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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 9 giugno 2021

Lu sole, lu mare, lu ientu” Il Cammino del Salento

 

Da Lecce a Santa Maria di Leuca 24 km “il cammino del Salento”

Gli ultimi mesi anzi direi forse tutto l'ultimo anno è stato pesante,la pandemia ha bloccato il mondo e me. Sono una persona responsabile, più o meno, ed ho delle persone anziane in casa da tutelare per cui ho rinunciato a tutto. Ma questa è una storia che abbiamo vissuto in tanti e allora andiamo avanti.

Da tempo desideravo affrontare il Cammino del Salento, terra bellissima, visitata da turista ed ora è arrivato il momento di viverla camminando. Mi affido al gruppo del Cammino del Salento gestito da Federica e Mariarita, entrambe perfette organizzatrici e supporter, una vera coppia di professioniste.

Ci hanno inviato il programma con tutti i particolari ,percorsi , location, chilometri da percorrere, trasporto bagagli, suggerimenti per i ristoranti, passaporto del pellegrino con tutti i tmbri da far apporre e le informazoni utili e ciliegina sulla torta la loro simpatia che non è da sottovalutare essendo in giro una serie di guide che si sentono semidei  e insostistuibili …Mi organizzo con la mia amica Caterina che tra le  tante persone frequentate negli ultimi anni in escursione è quella con la quale ho creato un vero rapporto di amicizia e di sinergia di intenti, si aggrega a noi Patrizia, mitica compagna di Spaccamurgia e del Cammino Materano che arriva dalla Sardegna e Paola anch’essa più volte compagna di escursione. Partiamo con la mia macchina, una vecchia peugeot che ancora tira e sopratutto con economico impianto a gas. Primo appuntamento a Lecce Hotel Tiziano ci aspettano Federica e Mariarita. L’albergo è a tre passi dal centro, comodo, moderno e pulito, ci sono stata ai temi in cui lavoravo.Assegnazione delle stanze e consegna del passaporto del pellegrino ”emozione”

Piazza del Duomo Foto Web

Nel pomeriggio il programma prevede una visita guidata a Lecce ma raggiungerò il gruppo solo alla fine della visita, ho appuntamento con alcuni amici leccesi con i quali ho condiviso il trekking delle Eolie. Mi avvio tra lo splendore del barocco Leccese , la pietra bianca che decora tutto il centro storico, uno spettacolo di bellezza che ti prende il cuore, entro nella piazza del Duomo purtroppo ci sono lavori e le bellissime facciate sono impalcate ma qualcosa resta e poi la conosco talmente bene che la riesco a vedere comunque in tutta la sua bellezza. Cè ancora poca gente , mi soffermo ad ammirare un terrazzino ornato di bouganvile rosse che contrastano con un cielo azzurro cobalto mentre le rondini come impazzite volano in tondo sulla piazza emettendo il loro garrito. La mia testa si libera di tutti i problemi e dei pensieri che mi stanno assalendo nell’ultimo periodo…..ora comincia il mio viaggio..sono felice .

Raggiungo il gruppo e prime conoscenze con parte dei partecipanti siamo praticamente tutte donne a parte un giovane uomo. Concludiamo la serata tranquillamente in un ottimo ristorante del centro, preventivamente prenotato da noi quattro su consiglio dell’hotel” è sabato sera“ e con le restrizione del covid un macello.

Domenica mattina e si parte per il primo giorno di cammino oggi da Lecce a San Foca

Porta di Acaya 






Riattraversiamo la magnifica Lecce fino a Piazza Sant’Oronzo, usciamo dalla citta dirigendoci verso l’entroterra. Attraversiamo strade di paese, l’asfalto in cammino è duro ma purtroppo non sempre si può evitare. Fa caldo ma ci accompagna un bel venticello ed un poco di nuvole che ci danno ombra .E cammina cammina  iniziano le prime chiacchiere, timidamente si fa conoscenza, la prima condivisione con gli altri è la citta di provenienza e poi il lavoro e poi ….si fa amicizia ci si lascia andare, si racconta di se…e con qualcuna ci si lega in amicizie che restano nel tempo come per me Patrizia e Caterina. Attraversiamo il borgo di Merine tipico della realtà salentina, case bianche e basse fino ad arrivare ad Acaya , bellissimo esempio di citta fortificata con tanto di bastioni e fossato. Ci fermiamo, primo timbro ”emozione”e ne approfitto per cambiare le scarpe . Quelli che mi seguono sanno che ho un problema ad un dito del piede che mi costringe a fermarmi ed a rallentare ogni quattro cinque ore. 


Spero di risolverlo ora con delle indagini approfondite, non ho nessuna intenzione di fermarmi ma il dolore è veramente insopportabile. Ho comprato un paio di sandali ” Teva” leggermente aperti ai lati che con i calzini giusti spero possano darmi un poco di miglioramento..., ma non sarà così. 




Ripartiamo, attraversiamo campi infiniti di grano maturo giallo come l’oro e  filari di ulivi purtroppo distrutti dalla xylella. Da qualche tronco sbucano giovani rami verdi, sembra quasi una rinascita. Il tempo si sta rannuvolando anzi direi che sta proprio per mettersi al brutto. In lontananza un campo da golf , c’è anche qualcuno che gioca ,ma è uno sport che non mi piace è roba da gente con la  puzza sotto il naso….attraversiamo la riserva naturale delle Cesine

oasi del wwf fino all’ultima spiaggia ed al mare. Inizia a piovere , il vento è fortissimo, fa freddo, ci fermiamo per mangiare qualcosa ma è difficile reggere al vento ed al freddo .Ci tratteniamo pochissimo e riprendiamo a camminare. Attraversiamo la spiaggia sferzati dal vento e da una pioggia sottilissima che penetra ovunque.


 Camminare sulla sabbia non è il massimo e dopo aver percorso quasi 20 chilometri, con il piede che fa male diciamo che non è divertente ….ma questo è il cammino.  In lontananza San Foca come un miraggio ma  ormai sono bagnata fradicia e non vedo l’ora di arrivare, mi godo poco la magnifica costa frastagliata e l’arrivo. 



L’hotel è grazioso e comodo, prima di ritirarmi mi offro di dare supporto ad una nuova compagna di cammino tormentata dalle vesciche e mi ritiro ficcandomi sotto una doccia bollente …per terra ovunque tutto quello che avevo addosso bagnato di pioggia e sudore. 

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