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domenica 13 giugno 2021

Da Otranto a Santa Cesarea Terme km 21,8 " Il cammino del Salento"


Stamattina sembriamo schegge impazzite ed io sono stranamente in ritardo. Il programma prevede la visita alla cittadina di Otranto ed alla sua magnifica cattedrale. Ieri sera ci siamo solo trattenuti sul lungomare a cena e…piccolo inciso abbiamo tutti mangiato male e pagato molto. Ma si sa che più i luoghi sono modaioli più peccano di qualità gastronomica. Fortunatamente e stata l’unica volta per il resto dei giorni abbiamo mangiato bene e pagato il giusto.

Riusciamo a raggrupparci dopo aver comprato acqua frutta e panini ,io niente essendo in ritardo e non volendo far aspettare nessuno. Federica, pazientissima, cerca di sollecitare il gruppo …del tipo ne prendo una e ne perdo un ‘altra ..insomma un inizio di giornata  complicato. Arriviamo finalmente alla magnifica Cattedrale di Santa Maria Annunziata una sintesi di vari stili architettonici e teatro della terribile carneficina  dei turchi che dopo giorni di assedio alla cittadina riuscirono ad espugnarla uccidendo tutti quelli che vi si erano rifugiati. All’interno la cappella dei martiri dove si conservano le ossa degli ottocento abitanti che furono trucidati dai turchi per non aver voluto abbandonare la religione cristiana. Insomma un ‘importante spaccato della storia d’Italia. Foto di rito e via verso il cammino. Lasciamo Otranto attraversando il castello ed il porto e poi verso un percorso costiero che come al solito ci illumina il cuore. La prima parte costeggia il mare tra i cespugli di macchia mediterranea che si fa strada tra gli scogli ed il mare.

Il vento ci accompagna, come sempre, ormai Lu Jento sarà il nostro compagno di avventura fino alla fine. Lasciamo la costa, attraversiamo campi arati dove il giallo la fa da padrone e ci imbattiamo in un albero di gelsi bianchi…è la fine …tutte attaccate ai rami a mangiare i frutti dolci e maturi …sono tornata indietro al Cammino Materano quando abbiamo fatto scorpacciate di ciliegie direttamente dagli alberi rischiando di farci sparare dai contadini. 

Immortalo il momento da non perdere e ci allontaniamo sazie e con le mani appiccicose . Breve tratto in salita , ma proprio breve e arriviamo al lago artificiale della cava di bauxite che ci accoglie in tutti il suo caleidoscopio di colori, il rosso della terra ,tutte le sfumature dell’ocra  che fanno da contrasto al verde dell’acqua e della vegetazione, il cielo è azzurro come mai in questi giorni...che vogliamo di più .Mi soffermo a godere del momento pensando e riflettendo che sono una privilegiata, amo queste emozioni ,sono sensazioni semplici ma che mi danno serenità e tanta forza , sono fortunata a viverle e soprattutto a comprenderle. 

Lasciamo la cava e proseguiamo il percorso attraverso i campi ed inizia la salita , costante e continua stiamo andando verso il il faro di Punta Palascia punto più a est d’Italia, ci arriviamo tramortiti dal vento, il cielo si è riempito di nuvole e fa tanto freddo ma il paesaggio è da mozzare il fiato. Immense distese di verde e giallo che degradano fino alla costa frastagliata, il mare si infrange sugli scogli.  Lo spettacolo di questo cammino è che ogni giorno ci ha riservato il panorama diverso,  di questa costa salentina che mi rimarrà nel cuore.La costa selvaggia che cambia umore con il vento, con il sole, con le nuvole ma che si adatta alla natura e che diventa parte di essa” come me …come la mia vita” Non riusciamo a  scendere al faro perché stanno girando un film, per giunta un fantasy , mi domando in un luogo così bello che fantasy possano fare…dobbiamo desistere fortunatamente abbiamo fatto delle bellissime foto poco prima salendo. Percorriamo un lungo tratto sulla statale, le nuvole si stanno diradando ma il vento è tremendo, l’antipioggia sta creando una camera d’aria tra la mia maglietta e la pelle ,credo che una sauna non possa avere lo stesso effetto e il  piede ha ricominciato.Qualcuno che magari mi legge si chiederà perché lo faccio...perche c’è scritto sopra…non lo riscrivo. Lasciamo la statale per riprendere la salita verso la torre dell’Emiliano, poi solo discesa versa Porto Badisco.

Sono l’ultima ma in questi casi è un privilegio ho davanti a me una bellissima immagine, i campi che degradano verso il mare, la macchia mediterranea profumata la costa che si delinea all’orizzonte, il mare, il promontorio dietro il quale si nasconde Porto Badisco  e questo lungo serpentone colorato di donne incredibili che comminano nel vento  …è quasi commovente.  L’ultimo tratto sembra non finire mai oltretutto la fame si fa sentire, nel frattempo le nuvole ci lasciano definitivamente e  il panorama dell’arrivo a Porto Badisco è sensazionale. Questo bellissimo fiordo incastonato tra la pineta e il paesino è uno scrigno. Ultimo tratto tra gli scogli ed i bagnanti che ci guardano impietositi dalle condizioni in cui siamo. Mi confronto con Caterina e decidiamo che per oggi il cammino finisce qua. Ci sono ancora sette chilometri ma siamo stanche, il mio piede oggi mi ha tormentato ed è quella la mia stanchezza, camminare con il dolore per il resto ce la faccio alla grande .Saliamo fino alla piazza del centro turistico, tutto molto carino e vacanziero e chiaramente non nelle mie corde e per meglio dire non ci verrei in vacanza.

Due ristorantini pieni di gente ma riusciamo a trovare posto per un piatto di spaghetti alle cozze. Anche Maria Antonietta decide di ritirarsi ha un forte calo di pressione ed è molto pallida, sinceramente le ho anche io suggerito di non continuare,anche Flaminia con le sue vesciche vorrebbe rinunciare ma non c’è posto nella macchina di Mariarita e riprende il cammino. Compriamo della frutta su un carrettino in piazza, ha lo stesso sapore di quel posto…bello senz’anima , non sa di niente.

Arriviamo a Santa Cesarea Terme che è ancora pomeriggio, l’albergo il top “ Gran Hotel Santa Cesarea Terme” per Caterina e me la stanza più bella siamo sul mare. La cittadina è simile a tutte quelle termali comunque molto carina, forse un poco ferma agli anni settanta ma nulla da eccepire va benissimo, elegante, , tranquilla e semplice. 

Ci sediamo sul balconcino affacciato sul mare, relax totale i piedi liberi, il tramonto che tinge di rosa l’orizzonte 

Per  stasera con Patrizia e Paola un apericena con tagliere di  puccie e prodotti locali in un localino che ci ha suggerito da Federica e vi assicuro che ci si può fidare…..     

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