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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 15 maggio 2019

Salendo tra le vigne fino alla Certosa di San Martino

E' un sabato di Maggio che assomiglia più ad una giornata d'autunno , la primavera quest'anno non vuole proprio arrivare ma oggi  almeno  non piove. Con la mia amica Eugenia stiamo andando ad uno degli appuntamenti della manifestazione Wine&Thecity giunta alla dodicesima edizione e che vede come protagonista Napoli e il buon bere, quest'anno  dedicata alla luna fonte ispiratrice di poeti e contadini. La manifestazione nasce da un  progetto di Donatella Barnabò Silurata una napoletana che crede nella sua città promuovendo luoghi e cultura.
Foto Web
L'appuntamento è al Corso Vittorio Emanuele dove ,attraverso i terrazzi coltivati, ci arrampicheremo  sulla collina fino alla Certosa di San Martino. Avevo sentito parlare delle vigne di San Martino e quale migliore occasione se non questa. Sarà un breve trekking urbano con cena  finale e sguardo alla luna attraverso un telescopio, quest'anno ricorre oltretutto il cinquantesimo  anniversario dell'allunaggio. Ci accompagnano e ci descrivono il luogo alcune guide accreditate dalla fondazione Morra, costituita da Giuseppe Morra , fondatore e proprietario del terreno L'origine delle vigne risale  ad almeno sei secoli fa ,coltivate dai monaci della certosa  ma poi lasciate nel corso dei secoli in totale abbandono furono negli anni ottanta  bonificate e riqualificate da Morra, la pulizia del terreno rivelò terrazzamenti, piccoli sentieri ed alcune costruzioni agricole.

Le vigne di San Martino sono oggi  coltivate insieme ad ulivi e prodotti dell'orto. Sono inoltre divenute  "Monumento Nazionale"e tutelate dei  beni Culturali.  Per gli amici che mi seguono napoletani e non vi consiglio di guardare una foto della collina od anche un quadro, magari della scuola napoletana e le vedrete proprio sotto la trecentesca Certosa .....con la promessa di portarvi a visitale. Arriviamo come al solito in anticipo..Eugenia e Donatella già si conoscono ,ci presentiamo e facendo due chiacchiere ci scopriamo ad avere il trekking come interesse comune. Partiamo con un primo gruppo di partecipanti, ci accompagna una giovane guida dell'associazione Morra che ci racconta la storia che poco prima vi ho descritto. La strada inizia subito in pendenza ma nulla di assolutamente difficile per proseguire poi più morbidamente  su sterrato ed io chiaramente ho i mocassini di camoscio....colpa mia lo sapevo ma non ho voluto indossare le scarpe da ginnastica, le uso già praticamente tutti i giorni.
La prima parte del percorso attraversa alcune case che si affacciano sui giardini , mura di tufo giallo e rosa di violacciocche ci accompagnano lungo la salita, in alto tra la vegetazione un angolo della certosa, alle mie spalle tra due abitazioni...Napoli "uno spicchio della mia Napoli"saliamo ancora fino ad uno spiazzo erboso dove a perdita d'occhio la mia città si lascia ammirare. C'è tutta ...è tutta lì....il centro storico ...la chiesa di Santa Chiara , la guglia del duomo...l'orrido centro direzionale...il porto....il Maschio Angioino.....la cupola della galleria Umberto I ..Piazza del Plebiscito..il mare...il Vesuvio e ...che altro raccontarvi. Condivido subito una foto su Facebook ed un amico romano mi risponde che si vede Spaccanapoli... che soddisfazione ..... Ci inoltriamo in un boschetto di ulivi e  orti curati a disposizione delle scolaresche, che vengono a studiare e conoscere la natura. Mi lascio distanziare il paesaggio è talmente bello che ho bisogno di uno dei mie momenti di solitudine ...un cespuglio di lavanda fa da cornice ad un prato di papaveri che si affaccia sul mare e su Capri . Cerco come al solito di fermare l'immagine ,l'emozione con una foto. Cammino da sola e mi sto godendo quel luogo e poi..... ecco le vigne , i filari verdi e ancora spogli di uva ma bellissimi.... si affacciano sul mare ... e le viti che si affacciano sul mare sono ancora più belle. Mi attardo a fare foto è quasi il tramonto, l'ora blu quella bellissima prima della notte Salgo sul terrazzo  e vengo accolta da una  serie di tavoli apparecchiati da semplici ed eleganti tovaglie bianche  abbellite dai limoni del giardino.





Una ampio vano ricavato nel tufo fa da cucina dove  enormi pentoloni mi danno la certezza che mangeremo bene.  Sul terrazzo è stato sistemato un bellissimo telescopio e l'astronomo Gianluca Masi , ci descrive le varie fasi, le storie scientifiche e le leggende sulla luna dando a tutti la possibilità di dare uno sguardo a questo spicchio  purtroppo stasera lievemente offuscato.. La fila per ammirare la  luna è interminabile, aspetterò  che diminuisca , nel frattempo mi godo il panorama del tramonto, la città illuminata sotto di me ...spettacolo....
Ci accomodiamo e si fa conoscenza con altre persone. La serata piacevolissima passa con leggerezza , il luogo è magnifico, buona compagnia , le tavole bianche sotto il pergolato ...tutto in perfetta armonia. Mi guardo intorno e mi sembra di essere in uno di quei giardini dove andavo con mia nonna, i giardini di Napoli ,nascosti tra le case che in primavera si trasformavano come in un quadro di Monet  tra roselline rampicanti, cespugli profumatissimi di fiori dell'angelo e profumo di zagare degli alberi di arance e  limoni in piena fioritura ,,, chi sa se esistono ancora o sono stati trasformati in prati perfetti e strutturati..., spero proprio di no....
La foschia lascia la luna ...vado ad ammirarla al telescopio ... è uno spettacolo con i suoi crateri così chiari e definiti. La cena volge al termine e l'umidità si fa sentire  decidiamo di andare...scendiamo tra i sentieri in silenzio con il supporto della torcia del telefono , sotto di me la città illuminata, forse c'è un concerto al centro storico la musica e le parole arrivano attutite ma è una sensazione unica..immersa nella natura  e nella campagna a due passi dal mondo....






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martedì 7 maggio 2019

Capoliveri..Monte Calamita...Porto Azzurro

Il tempo oggi non promette nulla di buono. Lo scirocco ha lasciato il posto ad un venticello fresco e l’orizzonte opalescente si è trasformato in un ammasso di nuvoloni neri carichi di pioggia. L’escursione di oggi è stata modellata per tempo e luogo in modo da  adattarsi alle esigenze di una parte del gruppo non proprio in vena di camminare,,,,e poi minaccia  pioggia... Giornata suddivisa in due momenti, di mattina escursione al Monte Calamita e pomeriggio in giro per Capoliveri e Porto Azzurro.. 
Il monte Calamita prende il nome dalle rocce di natura ferrosa di cui è composta tutta la zona che hanno dato vita alle miniere oggi abbandonate. Si parte da Capoliveri, gia' in collina e si prosegue per la cima del Calamita icon circa duecento metri di dislivello. I sentieri non sono particolarmente difficili, qualcuno più in pendenza, altri in falsopiano ,tendenzialmente ad  anello Noi percorreremo quello che potrebbe definirsi il sentiero basso e si ritornerà a Capoliveri. 
Ci incamminiamo sul sentiero di terra rossa leggermente in salita e ci immergiamo immediatamente nella macchia mediterranea….Erica bianca ,cespugli di rosmarino, di lavanda,di ginestra, la magnifica fioritura delle orchidee spontanee e dei fiori di campo colorano e profumano il nostro cammino. La primavera a dispetto del tempo  che non ci trasmette questa sensazione  è esplosa in tutta la sua forza …in fondo basta una giornata di sole …come dice Pino Daniele. Peccato che le nuvole non riescano a rendere ancora più bello questo luogo ..sono sempre più minacciose 

Saliamo chiacchierando, ancora non riesco ad isolarmi, non sono ancora emotivamente coinvolta anche se il posto è molto bello. Il sentiero segue la linea della costa con vista su baie e calette. Saliamo ancora e davanti a noi all' orizzonte ma poco visibili  a causa delle nuvole le  isole di Montecristo e Pianosa. Lasciamo i cespugli della macchia mediterranea ed il panorama del golfo e ci inoltriamo in una bella pineta  fino a raggiungere uno spiazzo attrezzato per il picnic ma non ci possiamo  fermare….. le nuvole nere incombono e c’è pure vento.Si decide di proseguire e fermarsi direttamente a Capoliveri per mangiare . Il gruppo ,compresa me e due ragazzi che debbono ripartire per Milano ….domani si lavora per molti…..proseguirà per il percorso più ripido. Non ho voglia di prendere acqua sinceramente mi piace fare trekking ma non sono un ‘integralista da situazioni estreme. .se posso le evito.

Proseguiamo all' interno  della bellissima pineta  che si infittisce. Inizia a piovere con più intensità , chiaramente ho solo il cappello impermeabile ma  fortunatamente c’è sempre qualcuno che ha il doppio di tutto e mi prestano un kway provvidenziale. Il profumo della terra bagnata e degli aghi di pino si mescola a quello della resina. Si sale ancora attraverso gli alberi e mi domando quando arriverà la discesa  che si mostra all'improvviso poco metri dopo..La strada  scende veloce e ripida e noi sotto l’acqua cercando di non scivolare,in alcuni tratti il terreno argilloso rende difficile l’equilibrio, metto in azione addominali e quadricipiti, ma non posso fare a meno di spaziare con lo sguardo verso l’orizzonte dove nuvole e mare in tempesta  sono ormai un un'unica cosa tanto da rendere  Il panorama affascinante. Sul costone che scende a picco cespugli di lavanda si mescolano ai papaveri piegati sotto le gocce d’acqua, le stesse che scendono sul mio cappello, sugli occhiali e…oltre ….ma questo non ci impedisce di fermarci a fare qualche foto improponibile ..cappucci..cappelli e infagottate ….sicuramente non sarà quella che ci farà trovare l’uomo della vita e ridiamo divertite.Il piccolo paese di Capoliveri si avvicina mano a mano che scendiamo, sembra vicinissimo ma alla fine ci saranno ancora un paio di chilometri da percorrere. 

E arriviamo in paese.. Ci sistemiamo alle bene e meglio sotto il municipio di Capoliveri , chiuso per la festività della Pasquetta. Mangiamo il panino avvolti dal vento e morti di freddo. Ci raggiunge anche qualche altro escursionista del gruppo rimasto con Stefano il quale si è preoccupato di far arrivare una macchina per quelli che non volevano continuare sotto l'acqua ...e che pazienza......Grande stima per questo ragazzo ....
Con le nuove amiche decidiamo di avviarci verso il centro, nemmeno la pioggia ci ferma e ci incamminiamo verso le stradine del piccolo borgo medioevale molto caratteristiche dove lungo i vicoli ad arcata si susseguono caratteristici negozi di artigianato. Sbuchiamo nella piazza che si affaccia per parte sui tetti rossi del paese,.facciamo qualche foto ma non riusciamo a goderci il paese magari seduti al bar in piazza , siamo costretti a rientrare verso il bus...piove e buona parte del gruppo vuole andare a porto Azzurro....chi sa se mai ci tornerò in questa zona , ho tantissimi luoghi ancora da vedere anche solo in Italia. 


Pochi chilometri e siamo a Porto Azzurro. Scendiamo all'inizio della zona pedonale  e continua  a piovere anche se a tratti ci lascia in pace ...oggi è andata così ...Attraversiamo le tipiche stradine dove negozi di altissimo livello e di altrettanto altissimo costo della merce si susseguono senza soluzione di continuità. Porto Azzurro è il salotto buono dell'Elba e come tutti i luoghi modaioli qualsiasi cosa costa un botto. Arriviamo nella graziosa piazza che si affaccia sul porto turistico,proseguiamo con le mie amiche verso quello che dovrebbe essere il lungomare. Bar e ristoranti riempiono i portici che corrono lungo la passeggiata sopra i quali una serie di bipiani identici e tipici dell'edilizia degli anni settanta si scontrano con la bellezza del mare in quel momento in tempesta ...balconi con ringhiere di ferro e finestre dipinte di un verde osceno ....brutti ma proprio brutti un contrasto stridente, una modernità assolutamente fuori luogo....io la penso così.....  
Riprende a piovere ed anche forte cerchiamo riparo sotto la pensilina di un bar in attesa del resto del gruppo e poi dei soliti ritardatari ...e che pazienza.....Riprendiamo l'autobus sotto una pioggia torrenziale. Sogno una doccia bollente ...poi bisognerà preparare la valigia ...la vacanza finisce domani con un giro a Portoferraio " magari ve lo racconto un 'altra volta" 

PS  A supporto di Stefano... Capoliverese doc nella diatriba tra Capoliveri e Porto Azzurro ...per me vince Capoliveri ....

mercoledì 1 maggio 2019

In cima al Monte Capanne

Come al solito mi sveglio prestissimo , scendo al bar dove la gentilissima Carmela mi prepara il caffè, esco in giardino , la giornata sembra bellissima c'è ancora  la luna che ieri sera faceva luce sul mare. Salgo per la statale costeggiando il piccolo golfo della Biodola fino a chiudersi sotto il costone. Sulla insenatura si affacciano un paio di negozietti, un lido e due alberghi stile lusso ..ma nulla da eccepire sul nostro. Scendo sulla spiaggia ,il sole sta sorgendo dietro la collina mi siedo, la risacca ha un suono morbido e dolce ed i gabbiani lo accompagnano con il loro stridio.... sembra  di ascoltare un assolo di chitarra di Pino Daniele  Ritorno ripercorrendo il golfo sul bagnasciuga , mi levo le scarpe e cammino nell'acqua ascolto " Qualcosa Arriverà" del mio amato Pino...stamattina ci sta tutta...Rientro per la colazione e tutti pronti alle nove per l'escursione al Monte Capanne, tutti una parola grossa.
E' da ieri sera che buona parte del gruppo sta organizzando altro...chi per il desiderio di riposare sulla bella spiaggia, chi vuole fare altro e  chi per spirito di contraddizione .....credo...Ci sono persone a cui piace  lamentandosi e trovano difficoltà per tutto ...poveri loro che non si godono la vita .Alla fine in escursione ci andremo in sette, Emma, Rosa ed io più una coppia di giovanissimi,chiaramente  Mario e Stefano la nostra guida
 Ed è andata benissimo, una piacevolissima escursione in un ambiente spettacolare, con ritmi tranquilli e una piacevole conversazione. Stefano con una pazienza di giobbe riorganizza il resto del gruppo con l' appoggio dell'autista del bus che praticamente passerà la giornata ad andare aventi e indietro Un plauso a Stefano,Peppe e Mario che hanno cercato di accontentare tutti. L'autobus ci lascia all'imbocco del sentiero 00 da dove parte anche la cabinovia che arriva fino in cima . Il monte Capanne è il più alto dell'isola d'Elba ma non supera i 1100 metri, il sentiero sale per circa 700 metri e per  quasi sedici chilometri, in alcuni tratti la pendenza è notevole ma tutto assolutamente  possibile.
Cammino lento quello che piace a me, passi piccoli e continui.....e fa caldo ,non c'è il sole ma ci sono in compenso quelle nuvole basse che stagnano e rendono l'aria umida ed appicicaticcia... e soffia lo scirocco.. il vento caldo del sud quello che nelle leggende popolari pare influenzi negativamente l'umore...ma noi siamo in vacanza e ci vuole altro che il vento del sud per rovinarci l'umore.La prima parte del sentiero sale per una mezz'ora attraverso un castagneto fino ad  al arrivare al Romitorio di San  Cerbone, una piccolissima chiesa dove scatta la pausa. C'è un vento che ghiaccia ma questo non ci impedisce di fermarci e fare una serie di fotografie divertenti in arrampicata sui resti di un tronco e avvolte nella bandiera Elbana prontamente tirata fuori da Stefano . La bandiera voluta da Napoleone esiliato all'Elba ma sostanzialmente divenutone il regnante ha fondo bianco e una striscia rossa dove fanno bella mostra tre api dorate simbolo di operosità. Foto di gruppo  con bandiera e lasciamo il romitorio. Un tratto di sentiero morbido attraversa un bellissimo lecceto e tra i rami si inizia a vedere la costa ed il mare. Mano a mano che saliamo il lecceto lascia il posto alla macchia mediterranea con arbusti di erica in piena fioritura e ginestra spinosa tipica dell'isola"il profumo della macchia mediterranea e delle erbe spontanee è intenso" Un'ultimo tornante e usciamo  su un sentiero cosparso di di lastre di granito. La pendenza si fa seria, saliamo sulle pietre ,testa a terra e attenzione a dove posare gli scarponi, c'è il pericolo di scivolare, continuiamo a salire quasi in arrampicata, in alcuni tratti gli arbusti la fanno da padrone. lungo la dorsale una pietraia bianca scende verso la valle senza soluzione di continuità, il sole che fa capolino tra le nuvole di umido rende ancora più luminoso questo infinito mare di pietre.
La salita è tosta ..i due ragazzi sono volati su , hanno trent'anni meno di me ..poco più avanti Stefano e Rosa che ci aspettano, sono molto allenati e si vede poi ci sono io e dietro di me Mario ed Emma ..stavolta però non sono in ansia si sale con i nostri tempi ed è bellissimo, potrei salire anche per mille metri con questi ritmi. Sopra di noi il rifugio ,un serpentone umano si arrampica per l'ultimo tratto mi ricorda gli ultimi metri del rifugio Cai Toasca in Val di Susa praticamente ci si arrampicava sulle radici dei pini E siamo in cima ...o meglio mancano cinquanta metri ed una decine di scale ma sono sudata nemmeno avessi fatto una doccia vestita,non riesco neanche a soffermarmi a vedere il panorama ho bisogno di cambiarmi il vento sta creando starti di ghiaccio sulla schiena ......
Finalmente asciutta mi posso dedicare al panorama, purtroppo ci sono molte nuvole e lo scirocco non rende il panorama terso ma la sensazione di infinito è comunque gratificante. Dal terrazzo sotto di noi la costa credo fino al golfo della Biodola dove soggiorniamo, una serie di insenature e  forse si riesce a vedere Capraia anche se il l'orizzonte è lattiginoso. Ci sediamo al ristoro per mangiare il nostro panino c'è un vento che levati, ho indossato tutto quello che mi sono portata ,un freddo cane. Raggiungo l'altra parte del gruppo che era salito in cabinovia o a piedi per un sentiero meno impegnativo, sono proprio in cima lo sguardo spazia all'infinito ....bello...se non fosse per il freddo e per il vento tremendo. Chiaramente decidiamo di non scendere per il sentiero , troppo in pendenza e sinceramente sedici chilometri me li sono già fatti.

Saliamo in coppia in cabinovia ..mi prende il panico..il cestello poco stabile e il vento che soffia costante rende la discesa precaria. Questo però non ci vieta di fare selfie, video traballanti e risate senza fine coinvolgendo Rosa e Stefano sull'altra cabina. insomma abbiamo esorcizzato la paura con un bel po' di confusione. L'autobus ci aspetta per un giro panoramico dell'isola non programmato ma riorganizzato ...e che pazienza ....ogni tanto pioviggina ma il sole riesce a farsi strada e ci permette di godere in pieno le varie baie e le spiagge frequentatissime in estate. Stefano accompagnerà il giro raccontandoci aneddoti e leggende
Rentriamo a Marciana Marina che il tempo si è ormai messo al brutto, dobbiamo aspettare l'ultima parte del gruppo che ha voluto fare il giro con l'aquavision.......e che pazienza......facciamo un giro per i negozi poi al bar per un 'aperitivo e poi tutti sul bus per rientrare in hotel