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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

martedì 22 ottobre 2019

Magnifico Abruzzo da Gessopalena al castello di Roccascalegna

La cena di ieri sera è stata ottima e abbondante e sono crollata  ma non abituata a mangiare tanto di sera sono stata costretta ad un contenzioso con le lenzuola ed il piumino ...mi sono svegliata sudata ed in un campo di battaglia....meno male che ho scelto la singola .
Cerco un poco di fresco uscendo sul balcone e lo spettacolo mi lascia a bocca aperta..Il massiccio della Maiella  che si innalza di fronte è completamente rosa in contrasto con il cielo cobalto e le luci di Fara San Martino ...uno  spettacolo allo stato puro. L'aria frizzante, questi colori, questa natura stamattina sono un regalo alla vita. Mi torna in mente la leggenda raccontatami dalla mia giovane amica che vive all'aquila....La  majella, ,la madre per le genti d'abruzzo ,prende il nome dalla dea Maja la più bella delle plajadi sposa di Zeus e madre di Ermes Il giovane figlio ferito in battaglia  fu trasportato da Maja sui boschi della montagna nella disperata ricerca di erbe miracolose, ma il suolo ,ricoperto di neve  rese inutile il tentativo.
La donna disperata seppellì il figlio sulla montagna e si lasciò morire a sua volta I pastori impietositi  ne ricoprirono il suo corpo di erbe aromatiche  e di fiori  e la montagna prese la forma di una donna impietrita dal dolore riversa su se stessa con lo guardo verso il mare- Stamattina la veste di Maja oltre che di fiori ed erbe è ricoperta di rosa  come la montagna che la custodisce Una bella leggenda ..  Colazione e si parte stamattina mi muovo con la mia macchina per evitare inutili chilometri sopratutto nel caso in cui mi prendono le paturnie e decido di tornare .
Fermiamo le auto a Gessopalena dove ci aspetta Luca la guida che ci accompagnerà lungo il percorso storico e naturalistico che vivremo oggi .Saliamo verso il borgo medioevale in ristrutturazione conservativa , il paese è stato restaurato com'era al tempo senza però il recupero abitativo  Saliamo tra le stradine che attraversavano il borgo dove si aprono le case e le botteghe, sembra Pompei ..un poco le pareti e le mura che ci circondano sono tutte in gesso e creano bellissime rifrangenze alla luce del sole "Gessopalena"
 Arriviamo alla terrazza panoramica che si affaccia sulla valle dell'Aventino e dove scorre il Sangro, di fronte la Maiella e le sue cime , a sinistra  Castel di Sangro e Roccaraso a destra Chieti ed il mare Luca ci racconta di quanto la seconda guerra mondiale sia stata devastante per tutto il territorio abruzzese. Il paese in particolare trovandosi lungo la linea Gustav approntata dai tedeschi per difesa, fu completamente raso al suolo e oggetto di cruente e dure rappresaglie .Su quei territori nacque a strenua delle genti d'abruzzo la brigata Maiella unica formazione partigiana insignita della medaglia d'oro al valore. Ci sarebbe tanto da scrivere...ma non ho la presunzione di parlare di storia ... Marco guarda l'orologio, probabilmente siamo in ritardo sui tempi di marcia ma non fa un fiato si preoccupa solo di chiamare il ristorante e avvertire che siamo in ritardo...nota di merito...di solito nei gruppo spesso si sollecitano i momenti di pausa ma lui ha rispettato la nostra voglia di conoscenza . Riscendiamo tra le stradine del borgo medioevale e lasciamo il paese inoltrandoci nei sentieri immersi nella natura, non ci sono ancora i colori dell'autunno che quest'anno non vuole arrivare.
 Il foliage dalle mille sfumature di rosso non c'è, fa caldo come se fosse agosto pure sulla Maiella  Lasciando il boschetto e la valle si apre dinanzi a noi mettendo in mostra alcune gravine, il riosecco praticamente in secca e lo spuntone di roccia di  "Roccascalegna" e siamo nel medioevo e nel " nome della rosa". La torre ovale si innalza direttamente dalla roccia sullo strapiombo e 'immagine come la foto è molto affascinante.
Guadiamo il fiume...si fa per dire scavalchiamo due rivoli d'acqua e affrontiamo la salita ,l'unica della giornata Luca ci saluta e ci lascia nelle mani di un ragazzo del luogo che ci accompagnerà  nella visita guidata, non abbiamo molto tempo abbiamo completamente ritardato tutto il programma della giornata, ma la guida riuscirà egregiamente nel racconto.Intorno al nostro gruppo alcuni alcuni portoghesi , non mancano mai, credo siano specialisti dell'imbucarsi,i soliti setto otto ragazzini urlanti a cui non poteva fregare di meno del castello e di chi lo avesse abitato e un paio di anziani che chiedevano spiegazioni a raffica " tutt... a post"  Insomma la solita folla dei luoghi famosi in una domenica qualunque  Brevissimo cenno storico sul castello, per il resto vi rimando ai testi,
Costruito intorno all'anno mille ebbe una serie di periodi di declino e di rinascita  a seconda dei proprietari e dei nobili che ne venivano in possesso...sappiate comunque che è  bandiera arancione del Fai ma che non la reale location del film e della fiction "in nome della rosa"  girato in un castello francese...e niente........Ci tratteniamo giusto il tempo di immortalare ancora una volta il magnifico massiccio della Maiella che da quella postazione è ancora più imponente Rientriamo alle auto per andare a pranzo in un ristorante nei dintorni di Altino dove ci aspetta per un lauto pranzo accompagnato dai tipici peperoni della zona, che in sostanza assomigliano moltissimo ai peperoni cruschi di Matera ..
Ottimi spolverati  su una magnifica ricotta locale e  sulle sagne e fagioli da primato. A questo punto però io vado...saluto Marco e tutti i nuovi amici ,mi aspettano quasi quattro ore di viaggio fino a Napoli e non voglio ne appesantirmi con il cibo e meno che mano lasciarmi tentare dal vino ....e mi piacerebbe.  Esperienza positiva , ottima organizzazione, belle persone...ripeterò di certo.... Parto mi terrà compagnia il mio amato Pino.... Castel di Sangro ... Venafro ...Caianiello e poi Napoli....traffico permettendo ....

venerdì 18 ottobre 2019

Magnifico Abruzzo da Bocca di Valle alla Cascata di san Giovanni

Siamo tutti pronti e ci avviamo verso il sentiero comodo e agevole che nel primo tratto si inoltra sotto un bosco costeggiando il torrente Vesola che scorre nelle valli fluviali della Majella .Il percorso sale costante e si cammina senza fatica  ma fa caldo anche se siamo in ombra l'umidità è persistente e sono già sudata.
Andiamo avanti quasi in fila indiana ,qualche parola, si approfondiscono le conoscenze...e c' è sempre chi parla senza soluzione di continuità ....mi rendo conto di essere un tantino intransigente " a volte " avrei voglia di immergermi nei suoni della natura ....ma non è sempre possibile per cui ti adatti sperando che l'argomento principe non siano il lavoro .....Il sentiero si restringe, attraversiamo il torrente sulle pietre che fanno da guado ma l'acqua e veramente bassa Saliamo verso una faggeta e ci arrampichiamo sui tornanti che vanno verso la cima .
La nostra guida ci racconta e ci mostra la flora e la fauna tra cui un tasso, definito albero della morte ,oggi rivalutato per le sue proprietà antitumorali ed uno scoiattolo dalle strisce bianche che si arrampica su un faggio sembra un cartone animato  però manca ciop.... proseguiamo e per me la salita inizia a diventare tosta fa un caldo  tremendo , l'umidità e tale che mi si appannano gli occhiali...e ho detto tutto.....

Il percorso ad anello non raggiungerà più di otto chilometri e 400 di dislivello in fondo alla mia portata e quindi con il mio passo e con la mia velocità salgo ....e non sono nemmeno fra le ultime. La passeggiata è veramente piacevole, orchidee selvatiche, ciclamini accompagnano la salita , il profumo delle erbe spontanee e del sottobosco è pura armonia  con tutto quello che ci circonda .Il sentiero però è diventato scivoloso,  l'umidità,le foglie ed il terreno hanno creato  uno strato argilloso mi aiuto oltre che con i bastoncini anche con i rami degli alberi e mi torna  in mente la" fanghigena"il trekking in Val d'Orcia. La sera avevamo  gli scarponi con tre dita di fango incrostato sotto al suola. Una parete rocciosa,il  rumore dell'acqua e l'umidità che si cristallizza in vapore e goccioline mi fa capire che siamo quasi arrivati Il sentiero si allarga all'improvviso mostrando la cascata che da oltre trenta metri si getta in una vasca trasparente  "bella " forse per il periodo poco ricca d'acqua ...diciamo che quella che scende come un  manto cristallino sui licheni e sulle felci preistoriche  nella Valle delle Ferriere è un tantino più affascinante.

Scatta il momento fotografico ma prima di quello  per me è assolutamente necessario cambiare la  maglietta e asciugare i soliti capelli mafaldiani bagnati. Nello zaino ho il cambio però domani terrò lo stretto necessario ...fa caldo ...il guscio e la felpa posso pure eliminarli. Avvolgo i capelli nell'asciugamano e cerco di tamponarli. mentre gli altri hanno solo messo le giacche ...io non  riesco a tenere indosso le cose bagnate ,a parte il rischio raffreddore. Riesco finalmente anche posizionarmi sotto la cascata per una foto e per rientrare in quella di gruppo . La sosta è breve stavolta , siamo partiti di pomeriggio e fa scuro presto, questo è il periodo nel quale la luce sembra voglia scappare via, bisogna scendere.
Riprendiamo il sentiero fino ad un bivio dove si apre all'infinito la vista della Majella  fino al mare adriatico. La cima del monte Acquaviva ,del monte Amaro , ime che rimarranno solo nella mia ottica visiva non credo ci salirà mai ,forse qualche anni fa....ora affronto solo dislivelli  tranquilli o lunghe escursioni pianeggianti sono un diesel  ...in fondo ho iniziato solo cinque anni fa e comunque come spesso sottolineato non sono in gara ..voglio divertirmi e stare bene. Le cime si susseguono fino a degradare verso la piana di Chieti, nuvole di umidità si rincorrono, ci fermiamo per una sosta tecnica e per qualche foto. Riprendiamo il cammino il percorso si snoderà per circa un 'altra ora e mezza tra brevi salite e discese sulle quali fare attenzione a causa dell'umidità e dei lastroni di pietre scivolosi...tutto lavoro di quadricipiti .
Il bosco e gli odori sono un piacere, cammino spedita e tranquilla sono in uno dei mie momenti di introspezione nei quali cerco di immergermi nella natura.... completamente... mi piacerebbe anche il silenzio......Ultimo tratto un tantino ripido, un'agevole scala di ferro posta su di un salto del terreno ci consente di arrivare su un piccolo terrapieno che dobbiamo però lasciare velocemente per far posto agli altri. Dobbiamo proseguire...un ripidissimo ammasso di pietre ricoperto di aghi di pino ci aspetta ...pericolosissimo.....ma siamo supportati da Marco e dalla guida ..a prescindere la mia decisione è immediata... mi siedo e scivolo giù non senza dovermi aggrappare con le mani per evitare una rovinosa caduta. Ma ci siamo... ultimi tornanti finali su un comodo sentiero,bisogna solo fare attenzione a qualche pietra. Già si ascoltano i rumori di quella che dovrebbe essere la civiltà....le auto....L'arrivo è, praticamente, a qualche metro dalla partenza, risaliamo nelle macchine che sta facendo buio.


 Le curve verso Fara San Martino diventano un 'altalena di immagini da cartolina. Una magnifica luna piena sta salendo dal mare ...Pennepiedimonte ..Palombaro..Guardiagrele illuminate dalle prime luci della sera si innalzano sui cucuzzoli che circondano la valle  .....una meraviglia, una ghirlanda di luci ... il giusto completamento a questa giornata abruzzese ....continua.....

martedì 15 ottobre 2019

Magnifico abruzzo fine settimana tra borghi e natura

Si riscrive... sono diversi mesi che non metto su carta le mie sensazioni di cammino, ho continuato a  muovermi tra la Valle d'aosta, il Matese i Lattari che hanno accompagnato la mia estate , bello ed interessante  ma tutto già raccontato  ed alla fine viene a noia a chi legge ed anche a chi scrive.Unica concessione il diario sulle Eolie mai visitate e quindi emotivamente coinvolgenti .Seguo tantissime associazione di trekking ed escursionismo in tutta Italia e l'occasione  per questo fine settimana abruzzese organizzata dal gruppo romano di  Nomos Trek non me la sono lasciata sfuggire.
Parto venerdì e mi fermo a L'Aquila dove vive  un cucciolo d'uomo di cinque mesi a cui sono particolarmente affezionata insieme a tutta la sua famiglia. Non mi soffermo a parlare di questa città perche' ne ho già scritto parecchio ma sappiate che è uno dei miei luoghi del cuore,vi sono molto legata sia da prima del terremoto per alcuni ricordi di passione, succede, ed oggi con  tutte le sue ferite aperte e casa di persone a cui tengo tantissimo. Appuntamento a Fara San Martino in hotel dove mi aggregherò al gruppo. Parto prestissimo da l'Aquila con una nebbia da paura, almeno per me che nasco sul mare. Il navigatore mi indica la statale  che mi porterà fino a Bussi per poi deviare verso Fara san Martino...sembra facile..... praticamente arrivo a Pescara anzi e ci arrivo dopo aver fatto il giro di Popoli per tre volte. Mi rendo conto che ho l'autostrada alla mia sinistra ...mi viene da piangere ...odio i navigatori ....alla fine credo di aver fatto meno chilometri e molte più curve ma arrivo in perfetto orario parcheggio e aspetto. Il tempo di un caffè e arrivano gli altri organizzati in due comodi Van .... Marco, guida e referente del gruppo, scende e ci presentiamo, salgo e dopo un veloce saluto con i componenti del mezzo parte  immediata la domanda sulle motivazioni sulla scelta di camminare con un gruppo fuori regione...specifico che non sono una persona stanziale ,mi capita di decidere di camminare con altri  pur di conoscere questa Italia minore attraversata da sentieri che si perdono nella natura e per questo sono disposta anche a lunghe trasferte ..
Ho camminato con escursionisti romani e pugliesi ,con gruppi siciliani, sono stata alle Egadi ,in Toscana ,nella Val di Susa e manca ancora tanto. Questo fine settimana tocca al magnifico Abruzzo, almeno ad un angolino della sua Majella ,a questa terra dal sapore antico dove tra i borghi sembra di vivere ancora il medioevo ed è facile immaginare  che in un attimo attraversi la tua strada un cavaliere in armi e corazza oppure John Tuturro o Sean Connery vestiti da francescani usciti allora allora dal  Nome della Rosa ...divagazioni emozionali....... ma torniamo alla realtà  e quale migliore momento concreto lo spaccio del pastificio de Cecco di Fara san Martino con acquisti di pasta  che andranno a raggiungere le lenticchie di Castelluccio ed i  legumi locali comprati ieri ....poi sarà un problema portare tutto a casa ...ma ci pensiamo poi....pochi chilometri di curve e ci fermiamo nell'area attrezzata  del Fiume Verde le cui acque alimentano  tutti i pastifici della zona.
Marco ci suggerisce di fare colazione nell'attesa dell'arrivo della guida locale che ci condurrà  fino alla cascata di San Giovanni. Seduti all'ombra , il sole è ancora troppo forte ,ci scambiano le prime chiacchiere e nascono le prime simpatie, qualcuna si consoliderà nel tempo altre si perderanno ,con qualcuna non si legherà nemmeno durante il cammino"il mio solito momento di sguardo  d'insieme" siamo praticamente tutte donne solo due uomini, come sempre, credo ci sia nucleo duro che cammina spesso con Nomos,alcune coetanee e mi fa molto piacere..Alla ricerca del solito posto per il pitt stop fisiologico sono incantata dal fiume che scende a piccole cascate riempiendo alcune vasche ,il sole rifrangendosi tra i rami dei faggi e nell'acqua  ci avvolge in un verde smeraldo che illumina  ...bellissimo....
Finalmente arriva la nostra guida , sono abituata a soste praticamente inesistenti ,ci spiega percorso , zona storia e leggende ..molto interessante conoscere le caratteristiche dei territori che stiamo attraversando è importantissimo ,lungo il percorso ci illustrerà flora e fauna e tra l'altro avrò finalmente  chiaro i simboli dei parchi che fanno dell'abruzzo la terra della natura per eccellenza . Il lupo per il parco nazionale della Majella, il camoscio  per quello del Gran Sasso d'Italia e l'orso per il PNALM Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise . Proprio una bella terra questa ,come se il mondo si fosse evoluto sui solchi di un passato mai abbandonato ,  tradizioni contadine, borghi arroccati, animali che noi conosciamo solo attraverso i  libri e che vivono liberi e ...forse indisturbati ....cacciatori
permettendo..Magnifico Abruzzo.... di nuovo sulle macchine , ancora qualche chilometro verso la Majelletta fino a Bocca di Valle e poi su verso la Cascata di San Giovanni .... sulla  roccia all'inizio del sentiero è incisa un'iscrizione di Gabriele D'Annuzio " ai figli d'abruzzo morti combattendo per l'Italia e sepolti lontano". ......continua ........