Stiamo rientrando in hotel con il pulmino
dell’organizzazione dopo un divertente pomeriggio di sagra.
Il mio ginocchio va malissimo ho bisogno di ghiaccio e
riposo ma decido di arrivare in farmacia per prendere un nuovo antinfiammatorio
nella vana speranza di trovare un po’ di sollievo ; la farmacia è solo ad un piao di chilometri.
Finalmente in stanza doccia rapida e ghiaccio. In valigia oltre all'abbigliamento da trekking ho un semplice jeans, un paio di maglioncini e delle semplici sneakers… e così vestita vado a cena. La sale è tipica degli hotel dei
luoghi di vacanza e non mi piace troppo; pensare che c’è gente che paga fior di
quattrini pur di avere questo tipo di sistemazione. I nostri tavoli sono ancora
vuoti siamo le prime e con noi solo altre 3 signore attendiamo un po’;
il servizio cena come tutti gli hotel
termina alle 9,15 ma il resto del gruppo è missing Dopo un po’ arriva il
cameriere e siamo costrette ad ordinare. Solo verso le nove le tavole a noi
riservate si completano con resto delle persone con grande irritazione dei
camerieri. Nel frattempo il mio abbigliamento casual stride con gli abiti da
sera delle altre signore appena arrivate ; andranno sicuramente a ballare , io
ho un'altra età e poi il dolore al ginocchio mi sta tormentando. Qualche chiacchiera nella hall e via a dormire
o meglio a cercare di dormire Notte
insonne dal dolore e colazione.. è presto quindi con Barbara decidiamo
di passare una buona mezz’ora nella piscina termale dell’hotel inserita in un giardino d’inverno con piante
fiorite e atmosfera calda e rilassante
All’appuntamento con le guide veniamo messi al corrente di
un cambio di programma dovuto alle avverse condizioni meteo, Pioviggina c è
vento ed il mare agitato non ci consente il bagno nelle piscine naturali di Sorgeto.
Anche questa volte i nostri accompagnatori hanno trovato la giusta alternativa si
salirà alla bocca di Tifeo dove una serie di fumarole fanno da contorno ad un sentiero nel comune
di Forio La mia amica Barbara , donna intraprendente è leggermente contrariata, lei avrebbe comunque fatto il bagno a Sorgeto ma i desideri personali si scontrano chiaramente con la responsabilità di chi
ci guida
Il
percorso non è difficile arrivati alla frazione di Panza si prosegue per la piana di
Montecorvo, dove si possono ammirare una serie di filari di vite , si continua
su di uno stretto sentiero di montagna non particolarmente difficile.
Ci fermiamo in uno spiazzo dal quele si
gode di un panorama stupendo sullo sfondo il litorale di
Forio in primo piano Punta Imperatore e la spiaggia di Citara intenso il mare in
tempesta, le creste bianche i colori del sole che si rifrange nel mare le
nuvole che fanno ombra insomma una poesia……Rossella, una delle nostre guide ed
io ci fermiamo, abbiamo entrambe problemi alle ginocchia, gli altri proseguono a meno di
un chilometro più in alto si arriva nei pressi di una fumarola e lungo i
fianchi della montagna se ne vedono molte altre Lo spettacolo è dovunque
notevole , non solo per il panorama ma anche per la vegetazione tutto intorno,
nonché per le diffuse testimonianze di un passato, nemmeno tanto lontano,
durante il quale i contadini del luogo si spingevano a realizzare terrazzamenti
in posti assolutamente impervi.
Non so perché ma durante questi percorsi si
scatenano attacchi di fame feroce e come rientrano i compagni dalla Bocca di
Tifeo si procede a divorare i panini gentilmente offerti dall’hotel. Confesso
che erano un nulla composto da tre micro panini farciti nell’ordine da pomodoro, formaggio e prosciutto ma sia chiaro
un companatico per panino mica tutti insieme.
Oggi si brinda Eugenia e Claudio di Trekkultura sono
ufficialmente associazione” AUGURI “ e “GRAZIE” bravissimi
ad organizzare questo fine settimana affidando il gruppo a “Rossella e Vito” competenti e professionali. Terminata la
merenda si scende verso l’incrocio con il promontorio di Panza da dove partono
i percorsi per i sentieri di Sorgeto e della baia della Pelara minuscola
baia conosciuta da pochi.
Lasciamo la strada asfaltata, superiamo le tracce della civiltà contemporanea con i suoi
caseggiati e le sue realtà e ci inoltriamo nella natura incontaminata; fermo
restando i residui che gente incivile ha abbandonato lungo il percorso e ci
immergiamo letteralmente in un mare di verde. I gradini in legno e il corrimano
realizzato dai volontari della Pro Loco di Panza e la rigogliosa vegetazione
rendono il percorso particolarmente piacevole. Lecci, querce, corbezzoli,
ginestre, eriche ed ancora un tappeto di felci; la natura è stata profondamente generosa colori
e odori ci avvolgono l'ultimo tratto del nostro percorso,
quello più selvatico, impervio, ma che ci ripaga abbondantemente
di tutte le fatiche ed a me in particolare del lancinante dolore che mi sta
perseguitando .Lo spettacolo è unico, mozzafiato; natura, solo natura Un vento
incessante ed inclemente non da tregua il fiordo è sommerso dalle onde
schiumose e violente. Il sentiero fino al mare attraversa praticamente colate
di lava che un tempo si è ricongiunta con il mare formando l incanto di questa
baia. Molti scendono fino al fine del percorso mi dispiace tantissimo ma io non
ce la faccio dovrò tornare assolutamente. Risalgo guardo il mare, il cielo e
cerco di fissare nella mia mente quella immagine di vita ..nelle orecchie il
rumore del vento e del mare è bellissimo… è incanto…. è pace ….
Si risale ormai sono allo stremo ma
non voglio perdermi il panorama dal promontorio di panza altro piccolo sentiero
e li a prendere il paradiso con le mani davanti a noi sant’angelo che continua
ad essere il leitmotiv di questa vacanza
e del mio servizio fotografico
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