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lunedì 14 novembre 2016

Parco regionale del Matese Da Valle Orsaia a Castello del Matese

Oggi si risale sul Matese in fondo è la stagione giusta,l'autunno ed i suoi meravigliosi colori esplodono. L'escursione è stata organizzata dal Cai di Piedimonte Matese e direttrice di escursione sarà la mia amica Barbara " non si può mancare " Il percorso originale parte da  Valle Orsaia per risalire fino all'Eremo della Solitudine ed al santuario di Santa Maria  Occorrevole per poi e ridiscendere verso Piedimonte; un ponte auto ci consentirà di recuperare le auto parcheggiate all'inizio del sentiero.
Parto con Pasquale, amico di escursione e gentilissimo autista, che mi viene a prendere a Napoli per evitarmi lo strazio del traffico della domenica sera, mi lascia al ritorno alla metro e da li 2 fermate e sono a casa;attraversare la città in macchina comporterebbe un paio d 'ore di traffico ed il rischio di non trovare parcheggio. Arriviamo a Piedimonte con il solito doppio giro per trovare il gruppo, caffè ed eccoci  all'appuntamento. Siamo in parecchi e con alcuni di loro ho fatto qualche escursione l'anno scorso, con altri si fa conoscenza al momento come al solito. La giornata è bellissima, un sole meraviglioso ci accompagnerà ma al momento fa veramente freddo, bella differenza con Napoli Lasciamo le macchine a pochi chilometri nella nella riserva di Valle Orsaia.
Giusto un anno fa ci siamo fermati per la pausa pranzo dopo il trekking nella Valle del Torano o anche detta Valle dell'Inferno, magnifica esperienza tra gole ruscelli e pareti a strapiombo"da rifare" L'avvio è subito in salita attraverso il bosco, il gruppo è compatto gente del Cai tutti tosti ed abituati, nessuno si ferma e gli unici ritardi sono per le foto. Il dislivello è immediato e si sente tutto nelle gambe per la precisione nei polpacci.Stavolta ho messo la ginocchiera, da un po' sto soffrendo con la sciatica e con il mio menisco e non voglio rassegnarmi per meglio dire non ci penso proprio a fermarmi .
Il sentiero si inerpica tra lecci e castagni, i colori come al solito sono spettacolari, tra le foglie si intravedono le forre e gli strapiombi,in linea d'aria vicinissimo ma lontano a causa del Canyon dell'Infermo che lo attraversa Castello del Matese.La zona è costituita da uno dei più grandi massicci di natura calcarea Inizia a fare veramente caldo e nell'ordine partono.. il cappello,i guanti ed anche il giacca che per quanto tecnica, leggera ma calda  mi si sta attaccando addosso mi bastano la maglietta ed il pile leggero.Barbara , da brava agronoma ci accompagna con la descrizione delle piante del luogo ed in particolare del Pungitopo e dell' Agrifoglio in piana fioritura di bacche rosse è la loro stagione e ci avverte che sono piante protette insomma guai a coglierle.
Siamo nel Il Parco Regionale del Matese ufficializzato da qualche giorno con legge nazionale, non si tocca niente Arriviamo in cima al monte Muto,lo spettacolo come al solito è magnifico, a perdita d'occhio la media Valle del Volturno, sotto di noi Piedimonte Matese, in lontananza  il Vesuvio, il monte Somma e...Capri, la visibilità al momento è perfetta tanto che si riesce a vedere il Picco del Molare, oggi su quella punta sono in escursione altri amici. Il sole ci sta riscaldando non dico che fa caldo ma poco ci manca. Scendiamo verso il santuario di Santa Maria Occorrevole conosciuto localmente come  convento di San Pasquale.
Un oasi di pace e tranquillità, davanti a noi un prato che a perdita d'occhio si congiunge fino al panorama della valle, alle spalle un lunga scalinata che sale fino alla chiesa ed all'eremo. Ci fermiamo,  l'escursione finisce qua se non per l'ultima parte con discesa  attraverso la mulattiera verso Piedimonte. Ma sono solo le 11.30 è veramente presto. Qualcuno va a messa, qualcun altro si accinge a mangiare Pasquale ed io andiamo a vedere il panorama ed a fare qualche foto. Poi come al solito cerco la solitudine questo posto mi ispira, un'oasi di pace rarefatta, peccato per il ristorate bar dal quale arriva una pessima musica da discoteca, mi allontano verso la scalinata vado in chiesa e attraverso una delle Porte Sante di quest'anno giubilare, magari mi riesce di farmi perdonare tutti i peccati ...mah ....  La chiesa, piccola e semplice, mi dà una magnifica sensazione di pace, la madonna è disegnata nell'abside centrale sovrastata da un Cristo Pantocratore.
Esco e faccio due passi verso l'eremo avvolto da un bosco di faggi e di lecci. Pace silenzio e  sulla parete del convento la frase di San Benedetto " O Beata Solitudo O sola Solitudo" quella che vorrei. Come al solito, il silenzio ed i lievi rumori della natura mi danni serenità mi siedo su di una panchina e mi rilasso. Ma prima che mi diano per dispersa raggiungo il resto del gruppo  Ridiscendo sul prato e decido anche di far fuori il mio luculliano panino... bresaola e pomodori ... Nel frattempo Barbara propone un ulteriore percorso a completamento di questa prima parte forse un tantino breve. Discesa a Piedimonte, attraversamento del centro storico risalita verso Castello ed infine recupero delle macchine. Ci piace assai siamo in parecchi ad aderire contro il parere dell'altro direttore di escursione che sento un tantino contrariato sopratutto per la notevole adesione alla variazione. Scendiamo attraverso la mulattiera, percorsa qualche tempo fa con Barbara in salita ,era estate un caldo che non vi dico.
Stavolta la discesa è semplice la temperatura è ottimale il sole ci accompagna senza dare fastidio ed in mezz'ora siamo giù. Una parte del gruppo va verso le auto e ci saluta , l'altra con il presidente del Cai  ,due simpaticissime signore di Cusano Mutri,una delle due è stata la guida del percorso avventura attraverso la forra di conca torta"femmine toste" Pasquale io e un'altro signore delle zona, escursionista espertissimo, ci avviamo verso il centro storico medioevale purtroppo ormai completamente abbandonato e diroccato
Risaliamo scalinate antiche e dissestate attraversando strade dove palazzi nobiliari mostrano stemmi e ricordi di fasti passati. Lungo il percorso la chiesa di San Salvatore con opere del Fanzago, la Chiesa di San Tommaso ed infine in alto Il Palazzo ducale dei Gaetani D Aragona che troneggia maestoso nonostante il suo malinconico abbandono. Ci fermiamo ad ammirare quello che un  tempo deve essere stato un grande palazzo, un po' di riposo e qualche foto e si riprende il vecchio sentiero che porta a Castello del Matese tutto in salita tra prati, panorami e il sole che scende lentamente all'orizzonte . Il caldo adesso si fa sentire, sono fradicia come al solito. In poco più di 30 minuti siamo su al paese che al momento è un solo cantiere in completa ristrutturazione, credo che ne verrà fuori un luogo delizioso. Arriviamo in piazza stiamo tutti sognando un bel gelato specialità di una gelateria del luogo ed invece con profonda delusione è chiusa.A questo punto ripartiamo velocemente dobbiamo solo raggiungere la valle e mai fidarsi dei trekkisti  il poco è sempre almeno un altra ora, nel frattempo ci raggiungono alcuni dei compagno rimasti a Piedimonte e ci offrono un passaggio in auto ma noi siamo duri e puri e decidiamo di proseguire a piedi.Ora ho freddo il sole è tramontato ,la campagna e gli alberi rilasciano tutta la loro umidità, mi avvolgo una sciarpa a mo di turbante sono veramente oscena ma sinceramente poco mi importa.
Dopo aver rischiato di essere sbranati da una bel gruppo di cani a guardia di mucche arriviamo alle macchine.Ho un freddo cane , mi cambio la maglietta e mi ficco un bel cappello di lana sulla testa poi per premio e chi se ne importa della dieta una grande birra offerta da Pasquale" un'artigianale  375 cl rossa " la bevo in due sorsi deliziosa.
Un ultimo saluto ai compagni al bar Mary di Piedimonte e via verso casa. Mi ci vorra' ancora un'ora di macchina ed un'altra mezza di metropolitana... ma come al solito va benissimo così

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