Rimetto la
penna sulla carta , mi manca scrivere e mi manca viaggiare. Negli ultimi anni
una serie di situazioni mi hanno impedito di partire e di vivere quello che per me è la parte migliore
della vita di un essere umano “ Il Viaggio” ed ho abbandonato così anche il mio
blog.
Ho deciso di
ricominciare e se le vicissitudini della vita mi impediscono di raccontare di
viaggi racconterò di escursioni ,di trekking o di quello che gli assomiglia.
In particolare vorrei riuscire a trasferire le mie emozioni quelle dei paesaggi
che si elevano all’improvviso , della libertà che si vive camminando per ore dei
pensieri che volano verso qualcosa che
non è sogno e nemmeno realtà ma solo
pensieri in libertà. Normalmente i gruppi di trekking sono frequentati da
coppie e da molti single che single non sono in quanto la loro passione non è
condivisa dai compagni/e
La single d
assalto non sono comprese nel mucchio, non sono previste acchiappanze ,non è un
luogo per incontri sentimentali; Le single pure come me sono poche e di solito
gli altri ci mettono un po’ a rendersi conto che non ci sono mire ed al quel
punto finalmente si diventa amici di camminata.
Stamattina
sono in attesa di due amici trekkisti
con i quali ho condiviso alcune percorsi interessanti e con i quali ci
siamo trovati a condividere molte sensazioni e quella strana voglia di distacco
dalla realtà che si vive camminando. Siamo senza guida e senza gruppo una nuova
esperienza
Si va sul
Monte Comune in località Vico Equense
percorso già affrontato da uno dei due con un gruppo amalfitano. Oggi il tempo
orario e quello meteorologico non ci consentono di allontanarci troppo da Napoli .
Il termometro della macchina segna 2 gradi noi siamo attrezzati di tutto punto
e ci avviamo verso Vico Equense
In una
domenica mattina con 2 gradi la strada è libera ,ci siamo solo noi ,giustamente la gente normale sta sotto il piumone
o comunque al caldo a casa noi
no……
Uscita
Castellammare di Stabia direzione Vico Equense , Moiano, Santa Maria del Castello dove lasceremo la macchina per
iniziare il percorso a piedi. La strada però è interrotta ritorniamo indietro
dopo un caffè salutare e facciamo il giro da un ‘altro lato della collina .
Sono le 10 del mattino quando parcheggiamo l’auto ma il percorso non sarà lungo
quindi poco importa a che ora partiamo.
Usciamo dalla
macchina ed il vento violentissimo ci sposta, il freddo taglia la faccia mi
ficco il cappello e copro la bocca con uno scalda collo penso tra me e me che
forse ho qualche rotella fuori posto per affrontare una tormenta così ma so che
fra un po’ il vento gelato si trasformerà in vento di serenità e di libertà
come il vento del nord che chiamava a se Vienne del film Cioccolat
Seguiamo Pasquale che dovrebbe conoscere il percorso e
ci addentriamo verso l' alto su alcune pozzanghere il ghiaccio fa bella mostra
di se come ad avvertirci di fare molta attenzione.
Il sentiero
si interrompe in un fitto groviglio di arbusti si torna indietro il percorso
non è quello, una nuova deviazione ed ecco i primi segnali, per i non addetti
ai lavori questi percorsi sono tutti tracciati da segnali rossi/bianchi sulle cortecce degli alberi o sulle pietre. Il più delle volte sono sentieri
registrati dal Cai e ben segnalati. Il monte Comune è li in alto 877 mt.
Saliamo il fiato è vapore acqueo devo scostare lo scalda collo dalla bocca perché crea condensa con gli occhiali e non vedo più niente bisogna fare molta attenzione a dove mettere i piedi il rischio è che una scivolata accompagnata dalle violentissime raffiche di vento possa procurare una brutta caduta. Si continua a salire in fila indiana io al centro siamo bravissimi , non si parla il vento , la fatica e il dover fare attenzione ce lo impedisce. Vorremmo fermarci per mangiare un po’ di frutta ma il vento non ci da tregua decidiamo di arrivare alla meta e vedere che succede .
Due chilometri di salita e 1 ora e mezza dopo spuntiamo su un pianoro che a perdita d occhio mi da la visuale dell’immenso. La visibilità è perfetta il vento ha spazzato via le poche nuvole e non c’è un minimo di foschia.

Pasquale è particolarmente felice della mia gioia anche lui ha provato
la stessa emozione e la mia è la conferma di non aver esagerato.
Sono nel punto
preciso di congiunzione fra il golfo di Napoli e quello di Salerno.
Non sono ancora contenta vado aventi il vento mi frena è come se volesse dirmi torna indietro c’è ancora tanto da guardare e da fotografare da quel lato ma vorrei arrivare alla punta sotto la sella di Arola e monte Vico Alvano Sotto la punta c’è un’altra meraviglia la Baia di Jeranto ma è praticamente impossibile continuare il vento è incessante e gelato. Il tempo di levarmi il guanto per fotografare e non sento più le dita, le gambe sono diventate due blocchi di ghiaccio ho sbagliato a non mettere le calzamaglie la lieve imbottitura non è sufficiente a quella temperatura. Mi accontento di guardare verso destra e….. Massa Lubrense, Sorrento il Golfo di Napoli in un solo colpo d occhio ; i Campi Flegrei , Procida stretta e lunga e subito dietro Ischia mi manca il fiato non sento neanche più il freddo.
Ripercorriamo
il sentiero in discesa ma non riusciamo
a trovare un riparo per poterci fermare a mangiare decidiamo di arrivare alla
macchina ma che tornerò in una giornata meno tempestosa e sogno già di mangiare
il mio panino sul prato davanti al quel panorama
patrimonio dell’umanità.
Come al
solito la discesa è più veloce ma più pericolosa bisogna fare molta attenzione
a non scivolare ci sono diversi punti ghiacciati e comunque il vento è talmente
forte da rendere l equilibrio estremamente precario Continuiamo a fotografare e
mi renderò conto a casa che molte foto sono prese con le stesse angolature e
negli stessi punti. La luce il sole le nuvole il colore del mare lo rendevano
ogni volta nuovo e bellissimo.
Arriviamo
alla macchina non siamo stanchi abbiamo affrontato percorsi molto più lunghi e difficili
ma il freddo ed il vento ci hanno
sfiancato non tanto da non mangiare il nostro panino e bere un grande bicchiere
di Taurasi su di una panchina sotto la chiesa di Santa Maria del Castello.

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