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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

lunedì 16 ottobre 2017

Sulla cima del Redentore

Ed in un classico equipaggio da escursione Eugenia, Sabrina , Laura  ed io  partiamo per il Redentore, con noi anche Teodoro ed il figlio Luca che si sta appassionando dopo l'escursione alle terme di Suio  Oggi una passeggiata 12 chilometri ,dislivello minimo 400 metri e meno male . Ho il ginocchio che ulula, immaginate un omino con un coltello incandescente che spinge la punta  nel ginocchio....credo di aver reso l'idea. Non avrei potuto assolutamente fare di più anzi direi che ho fatto troppo per come mi sono ritrovata a sera praticamente stravolta dal dolore..

La nostra guida ed organizzatore  dell'itinerario è Marco , giovane e volenteroso supporto di Antonio ed Anna del  gruppo Costa delle Sirene "la nostra certezza". Appuntamento a Maranola, frazione di Formia e poi su al rifugio ed all'attacco del sentiero verso il Redentore. Solito momento di aggregazione e di saluti. Il nucleo duro è praticamente tutto presente..noi ,Enzo e Rosaria, Pamela ed Edo con loro Paola, due amiche di Anna di Pescara arrivate con il camper  e poi tanti amici visti e ritrovati, insomma il solito gruppone . Marco fa gli onori di casa e poi si parte verso il sentiero. Il percorso è tutto in salita ma una salita morbida un sentiero che si snoda sul fianco della montagna accuratamente dotato di protezione di legno.
Un sentiero che i trekkisti duri e puri non farebbero nemmeno per allenamento. Non sono una escursionista tosta mi piace la natura adoro attraversare le stagioni con il loro spettacolo, la primavera che esplode con tutti i colori dell'arcobaleno , l'autunno che ci avvolge di rosso e di giallo , l'inverno con il bianco della neve e l'estate con l'azzurro del mare. Mi piace anche sfidare le mie forze e mettermi in gioco ma una domenica con un 'impegno meno pesante è altrettanto piacevole e poi oggi sto proprio messa maluccio. Anna e Laura restano a fare da retroguardia Marco e Antonio guidano il gruppo ...io ultima o quasi.Il sentiero non è impegnativo ma sopratutto è magnifico il panorama .

A sinistra la roccia che sale verso il cielo ricoperta di salvia selvatica e cespugli violetti, le formazioni rocciose sembrano colossi che indicano con dita gigantesche il cielo; a destra il mare ed il cielo azzurri che si confondono all'orizzonte, la costa sabbiosa ed il  promontorio delizioso di Sperlonga che di staglia sulla piccola cima .
Peccato ci sia foschia e tutto è un poco lattiginoso ma è anche il caldo siamo a metà ottobre e ci sono ancora 26 gradi" estate piena" Accanto a me un compagno di escursione con una macchina fotografica ad altissimo livello si sofferma a fotografare scorci , paesaggi, vegetazione e tutti noi in salita. Quando verranno pubblicare ci ritroveremo immagini spettacolare ne sono convinta.
Insieme cerchiamo i i cespugli di erica si sente l'odore ma non riusciamo a trovarla ,fino a che un piccolo gruppo di fiorellini bianchi attira la mia attenzione, raccolgo qualche fiore il profumo è bellissimo ecco l'erica . Primo stop alla croce che delimita la prima cima , ci arrivo quando gli altri stanno per riprendere il cammino ma oggi i miei tempi sono questi. La situazione mi crea disagio la settimana scorsa era l'altitudine, oggi il ginocchio e non mi piace. Riprendiamo la salita verso la madonnina che adesso si intravede in alto avendo superato la prima cresta, Il percorso è agevole ma si suda tanto è tutto esposta al sole. Mi fermo a fare foto cerco di distrarmi per non avvertire il dolore e poi finalmente altro stop, stavolta tolgo lo zaino e avverto che mi devo riposare, gli altri sono lì già da un po'. La Madonnina che guarda il mare è bellissima ma  i tempi delle foto sono esponenziali siamo in tanti e tutti vogliono fare la foto, il posto merita assolutamente . Finalmente riesco, con tutte le difficoltà della posizione causa ginocchio, a sedermi accanto alla madonnina per una foto ed il mio sguardo ed il mio pensiero a va a lei .....poi zaino in spalla e via verso la chiesa di San Michele Arcangelo Un manufatto scavato nella parete rocciosa molto suggestiva, all'interno l'altare è  incastrato nella roccia.




 Lasciamo un contributo al custode che ci ha aspettati e poi foto di gruppo, in primis tutte le sirene e poi tutti insieme. Siamo veramente un bel gruppo nel corso del tempo ho conosciuto associazioni ed accompagnatori ma alla fine le giornate migliori e più belle le ho vissute con loro con le sirene ed i sirenetti di  Costa delle Sirene. Si riparte l'ultima tirata poi il paesaggio si apre su di  un prato a perdita d'occhio dove un gregge di capre pascola tranquillamente.Il sentiero si inesprica verso l'alto e verso il terrazzo dopo si staglia la statua del Redentore.  E li in un'unico abbraccio la campania felix il luogo più bello . A destra il golfo di Gaeta, Formia e  Sperlonga e se non ci fosse foschia si potrebbe vedere anche il Circeo  a sinistra tutta la costa fino a Pozzuoli alle spalle i Lattaricon le cime del Molare e del Canino, il Faito il Vesuvio il Monte Somma, davanti a noi Capri ed Ischia e c'è tutto la magnificenza del Redentore in questo paesaggio ed in questo luogo.
Cambio la maglietta che è fradicia e raggiungo gli altri ,oggi poche foto con gli amici sono rimasta sempre troppo indietro. Qualche foto anche per me e con me per portare via quelle immagini. Le foto mi servono per rinnovare le emozioni ,sono importanti, fermano l'attimo ed io riesco a riviverlo con le emozioni legate al momento. Ancora una volta si riparte il circuito essendo ad anello ci consentirà di evitare la pietraia dell'andata che in discesa avrebbe creato non pochi problemi al mio ginocchio.
Come sempre si chiacchiera, un po' con uno un po' con altri la caratteristica di questo gruppo è proprio la convivialità anche se formato da persona profondamente diverse. Io oggi chiacchiero poco sono troppo impegnata a cercare di gestire il dolore al ginocchio. Attraversiamo un magnifico bosco dai colori autunnali, due bellissime querce in un precario e spettacolare  equilibrio si  stagliano sole e meravigliose su un prato scosceso. Si va  avanti fino alla meta della nostra pausa pranzo un bel prato con tanto di area picnic.
 Avrei preferito un luogo un po' più isolato ,ci sono famiglie arrivate in macchina dal lato da cui noi scenderemo,ma non importa il piacere è nello stare tutti insieme come sempre. Questo è il momento della condivisione, pane, verdura vino dolci biscotti tutto e di tutti, si scherza si ride si mangia , si avvicina anche che si è fermato a mangiare sui tavoli e si conclude la pausa tutti insieme. Solo cinque persone non hanno interagito con il resto del gruppo tranne che per pochi momenti e durante il pranzo sono rimasti per fatti loro. Alla ripartenza Anna ha fatto loro notare la cosa ... la nostra Anna è una persona speciale e come tale non ha peli sulla lingua.
Ma si riprende il cammino e le chiacchiere,stiamo scendendo,il sole è basso all'orizzonte essendo autunno  ma oggi fa ancora caldo. Il punto dell'arrivo non si vede neanche all'orizzonte comincio a non farcela veramente più .Mi rendo conto di essere veramente un incosciente mettendo alla prova le mie capacità fino allo stremo. Come al solito le amiche mi vengono in soccorso Anna e Sabrina mi cercano un passaggio fra le auto che scendono, una gentilissima famigliola mi accoglie nella macchina zaino bastoncini e polvere compresa. Mi chiedono delle escursioni vorrebbero anche loro cimentarsi con qualcosa di morbido anche per le bambine, consiglio loro di farlo assolutamente. sport sano per far crescere in modo sano queste creature. In breve arriviamo alle macchine saluti e ringraziamenti poi salgo al bar dove c'è gente che pranza crogiolandosi al sole
Fortunatamente ci sono dei tavoli liberi prendo un caffè e mi guardo le foto . Nel frattempo arrivano gli altri e....inizia il famoso terzo tempo la birra scorre a fiumi, le battute e le risate non hanno fine,grande applauso per il nostro Marco che ci ha organizzato una bellissima escursione e come sempre ad Anna e d Antonio che ci supportano e poi grazie a tutti gli amici per queste bellissime giornate che rasserenano gli animi e la vita.



Foto a cura di  tutti i partecipanti all'escursione

lunedì 9 ottobre 2017

Monte Meta Magnifico Abruzzo

L'escursione di oggi sarà un tantino impegnativa Monte  Meta 2242 metri una delle cime più alte dell'appennino abruzzese. Ma vi sembra normale che ,con tutti i miei limiti, decida di provare a raggiungere la vetta ? no non sono normale ma ci voglio provare . La scorsa estate con difficoltà non di poco conto e con una temperatura di 45 gradi sono  riuscita a salire sulla Gallinola " Monti del Matese" ora 200 metri più 200 meno con una pendenza da arrampicata che vuoi che siano .....una pazzia ecco per me una pazzia.
Partenza all'alba con Antonio Anna Marco e Carmelo che torna a camminare con noi dopo un po' di mesi. Il tragitto non è breve  dobbiamo arrivare in provincia di Frosinone e poi salire verso l'Abruzzo
Primo appuntamento ad Atina area di servizio dove ci incontreremo con un gruppo di amici escursionisti di zona  tutti con dei fisici da paura , praticamente delle rocce, Antonio Vano, Angelo Gatti,Daniele Mariani per non parlare del Liliana Gismondi un giunco d'acciaio che ci ha supportato nella retroguardia credo con non poco sacrificio ,avrebbe volentieri camminato più speditamente. Sono amici di Anna che con lei  hanno condiviso trekking e cammini e oggi una grande amicizia.

Colazione e pronti via verso i Prati di Mezzo da dove partirà il sentiero. Attraversiamo Atina e Picinisco, conosco bene il territorio per miei trascorsi sentimentali anche se al tempo l'ho girata solo in moto mai avrei pensato di ritornarci come escursionista"in fondo al vita è questo"  Veloce cambio di scarpe e via verso il bosco. Mi accorgo immediatamente che la camminata sarà di quelle toste , l'inizio è immediatamente in salita, davanti Antonio Vano in pantaloncini e tshirt a mezza manica da il passo. Fa un freddo boia e vederlo camminare praticamente in tenuta balneare mi fa venire ancora più freddo, non ha nemmeno la pelle d'oca e che diavolo..., poco dietro Angelo anche lui in magliettina , io nell'ordine ho :tshirt ,pile leggero, giubbotto con cappuccio  e mi metto pure il cappello ....
Ma loro sono abituati, io invece essendo nata sugli scogli di Mergellina  dislivello inesistente muio di freddo .Il primo tratto è magnifico ci inoltriamo tra i colori dell'autunno il giallo ed il rosso si mescolano in un quadro di Monet , i il sole tra i rami crea un caleidoscopio di raggi , dinanzi  noi la cima del Meta. Ci fermiamo a fare foto ma il nostro Antonio  ci inviata a proseguire ed a non attardarci ,il percorso è lungo e difficoltoso  e siamo in montagna" il tempo cambia in un attimo" Saliamo,
il serpentone umano sale e si snoda , lasciamo il bosco e ci inoltriamo sulla pietraia, ai lati uno strapiombo nemmeno tanto strapiombo ma tutto pietre e se cadi ti fai male sul serio. Davanti Antonio cammina come un caterpillar non si ferma un attimo. Ogni tanto aspetta che il resto del gruppo si compatti ma riprende immediatamente e ...noi ritardatari non ci riposiamo mai. La salita continua sempre un poco più ripida, lasciamo la faggeta e la vegetazione di dirada ,rocce pietre  davanti a noi in un paesaggio lunare  .. lontano la cima. I sentieri per la vetta sono più di uno noi stiamo percorrendo il N1 laziale "la via rapida" e figurati se facevamo quella meno rapida.





La Mulattiera si snoda a zig zag lungo il costone  credo il primo di una serie e saliamo . Vedo i miei compagni di escursione già in alto ed a me inizia a mancare il fiato ma ce la faccio ancora. Il paesaggio però è magnifico il cielo e azzurro come lo può essere solo in montagna le nuvolette come batuffoli e pennellate  ed una nuvola arcobaleno un effetto ottico rarissimo che fortunatamente Marco riesce a fotografare. Ultimo tratto di sentiero roccioso e sbuchiamo sul Vallone della Meta ,parte del gruppo si compatta tra cui il simpatico Daniele e Benedetto ed Elvira , due fidanzati che conosco da tempo a cui per tradizione faccio una foto di coppia ogni volta che ci incontriamo. Sul Vallone praticamente un' autostrada di gente ..la folla... Davanti a me gli ultimi 200 metri tutti in salita direi quasi in arrampicata no......non ce la faccio , cercano di convincermi ma no....non è per me Per arrivare in cima metterei almeno un ora se non di più rallentando tutto e tutti. Mi fermo li aspetterò nel vallone . Anna torna indietro, nulla da dire è una professionista non mi lascerà da sola per nessun motivo cerco di convincerla a salire non c'è nulla da fare resta con me .
Mi sento in colpa e mi riprometto di evitare prossime escursioni con dislivelli così impegnativi, non è corretto, bisogna avere la capacità di darsi una regolata. Cerchiamo un posto meno esposto e nel frattempo ci raggiunge Angela anche lei ha rinunciato troppo freddo e poco dopo ecco Pamela ed Edo anche per loro troppo freddo mi spiace ancora di più. Anna avrebbe potuto completare il percorso. Fortunatamente tra i gruppi che già scendono ci sono persone del luogo che credo salgano ai 2200 giusto in passeggiata prima di pranzo,  alcuni amici di Anna , vecchi lupi , persone che conoscono quelle montagne come le loro tasche , Giuseppe Moretti, Ezio e Renato Elvira ecc ecc li invidio vorrei avere la loro tempra e la loro forza. Mi sento meno in colpa almeno Anna ha potuto evitare di fare solo la balia. Il freddo sta diventando insopportabile, metto anche la giacca a vento i guanti la sciarpa e vorrei una coperta, mi stendo sull'erba cerco il raggio di sole per scaldarmi nel frattempo arrivano gli altri che raggiunta la cime sono anche ridiscesi. Angelo ci omaggia di una bel bicchiere di rosso che mi scalda e Antonio di un panino con la frittata di zucchine tutto a km 0 ma veramente altro che prodotto biologici. Ci tratteniamo ancora un poco poi Anna decide che siamo rimaste troppo al freddo iniziamo a scendere, qualcuno resta ancora per un attimo di riposo noi ci siamo riposati per quasi due ore e va bene così.
Riprendiamo la pietraia che come al solito in discesa è anche se possibile più difficile si rischia di scivolare le pietre non sono solide e la discesa  si sente nelle ginocchia. Davanti Angelo anche lui un altro caterpillar vola sulle pietre manco avesse sotto i piedi l'asfalto liscio di un a'autostrada io poco dietro.In discesa me la cavo benino e poi mano a mano che vado giù il fiato è sempre più libero. Finalmente lasciamo la pietraia , non amo quel tipo di paesaggio, le cose fredde non mi attirano amo i colori ed i contrasti la natura quando esplode in primavere ed in autunno
Di nuovo la faggete è spettacolo, i colori adesso sono ancora più belli con il sole basso far i rami..ci sediamo per riposare ed aspettare gli altri, mi prendono in giro per i capelli che ormai tra vento, cappelli e fasce " vivono di vita propria" come sempre del resto. Il gruppo si ricompatta oggi per Anna è stata proprio una passeggiata, accompagnando noi in salita ed ad altri in discesa. Sono convinta che avrebbe voluto fare una bella tirata fino in cima con i suoi amici. Ultima camminata veloce  e sotto di noi i Prati di Mezzo che ci accolgono con un bel sole. A questo punto parte il momento convivio , proposte di rincontrarsi con camini accesi, cibo e divertimento, la birra inizia a scorrere come sempre fra battute , racconti e risate Si decide per una foto finale nel prato e qui con l'arrivo di Daniele si scatena la goliardia più pazzesca.








Tutti schiacciati..io sotto chiaramente con Marco che cercava di salvarmi e Daniele che spingeva sempre più e poi balli e poi salti e poi che dirvi una giornata bellissima con persone magnifiche in compagnia degli amici di sempre che rendono queste giornata speciali .. allora sia.... qualche volta posso pure lasciare i miei adorati scogli e salire un po' sulla montagna ma sia chiaro massimo 500 metri di dislivello




Foto e divertimento a cura del tutti