partiamo ..direzione sentiero " apprezzami l' asino " o anche. molto meglio "sentiero degli innamorati. Da Sapri si inoltra lunga la costa , passando sullo scoglio della Spigolatrice per poi salire verso la cima della falesia e riscendere ad anello verso il paese.... nove chilometri 400 o forse poco più di dislivello, una bella pendenza e sto.....Luigina ci racconta che l'origine di questo strano nome è da attribuire ad una questione di valutazioni economiche, aggiungerei come sempre, unica via di collegamento da Sapri e Maratea era percorsa dagli asini che trasportavano le marci ma in alcuni tratti troppo stretti si valutava il valore dei carichi e quello meno ricco cedeva la marce all'altro e il mercante faceva precipitare il povero asino in mare... che brutta immagine preferisco chiamarlo il sentiero degli innamorati anche se. a dirla tutta anche in questo caso qualcuno poi precipita dal dirupo...ma questa è un 'altra storia. Il sentiero costeggia il mare tra i pini e la macchia mediterranea,il profumo delle infiorescenze degli alberi si mescola a quello del timo e dell'erba nuova e fresca , come al solito mi lascio trasportare dalle sensazioni ,sott'occhio il mare cambia colore e da verde diventa azzurro e poi cobalto.
Ci fermiamo ,sotto di noi su uno scoglio che si intravede tra gli arbusti dovrebbe esserci la statua della spigolatrice di Sapri...sinceramente è talmente piccola che poco si intravede ma è l'occasione perche una simpatica ragazza del gruppo amica di Luigina ci possa leggere la poesia di Luigi Mercantini ispirata alla fallimentare spedizione di Pisacane..."eran trecento eran giovani e forti e sono morti" di deriva garibaldina e sostanzialmente incubo della nostra memoria scolastica e tant'è....Ma riprendiamo la nostra escursione che si inoltra verso un meraviglioso punto panoramico.
Ci fermiamo giusto il tempo di una foto di gruppo e per ammirare la costa frastagliata , le piccole onde che si infrangono,la punta del promontorio ...Io amo questi luoghi amo la mia terra fusione di forza e dolcezza , terra di contrasti. Le pareti scure e scoscese a picco sul mare turchese che illumina ,questa terra è la mia, io sono questa terra Il sentiero si restringe e i profumi si fanno intensi si inizia a salire , come al solito sono già tutta sudata e non ho messo mai la giacca ,camminiamo in fila indiana anche ma riusciamo comunque a fare chiacchiere ,ci stiamo conoscendo con qualcuno poi nascerà qualcosa di più con altri probabilmente ci dimenticheremo ,ma ho sempre pensato che questa attività accolta e. raccolga belle persone. Roberta è in pole position, io come al solito a metà strada. Non sono capace di spezzare il fiato, come si dice, sinceramente non so neanche che significa, ho i miei tempi ormai chi mi legge lo sa. Diciamo che resto nel mezzo, un poco triste come immagine ma per il trekking va benissimo. Saliamo ancora la pendenza aumenta ,il sentiero si arrampica sui tornanti, in alto la vegetazione non ti fa capire se c'è una cima da raggiungere, si sale e basta. Lasciamo alle nostre spalle il mare e ci inoltriamo tra le rocce,un poco Punta Campanella e un poco Pizzo Falcone alle Egadi.
La nostra guida Luigina |
Ho il fiatone mi devo fermare un attimo per riprendere , mi basta poco con me qualcun altro , ascolto come sempre il leitmotive che mi accompagna da quando ho iniziato questa attività ... " non ce la faccio..ma io non immaginavo...ma chi me lo ha fatto fare... me ne stavo sulla spiaggia.....ma poi alla fine saliamo tutti , piace a tutti e ricominciamo da capo con entusiasmo.
Manca ancora un tratto di salita decidiamo di continuare meglio fermarci al sole e con il resto del percorso non in salita. Ultimo strappo ci siamo , ci sistemiamo tra le rocce tra la vegetazione tra gli odori della macchia a picco sul mare mentre le nuvole a tratti ci fanno ombra. Io cerco il sole però ..Roberta mi aiuta a cambiare la maglietta ed il pile ormai fradici , avvolgo i capelli bagnati in una specie di asciugamano comprato da decatlon aiuta a tamponarli ,magari in bagno a casa ,ma io lo porto sempre quando faccio escursione una mano santa per i mie capelli ricci.
Finalmente il mio bel panino con bresaola pomodori ed insalata, ho fame e ne sono contenta era un po' di giorni che anche quella mi era passata , non che facesse male per la linea ma l'inappetenza non è una cosa positiva. Sotto di noi il mare, il promontorio in lontananza , siamo una bella immagine ....continua.....
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