C'è il sole e Mario, il nostro organizzatore, ha previdentemente variato le escursioni Per i prossimi giorni è prevista pioggia e mare agitato quindi oggi si va sull'isola di Pianosa.
Si parte da Marino di Campo, delizioso paesino sul mare, porticcciuolo da diporto ,negozietti di cianfrusaglie, boutique dai costi improponibile, molti bar, strade e stradine insomma .Ischia,Sorrento Riomaggiore ecc ecc. Arriviamo praticamente all'ultimo minuto, il traghettino che fa la spola con l'isola ha una sola partenza ...quella...ed un solo orario di ritorno alle 17...poi resti a Pianosa .L'isola è completamente pianeggiante ,praticamente disabitata vi soggiornano una ventina di persone per lo più i detenuti in semilibertà e fine pena che provengono del carcere di Porto azzurro e le guardie penitenziarie che hanno
ben poco da controllare
Breve storia dell'isola ...dall'ottocento e fino al duemilaundici l'isola è stata un carcere con divieto assoluto di sbarco;durante l'era fascista vi fu imprigionato il nostro esimio presidente Sandro Pertini, antifascista e uomo di grande levatura morale. Negli anni settanta fu carcere di massima sicurezza con il regime del 41bis per molti mafiosi ed alcuni terroristi. Situazione che agevolò e costrinse, a causa del totale divieto di sbarco, l'evacuazione della già esigua popolazione,oggi, a parte i carcerati, vi soggiornano un paio di custodi delle catacombe ed i gestori di un piccolo ristorante con b&b, aperto ,praticamente tre mesi l'anno e comunque lo sbarco è vietato ad un numero superiore alla 250 persone al giorno.
La traversata è piacevolissima, mare calmo, sole e una brezza , il gruppetto selle "cajotole" così battezzate si è solidarizzato ,ormai viaggiamo unite e allegre. Coinvolgiamo il pazientissimo Stefano in una serie di foto e in chiacchiere senza fine praticamente un sequestro di persona, verrà rilasciato, al contrario dei carcerati, solo allo sbarco, ma solo perche' doveva fare da guida per il gruppo. Sbarchiamo sul molo circondato dal mare cristallino dalle mille sfumature di turchese"il mare che piace a me.,il mare che amo e mi piace pure quest'isola,sento quel benessere che mi avvolge e che avverto in posti del genere, la stessa vissuta a Marettimo alle Egadi a settembre scorso
Ci avviamo verso il centro " parola grossa" un'insieme di case abbandonate, muri sgretolati, cartelli sbiaditi e stradine polverose intitolate a illustri uomini che hanno combattuto e che sono morti per combattere la mafia...situazione non proprio apprezzata dai più a causa dello stato di abbandono del luogo. Sembra di essere entrarti in un 'altro tempo salvo due stanze tenute alla bene e meglio da alcuni volontari che provano a offrire ai visitatori mostre e libri.Stefano ci racconta la storia dell'isola e del tentativo di ripopolazione della fauna autoctona a discapito dell'eliminazione di quella importata, vi ricordata la canzone di Branduardi "la fiera dell'est" e venne il gatto che si mangiò il topo ecc ecc .ecco quella. Più avanti i resti della villa di Agrippa e quelli della villa dell'agronomo, un paio di migliaia di anni di differenza per lasciare sempre e comunque delle rovine La casa dell'Agronomo oggi uno dei luoghi del cuore del Fai fu sede e casa del responsabile di tutte le attività agricole da distribuire ai carcerati e lavorava in sinergia con il direttore del carcere ..insomma ai tempi moderni responsabile risorse umane e responsabile operativo . Un poco più avanti un prato con area attrezzata ed un piccolo bar, l'unico esistente sull'isola ,si affacciano direttamente sul mare e su un viottolo che conduce alla spiaggia di Cala Giovanna,unica balneabile. E un luogo sicuramente indicato ad un turismo eco sosteniile un turismo alternativo ,poco di massa, il turismo che rifugge le folle ..E mi piace assai...talmente che chiedo ad un 'abitante del luogo...non se se un carcerato una guardia o chi... come si fa a vivere in questa solitudine la risposta è fantastica ....si dilata il tempo...tutto quello quello che si potrebbe fare in mezz'ora si fa in due giorni. Il mio capo me lo diceva sempre che voleva andare a vivere in un isola per scrostare una barca verniciarla e ricominciare d capo all'infinito
Ma torniamo all'isola oggi ho divagato parecchio tra storia patria e considerazioni personali.Attraversiamo un cortile con la chiesa di San Gaudenzio che rappresentava il confine immaginario tra il mondo dei civili e quello dei carcerati e costeggiando le alte mura del carcere, come tutto il resto, in totale abbondano, ci avviamo verso il sentiero che costeggia le falesie ed il mare. La macchia mediterranea è in completa fioritura,lentisco ,rosmarino e ginepro riempiono l'aria di profumi intensissimi, l'azzurro del mare si trasforma al cambiamento della profondità creando sfumature di turchese meravigliose, macchie di poseidonia scuriscono l'acqua Stefano ci racconta che sull'isola nidificano specie rare come il gabbiano corso ed il falco pellegrino insomma il paradiso...ma purtroppo insieme alle specie rare soggiorna sull'isola una insetto alquanto fastidioso...le zecche ...e ce ne sono a centinaia in questo periodo dell'anno ed a prescindere dall'attenzione fatta e dalla meticolosa pulitura degli indumenti ne abbiamo ritrovato diverse nei vestiti e qualcuna ha fatto il viaggio di ritorno nei capelli di Paola per poi scendere con tutta calma nel piatto dove stava mangiando.......ma nessun danno materiale
Come mio solito mi allontano dal gruppo quel tanto da essere vista ma abbastanza da immergermi nella natura in totale sinergia con il luogo tra i profumi, il rumore del mare,del vento e dei colori ,ammiro l'asprezza di quella costa frastagliata ricoperta di fiori gialli e viola ...non se se riesco a trasferire questa sensazione che per me è vitale Il sentiero si inoltra in una tipica pineta mediterranea fino alle rovine della casa del Marchese dove pare fossero ricoverati i detenuti malati di tubercolosi e dove praticamente finisce l'isola Mi siedo sul muretto a secco e fa caldissimo, non sono particolarmente stanca anzi.... ma avrei bisogno di un pit stop e....sull'isola non si può nella natura ...vietato ...non si può mangiare....non si può pescare...non si può fare il bagno tranne che a cala Giovanna insomma ...sappiatelo....non si può niente. ...e bisogna anche portare via l'immondizia ma resta un isola bellissima, ancora incontaminata e lo deve proprio a tutti questi divieti che la stanno tutelando
da quel turismo dalle spiagge affollate da umani sudaticci ,dove regna la peggiore musica e l'inciviltà... e chiamatemi pure radical chic probabilmente lo sono e in questo caso ho pure un tantino di puzza sotto il naso e tant'è.... Ritorniamo verso il paese e nell'area riservata dove è concesso mangiare , la giornata dovrebbe proseguire poi con la visita alle catacombe ed al centro storico ormai abbandonato ma io preferisco andare in spiaggia Mi avvio verso Cala Giovanna una leggera coltre di nuvole ha coperto il sole ma non mi interessa, ho bisogno di levare le scarpe e camminare nell'acqua, voglio pensare di ritornare anche solo per qualche giorno .... su quest'isola incontaminata.... da sola perchè io da sola ci sto bene...finalmente.... ma solo qualche giorno perche' poi...mica posso sempre parlare da sola ........continua
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