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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

lunedì 1 novembre 2010

Isola delle correnti

13 Settembre
Ci svegliamo che il tempo non è proprio bellissimo, alcuni nuvoloni neri si delineano all'orizzonte ma decidiamo ugualmente di portare i costumi e di dirigerci verso Capo Passero e l'Isola delle Correnti
Colazione continentale ( cappuccino e cornetto) al solito bar e via verso il mare.C'é vento, un vento che ci accompagnerà fino alla fine del viaggio, un vento a volte fastidioso e spesso pericoloso sopratutto per i motociclisti come noi. Seguiamo le indicazioni per Capo Passero ma la moto ed il suo TOM TOM ci portano verso l'isola delle correnti.stavolta il malefico marchingegno ci ha dato la possibilità di visitare un luogo sicuramente meno turistico ma molto più selvaggio e naturale.
Ci fermiamo alla fine della strada e ci appare una spiaggia bellissima, isolata, con in lontananza una minuscola isola con il suo faro.


Il tempo è sempre più scuro ma tra i nuvoloni  fa capolino un sole bellissimo, decidiamo di arrivare fino alla fine della spiaggia verso l'isolotto.
Il mare è scuro come il cielo ma affascinate,il vento quasi ci porta via ma riusciamo ad arrivare fino in fondo alla spiaggia. Mettiamo i costumi, asciugamano intorno alla vita come quando eravamo bambini e ci avviamo verso il mare" gelato"
Tra la trasparenza dell'acqua si intravede un vecchio percorso.
L'isola è collegata alla terraferma da una sottile striscia di roccia , un caratteristico braccio artificiale più volte distrutto dalle onde impetuose.
Le  correnti si incontrano proprio in quel punto creando un effetto particolare,fortunatamente il mare non è particolarmente agitato e ci immergiamo facendoci cullare da una parte all'altra "divertente"
Il mio compagno decide di esplorare l'isola,il percorso è accidentatissimo, le pietre sconnesse e viscide di alghe,le correnti che ti sballottano.....lui felice....io un tantinello inpaurita.
Amo il mare ,profondamente, ma lo temo perchè  lo conosco.
In lontananza un nuvolone nero si avvicina,arriviamo finalmente sull'isolotto abbandonao, un raggio di sole ci accoglie
.
Ne valeva la pena,cespugli di macchia mediterranea e di capperi hanno invaso l'isola ed  il caseggiato  in parte  crollato, tutto intorno alcune casette abbandonate danno evidenza della vita della famigliadel farista.Oggi anche i fari vengono azionati da camputer "peccato"la fugura del guardiano del faro credo abbia accompagnato la gioventù di molti di noi 50enni.
E' incredibile siamo nella punta più a sud dell'Italia e di tutta l'Europa.
Per intenderci Tunisi è più a nord, davanti a noi il mare all'infinito fino ed oltre l'orizzonte
Riattraversiamo il percorso accidentato mentre il mare inizia ad agitarsi ed il cielo minaccia pioggia.
Fa quasi freddo, siamo bagnati decidiamo di rivestirci e di tornare verso la moto.
E' ora di pranzo decidiamo di visitare  Modica e Ragusa Ibla abbiamo ancora tutto il pomeriggio.
Come al solito ci rivestiamo con il sale che ci fa da scrab,ormai siamo abituati e ci avviamo seguendo le indicazioni del TOM TOM "lo odio"
Percorriamo strade e stradine e lungo il percorso decidiamo di fermarci per mangiare qualcosa.
Un paesino,Rosolini,il deserto dei tartari, devo dire brutto assai.
Ci fermiamo in un bar dell'unica piazza, ci sediamo e chiaramente mangiamo arancine,oltretutto buonissime.
Sguardo d'insieme ed immaggino che all'improvviso possa attraversare la strada Monica Bellucci come nel film Malena, il mio compagno ride divertito.
Scappiamo via appena finito l'ultimo boccone e ci inoltraimo verso la campagna e verso il barocco.
Lungo la strada bellissimi casolari di campagna, tipici della sicilia. le palme a fare da contorno.
La moto è bella ma è impossibile conversare; spesso vaghi nei tuoi pensieri e solo con le mani e con i gesti puoi  indicare le cose ed i luoghi che ti colpiscono. Fortunatamente  mio compagno ed io riuscimo, però,  a condividere e confrontare le nostre impressioni di viaggio in ogni momento non motociclistico.
Guardo i casolari e li riconosco negli scritti di Simonetta Agnello Aubry,scrittice siciliana,rivedo la Mannulara, Boccamura figure di racconti che mi hanno appassionata.
La moto corre verso l'entroterra

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