Cartina alla mano continuavamo a girare per strade e viali nella speranza di percorcorrere il tragitto più breve verso la nostra meta. Camminavamo praticamente in una landa assolata ed in un orario in cui nessuno si azzarda a stare per strada. Noi invece imperterrite avanti verso la meta e creteteci le suole dei sandali si attaccavano all’asfalto.
Finalmente come in un miraggio davanti a noi la Plaza de Espagna alle due del pomeriggio tanto bella quanto calda ed assolta Purtroppo alcuni lavori in corso ci hanno impedito di viverla in pieno con ruscelli e fontane e canali
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Plaza de Espana foto Internet |
sue forme più appariscenti.
non contente ed a rischio insolazione decidiamo per una visita alla Plaza de Toros In venti tremendi torridi minuti di cammino giungiamo alla meta in tempo per la visita guidata
Ascoltiamo affascinate la storia di Manolete, mitico torero che terminò la sua carriera e la sua vita tra le corna di un toro Foto di rito e via verso l'albergo A questo punto però la stanchezza ed il caldo avevano creato in noi una specie di stato di trance, un malessere diffuso che ci avvolgeva la sensazione tremenda di essere in un forno. Alle cinque della tarda su un'avenida dove all'orizzonte si alzava il classico tremolio ed il spaccava pietre e testa credo abbiamo commesso una delle maggiori imprudenza con un'incoscienza unica Eravamo distrutte,a me girava anche la testa e mi sentivo di svenire ma nessuna delle due voleva preoccupare l'altra quindi continuavamo ad andare avanti. Fortunatamente ci siamo imbattute in un giardinetto con qualche spelacchiato alberello sufficienti però a fare ombra.Ci siamo sedute nella polvere sudate, impolverate,stravolte"non avevamo neanche la forza di parlare"