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giovedì 20 dicembre 2018

L'Aquila dieci anni dopo

 Aprile del 2019 ...e saranno dieci anni dal terremoto devastante dell'Aquila ed otto dall'ultima volta in cui ci sono stata. Ricordo ancora la sensazione di devastazione che provai a quasi due anni dalla scossa  poco ,pochissimo si era salvato dalla furia della terra arrabbiata.  Ci arrivai in moto e mentre mi avvicinavo alla città mi avvolgeva una sensazione di buio, un buio innaturale  fatto di spazzi di luci e buchi di nero I palazzi ai lati dalle strada che saliva verso il centro storico un unica ininterrotta devastazione  che mi impressionò e mi rimase nel cuore.
 Lesioni che spaccano le pareti a metà, finestre sbilenche dove  tapparelle incastrate lasciavano che le tende svolazzassero libere, stanze che profanavano l'intimità delle famiglie che ci avevano abitato aperte allo sguardo di chiunque, quadri ancora appesi alle pareti, divani in bilico sul nulla  una cucina con la pentola sul fornello in un'immagine così penetrante di violenza,di abbandono, di dolore. Il centro storico unica possibilità di transito tra palazzi ingabbiati  e strade chiuse e dove una moltitudine di lumini accesi ne ricordavano le vittime  Solo un bar aperto e tanti ragazzi che si intrattenevano cercando di far rivivere una città morta Erano trascorsi quasi due anni da quel giorno di aprile ed era tutto  immobile, solo transenne,cinghie di acciaio a contenere colonne ed archi dei portici del corso e impalcature a reggere la distruzione

Oggi ci ritorno con un 'amico ,ospite della sua famiglia , ci torno con piacere mi hanno raccontato che la città vive, che la città esiste ed io voglio rivederla. Mi era rimesta dentro una sensazione di distruzione tale che per anni mi sono chiesta come avrebbero potuto ricostruire, come avrebbero potuto evitare di vivere per sempre nelle casette della New Town in un luogo senza identità senza storia senza vita. Eppure ce l'hanno fatto con forza e con una volontà di ferro oggi la città rivive.
E' domenica mattina mi faccio lasciare nella piazza  della Fontana Luminosa caratterizzata da due nudi femminili che sorreggono la conca abruzzese che di notte si illumina in giochi di luce e di acqua. Fa un freddo cane ci sono meno sette gradi praticamente mi si stanno attaccando le orecchie al cappello, ho le labbra che mi fanno male e gli occhi che lacrimano...mi chiederete chi me lo ha fatto fare di armene in giro con quel freddo,il mio spirito libero e la mia voglia di conoscere mi hanno spinto in giro per la città a quell'ora del mattino, le nove e trenta, praticamente disabitata. Mi avvio verso il centro storico , ascolto solo i mie passi e mi guardo intorno molti palazzi sono ancora disabitati ma tutti ricostruiti nel rispetto dell'architettura originale. 
A destra nella prima piazza c'è il palazzo con la fontana di Nettuno si vede solo la parte alta della statua il resto è ancora coperto dai telone dove campeggia la scritta " L'Aquila rinasce" faccio ancora qualche metro e a sinistra la cupola di san Bernardino di intravede tra i palazzi, l'ho visitata ieri molto bella ed imponente . Imbocco la Via Garibaldi il magnifico Palazzo Ardinghelli. quasi completamente ristrutturato e sinceramente per come lo avevo visto distrutto non avrei mai pensato potesse ritornare a quella bellezza Arrivo in piazza dove al posto delle tende dei militari di allora si alternano deliziose casette di legno dei mercatini di natale e una pista ghiacciata per il pattinaggio
 Dalla chiesa di santa Maria del suffragio le campane suonano annunciando la messa , c'è il sole ma non riscalda , la neve si ghiaccia ai lati del marciapiede eppure mi sta scaldando la sensazione di vita che sto vivendo in questo momento. Nel pomeriggio decidiamo per una passeggiata per ammirare le luci d'artista che illuminano la città. Fortunatamente fa un tantino meno freddo praticamente da meno sette siamo passati a zero gradi ma ne valeva la pena. parcheggiamo alle spalle della pista di pattinaggio dove decine di bambini si divertono al suono delle musiche di natale , c'è tantissima gente al contrario del mattino, famiglie che passeggiano tra le luci e gli addobbi 
E mentre cammino tra le luci ed i fiocchi di neve che iniziano a scendere mi viene spontaneo da pensare che questa gente ha lottato con tutte le forze e che se anche la metà  è ancora avvolta dai teloni dei cantieri , anche se dalle scale di San Bernardino il panorama è quello di tantissime gru che si innalzano tra i palazzi, anche se forse ce ne vorranno ancora tanti di anni la realtà è che nulla si è perso di questa città antica,penso che la basilica di Colle Maggio è li illuminata e viva e con lei la Fontana delle 99 Cannelle e tutti i palazzi storici di una città antica che fa parte della nostra storia "L'aquila c'è "





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