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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

mercoledì 14 settembre 2011

Verso L'Aquila

In attesa di un nuovo piccolo-grande viaggio in Europa ho deciso di raccontare un pò della nostra bella Italia quella minore, dei piccoli paesini e delle città a misura d'uomo che costellano il centro e che quasi tutti i fine settimana  tempo permettendo vado ad esplorare insieme al mio copagno in sella alla sua moto.
Durante la settimana appena trascorsa il mio compagno ha avuto occasione di attraversare le Gole di Antrodoco in provincia di Rieti e ne è rimasto affascinato tanto da propormi  una gita in moto per il fine settimana; percorso strutturato in due tappe: partenza verso L'aquila dove saremmo stati ospiti della figlia che studia lì ed il giorno dopo verso le Gole di Antrodoco con sosta a Cittaducale, già visitata l'anno scorso ma molto bella e meritevole di una ulteriore visita; mi è sembrato perfetto.
Partiamo con comodo dopo le 17 in modo che il sole di questo strano settembre così caldo ed afoso ci possa dare tregua , in moto il caldo ed il sole sono quanto di peggio, ti senti arroventare ed arrostire come un Kebab sullo spiedo e le giacche tecniche necessarie alla nostra sicurezza diventano camere di tortura.Partiamo imboccando la superstrada verso Avezzano ormai conosciuta quindi viaggiamo speditamente senza fermate di interesse paesaggistico anche se mi sono ripromessa di dare prima o poi evidenza a questa bella zona ricca di paesi graziosi e natura ancora incontaminata.
Il mio compagno mi propone di continuare verso l'Aquila affrontando la statale ed evitando l'autostrada accetto senza  indecisioni le autostrade non consentono divagazioni visive e mi piace attraversare luoghi e paesaggi  di qualsiasi natura siano.Il primo paesino sul percorso è Celano, molto grazioso, ci fermiamo a fare qualche foto al castello oggi sede della Mostra D'arte Sacra della Marsica e all'epoca della costruzione residenza dei Cesarini Sforza e di tutta un'altra serie di conti e duchi del 600
Castello di celano
Lasciamo Celano ed iniziano le salite e le curve che attraversano il Parco Regionale del Silente Velino in poche parole montagna e quindi temperata in picchiata "BELLISSIMO"  l'aria frizzante è un piacere, sono troppi  giorni che il caldo non dà tregua e  sentire sulla pelle questo bel freddino è un piacere
Attraversiamo Ovindoli e mi torna in mente la canzoncina ironica che qualche anno fa prendeva in giro i vacanzieri che in inverno vi trascorrevano le ferie; il paesino è grazioso ma devo dire molto costruito un po  finto  come tutti i luoghi  modaioli


A pochi chilometri invece un vero paesino di montagna Rocca di Mezzo, meno fiori  alle finestre ma casette tipiche e graziosissime ed in  lontananza il picco del Gran Sasso.
Attraversiamo la statale che corre lungo un altopiano con il sole tramontato ma con quella meravigliosa luce blu così tipica dell'imbrunire e con una luna piena che fa luce a tutto il Velino, mi vengono in mente le passeggiate siciliane dello scorso anno e gli odori così intensi avvertiti anche con il casco; in Sicilia era il mirto qua è la genziana e forse altro che non distinguo ma è intensissimo; in lontananza il tramonto rosso
scurisce sul Gran sasso

Ancora qualche tornante e qualche curva che confesso non amo ed in lontananza L'Aquila.
Le luci della città iniziano ad accendersi ma quello che mi colpisce immediatamente sono le  macchie di buio che interrompono la logica continuità delle luci dei palazzi abitati quando si arriva in città di sera.
Arriviamo in periferia dove vive anche la figlia del mio compagno ; oggi quasi un nuovo centro della città; tutto intorno  decine e decine di palazzi nuovi " le new town"  la cui architettura  è assolutamente armonica con il luogo edifici di tre piani, graziosi e nell'insieme fatti bene, mi trasmettono però  tristezza  conoscendo il motivo della loro costruzione ,sono piccole città dormitorio ma sicuramente meglio di tende e bungalow( tengo a  precisare che questa è come sempre solo una mia considerazione personale nessun pensiero  politico o di parte) Il tempo di salutarci e fare una chiacchiera e riprendiamo la  macchina per fare un giro al centro e per cenare. Saliamo verso la città ed attraversiamo interi quartieri smenbrati, palazzi e parchi completamenti bui, mura crollate che come occhi osceni mostrano la quotidianità di persone che hanno perso tutto , finestre aperte, tende che svolazzano nel nulla, tapparelle staccate dagli infissi ma quello che più mi ha colpito sono stati gli edifici nuovi, edilizia di meno di 20 anni fa distrutti..... ed allora....................qualcuno ci desse una spiegazione
I palazzi crollati fonte internet






PS.... la data sulle foto non è corretta la mia macchina fotografica aveva memorizzato il 2009 quindi tutte 2011

                 

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