Informazioni personali

La mia foto
Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

venerdì 18 ottobre 2019

Magnifico Abruzzo da Bocca di Valle alla Cascata di san Giovanni

Siamo tutti pronti e ci avviamo verso il sentiero comodo e agevole che nel primo tratto si inoltra sotto un bosco costeggiando il torrente Vesola che scorre nelle valli fluviali della Majella .Il percorso sale costante e si cammina senza fatica  ma fa caldo anche se siamo in ombra l'umidità è persistente e sono già sudata.
Andiamo avanti quasi in fila indiana ,qualche parola, si approfondiscono le conoscenze...e c' è sempre chi parla senza soluzione di continuità ....mi rendo conto di essere un tantino intransigente " a volte " avrei voglia di immergermi nei suoni della natura ....ma non è sempre possibile per cui ti adatti sperando che l'argomento principe non siano il lavoro .....Il sentiero si restringe, attraversiamo il torrente sulle pietre che fanno da guado ma l'acqua e veramente bassa Saliamo verso una faggeta e ci arrampichiamo sui tornanti che vanno verso la cima .
La nostra guida ci racconta e ci mostra la flora e la fauna tra cui un tasso, definito albero della morte ,oggi rivalutato per le sue proprietà antitumorali ed uno scoiattolo dalle strisce bianche che si arrampica su un faggio sembra un cartone animato  però manca ciop.... proseguiamo e per me la salita inizia a diventare tosta fa un caldo  tremendo , l'umidità e tale che mi si appannano gli occhiali...e ho detto tutto.....

Il percorso ad anello non raggiungerà più di otto chilometri e 400 di dislivello in fondo alla mia portata e quindi con il mio passo e con la mia velocità salgo ....e non sono nemmeno fra le ultime. La passeggiata è veramente piacevole, orchidee selvatiche, ciclamini accompagnano la salita , il profumo delle erbe spontanee e del sottobosco è pura armonia  con tutto quello che ci circonda .Il sentiero però è diventato scivoloso,  l'umidità,le foglie ed il terreno hanno creato  uno strato argilloso mi aiuto oltre che con i bastoncini anche con i rami degli alberi e mi torna  in mente la" fanghigena"il trekking in Val d'Orcia. La sera avevamo  gli scarponi con tre dita di fango incrostato sotto al suola. Una parete rocciosa,il  rumore dell'acqua e l'umidità che si cristallizza in vapore e goccioline mi fa capire che siamo quasi arrivati Il sentiero si allarga all'improvviso mostrando la cascata che da oltre trenta metri si getta in una vasca trasparente  "bella " forse per il periodo poco ricca d'acqua ...diciamo che quella che scende come un  manto cristallino sui licheni e sulle felci preistoriche  nella Valle delle Ferriere è un tantino più affascinante.

Scatta il momento fotografico ma prima di quello  per me è assolutamente necessario cambiare la  maglietta e asciugare i soliti capelli mafaldiani bagnati. Nello zaino ho il cambio però domani terrò lo stretto necessario ...fa caldo ...il guscio e la felpa posso pure eliminarli. Avvolgo i capelli nell'asciugamano e cerco di tamponarli. mentre gli altri hanno solo messo le giacche ...io non  riesco a tenere indosso le cose bagnate ,a parte il rischio raffreddore. Riesco finalmente anche posizionarmi sotto la cascata per una foto e per rientrare in quella di gruppo . La sosta è breve stavolta , siamo partiti di pomeriggio e fa scuro presto, questo è il periodo nel quale la luce sembra voglia scappare via, bisogna scendere.
Riprendiamo il sentiero fino ad un bivio dove si apre all'infinito la vista della Majella  fino al mare adriatico. La cima del monte Acquaviva ,del monte Amaro , ime che rimarranno solo nella mia ottica visiva non credo ci salirà mai ,forse qualche anni fa....ora affronto solo dislivelli  tranquilli o lunghe escursioni pianeggianti sono un diesel  ...in fondo ho iniziato solo cinque anni fa e comunque come spesso sottolineato non sono in gara ..voglio divertirmi e stare bene. Le cime si susseguono fino a degradare verso la piana di Chieti, nuvole di umidità si rincorrono, ci fermiamo per una sosta tecnica e per qualche foto. Riprendiamo il cammino il percorso si snoderà per circa un 'altra ora e mezza tra brevi salite e discese sulle quali fare attenzione a causa dell'umidità e dei lastroni di pietre scivolosi...tutto lavoro di quadricipiti .
Il bosco e gli odori sono un piacere, cammino spedita e tranquilla sono in uno dei mie momenti di introspezione nei quali cerco di immergermi nella natura.... completamente... mi piacerebbe anche il silenzio......Ultimo tratto un tantino ripido, un'agevole scala di ferro posta su di un salto del terreno ci consente di arrivare su un piccolo terrapieno che dobbiamo però lasciare velocemente per far posto agli altri. Dobbiamo proseguire...un ripidissimo ammasso di pietre ricoperto di aghi di pino ci aspetta ...pericolosissimo.....ma siamo supportati da Marco e dalla guida ..a prescindere la mia decisione è immediata... mi siedo e scivolo giù non senza dovermi aggrappare con le mani per evitare una rovinosa caduta. Ma ci siamo... ultimi tornanti finali su un comodo sentiero,bisogna solo fare attenzione a qualche pietra. Già si ascoltano i rumori di quella che dovrebbe essere la civiltà....le auto....L'arrivo è, praticamente, a qualche metro dalla partenza, risaliamo nelle macchine che sta facendo buio.


 Le curve verso Fara San Martino diventano un 'altalena di immagini da cartolina. Una magnifica luna piena sta salendo dal mare ...Pennepiedimonte ..Palombaro..Guardiagrele illuminate dalle prime luci della sera si innalzano sui cucuzzoli che circondano la valle  .....una meraviglia, una ghirlanda di luci ... il giusto completamento a questa giornata abruzzese ....continua.....

Nessun commento: