Durante la settimana appena trascorsa il mio compagno ha avuto occasione di attraversare le Gole di Antrodoco in provincia di Rieti e ne è rimasto affascinato tanto da propormi una gita in moto per il fine settimana; percorso strutturato in due tappe: partenza verso L'aquila dove saremmo stati ospiti della figlia che studia lì ed il giorno dopo verso le Gole di Antrodoco con sosta a Cittaducale, già visitata l'anno scorso ma molto bella e meritevole di una ulteriore visita; mi è sembrato perfetto.
Partiamo con comodo dopo le 17 in modo che il sole di questo strano settembre così caldo ed afoso ci possa dare tregua , in moto il caldo ed il sole sono quanto di peggio, ti senti arroventare ed arrostire come un Kebab sullo spiedo e le giacche tecniche necessarie alla nostra sicurezza diventano camere di tortura.Partiamo imboccando la superstrada verso Avezzano ormai conosciuta quindi viaggiamo speditamente senza fermate di interesse paesaggistico anche se mi sono ripromessa di dare prima o poi evidenza a questa bella zona ricca di paesi graziosi e natura ancora incontaminata.
Il mio compagno mi propone di continuare verso l'Aquila affrontando la statale ed evitando l'autostrada accetto senza indecisioni le autostrade non consentono divagazioni visive e mi piace attraversare luoghi e paesaggi di qualsiasi natura siano.Il primo paesino sul percorso è Celano, molto grazioso, ci fermiamo a fare qualche foto al castello oggi sede della Mostra D'arte Sacra della Marsica e all'epoca della costruzione residenza dei Cesarini Sforza e di tutta un'altra serie di conti e duchi del 600
Castello di celano |
Attraversiamo Ovindoli e mi torna in mente la canzoncina ironica che qualche anno fa prendeva in giro i vacanzieri che in inverno vi trascorrevano le ferie; il paesino è grazioso ma devo dire molto costruito un po finto come tutti i luoghi modaioli
A pochi chilometri invece un vero paesino di montagna Rocca di Mezzo, meno fiori alle finestre ma casette tipiche e graziosissime ed in lontananza il picco del Gran Sasso.
Attraversiamo la statale che corre lungo un altopiano con il sole tramontato ma con quella meravigliosa luce blu così tipica dell'imbrunire e con una luna piena che fa luce a tutto il Velino, mi vengono in mente le passeggiate siciliane dello scorso anno e gli odori così intensi avvertiti anche con il casco; in Sicilia era il mirto qua è la genziana e forse altro che non distinguo ma è intensissimo; in lontananza il tramonto rosso
scurisce sul Gran sasso
Ancora qualche tornante e qualche curva che confesso non amo ed in lontananza L'Aquila.
Le luci della città iniziano ad accendersi ma quello che mi colpisce immediatamente sono le macchie di buio che interrompono la logica continuità delle luci dei palazzi abitati quando si arriva in città di sera.
Arriviamo in periferia dove vive anche la figlia del mio compagno ; oggi quasi un nuovo centro della città; tutto intorno decine e decine di palazzi nuovi " le new town" la cui architettura è assolutamente armonica con il luogo edifici di tre piani, graziosi e nell'insieme fatti bene, mi trasmettono però tristezza conoscendo il motivo della loro costruzione ,sono piccole città dormitorio ma sicuramente meglio di tende e bungalow( tengo a precisare che questa è come sempre solo una mia considerazione personale nessun pensiero politico o di parte) Il tempo di salutarci e fare una chiacchiera e riprendiamo la macchina per fare un giro al centro e per cenare. Saliamo verso la città ed attraversiamo interi quartieri smenbrati, palazzi e parchi completamenti bui, mura crollate che come occhi osceni mostrano la quotidianità di persone che hanno perso tutto , finestre aperte, tende che svolazzano nel nulla, tapparelle staccate dagli infissi ma quello che più mi ha colpito sono stati gli edifici nuovi, edilizia di meno di 20 anni fa distrutti..... ed allora....................qualcuno ci desse una spiegazione
I palazzi crollati fonte internet |
PS.... la data sulle foto non è corretta la mia macchina fotografica aveva memorizzato il 2009 quindi tutte 2011
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