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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

martedì 2 agosto 2011

Friedrichshain & Fredrichstasse

Nell'attesa dell'autobus che ci avrebbe riportato verso la Unter der Linder le mie compagne di viaggio si accordano per andare a Fredrichshain quartiere della Est Side Gallery"il famoso chilometro di muro ancora intatto e ricco di graffiti di ciu  ho postato alcune foto in qualche capitolo fà" e per mangiare qualcosa,dalle loro parole sembrava che questo quartiere fosse in piena espansione culturale con localini e ristoranti alternativi ma io ero ancora troppo arrabbiata per partecipare a qualsiasi conversazione quindi sono salita sull'autobus e ho proseguito con loro senza fare un fiato rimurginando tra me e me.Il percorso fatto dall'autobus verso Fredrichshain è stato lunghissimo, abbiamo dovuto cambiare linea ed oltretutto credo avessimo anche sbagliato difatti  dopo circa un'ora di percorso siamo arrivati nel quartiere di Fredrichshiain ma dell'Est Side Gallery nessuna traccia, probabilmente quella linea di autobus aveva attraversato il quartiere da un'altra zona, dai finestrini non si vedeva altro che una proliferazione incontrollata di casermoni alti quattro cinque piani lungo un tristissimo viale praticamente deserto,documentandomi  sulla guida ho scoperto che quel tipo di costruzione detta Mietskasernen faceva parte de piano Hobrecht  che servì  a porre rimedio alla mancanza di case nel periodo dell'industrializzazione e del relativo aumento della popolazione comunque" una tristezza infinita" e la netta sensazione di essere finiti nel periodo pre unificazione delle due Berlino  mancava solo la DDR .Scese al capolinea dell'autobus

Fonte Internet
ci siamo rese conto che,oltre a non aver ritrovato la Est Side Gallery, non avevamo neanche avuto modo di percepire la creatura camaleontica di quel quartiere tanto decantato dalla guida con le  boutique alternative i baretti ed i ristoranti dove un popolo di artisti vi avrebbe dovuto soggiornare a tutte le ore del giorno"questo quanto descritto noi abbiamo visto tutt'altro"
Riprendiamo lo stesso autobus per tornare verso Mitte e per mangiare qualcosa, ancora un percorso fra i casermoni e finalmente da lontano la torre della televisione e Alexzander Plaz, continuiamo sulla Unter der Linder e scendiamo all'altezza della Fredrichstrasse, decidiamo di fermarci a mangiare in uno dei tanti localini sulla strada in fondo sono tutti simuli e si mangia più o meno le stesse cose. Il ristorante ed il cibo erano tipicamente tedeschi con tanto di zuppe e stinco di maiale ma nulla che debba essere particolarmente ricordato.Io ero ormai pacata un pò perchè è nella mia indole soprassedere un pò perchè non vale mai la pena in viaggio di immusonirsi per lungo tempo bisogna risolvere velocemente i contenziosi e proseguire; decidiamo di continuare a piedi per raggiungere la Gendarmenmerket passeggiando sulla Fredrichstasse dove una serie ininterrotta di centri commerciali dai design molto interessanti facevano a gara fra di loro con vetrine addobbate da abiti  dei migliori stilisti Italiani.










Facciamo chiaramente un giro e continuando a passeggiare ci inbattiamo in un bar italiano dove riusciamo a prendere un decentissimo caffè. Arriviamo sulla Gendermenmarket che siamo distrutte ma ne valeva veramente la pena
La piazza è veramente graziosa e come suggerisce la guida la più graziosa di Berlino: il suo nome è legato ai Gens Armes, un reggimento prussiano composto da immigrati ugonotti francesi che si stabilirono nella zona dopo essere stati espulsi dalla Francia , la zona intorno alla piazza è la Berlino dell'eleganza, alberghi di lusso, ristoranti fiabeschi e nightclub esclusivi quindi....... non per noi gioiosi vacanzieri fai da te.
Gendermenmarket







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