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mercoledì 16 giugno 2021

Da Serra Marina a Santa Maria di Luca 21,8 Km " il cammino del Salento

Siamo  all’ultimo giorno di cammino, nel diario di questi giorni mancherà il racconto del quarto ”da Santa Cesarea Terme a Serra Marina” Caterina ed io ci siamo prese un giorno di pausa, il mio piede, ora che sono rientrata sto indagando sul problema, ha bisogno di riposo e soprattutto di sandali e libertà dagli scarponi,

anche Caterina ha preferito trascorrere una giornata di riposo, ha qualche vescica e alcuni doloretti al ginocchio. Vogliamo entrambe arrivare fino a Santa Maria di Leuca” Finibus Terrae d’ Italia” insieme agli altri e fino in fondo.

Mariarita ci portato in macchina fino a Castro, grazioso  borgo medievale e precedentemente insediamento del tempio dedicato alla Dea Minerva ,lo abbiamo visitato con tutta calma , castello compreso per poi fermarci a pranzo in un delizioso posticino sul lungomare di Tricase.. Arriviamo nel primo pomeriggio a Serra Marina all’agriturismo” Salento D’Arare” che ci ospiterà questa sera. Ci accoglie la padrona di casa in un giardino curato con semplicità assolutamente nel contesto, cespugli in fiore , cactus fioriti, bouganville rosse , arredi da giardino di arte povera ma molto ben riprodotti, un luogo che trasmette pace e serenità, le nostre stanze sono spaziose e comode”che altro desiderare” Ci prepariamo velocemente e scendiamo al mare nella zona delle  famose piscine naturali di Serra Marina.

Gli scogli non sono nelle mie corde ma il mare è spettacolare, Caterina si tuffa immediatamente io ho freddo e mi sistemo con l’asciugamano al sole, poi preferisco trasferirmi al bar deliziandomi con l’ennesimo caffè leccese con ghiaccio e latte di mandorla. Serata tranquilla a chiacchierare e ottimo cibo fatto in casa a chilometro zero. Oggi si parte per l’ultima tappa del nostro cammino, stasera dopo circa 22 km saremo a finibus terrae d’Italia ”Santa Maria di Leuca” Pochi metri e lasciando alle nostre spalle le magnifiche piscine naturali di Serra Marina e ci inoltriamo verso l’entroterra  attraverso un bel sentiero in salita che ci porterà prima a Tiggiano dove visiteremo il Palazzo Baronale con i suoi giardini, proseguiamo verso Corsano con il suo Palazzo  Capece ed il  frantoio annesso. 

Purtroppo mi perdo la visita perché mi cade addosso un problema familiare che debbo cercare di risolvere all’improvviso rovinando tutta il mio magnifico stato d'animo di pece assoluta. Per un ‘ora cammino senza vedere nulla impegnata tra telefonate e arrabbiature ma poi ,dato che non posso fare nulla, stacco la spina e decido checi penserò quando torno.Siamo a poco meno della metà del percorso e ci fermiamo alla Marina di Novaglie, sul mare per fare colazione . Il posto è bellissimo, un fiordo turchese si trasforma sotto il costone in una piscina naturale. Levo le scarpe, il mio dito pulsa tanto fa male ma oggi non mi interessa subirò stoica devo arrivare fini alla fine. Qualcuna decide per fare il bagno compreso Simona che pagherà dopo il piacere perché tra salsedine ed eritema arriverà alla fine della giornata praticamente cotta. Anche Caterina avrebbe voluto farlo ma ha alcune vesciche che abbiamo protetto e non può bagnarle. Secondo me il bagno in questi cammini si può fare solo a fine giornata quando puoi fare la doccia e cambiare le scarpe.  Ripartiamo salendo verso il Sentiero delle Cipollane.

Sono le due del pomeriggio il caldo è atroce e la salita veramente tosta, ma noi siamo più toste e passo passo arriviamo fino all’imbocco del sentiero. Due chilometri e mezzo di natura selvaggia ed incontaminata a ridosso del mare, il profumo della salsedine e della macchia mi avvolgono, il mare, le scogliere a picco sono uno spettacolo per gli occi e l’anima, cammino piano perché questo è il mio passo e perché mi devo godere questo posto, devo fotografarlo nella mia mente e portarlo con me insieme al sentiero degli Dei in costiera, alla riserva della Zingaro a San Vito lo Capo ed ora al sentiero delle Cipollane nel Salento tutti e tre bellissimi e selvaggi. 

Foto da Web

Ci fermiamo su un piccolo terrapieno a picco sul mare, scendiamo a turni verso le grotte attraverso un sentiero che scende e poi risale praticamente sulla falesia. Aspettiamo il nostro turno e scendiamo praticamente aggrappate ai rovi ed alle rocce ma l’impresa ci valeva tutta. Le grotte abitate nel paleolitico dai Neanderthal sono affascinanti, scolpite dal vento e dal mare si aprono come finestre sull’orizzonte. Risaliamo e si riparte subito verso il ponte del Ciolo che attraversa l’omonimo fiordo, assomiglia molto al nostro fiordo del furore e nostro ponte medioevale è un tantino più bello. Lo attraversiamo e saliamo verso l’ultimo sentiero che ci porterà a Gagliano del Capo aspetto Caterina e decidiamo di fermarci da sole su una panchina del sentiero. Tanto ogni volta che raggiungiamo le altre.. ripartono e non riusciamo mai a prendere fiato, ci aspetteranno.



Ci fermiamo nella piazza del paese assolata come non mai, dinanzi all’unico bar il solito gruppetto di uomini...ci guardano inespressivi, credo siano imbalsamati nel loro far nulla. Mancano ancora ben sette chilometri ma inizia la discesa verso santa Maria di Leuca. Il percorso è tutto asfalto e il sole basso ti cuoce a fuoco lento…ma stiamo per arrivare.. in lontananza il faro. Siamo a pochi chilometri dall’arrivo e ci fermiamo all’Erma Antica l’importantissima stele che rappresenta il cammino Mariano di tutti i pellegrini cattolici e laici. La tradizione vuole che il pellegrino raccolga una pietra lungo il percorso per posarla sull’erma. Ci fermiamo e ad uno alla volta posiamo la nostra pietra qualcuno leggerà anche la preghiera” io mi sto già commuovendo”

Sono gli ultimi chilometri e poi davanti a noi i 300 scalini della scala monumentale che ci porterà / al Santuario di Santa Maria di Leuca fino alla fine del nostro cammino dove il giorno inizia e finisce dove il sole sorge e tramonta. Salgo o meglio mi arrampico, sono distrutta ma ho giurato che sarei arrivata fino in fondo, sfidando il mio tempo, la mia forza e ultimo e non ultimo il mio piede.

Siamo arrivati, il sole sta tramontando, ci stringiamo sotto il faro in un abbraccio distanziato, non possiamo ancora farlo a causa di questa maledetta pandemia. L’applauso più emozionante e liberatorio degli ultimi tempi ci unisce,la tensione, la fatica tutto si scarica in questo battito di mani e che solo nel ricordo mi commuove ancora

Mi guardo intorno e ringrazio mentalmente queste magnifiche donne, compagne di cammino, con le quali abbiamo condiviso fatica, risate e confidenze, magnifiche ragazze con i loro carichi di dolore e di vita  

Sono le ragazze del nord Flaminia, Zaira, Virginia , Delfina, Ornella, Daniela,  Laura ed Emanuela che hanno attraversato il più duro momento della pandemia, Valentina e Cristina che mi hanno fatto sperare che questa nuova generazione forse ha ancora qualcosa di buono da dare, Ewa con la sua carica immensa di donna forte e teutonica, le ragazze del sud  Mariantonietta e Simona belle e solari come la loro terra di puglia, Ruggiero l’unico maschietto del gruppo che ha avuto la forza e la capacità di integrarsi , le mie amiche di sempre e  di cammino Patrizia, Paola e Caterina e soprattutto Federica e Mariarita del” Cammino del Salento” 

queste due ragazze in gamba che sono state il nostro supporto e la nostra sicurezza  e ci hanno accompagnato in un cammino tra i più belli del mondo.

GRAZIE A TUTTI

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