Si rientra in hotel e stasera, il mio ginocchio va
peggio che mai del resto non ho fatto nulla per riposare e gli antinfiammatori
che sto prendendo sono troppo blandi perché diano un risultato.
A cena ci sono tutti e come ieri sera alcuni hanno indossato abiti eleganti. Al mio tavolo diciamo che l eleganza è più sobria e
tendenzialmente sportiva, quattro chiacchiere e vado in camera alla disperata
ma soprattutto inutile ricerca di tregua al dolore.
Ho deciso che domani mi limiterò a un
giro per Ischia e raggiungerò il resto del gruppo sul monte Epomeo per il
pranzo in agriturismo.
Bagagli pronti e caricati sul pulmino che dall’epomeo
ci porterà al porto per riprendere la via di casa, ci sono tutti e il tempo è
pessimo non piove ma nuvoloni neri si addensano all’orizzonte, fa freddo e c’è
vento. Anche oggi Rossella, la nostra guida specialissima, decide per restare
con me e con altre quattro escursioniste che hanno deciso di non voler salire
per l escursione sull’epomeo. Si va a Ischia Ponte.
Ci incamminiamo a piedi
chiacchierando piacevolmente. L' aspetto piacevole di quest’attività è la facilità con cui si fa amicizia, si comunica e si scambiano esperienze di percorsi e spesso di vita; fondamentalmente è uno sport per single, non sono molte le coppie
che condividono questo tipo di esperienza. E' sicuramente uno sport aggregante e ci scappano anche delle belle amicizie.
Attraversiamo il centro dello shopping di Ischia con le
sue boutique e ci avviamo verso il borgo di Ischia Ponte, custode
dell'indimenticabile Castello Aragonese. Rossella ci racconta la storia del luogo primo
centro abitato del comune di Ischia è stato lo scenario della Rivoluzione
napoletana del 1799. E' fatto di palazzi e chiese, vicoli e balconate, scale e
giardini. Un luogo ricco di storia ma pieno di contrasti: da una parte
l'architettura nobile, e dall'altra quella povera, costituita dalle case dei
pescatori. Ancora oggi Ischia Ponte conserva in gran parte l'aspetto di quando
gli abitanti decisero di lasciare il Castello e di stabilirvisi Testimonianza storica della vita del borgo
sono le sue chiese tra cui quella di Santa Maria della Scala dove si conservano
alcuni capolavori d'arte Ad Ischia Ponte ci si muove tra monumenti e folclore,
storia e costume, in un percorso che guida il visitatore fino al Castello Il
borgo è delizioso e gli ischitani hanno saputo valorizzarne l’aspetto naturale
con i colori delle abitazioni e le botteghe addobbate con i prodotti della
natura.
Tra Ponte e Porto si estende una bella pineta, tranquilla e pittoresca,
impiantata dai Borboni. In questa zona un tempo sorgeva la cittadina di
Geronda, distrutta dalla colata lavica dell'ultima eruzione, in
occasione della quale il castello divenne rifugio di tutti i suoi abitanti. L'isolotto su cui è
stato edificato il castello deriva da un'eruzione vulcanica. la denominazione castello
non è fondamentalmente corretta in quanto
la
costruzione è formata da una serie di edifici che ospitavano interei nuclei familiari, il convento delle clarisse, l'abbazia dei monaci basiliani di Grecia, il vescovo con il capitolo ed il seminario, il principe con la guarnigione. Vi erano 13
chiese tra cui la cattedrale, dove furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco d'Avalos, marchese di Pescara e condottiero delle truppe
imperiali di Carlo V, e la poetessa Vittoria Colonna.
Nel corso dei secoli è stato in buona parte
distrutto dagli eventi bellici che hanno interessato l'isola sotto la
dominazione francese nei primi dell'ottocento e, in seguito, dall'incuria e
dall'abbandono fino all'acquisto dell'isola da parte di una famiglia ischitana.
Alcuni eredi di questa famiglia hanno lentamente intrapreso una campagna di
restauri che, dalle poche stanze elette a propria dimora, hanno gradualmente
interessato la parte monumentale del complesso architettonico, anche se molte
strutture sono ancora in rovina. Una curiosità per gli amanti del cinema: in
questo castello, nel 1952, sono state girate alcune scene del film statunitense
"Il corsaro dell'isola verde" con Burt Lancaster.
Complimenti
alla nostra preparatissima guida e foto di rito il mare è agitato i nuvoloni
neri ma il tutto è molto affascinante. Nel frattempo i nostri compagno
trekkisti sono costretti a rinunciare al percorso più impegnativo il tempo non
da tregua per cui si decide di anticipare il pranzo in agriturismo sotto le
falde del monte. Prendiamo, l’autobus per Serrara Fontana e l’autista ci fa
vedere i sorci verdi "guida come in una corsa automobilistica"
Scendiamo alla fermata sbagliata ma è quella che ci indica l autista ma la nostra efficientissima guida ci viene a
raccogliere; ci stringiamo tutti in macchina e via verso le falde dell’Epomeo.
Il ristorante ha il tipico aspetto rustico di montagna, l’odore e il calore non
mancano le stufe in ghisa; contrasto stridente il contesto montano con il
panorama
dell’isolotto di Sant’Angelo in bella
vista e il mare.
Il pranzo che
ci è stato riservato rispetta la migliore tradizione ischitana mezzanelli con
il sugo di coniglio e chiaramente coniglio"squisito"
Chiacchiere, brindisi ,scambi di
numeri di telefono e promesse di rivedersi, ultime foto.Torniamo al porto che piove incessantemente non c'è tregua, riusciamo a imbarcarci
con un po’ di anticipo il marinaio della compagnia ha avuto pietà e ci ha fatto imbarcare diluvia. partenza il mare si fa sentire ma nessuno lo nota; chi sonnecchia, chi riguarda
le foto, chi si scambia sensazioni ringraziamo Eugenia, la nostra organizzatrice,
che con le sue competenza ci ha affidato a guide eccezionali e ci ha permesso di trascorrere questi giorni
bellissimi. Intanto fuori ………un sole caldo e bellissimo accoglie il nostro
sbarco a Pozzuoli
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