E finalmente si va a Punta Campanella, una serie di
impegni, il mio menisco infiammato ed il cattivo tempo mi hanno impedito di
partecipare alle precedenti escursioni, oggi gira nel
verso giusto il tempo è magnifico ed il menisco è tranquillo
Con me un ‘amica di viaggio e passeggiate che si
accinge ad intraprendere questa nuova avventura ed una ragazze del gruppo
escursionistico che mi ha chiesto un passaggio.
Organizzano di sabato e la cosa mi fa piacere in quanto
siamo nel ponte del 2 giugno ed il rischio traffico della domenica e del
rientro è altissimo.
Partenza alle 7 da Napoli e appuntamento a Nerano alle
9 , qualche momento di indecisione sul percorso ma alla fine arriviamo
puntuali, solite formalità e si parte.
Il percorso partirà da Nerano
per Monte San Costanzo - Discesa per Pezzalonga fino a Punta Campanellaed infine discesa nella grotta di Minervae si concluderà a
Terminie rientro a Nerano.
L’inizio è tostissimo almeno per me
che non faccio escursioni da più di 2 mesi Praticamente ci
arrampichiamo lungo i sentieri, temo per il mio ginocchio e cerco di spostare
tutto il peso sulle braccia e sui bastoncini .
"Fiato corto ..e continuiamo a
salire.Tutte le volte mi chiedo perché lo faccio ma poi quando rientro a casa non
vedo l’ora di ripartire" Il primo obbiettivo è Monte San Costanzo proseguendo il sentiero diventa meno impervio ma non meno
in salita. Gli odori del magnifico bosco di pini è intensissimo sulla mia
sinistra il mare e gli isolotti di li galli e se ci fosse silenzio si riuscirebbe ad ascoltare il suono del vento e
del mare ; ma si chiacchiera e qualcuno anche a sproposito comunque….
Baia Di Jeranto |
Siamo in cima o meglio da questo punto, una scala di pietra calcarea ci
conduce alla chiesetta di San Costanzo. A destra, una veduta dall’alto della
Baia di Jeranto; di fronte, i tre isolotti de Li Galli. Dalla sommità della
cima di San Costanzo il panorama si apre a 360 gradi su tutto il territorio di
Massa Lubrense, il paesaggio si estende dal golfo di Napoli a quello di
Salerno, con l’imponente Vesuvio, le isole di Ischia e di Procida. Un ultimo sforzo e ci
fermiamo per una pausa, stavolta l’acqua non basterà non ci sono fontane o
punti di approvvigionamento ne ho solo un
litro ed il caldo è torrido ….la vedo nera. Mangio un arancia nella speranza di
sentire meno la sete e bevo pochissimo, la bottiglia è ancora abbastanza piena ma la strada è ancora tanta Foto di rito al panorama mozzafiato in queste escursione ogni volta credi di aver raggiunto il massimo della bellezza ed invece c’è sempre di
meglio.
Si torna indietro per la scala e la pineta e sinceramente non ricordo
se abbiamo anche raggiunto la cima del” Monte Croce “ ma sicuramente abbiamo ancora
una volta attraversato la magnifica pineta e siamo arrivati su di un privilegiato
punto panoramico sul promontorio di Punta
Campanella e sull’incantevole isola di Capri.
Costeggiamo la pineta di San
Costanzo, che aggira la cima del Monte Santa Croce e la
baia di Jeranto lo spettacolo è magnifico vorrei poter riportare i
bellissimi colori del mare e della vegetazione.
Baia di Jeranto |
Ed ecco davanti a noi il sentiero stretto
e tortuoso che termina con la torre Minerva sull'estremità di Punta Campanella.
La discesa è la parte più impegnativa; sentiero sconnesso , pietre
scivolose e punti esposti lo rendono pericolosissimo. Il gruppo si è diviso c’è un’avanguardia nella quale spicca la mia amica Eugenia che neofita del
trekking e preoccupata sta comunque dando il meglio di se stessa tenendo il
passo del nostro capo guida;un gruppo centrale nel quale ci sono io ed un
ragazzo che continua a parlare di cibo, di fantomatici scialatielli con i
frutti di mare, vorrei zittirlo ma non lo faccio ho una tale sete che sento lo scialattiello
che si azzecca in bocca e poi a me gli scialatielli non mi piacciano; i frutti
di mare vanno con i vermicelli rigorosamente trafilati al bronzo. Dietro,
parecchio più indietro, un folto gruppo di escursionisti.
Foto della mia amica Eugenia |
La discesa è sempre più
impegnativa bisogna fare estrema attenzione, in alcuni tratti esposti si può
vedere la falesia e sotto il mare ;confesso che ho paura di cadere, i dislivelli sono impegnativi
faccio leva sui bastoncini per dare supporto alla gambe sono preoccupata che il
mio ginocchio ceda, la fatica è tale che non riesco ad alzare bene una gamba e
inciampo fortunatamente la mano blocca una rovinosa caduta a faccia a terra
sulle rocce. Sotto di noi la Torre della Minerva , il mare, i faraglioni Capri , la baia di Jeranto …. riposo e infine …
il paradiso nelle mani.
Siamo arrivati cerchiamo un posto all’ombra per rifocillarci ma
è praticamente impossibile siamo sotto il sole a picco meno male che c’è vento.
Una parte del gruppo scende alla grotta della Minerva a fare il bagno io non me
la sento la discesa è a picco sulla falesia ed è praticamente è una fenditura
nella roccia ,bisogna arrampicarsi. Ho già fatto un percorso in arrampicata ma
avevo corde e caschetto non me la sento rinuncio non senza un pizzico di
invidia. Mangiamo i nostri panini e bevo l acqua rimasta ho saputo che il
percorso è ad anello e quindi non dobbiamo risalire per il Monte San Costanzo
ma per una strada per metà sterrata e per metà asfaltata che ci porterà a Termini.
Qualche chiacchiera con le
compagne di escursione e poi cerco un posticino tranquillo lo trovo spostato leggermente a destra della torre
dietro alcuni cespugli ; è un terrazzo sterrato sul mare Davanti a me Capri a
destra in lontananza e dietro di foschia Ischia e Procida ….che vuoi di più Mi
rilasso ascolto il vento, i gabbiani respiro odori d’infanzia sento il sole che
mi conforta amo questo sport, amo queste giornate.
Alle 15 appuntamento con
tutto il gruppo, con chi ha fatto il bagno alla grotta, con chi si è steso al
sole e con chi come me si è goduto il silenzio. Si sale stavolta non ci sono
pericoli solo tanto caldo e fatica e poi la sete un incubo . Chiaramente ci dividiamo
solito gruppo di avanguardia, alcuni nel mezzo tra cui io ed il ragazzo degli
scialatielli ed una lontana retroguardia. La strada è fiancheggiata da una
meravigliosa vegetazioni ginestre e bouganville in una esplosione di colori, ma
sembra che la salita non debba finire più, troviamo una scorciatoia e semino lo
scialatiello. Pochi metri e finalmente
un centro abitato, una signora che pulisce il giardino. Le chiediamo se stiamo
per arrivare a Nerano ,lei ci segnala che stiamo per arrivare a Termini mi
viene un colpo ma ci tranquillizza spiegando che poi è tutto in discesa, a
questo punto con aria supplichevole e pietosa le chiedo da bere, non si rifiuta
e insieme alla mia compagna di avventura
ci finiamo una bottiglia da due litri stavo per morire disidratata.
Salutiamo ringraziamo e
fatti pochi metri di salita bella tosta sbuchiamo sulla strada accanto ad un locale
dove sono già seduti ed a riposo tutti gli avanguardisti che sorseggiano
granite di limone. Un tavolo praticamente sul marciapiede ospita un gruppo di
villeggianti che pranzano.
Noi siamo inguardabili
sudati, sporchi, capelli che vanno dove vogliono, mi cambio la maglietta
davanti a tutti non me ne importa sono praticamente fradicia. Compriamo acqua e
granita di limone e ci rilassiamo ma dopo
un po’ ,con l’equipaggio della mia macchina, decidiamo di salutare e tornare a
Nerano per rientrare. Dobbiamo ancora fare un tratto di cammino poi in macchina almeno un’altra ora e mezza fino
a Napoli come al solito il ritorno sarà stressante per traffico e stanchezza ma
ne valeva assolutamente la pena anzi ne va assolutamente sempre la pena
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