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mercoledì 2 gennaio 2019

Una passeggiata napoletana tra la storia ed il popolo delle scale

Il diario di questa giornata sarà diverso da quelli che normalmente condivido.Lo spunto me lo ha dato una giovane amica di Palermo che ho accompagnato in un giro per Napoli In questo periodo ma da un po' di anni, fortunatamente, una folla oceanica invade la città ...Via Toledo, Piazza del Plebiscito, i Decumani i Musei tutto un brulicare di gente affascinata dalla nostra storia iniziata con la nascita di Partenope per merito dei Greci,proseguita con i Romani, gli Angioini,gli Aragonesi per concludere con i Vicerè ed i Borbone.
Ogni dominazione ha lasciato pezzi di storia e di cultura oggi patrimonio dell'umanità "si nota vero il mio amore per Napoli" Passeggiando tra i vicoli e le strade ti senti circondato da un popolo multietnico , gli accenti delle altre regioni d'Italia si mischiano con l'Inglese  e con lingue di ogni parte del mondo e finalmente avverto  che la mia città ha perso il ruolo di luogo di delinquenza, di violenza, di  scippi, si è finalmente liberata dalla paure dei turisti che la saltavano a piè pari per dirigersi altrove.Aspetto la mia amica alla fermata Toledo. C'è il sole ma fa freddo ,cerco il raggio che mi riscaldi e ne approfitto per organizzare l'escursione di domani . Eccola sbucare con il suo megazaino, grandi abbracci, è un piacere rivedersi . Ci siamo conosciute nella prima edizione di Spacca Murgia ed abbiamo camminato insieme ancora due volte,, finalmente, come si era ripromessa da tempo ,resterà qualche giorno a Napoli e Domenica ce ne andremo insieme sul sentiero degli dei per il brindisi di fine anno con il mio gruppo escursionistico.
Passiamo un momento da casa mia, ci fermiamo a mangiare una piatto di pasta in zona e poi via verso una Napoli un poco meno affollata ...ma giusto un poco... Le propongo di salire al Vomero e di scendere poi a Montesanto nel famoso e popolare mercato della Pignasecca attraverso le scale della Pedamentina. Proposta accettata e ci avviamo verso la funicolare una delle cose che si era prefissa di fare a Napoli.Arriviamo al Vomero che è ancora primo pomeriggio , il sole è ancora abbastanza alto c'è il tempo anche per visita panoramica al Sant'Elmo , il più grande castello costruito a Napoli di epoca medievale, tutto in pietra gialla napoletana "il tufo" fortezza e carcere nel corso dei secoli famoso per la rivoluzione del 1799. Occupato dai repubblicani, assediato dai francesi e dai lazzari napoletani... insomma tanta storia anche in questo luogo. Ma l'episodio legato a questo luogo che più mi ha colpito è stato il racconto di mio nonno,militare durante la seconda guerra mondiale e avvistatore di aerei nemici. Dal  castello punto privilegiato, faceva scattare l'allarme alla prima avvisaglia di aerei nemici pronti a bombardare la città"breve divagazione familiare" La napoli greco romana con i suoi decumani esplode in tutta la sua bellezze, Spaccanapoli taglia in due il centro storico,la cupola del Gesù,il tetto verde di Santa Chiara si stagliano tra le stradine, a sinistra il bosco di Capodimonte con la sua reggia rosso pompeiano e giù a perdita d'occhio il Vesuvio che oggi sfodera anche un bel pennacchio ma , fortunatamente, sono solo nuvole.
La mia amica, fotografa professionista , avvia una serie di scatti , è incantata e sono contenta Saliamo sul castello la passeggiata corre lungo le mura e abbraccia tutta la città  Il centro storico , la certosa di San Martino, Toledo, la cupola di vetro della galleria Umberto I, Piazza del Plebiscito, Palazzo Reale, il Castel dell'ovo , al largo Capri e poi il lungomare fino a Mergellina , lo sguardo sale  verso  Posillipo da dove mentre il sole rende l'orizzonte rosso fuoco si intravedono Capo Miseno, Procida allungata nel mare ed Ischia con il cocuzzolo del monte Epomeo  e non ho altro da dire ...dovete solo venire a vedere. Scendiamo a piedi dal castello e ci avviamo verso la Pedamentina , le scale che ci porteranno giù  verso il centro storico.
Attraversiamo la Napoli verticale, la Napoli del popolo delle scale, una napoli lenta perchè le scale sono faticose e gli abitanti dei bassi che si affacciano sugli scalini  hanno il respiro lieve, una Napoli dove all'improvviso si aprono  minuscoli giardini di limoni , piccoli terrazzi ricoperti di rampicanti di rose, case sul cui balcone due sedioline ormai scrostate dall'uso, dal sole e dal vento sono poggiate ad aspettare i padroni di casa che magari nelle sere d'estate, quanto il sole è calato ,si siedono a prendere il fresco , a godersi il venticello che sale dal mare mentre l'ora blu quella della sera avvolge la città. Una Napoli che si stende sotto il tuo sguardo ed il Vesuvio si tinge di rosa . Arriviamo attraversando i quartieri spagnoli nel mercato della Pignasecca sono le cinque di un pomeriggio che precede di poco l'ultimo dell'anno, negozi illuminati  espongono all'antica ,all'aperto e c'è il pesce fresco , la frutta secca,i sottaceti dell'insalata di rinforzo tipica delle feste e tutte le leccornie possibili ed immaginabili.

Sbuchiamo all'altezza del negozio di Fiorenzano famosa friggitoria napoletana dove nel mese di maggio alcuni amici del nord hanno fatto incetta di fiori di zucca ripieni, pasta crescuite e crocchè di patate. Questa è la Napoli popolare, quella che ancora odora di cose buone ,quella che mi riporta indietro nel tempo alla mia infanzia  quella che amo e spero imparino tutti ad amare e... Napul...è.....

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