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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

giovedì 11 gennaio 2018

Chianti da Gambassi Terme a Siena 1 parte

Sono in partenza per Firenze con qualche giorno di anticipo sulle date del trekking nel Chianti
Da parecchi mesi mi frullava per la testa una passeggiata Toscana, regione per me quasi sconosciuta e  quindi da esplorare. Sarò ospite di amici Fiorentini conosciuti durante il trekking di Spaccamurgia e con i quali si è creato un bellissimo rapporto, spero di poter ricambiare l'ospitalità al più presto anche per orgoglio regionale e per far ammirare loro le bellezze della nostra costa delle Sirene. Un paio di magnifici giorni fiorentini trascorsi  tra centri benessere, visite culturali e specialità gastronomiche, tra cui il famoso  lampredotto  e via verso il Siena. Panico per la preparazione dello zaino l'escursione non prevede trasporto bagagli per cui dovremo portarci tutto in spalla. Roberto pratico della situazione mi consiglia cosa portare e cosa evitare ma alla fine lui avrà uno zaino da 10 chili, io solo 7 compresa l'acqua di quel giorno...mi sa che sono stata più brava ,anche Marco ha un bel peso ma sicuramente meno di quello di Roberto. Lasciamo la macchina a Siena alla stazione e prima di raggiungere gli altri saliamo e scendiamo dal garage almeno 3 volte per dimenticanze varie. L'associazione guidata da Alessia è di Roma e i compagni di viaggio sono quasi tutti romani, il gruppo non è numeroso saremo in tutto una quindicina , l'influenza ha decimato la formazione di partenza, ma con noi a fare da seconda guida Amleto il cane di Alessia un canuzzo piccolo ma assolutamente presente, connubio d'amore con la sua padrona ma profondamente diffidente con tutti   Ci scambiamo i saluti e la conoscenza e  ci accomodiamo su di un pulmino che ci porterà a Gambassi Terme da dove partirà il cammino di questa parte della franchigena. Scendiamo dal mezzo e già ci iniziamo a spogliare, la temperatura è primaverile ma c'è un 'umidità che si taglia a fette. L''escursione inizia su di un tipico sentiero toscano che sale dolcemente verso la collina.
Ai lati della strada vitigni senza soluzione di continuità ed all'orizzonte una fattoria si staglia nel nulla circondata da cipressi. Il cielo è plumbeo e minaccia pioggia, camminiamo in fila indiana non ci conosciamo si chiacchiera poco giusto qualcuno che si è già forse incontrato in altre escursioni. fMagari dopo che ci saremo  raggruppati per mangiare si creerà un minimo di fusione  un po' come in quelle immagini di figure ovoidali che si allungano si dividono e poi si fondono, spero di essermi spiegata. 
I cipressi ed il mio amico Marco

Del resto anche Marco, Roberto ed Io abbiamo fatto gruppo siamo compatti e collaudati... Spaccamurgia ci ha temprato , due volte con Roberto, ricordate l'orso del muretto ecco lui forse un poco meno orso...forse ..ed una volta con Marco che detto tra di noi adoro, insomma amici speciali entrambi. Mentre camminiamo le battute si sprecano continuano a investirmi dell'appellativo di Contessina a causa del mio essere sempre in ordine" difficile in queste circostanze" e del mio rivolgermi in modo un po'con tutti, loro però non hanno mai avuto modo di apprezzare il mio lato profondamente partenopeo " la vajassa" e vi assicuro che mi riesce bene anche quello,mani ai fianchi e via.... comunque a loro due perdono tutto.  Il paesaggio che stiamo attraversando è però un tantino monotono ma la foto tra i cipressi ci sta  tutta nessuno potrà dire che non sono stata in Toscana e ne ho le prove evidenti Poco prima del primo lieve dislivello ci imbattiamo in una pozza di fango direi quasi le sabbie mobili e ...sarà la prima di una lunga serie nelle quali squazzeremo fino a diventare omini di argilla. Rallento il passo ho paura di cadere e per giunta il mio ginocchio si sta facendo sentire alla grande, più mi trovo in difficoltà a camminare nella melma più forzo le ginocchia per non  scivolare ed ecco che il malefico si fa sentire in tutta la sua potenza. Roberto e Marco affettuosamente non mi lasciano mai sola a turno mi aspettano , sono io però che mi innervosisco non mi va di essere di peso stringo i denti e cerco di accellerare .Il tempo regge ,fortunatamente, le colline si susseguono tra vigneti ,casolari e cipressi fino a che arriviamo a fermarci sul prato comodamente fornito di panchine di un ristorante agriturismo in quel momento chiuso. Il mio ginocchio si prende una pausa mentre mangiamo, nel mio pane senza sale tipico toscano c'è una magnifica finocchiona altro prodotto del territorio tutto squisito . Alessia legge alcune pagine di un libro, è una caratteristica delle sue escursioni, l'ascolto è piacevole e lei molto brava.
Nel frattempo come avevo previsto si inizia a chiacchierare un poco con tutti , il nostro trio diventa un quartetto si accompagna a noi Paola una simpatica signora con la quale nel corso dei tre giorni ho avuto modo di confrontarmi , abbiamo chiacchierato tanto ci siamo anche un tantino confidate e questo è il cammino ,credo sia nata anche una piacevole amicizia. Ci rimettiamo in moto in lontananza si vedono le torri di San Gimignano , il mio ginocchia urla io non lo faccio solo per decenza... ma non vedo l'ora di arrivare. Oggi i chilometri saranno solo 12 fortunatamente ,una bazzecola per me, ma tanti per la condizione fisica. Ci inoltriamo in un minuscolo borgo che fa da cornice al Monastero di Bose dove un cartello ci comunica di fare silenzio, un prato fiorito  trasmette un pizzico di gioia tanto che decido di farmi fotografare
La struttura è tipicamente monacale, il silenzio circonda il luogo e mi prende un tantino di malinconia meno male che il gruppo si sta facendo più compatto ci scambiamo qualche chiacchiera in più, conosco Massimiliano che ci fotografa e riprende e pubblicherà dei bellissimi filmini con musiche appropriatissime, Caterina una simpatica Molisana che ha vissuto per lavoro in molte zone d'Italia e insomma ecco si comincia a fare squadra. Ripartiamo la strada adesso diventa asfaltata stiamo arrivare in San Gimignano il paese si avvicina sempre di più, le torri diventato sempre un pochino più grandi da fotografare.Mi precipito sempre a fare la foto 

appena un'immagine mi colpisce poi mi rendo conto che in pochi minuti una bella foto viene sostituita da un'altra più bella ed un'altra ancora di più e meno male che sono digitali e quindi le buttiamo via. Un cartello ci accoglie"" San Gimignano"
ci fermiamo per la foto di rito. Ancora circa un chilometro su strada ed entriamo in paese, le mura , le torri i palazzi tutto tipicamente medioevale , ci sono ancora le illuminazioni di Natale e sembra ancora più caratteristico. La salita verso la piazza si è fatta tostissima ,ho un male atroce  e rallento, mi guardo le vetrine da brava femmina quale sono. I prezzi sono da brivido cari come il sangue ,articoli eleganti e belli ma non per le mie tasche ,cerco la farmacia che è meglio, comprerò un antifiammatorio e una ginocchiera nella speranza di alleviare il dolore. 
Arrivo in piazza "bellissima" un  signore con una tunica di velluto rosso declama rime in  vernacolo accompagnato da una donna anch'essa in abito d'epoca che suona un clavicenbalo. C'è atmosfera anche se c'è pure troppa gente per i miei gusti. Al centro della piazza il pozzo ottagonale del 1200  sul quale seduta mi riserverò una foto dopo cena con tanto di illuminazione natalizia. Il tempo di lasciare il bagaglio e con Roberto Marco Paola e Rosa, che si è aggiuta a noi, andiamo al bar. Uno spuntino ed una birra ci sta  Un mezz'ora di relax tra chiacchiere piacevoli e si va in hotel ubicato in piazza Ho chiesto una singola, con le  amiche va bene anche stare nella stessa stanza ma con persone che non conosco non ci riesco. La mia camera è deliziosa un balconcino si affaccia sui tetti e l'orizzonte toscano con colline e cipressi fa da cartolina Scambio qualche chiacchiera con la mia vicina di stanza anche lei in singola e mi ritiro nella speranza di levare il fango da tutto quello che indosso. Ci riesco non senza lasciare danni in tutto il bagno non oso pensare alle cattiverie che mi riserveranno le cameriere domani. Il dolore nel frattempo si è placato. Scendo a cena dove Marco e Paola già attendono . Vengo massacrata ironicamente dal mio amico per l'abbigliamento ho un paio di ballerine con la punta rossa che si abbinano al maglioncino a collo alto rosso anche lui  ....è la fine la contessina diventa principessa e le mie scarpe vengono anche fotografate. Del resto un paio di ballerine pesano meno di un paio di scarpe da ginnastica ma.....tanto basta a Marco per crocifiggermi...." ma gli perdono tutto"lo adoro.Roberto invece non si accorge di nulla preso dai suoi pensieri.La cena è senza lode e senza infamia, chiedo una ribollita e mi arriva un minestrone con carote e zucchine e senza neanche il cavolo nero, la tagliata è solo una fetta di carne più alta otre tutto stracotta e quindi secca, patate al forno, si è salvato solo il dolce ...forse.....Un po' per volte gli altri vanno via , a noi va di trattenerci ancora chiediamo del rum che arriva non senza difficoltà, ma mi domando e dico siete o non siete una località turistica per giunta in giorni di festa ed in un hotel al centro del paese...boh..... Anche noi decidiamo alla fine di andare a dormire . la mia camera è proprio carina e mi addormento subito.



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